Al Nido delle Aquile,
Kehlsteinhaus, non sono entrato, è chiuso d'inverno. Quest'estate dovrei tornare e farti sapere.
Apre maggio-giugno, io mi ero documentato molto sulla zona e la storia, dimenticandomi questo piccolo particolare. La zona paesaggisticamente è spettacolare in ogni epoca, il panorama spazia dalla Baviera al Saliburghese e può arrivare fino a 200 km di visibilità.
Sono arrivato con la macchina fin dove è consentito l'accesso: poi la strada è percorribile solo dal bus navetta che ti porta fino a un piazzale sotto il Nido, o a piedi per un sentiero di circa 2 ore. La strada, chiamata Kehlsteinstraße, ho letto essere spettacolare, un unico tornante di 7 km e 700 metri di dislivello a strapiombo sulle valli sottostanti. Date le poche ore di luce invernali e la quantità di neve caduta, non era il caso.
Una volta arrivati al piazzale, si percorre un tunnel di 124 metri alto 3 dentro la montagna che arriva a un ascensore di 139 metri che porta direttamente dentro il Kehlsteinhaus, il rifugio.
In realtà il chalet dove Hitler amava soggiornare non era il
Kehlsteinhaus, che odiava a causa della claustrofobia che provava nell'ascensore, della sua paura per l'altitudine e dell'aria troppo rarefatta, e dove vi soggiornò non più di 10 volte per periodi molto brevi, ma il
Berghof, costruito nella stessa montagna, il
Kehlstein, in posizione meno "drammatica" anche se sempre molto scenografico proprio sopra il lago Königssee, costruito sopra un originale piccola casa di vacanza, la
Haus Wachenfeld, che Hitler acquistò grazie alle vendite della sua opera Maestra, 17 pal.. Mein Kampf, e bombardato dagli alleati nel '45 e demolito nel '52.
L’ho solo potuto ammirare più volte dalla Panorama Straße - strada a pagamento che corre sul crinale tra Austria e Germania, che vale davvero la pena percorrere - illudendomi di potervi arrivare.
Sul Lichtenstein (e gli altri luoghi) farò presto un report.
Coi tempi matuzalemici della diplomazia russa ovviamente