"Viaggiatori indipendenti" o "dipendenti dai viaggi" ?

In questa sezione del forum si può discutere di tutto ciò che riguarda notizie, storia, fatti riguardanti le varie località.

"Viaggiatori indipendenti" o "dipendenti dai viaggi" ?

Messaggioda Andreaeffe » 20/02/2010, 12:25

E' più corretto dire "viaggiatori indipendenti" oppure , più realisticamente , "dipendenti dai viaggi" ?

Attendo i Vs cortesi responsi ;)

Thanx indeed
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Re: Quesito amletico...

Messaggioda cametauval » 20/02/2010, 12:59

che dire... fino ad un paio di anni fa sicuramente dipendente dalle low cost :oops: adesso un po' meno, cerco più la qualità del viaggio e non ho più voglia di prendere aerei a orari assurdi, infatti :roll: (vedi: Pasqua dove???) non rieco più a trovare niente :twisted:
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Re: Quesito amletico...

Messaggioda Andreaeffe » 20/02/2010, 15:02

Grazie per la risposta Cametauval ,ma il senso del mio quesito è soggettivo (legato alle ragioni di un determinato viaggio) e non oggettivo (quindi i vettori, i luoghi o la compagnia) .

Perchè viaggiamo o abbiamo viaggiato parecchio ? Forse era meglio , solo, andare a Barcellona , Parigi , Londra , LLorett de Mar e Sharm el Sheik , come fanno i molti ?

Gnoti seauton .
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Re: Quesito amletico...

Messaggioda Voronezh » 20/02/2010, 15:23

Io credo che a volte si viaggi per "dovere", un pò anche per mantenere il proprio "nome".
A me personalmente non interessa più di tanto (oltre a non averne i mezzi economici in questo momento) fare grandi viaggi vedere tanti luoghi e conoscere mille persone senza poi poterne conoscere a fondo lo spirito e cultura, andarci dentro insomma. Mi rimane sempre un senso di non finito, superficialità che mi mette tristezza.

Questi grand tour sempre più di moda, a cui in spagnolo direi: " para que?"
Vedi e vivi tanto e sicuramente tornassi indietro cambierei alcune decisioni e mi farei un anno in Sud America, ma alla fine rimani sempre un viaggiatore e se non ti fermi* in un posto e non entri in contatto con la gente del luogo, altro non sei che uno straniero come tanti che vanno vengono e nessuno si ricorda di te.

Quando viaggio incontro sempre qualcosa che mi attira e vorrei potermici fermare, va bene che non è sempre possibile ma a me piace ritornare o fermarmi in un posto.
Viaggiare per "mettere bandierine" e avere tante storie "superficiali" da raccontare, mi sembra quasi una forma di vanità.

Trovo poi ipocrita essere grandi conoscitori di terre lontante e non sapere nulla della propria terra, senza saper apprezzare la propria terra non si va da nessuna parte.

* fermarsi a vivere le sensazioni del momento, non fermarsi a vivere.
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Re: Quesito amletico...

Messaggioda Jena Plissken » 20/02/2010, 15:46

…Forse questa è proprio la malinconia più profonda del viaggiatore, che la gioia del ritorno sia sempre mista a qualcosa che è più difficile da descrivere, che quello di cui hai avuto tanta nostalgia ha continuato ad esistere anche senza di te, che per averlo veramente con te dovresti restare per sempre lì dove si trova. Ma allora dovresti diventare qualcuno che non puoi essere, quello che rimane a casa. Il vero viaggiatore vive della sua lacerazione, della tensione tra il ritrovare e l’abbandonare, e al contempo quella lacerazione è l’essenza della sua vita, non è di casa in nessun luogo. All’universo intero, in cui si muove continuamente, mancherà sempre qualcosa, è l’eterno pellegrino di quello che non c’è, della perdita, e proprio come i veri pellegrini in questa città, è in cerca di qualcosa che si trova un po’ oltre la tomba di un apostolo o la costa di Finisterre, qualcosa che gli fa cenno e resta invisibile: l’impossibile…”

brani tratti da Verso Santiago di Cees Nooteboom (U. E. Feltrinelli)

Mi ritrovo molto in questo ;)
L' ho vista e abbiamo bevuto assieme della vodka russa, e lei aveva ed ha degli occhi che sono capaci di convertire alla fede un boia coreano

"La pista può essere ufficiale, nota e scontata oppure inedita e nuova, può portare a luoghi previsti o al nulla, può perdersi nel deserto oppure no, viene scelta, intuita creata"

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Re: Quesito amletico...

Messaggioda Andreaeffe » 20/02/2010, 15:56

Voronezh ha scritto:Io credo che a volte si viaggi per "dovere", un pò anche per mantenere il proprio "nome".
.


Wow :shock: che risposta al fulmicotone , bedda matri (come direbbero a Paliemmo)...

Cmq per quanto riguarda il costo di un viaggio , ti posso garantire che se stai sulla finestra ed aspetti il momento giusto e ti accontenti di stare in un ostello , basta molto poco...
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Re: Quesito amletico...

Messaggioda Andreaeffe » 20/02/2010, 16:04

Jena Plissken ha scritto:…Forse questa è proprio la malinconia più profonda del viaggiatore, che la gioia del ritorno sia sempre mista a qualcosa che è più difficile da descrivere,

brani tratti da Verso Santiago di Cees Nooteboom (U. E. Feltrinelli)

Mi ritrovo molto in questo ;)


Questa è una risposta che fa riflettere :roll:

Malinconia , gioia , difficoltà di descrizione , sensazioni che realmente si provano durante ed alla fine di un viaggio...

Grazie Jena per il contributo ;)
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Re: Quesito amletico...

Messaggioda cametauval » 20/02/2010, 16:12

ho capito, però ti rispondo in mp ;)
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Re: Quesito amletico...

Messaggioda Andreaeffe » 20/02/2010, 16:19

cametauval ha scritto:ho capito, però ti rispondo in mp ;)



Roger ;) I wait ya private message...

over

7351 da parte mia (il linguaggio del baracchino!!!)
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Re: Quesito amletico...

Messaggioda Voronezh » 20/02/2010, 16:42

Andrea io ormai non vado neanche in ostello, uso altre forme 8-)
Non è una questione di costi, di cui so accontentarmi, ma di precarietà lavorativa. Ma questa è un'altra storia.

Hai ragione Jena: io oltre la costa di Finisterre vedo solo l'impossibile, quello che non raggiungerò mai.
E' proprio per questo motivo che sono venuto a vivere qua.

E il passaggio sulla malinconcia alla fine del viaggio o di un'esperienza lontana è riassunto splendidamente.
Morriña la chiamano i Galiziani, quel complesso di sentimenti misto a nostalgia che provano per la propria terra quando sono lontani.
Desassossego l'inquietudine pessoniana che si sente quando non si raggiunge l'impossibile.
Ultima modifica di Voronezh il 20/02/2010, 16:45, modificato 1 volta in totale.
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Re: Quesito amletico...

Messaggioda Jena Plissken » 20/02/2010, 16:44

Si viaggia parecchio per tanti motivi, poi certi anni sono meglio di altri, a volte per noia, altre per amore o qualcosa che ci assomiglia, a volte per il piacere di raccontarlo, a volte solo per seguire una suggestione o un' idea, a volte per passione interiore che ti sprona a vedere ciò che hai solo immaginato.

Di certi viaggi si potrebbe fare a meno, altri potresti aver voglia solo di prolungarli, a volte dopo un mese di viaggio vai avanti per inerzia potresti continuare all' infinito, spesso è una droga per fuggire dalla quotidiniatità e della realtà che alla lunga sta stretta, il viaggio è tante cose , a volte anche " falso movimento " nell' eccezione di Wim Wenders "Nel film, allora, volevamo raccontare la storia di un tale che spera di capire le cose viaggiando e a cui accade l'esatto contrario. Alla fine infatti si renderà conto che il suo movimento non lo ha portato a nulla; anzi, in realtà, non si è spostato di un centimetro."

Forse ogni tanto ha ragione Voronezh bisogna fermarsi e riflettere e smitizzare , prendere le cose per quello che sono, eppure quel piacevolissimo brivido che da la realtà in viaggio quando meno te l' aspetti è sempre una sirena pronta a farti muovere il culo dal divano :)
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Re: Quesito amletico...

Messaggioda Andreaeffe » 20/02/2010, 19:19

Voronezh ha scritto:Andrea io ormai non vado neanche in ostello, uso altre forme 8-)
Non è una questione di costi, di cui so accontentarmi, ma di precarietà lavorativa. Ma questa è un'altra storia.

.


Eh no , questa era la mia storia... colpito ed affondato (io) ; praiticamente lavoravo da luglio al 10 settembre come precario vigilfuoco, delegavo un parente al ritiro della paga e partivo dove servivano le mie braccia (barman) o il mio cervello (restaurant manager) e fortunatamente ho sempre trovato un posticello de trabajo.
Ad esempio in Australia mi è stato offerto un lavoro (che presi all'istante) sull'autobus dall'aeroporto al centro!!

Elementare Watson e tra il serio ed il faceto ho sempre girato nuovi luoghi e conosciuto persone interessanti ;)
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Re: Quesito amletico...

Messaggioda Andreaeffe » 20/02/2010, 19:27

[quote="Jena Plissken"]Si viaggia parecchio per tanti motivi, poi certi anni sono meglio di altri, a volte per noia, altre per amore o qualcosa che ci assomiglia,
Di certi viaggi si potrebbe fare a meno, altri potresti aver voglia solo di prolungarli, a volte dopo un mese di viaggio vai avanti per inerzia potresti continuare all' infinito, spesso è una droga per fuggire dalla quotidiniatità e della realtà quote]


Sottoscrivo ogni parola , posso Jena?? A me ha fregato quel "qualcosa che ci assomiglia" !!!!! ahahaahah :ugeek:

Beh vedo che alla lunga stanno uscendo le sensazioni in cui speravo, bene , coinvolgiamo anche i "dormienti" .

Grazie o.t.r.a. per aver creato questo forum dove scambiare et condividere opinioni .
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Re: Quesito amletico...

Messaggioda Leia74 » 21/02/2010, 0:06

Io mi sento un po' una "drogata" dei viaggi. Nel senso che ho talmente tanti posti, tante esperienze, tante culture che vorrei conoscere, che mi basta guardare la carta geografica per iniziare a sognare. Che sia un paesino medievale dietro l'angolo, una festa popolare bulgara, una camminata in un parco nazionale americano o qualsiasi altra cosa, ho sempre in mente una "lista" che piu' vado avanti e piu' invece di accorciarsi si allunga. Hai voglia a pensare che vorrei avere il tempo di approfondire un posto, cercare di capirlo e farlo mio. Ho sempre troppo poco tempo e troppi desideri. E' come essere davanti a una tavola imbandita e dover scegliere tra 1000 piatti che ti attirano tutti. Ne mangi 2-3 poi ti fermi perche' il tuo stomaco e' grande fino ad un certo punto. Solo una volta terminata la digestione (il tempo che deve passare tra un viaggio e l'altro perche' tocca lavorare...) puoi mangiarne altri 2 o 3 ma nel frattempo ne sono arrivati altri e la tua voglia cresce sempre piu'...
Uno dovrebbe iniziare ad assaggiare piu' volte lo stesso cibo per diventarne esperto, per distinguere un piatto fatto bene da uno riuscito male, ma se cambi di continuo piatto non lo diventerai mai...
Per quello il mio sogno piu' grande e' liberarmi dalla costrizione del lavorare per guadagnare i soldi per vivere, e avere tutto il mio tempo a disposizione per viaggiare con calma...

D'altro canto credo che avere un punto fermo, una casa a cui tornare e una stabilita' affettiva sia fondamentale anche per un viaggiatore. Girare il mondo per settimane o mesi e' bello, ma anche avere un posto di cui avere nostalgia, un luogo dove tornare "a casa"...
Le mie foto:
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Latest trips: Piemonte in dettaglio (pure troppo, ago 2017-mag 2019), New York + Boston (mar 18), Bretagna e Normandia in moto (ago 18), Svezia centrale (ago 2019), Parchi USA Ovest (dic 19-gen 20)
Next: ???
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Re: Quesito amletico...

Messaggioda est_rane0 » 21/02/2010, 12:53

Alcune delle riflessioni fatte sono il motivo per cui non mi sono praticamente avventurato mai oltre l'Europa, con qualche piccola eccezione.

L'Europa è lo spazio limitrofo alla mia identità, era il mio possibile spazio vitale, adesso realtà con l'Unione Europea. I miei confini ed orizzonti si stanno allargando, il mio io dilatando, e verrà presto il momento di inglobare nel mio spazio l'immensità dell' ex Unione Sovietica...anche se sono assolutamente convinto che graviterò intorno all'Europa.
Certe volte ho la sensazione che il centro del mio mondo e anche della storia del mio tempo sia non molto lontano da Berlino, un viaggio non solo nello spazio, ma anche nel tempo passato e futuro della mia esistenza
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Re: Quesito amletico...

Messaggioda Andreaeffe » 21/02/2010, 14:29

Leia74 ha scritto:Io mi sento un po' una "drogata" dei viaggi. Nel senso che ho talmente tanti posti, tante esperienze, tante culture che vorrei conoscere, che mi basta guardare la carta geografica per iniziare a sognare.

D'altro canto credo che avere un punto fermo, una casa a cui tornare e una stabilita' affettiva sia fondamentale anche per un viaggiatore. Girare il mondo per settimane o mesi e' bello, ma anche avere un posto di cui avere nostalgia, un luogo dove tornare "a casa"...



Beh finalmente un "apostrofo rosa" tra tutte queste righe di machos pronti ad andare a Samarcanda con 50 euro ed un passaporto falso!!!

Io ero un drogato di viaggi, con goie e dolori annessi e connessi, ma piano piano ne sto uscendo .
Sono passati 4 anni dal mio ultimo viaggio "serio" ed ancora sogno , semplicemente ,guardando una mappa geografica .

E poi tornare a casa... con mia madre che prima di arrivare mi chiedeva sempre cosa avrei preferito mangiare, praticamente la parabola del figliuol prodigo ripetuta per almeno 5 anni di viaggi e miraggi.

Viva i viaggi e grazie alle ns famiglie che , nonostante tutto , ci vorranno sempre un "mare" di bene.

Thanx indeed Leia per il contributo ;)
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Re: Quesito amletico...

Messaggioda Andreaeffe » 21/02/2010, 15:53

est_rane0 ha scritto:
L'Europa è lo spazio limitrofo alla mia identità, era il mio possibile spazio vitale, adesso realtà con l'Unione Europea. I miei confini ed orizzonti si stanno allargando,

Certe volte ho la sensazione che il centro del mio mondo e anche della storia del mio tempo sia non molto lontano da Berlino, un viaggio non solo nello spazio, ma anche nel tempo passato e futuro della mia esistenza



Grazie ESTraneo , per questa acuta osservazione...

Rimanere in Europa per vedere le varie evoluzioni sociali limitrofe è un ottimo punto di partenza , in quanto bene o male possiamo considerare dei "cugini" un po tutti , mentre invece se andassimo a visitare il Buthan ci sentiremmo come fuori dal coro.
Altresì sento il dovere fare una precisazione , quando andai le seconda volta in Australia decisi di ripercorrere il tragitto , overland, fatto (negli anni 70 ) dalla coppia che poi creò la famosa collana Lonely Planet ; beh il viaggio fu un successo e spesi in totale meno del biglietto aereo con la Singapore airlines, in quanto superata Mosca ed i suoi prezzi esosi pian pianino arrivai a spendere , come per l'ostello della stazione di Vinh in Vietnam , 1,50 euro a notte...
Svelato quindi l'arcano dei prezzi da Yekaterinburg (la Palermo della Russia) a Malacca .

Se fossi nato in Australia o Nuova Zelanda , mi avrebbero fatto un "welcome back party" , ma vivendo nella bella e tradizionalissima Calabria la mia famiglia, al mio ritorno, mi apostrofò come "barbone e gipsy" , e Vi risparmio i commenti e le dicerie di amici e conoscenti perchè troppo pesanti.

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Re: Quesito amletico...

Messaggioda est_rane0 » 22/02/2010, 0:47

Andreaeffe ha scritto:
est_rane0 ha scritto:
L'Europa è lo spazio limitrofo alla mia identità, era il mio possibile spazio vitale, adesso realtà con l'Unione Europea. I miei confini ed orizzonti si stanno allargando,

Certe volte ho la sensazione che il centro del mio mondo e anche della storia del mio tempo sia non molto lontano da Berlino, un viaggio non solo nello spazio, ma anche nel tempo passato e futuro della mia esistenza



Grazie ESTraneo , per questa acuta osservazione...

Rimanere in Europa per vedere le varie evoluzioni sociali limitrofe è un ottimo punto di partenza , in quanto bene o male possiamo considerare dei "cugini" un po tutti , mentre invece se andassimo a visitare il Buthan ci sentiremmo come fuori dal coro.
Altresì sento il dovere fare una precisazione , quando andai le seconda volta in Australia decisi di ripercorrere il tragitto , overland, fatto (negli anni 70 ) dalla coppia che poi creò la famosa collana Lonely Planet ; beh il viaggio fu un successo e spesi in totale meno del biglietto aereo con la Singapore airlines, in quanto superata Mosca ed i suoi prezzi esosi pian pianino arrivai a spendere , come per l'ostello della stazione di Vinh in Vietnam , 1,50 euro a notte...
Svelato quindi l'arcano dei prezzi da Yekaterinburg (la Palermo della Russia) a Malacca .

Se fossi nato in Australia o Nuova Zelanda , mi avrebbero fatto un "welcome back party" , ma vivendo nella bella e tradizionalissima Calabria la mia famiglia, al mio ritorno, mi apostrofò come "barbone e gipsy" , e Vi risparmio i commenti e le dicerie di amici e conoscenti perchè troppo pesanti.

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Per avere un welcome back party devi diventare seguace del CangaDo, un percorso di formazione spirituale intenso e impegnativo che ti insegnerà che nella vita è più importante dare che ricevere :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
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Re: Quesito amletico...

Messaggioda cametauval » 22/02/2010, 9:40

Per avere un welcome back party devi diventare seguace del CangaDo, un percorso di formazione spirituale intenso e impegnativo che ti insegnerà che nella vita è più importante dare che ricevere
:x
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Re: Quesito amletico...

Messaggioda Andreaeffe » 22/02/2010, 23:51

Ripeto : è un mondo difficile , è vita intensa... :?

Ed aggiungo : Viaggiate finchè potete!!! :geek:

best regards
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