Frontiere,borders,granize...

In questa sezione del forum si può discutere, postare notizie e chiedere informazioni riguardo le proprie esperienze, emozioni ed avventure di viaggio.

Frontiere,borders,granize...

Messaggioda geom.Calboni » 29/01/2009, 23:28

In questo spazio mi piacerebbe condividere con voi le emozioni,gli aneddoti,i problemi e tutto quello degno di nota che si è vissuto attraversando o sfondando una frontiera.

nota lessicale a margine calboniana 8-) :

attraversamento (di frontiera):
passare da uno stato all'altro con eventuali o senza problemi di sorta.
es.: Croazia - Serbia,Canada - U.S.A.,etc.
(che poi questo tipo di frontiere in Europa non ne esistono quasi più)

sfondamento (di frontiera):
passare da uno stato all'altro tramite frontiere di un grado più alto di difficoltà.
es.:Libano - Israele,Polonia - Ukraijna,Moldova - Transdniester,etc.


inizio citando le mie prime frontiere:
- Italia - Spagna in aereo nei primi anni '90 in gita scolastica,la prima volta che misi piede all'estero.scarse emozioni tant'è che ricordo poco del viaggio aereo (destino beffardo).

- Italia -Austria in macchina.da pochissimo già non c'era più la frontiera ma io ed il mio amico eravamo gasati e ci facemmo ritrarre sotto l'ex dogana del Brennero.

- Austria - Ungheria mia prima frontiera con controllo passaporti (blando).senza particolari emozioni,a parte il simpatico "italiano makkaroni" di benvenuto dei doganieri magiari.


le vere emozioni però le provai alla frontiera tra Polonia e Bielorussia:
in entrata:
...Ed arriva il pullman,il Praga-Minsk.Da questo momento l'inglese o qualsiasi altra lingua che non sia il russo sarà tabù.Mi presento col mio ticket acquistato su internet che i 3 autisti e la donna capo-comitiva accettano senza problemi (ero dubbioso prima della partenza).Dopo aver visto accatastare la mia valigia sopra le decine di altre,tanto che non si sapeva più dove metterle (solo i 2 personaggi che salivano con me ne avevano una cinquantina),salgo sul pullman.Un tanfo putrescente mi assale.Vecchi senza scarpe,gente con birra in mano,bagagli dovunque,gocce d'acqua che mi colpivano in alcuni punti del pullman.Scoppio a ridere,da solo come un cretino.Un pullman in condizioni del genere me lo ero potuto immaginare ma viverlo... Solo grazie al mio spirito di adattamento riesco a prendere posto di fianco ad un ragazzo alto 2 metri,rasato ed in canottiera che beveva un intruglio alcoolico (lo sentivo dall'odore).Verso Grodno proverà ad attaccare bottone in russo facendomi capire che era un dj hip hop che tornava da Praga dove aveva registrato un disco e obbligandomi a bere l'ultima lattina di birra ceka che gli era rimasta.Il pullman tarda a partire.Il televisore ha colpito.Lo staff si rifiuta di caricarlo non c'è posto.Inizia un vivace battibecco in russo tra lo staff ed il proprietario dell'apparecchio.Dopo circa mezz'ora di alterco in 3 caricano il televisore praticamente in braccio all'autista.Finalmente si parte.Invio un sms a Ira,la ragazza che ho precedentemente contattato tramite il sito dell'ospitalità dicendole che siamo in ritardo e di sicuro non arrivero' per l'orario stabilito.Non so come,riesco in qualche modo a sonnicchiare cullato dai continui sbalzi in su è giù che fa il pullman.Traballa tutto e per di più visto il carico va anche molto piano.Decido di non pensare al viaggio e mi addormento con una mano sul portafoglio. Verso le 6:30 ora locale (+1 rispetto l'Italia) giungiamo alla frontiera.Sono eccitato,sto per sfondare. Primo controllo polacco:sale un poliziotto e controlla uno ad uno tutti i passaporti con una speciale macchina che verifica l'autenticità del codice ICAU (il codice che ha ogni passaporto).Il pullma fa circa 3 metri e si ferma nuovamente.I doganieri vogliono controllare meglio.Scendiamo tutti,scarichiamo i bagagli,ci riuniscono in una stanza e passano tutti bagagli sotto i raggi x mentre il pullman viene scandagliato da cima a fondo;televisore compreso.Ricarichiamo i bagagli e si procede di qualche metro verso la frontiera bielorussa.Abbiamo già perso un'ora.Per la prima volta vedo una vera linea di confine con tanto di filo spinato e piccolo solco tra 2 paesi confinanti.Superiamo decine di camion ed automobili in fila e ci stoppiamo alla dogana vera e propria.Un poliziotto bielorusso sale a controllare i passaporti.Arriva il mio turno e naturalmente c'è un problema:l'assicurazione a suo dire non è valida.E' deciso ma gentile ed in inglese mi fa capire che devo farne una anche solo per 2 giorni,giusto per farmi entrare,al prezzo di 1 euro.Naturalmente accondiscendo.La capo-comitiva del pullman mi accompagna nell'ufficio assicurazioni ma ci capisce meno di me e mi riconsegna al poliziotto che dopo un'attesa di circa 15 minuti mi riaccompagna nell'ufficio e mi aiuta nel disbrigo della pratica.Io nel frattempo rimango inebetito dalla bellezza dell'impiegata... Torno al pullman ma c'è un altro problema.I doganieri hanno visto il "maxischermo" e stanno facendo problemi al proprietario.Quest'ultimo inizia a compilare moduli,va e viene da un ufficio,discute col doganiere che alla fine si incazza:controllo a campione dei bagagli.Riscarichiamo le valigie.Ad minchiam chiede di aprire i bagagli e mostrare l'intero contenuto.Io decido di confondermi tra la folla avendo paura che essendo l'unico straniero mi rompesse i coglioni.Ad uno trovano un aspirapolvere e giù di trafila per la compilazioni moduli,ufficio e discussioni varie.Per farla breve:dopo 3 ore di sosta alla dogana,sfondiamo e facciamo rotta su Grodno,prima meta del mio viaggio...



ed in uscita:
...Dal tabellone intuisco che l'unico treno per Varsavia è nella notte.Allora penso che forse è meglio superare il confine,raggiungere Terespol in Polonia e poi da lì trovero' qualcosa per Varsavia,un treno,un pullman,un somaro.Nel frattempo mi nota una signora e mi si appiccica.Vede che sono italiano e devo andare a Varsavia (conversazione in russo)e mi scrive su un foglio i treni anche da Terespol.Ringrazio e mi defilo non capendo bene questo interesse nei miei confronti.Piove sempre più forte.Provo a contattare le mie amiche polacche ma ho terminato il credito sul telefonino.La cappa sta sortendo i suoi effetti.Ma aspetto qualcosa che sento dovrà accadere.All'improvviso entrano in stazione dei turisti.Li noto dagli zaini e dai sacchi a pelo.Subito li seguo.Il tempo di raggiungerli e già la signora li ha accalappiati e da quel poco di polacco che capisco,intuisco che gli sta parlando di me.Scattano le presentazioni.Sono un gruppo di 6 ragazzi polacchi che rientrano a casa dopo 1 mese sul lago Bajkal,in Russia.Confermano gli orari ferroviari e si offrono di aiutarmi parlando loro l'inglese.Scatta il solito feeling con una delle ragazze.Naturalmente platonicamente parlando... La vecchia non molla.I ragazzi mi spiegano il perchè di tanto interesse nei nostri confronti.Trattasi di contrabbandiera.Porta vodka e sigarette oltre confine ma ha bisogno d'aiuto.Loro accettano,io faccio altrettanto.Il nostro compito sta nel dividerci la vodka e le sigarette e trasportarle in Polonia dove la vecchia poi li recupererà.Giunge il momento della partenza.Finalmente smette di piovere.Seguiamo la vecchia in una enorme stanza.C'è un primo schieramento di poliziotti seduti a dei tavolini.Ci mettiamo in fila e ad uno ad uno i poliziotti scrivono i nostri dati su di un foglio tipo lista.Mi ricorda i film sulle deportazioni degli ebrei.Passato il primo controllo,altra fila.Ci sono 4-5 box davanti ai quali (a seconda della fila in cui ti metti) si svolge il controllo vero e proprio.Terminata la lunga coda ti trovi davanti al box con dentro il poliziotto.Ti controlla il passaporto mentre tramite uno specchio posto alle tue spalle guarda il bagaglio che hai hai piedi e con uno strano gioco di luci ti guarda per bene in volto.Arriva il mio turno.Consegno il passaporto.Lo osserva attentamente.Mi guarda in faccia alcuni lunghi secondi.Comincia con le domande in inglese (quando vogliono lo conoscono...).Mi spara una sequenza di domande:da come mi chiamo a cosa ci facevo in Bielorussia,da dove provenivo,dove andavo e via di seguito.Tergiversa.Controlla una lista in cirillico che credo sia una lista di nomi.Perde ancora tempo col mio passaporto tra le mani.Vedo che è indeciso non so perchè,mi riguarda e finalmente si decide a timbrare.Sono uscito dalla Bielorussia! Un poliziotto mi accompagna fuori attraverso un corridoio presidiato da altri agenti.Giunto sul binario dove fortunatamente non pioveva più,ci ammassano con le valigie in uno spazio delimitato da un cancelletto.Mi sembra di immedesimarmi sempre più in una deportazione nazista.Oltre la ringhiera poliziotti schierati che ci controllano a vista.Sullo sfondo il nostro treno che viene scandagliato da cima a fondo.Ammassati tutti i prigionieri,scusate il lapsus...tutti i passeggeri,e terminate le operazioni di controllo del treno un poliziotto apre la transenna.Mi sembra di rivIvere i momenti della mia gioventù in gita scolastica.Tutti a correre per prendere posto sul trenaccio.Ma c'è un nuovo stop.La konduktor deve controllare i tickets all'ingresso,coadiuvata da agenti della milizia locale mentre altri ci circondano in modo da non far "scappare" nessuno.Si prende posto sui sedili in legno di lèttone memoria e finalmente dopo circa un'ora si parte.Nel treno è una bolgia.Sono tutti vecchi contrabbandieri.Si organizzano per far passare la frontiera polacca alle loro bottiglie di vodka e alle loro stecche di sigarette.Grande movimento di buste e bagagli.Anche io ed i ragazzi polacchi imbarchiamo la merce che la vecchia ci ha assegnato.Il viaggio dura 8 minuti,in pratica si attraversa il fiume Zachidnyj buh,linea di confine tra l'Europa ed il piccolo mondo a sé della Bielorussia.Sembra di viaggiare nel tempo:8 minuti effettivi di viaggio ma l'orario torna un'ora indietro.E' un effetto stranissimo.Viaggiando in aereo,del fuso orario non te accorgi.Qui,in questa frontiera lo vivi... Si ferma il treno e salgono i poliziotti polacchi.Uno ad uno controllano il passaporto con la solita macchinetta verifica codice ICAU.Solo allora uno puo' alzarsi e scendere dal treno.Non prima di aver superato un altro controllo.Il più temuto.Quello dei bagagli.A tutti i vecchi controllano buste e bagagli.E' il mio turno,non avendo esperienza di contrabbando tiro diritto.Il doganiere si incazza e mi richiama in polacco.Faccio il finto tonto.Attacca in inglese e mi intima di aprire la valigia.Trova la vodka.E mi dice in inglese:"hai anche 1 block di sigarette?" al mio annuire,evita di controllare oltre e mi lascia andare.Credo che in realtà i poliziotti sappiano di questo gioco e si limitino solo un po a rompere i coglioni per non farla proprio sporca.In fondo con un po di vodka e qualche sigaretta venduti di contrabbando la Polonia non ci perde niente e questi vecchi bielorussi ci guadagnono qualcosina.Niente per i nostri standard... Giunti in stazione,dietro indicazione delle vecchia,ci imboschiamo e restituiamo la merce.Acquisto subito una sim polacca per ovviare alla mancanza di credito del mio telefono,cambio i soldi,acquisto il biglietto per Varsavia,contatto le mie amiche polacche e me ne vado a bere in un barrraccio fuori la stazione con i ragazzi polacchi.Finalmente birra polacca.Nota su Terespol:un villaggio dove non c'è veramente niente.Solo box di cambio soldi e tanta gente fuori la stazione che cerca di piazzarti ogni genere di merce...


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Re: Frontiere,borders,granize...

Messaggioda Campa » 30/01/2009, 9:54

Il mio ricordo più romanzato e bello da scrivere si rifà alla frontiera cileno-argrntina nel mio viaggio nel 2001. Arrivati a futaleufù dopo un giorno di viaggio sulla Carretera Austral di sabato sera il giorno seguente avevamo necessità di tornare in Argentina ad Esquel ma essendo domenica non c'erano autobus che coprivano la tratta. Per una cifra pattuita si era offerto di accompagnarci il padrone dell'alloggio che avevamo trovato. La mattina seguente ci mettiamo in moto sul catorcio del cileno e imboccata la strada a sterro ci dirigiamo verso il confine, per i cileni nessun problema mentre per gli argentini i problemi ci sono eccome in quanto i cileni non possono portare stranieri in Argentina. Le proviamo tutte, spieghiamo che non abbiamo pagato il trasporto ma che ci ha caricati per la strada ma (anche tra momenti di paura) il cileno ci deve fare scendere ed andare via. Prima di partire molto correttamente mi rende i soldi di nascosto. A noi non rimane altro che metterci in spalla i nostri zaini da 90 litri e avviarci a piedi lungo la carrettera a sterro sperando in un passaggio. Dopo 7 km di cammino a 30° di temperatura troviamo una casa dove chiediamo un passaggio al paese più vicino che sarà qualche km più in la. Paese composto da 5 case e una bottega dve dopo non poco tempo riusciamo a trovare un passaggio per Esquel. La sera ricordo la doccia come una delle più belle e lunghe della mia vita.
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Re: Frontiere,borders,granize...

Messaggioda Leia74 » 30/01/2009, 18:15

Purtroppo non ricordo il mio primo attraversamento di frontiera, ero con la famiglia in macchina, al Brennero, nel 1988. Non so se all'epoca ci fosse gia' Schengen...
Neanche il secondo, nel 1990 verso la allora Jugoslavia, mi è rimasto impresso.
Quello successivo fu in treno in gita scolastica (Milano-Barcellona), ma anche qui mistero.
In aereo poi secondo me non vale, troppo facile!!

Diciamo che solo ultimamente ho provato le vere sensazioni da attraversamento frontiera via terra, nelle repubbliche Baltiche, tra Argentina e Cile, nei Balcani (Croazia-Bosnia, Serbia-Croazia etc) e tra Romania e Bulgaria attraversando il Danubio, sensazione molto "letteraria" stranamente.
Per ora nessun confine veramente "difficile" via terra.
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Re: Frontiere,borders,granize...

Messaggioda Jena Plissken » 30/01/2009, 19:24

Confini attraversati tanti :

in macchina : Francia come bere un bicchiere d' acqua , la prima volta in macchina in Spagna me lo ricordo ancora adesso con emozione beata gioventù , destinazione Barcellona, poi sempre in auto Austria, Germania , Slovenia , Crozia , Bosnia , Serbia , Bulgaria ( 2h di attese per cambio doganieri e computer che non andavano ) , Romania ( bello il passaggio sulla diga che fa da confine sul Danubio ) , tutti abbastanza nella norma.

Suggestivo anche il confine Serbia/ Bulgaria in treno con i vari trafficanti di sigarette e le attese interminabili ;)

In autobus: dalla Lettonia alla Lituania , la prima volta in Russia forse il vero confine che ho assaporato di più arrivando da Tallin e Narva ( un ponte tra Estonia e Russia tra Narva e Ivangorod discesa a piedi per controllo minuzioso ), poi Macedonia , Bulgaria , Bosnia , Montenegro , Serbia , dalla Georgia all'Armenia e viceversa

In treno : Bielorussia ( dalla Polonia ) , Ucraina ( dalla Bielorussia ) , dall' Azerbajan alla Georgia ( con cambio fregatura sul treno ) , Repubblica Ceka , Slovacchia , Ungheria , Polonia , Olanda , Belgio , Francia , Croazia

In nave : Spagna / Marocco e viceversa, Croazia / Italia e viceversa , Finlandia / Estonia e viceversa , Danimarca / Svezia , Danimarca / Norvegia , Finlandia / Svezia


Diciamo che i confini sono sempre emozionanti soprattutto la prima volta che metti piede in un paese, non ho da segnalare a parte quanto detto nulla di particolare però un po' rimpiango i vecchi timbri sul passaporto dell' era pre allargamento unione europea ! ;)
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Re: Frontiere,borders,granize...

Messaggioda Leo il Grande I » 30/01/2009, 20:32

Ora me ne viene in mente uno in particolare -tragicomico -: quello tra Italia e Slovenia nel 1996 credo.
Fermi al cambio valuta, corro al bagno del bar :roll: , non trovo carta, esco di corsa verso un mini-market lì presente e compro (per forza) una confezione da 10 rotoli, prendendone uno con me e lasciando il pacco intero ai miei compagni di viaggio allo sportello del cambio. :lol:
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Re: Frontiere,borders,granize...

Messaggioda nelloyanto » 30/01/2009, 21:10

fresca fresca è stato a dicembre 2008 il controllo documenti al confine con la svizzera sul treno cisalpino...

i doganieri svizzeri con divisa.. macchina per controllare i passaporti e carta d'identità... mille domande... e rigorosamente con accento tedesco perchè era il confine dopo domodossola... i due italiani invece erano della guardia di finanza. tamarri il giusto con cuffia D&G e pettorina al posto della divisa con tanto di lettere adesive staccate (si leggeva tipo GUAR A DI F NA ZA)... che non hanno controllato nessuno se non un ragazzo di colore che era a postissimo coi documenti e loro si ostentavano a fargli domande assurde senza ovviamente sforzarsi di usare l'inglese o il francese per farsi capire da questo ragazzo...
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Re: Frontiere,borders,granize...

Messaggioda Leia74 » 01/02/2009, 15:50

Jena Plissken ha scritto:Diciamo che i confini sono sempre emozionanti soprattutto la prima volta che metti piede in un paese, non ho da segnalare a parte quanto detto nulla di particolare però un po' rimpiango i vecchi timbri sul passaporto dell' era pre allargamento unione europea ! ;)


Come non essere d'accordo! L'emozione di entrare per la prima volta in un paese nuovo è sempre forte, specialmente se si attraversa il confine in superficie (via terra o acqua) e non volando.
E anche io rimpiango di non aver viaggiato in tempi pre-Schengen per avere i timbri sul passaporto. Ho fatto appena in tempo ad avere quelli di Slovenia, Slovacchia, Estonia e Lituania (avevo portato il passaporto apposta anche se la carta d'identita' bastava), ma rosico un sacco per non averlo potuto chiedere al passaggio di frontiera in Lettonia, e per non averci pensato quando sono stata in Polonia, Ungheria e Rep Ceca (ero ancora in tempo). Ovviamente manco da pensare ai possibili timbri francesi, tedeschi o spagnoli...
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Re: Frontiere,borders,granize...

Messaggioda Jena Plissken » 01/02/2009, 16:19

Conservo anche gelosamente l' ultimo timbro bulgaro di dicembre 2006 prima del' entrata nell' Unione Europea ;)

Dalla Repubblica Ceka alla Slovacchia Lanzhot poi Kuty, poi sempre in Slovacchia Sturovo sull' altra sponda attraversando un lungo ponte sul Danubio ecco l' Ungheria.
Città e confini che senza i timbrini sul passaporto avrei dimenticato :cry:
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Re: Frontiere,borders,granize...

Messaggioda Daje » 02/02/2009, 13:47

Io, quando da piccolo mi portavano in Polonia a trovà i nonni, mi ricordo il filo spinato alla frontiera tra Germania est ed ovest e soldati coi fucili che c'hanno lasciato al freddo per rivoltà la macchina come un calzino mortacci loro :x
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Re: Frontiere,borders,granize...

Messaggioda nonnomario » 02/02/2009, 17:15

Anno 1976 Gita Dopolavoro Ferroviario a Lloret de Mar in treno, confine franco/spagnolo di Port Bou una stazione bruttissima, ore 5 del mattino, giù tutti da treno perchè cambia lo scartamento dei binari, controllo dei passaporti, noi avevamo quello collettivo e dovevamo rimanere tutti in gruppo con i nostri bagagli, era morto da poco il generalissimo Franco e l'aria era molto tesa, dopo aver controllato tutto (documenti e valigie) verso le 7 riprendemmo un altro treno per Girona, altri tempi.
Anno 1997 Frontiera stradale franco/svizzera di Basilea (non in autostrada), il poliziotto svizzero insiste perchè comprassimo il talloncino autostradale perchè a suo dire nessuno attraversa la Svizzera senza prendere l'autostrada, al mio rifiuto fa accostare l'auto e comincia una serie di controlli per circa 45 minuti, chiedendo diverse volte se avevamo comprato carne in Francia, le spiegazioni che davamo non lo soddisfavano poi alla fine ci lascia andare agitando il dito indice, (come faccio io adesso con mio nipote) ricordandoci di guardarci bene dall'entrare in autostrada.
solo se vive una vez, caramba
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Re: Frontiere,borders,granize...

Messaggioda radaulpa » 03/02/2009, 20:57

ciao a tutti!

io sono un pò un maniaco delle frontiere (con relativi connessi)

quelle che mi divertono di più , naturalmente sono quelle a piedi e se riesco le passo a terra individualmente più che con mezzi tipo treno o autobus.

Sarò pirla, ma l'idea di essere solo di fronte ad uno che può decidere se farmi passare o no (che tendenzialmente non parla la tua lingua) e con il quale DEVI avere un contatto mi esalta

rispecchia un pò il mio essere ottimisti sulla comunicazione tra i popoli

ricordo con gran risate (pensando alla situazione attuale) ad una frontiera svizzera-germania. C'erano ancora le lire, non ricordo l'anno :oops: eravamo iin 2 (io e bisio) capelloni su una 600 rosa nuova di pacca.

all'uscita dalla svizzera ci hanno fatto scendere, tirare tutto fuori dalla macchina, per poi farci rimettere tutto sopra, sotto gli occhi dei tedeschi (a meno di 40 metri).
Facciamo sti 40 metri. Tutto da capo :shock: :lol: tira fuori tutto, sorbisciti le domande in tedesco senza capirle, poi di nuovo tutto sulla macchina e via :lol:

Poi ne ho passate diverse ne ho raccontata qualcuna nei balcani e una volta che passai azerbaijan-iran . con ponte e tanto di cancello nel mezzo sul ponte :shock: :o :lol: e come se non bastasse militari armati nel greto del fiume :shock: :shock:
mi ha stupito che fosse "istantanea"come frontiera.

Tra siria e turchia e tra siria e libano c'erano forse 5 km
to be continued...
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Re: Frontiere,borders,granize...

Messaggioda geom.Calboni » 03/02/2009, 22:02

radaulpa ha scritto:io sono un pò un maniaco delle frontiere (con relativi connessi)

quelle che mi divertono di più , naturalmente sono quelle a piedi e se riesco le passo a terra individualmente più che con mezzi tipo treno o autobus.

Sarò pirla, ma...[CUT]...mi esalta

mi trovi molto d'accordo ;)

un altro passaggio di frontiera emozionante è stato quello,oramai storico,tra Polska e Ukraijna a piedi a -11° e col Professionista al seguito.
rinfrescate l'evento qui:
http://www.on-the-road-again.it/travels ... 00708.html

giorni 2 gennaio e 4 gennaio.
Allegati
n747908356_327980_3813.jpg
LA FAMOSA FOTO CHE IMMORTALA LO STORICO MOMENTO DELLO SFONDAMENTO DI FRONTIERA :)
n747908356_327980_3813.jpg (48.93 KiB) Osservato 6394 volte
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Nella vita le cose serie, alla lunga, ti fregano. Gustiamoci le cose effimere che proprio in quanto tali non ti tradiscono mai.

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Re: Frontiere,borders,granize...

Messaggioda nelloyanto » 03/02/2009, 22:08

geometra quella giacca non è un po' troppo poco invernale?

puoi rimpicciolire la foto?

grazie (ps: rammento il tuo racconto, memorabile, davvero!)
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Re: Frontiere,borders,granize...

Messaggioda Voronezh » 03/02/2009, 22:30

Da piccolo, credo nel 1986, il confine italo-austriaco e italo-svizzero (non ricordo quale prima dei due), in macchina con i miei. Oggi nulla di stratosferico, ma al tempo entrare in un paese diverso e i doppi controlli doganali mi esaltava.
I ritorni da Livigno alla Val Venosta passando per la Svizzera, carichi di zigarette per mio padre nascoste in ogni dove della macchina, spesso sotto quintali di zucchero, a volte apparati elettronici aperti e camuffati da usati (c'era un limite all'importazione di zigarette e credo si dovesse pagare una tassa per gli apparati elettronici).

La seconda (e ultima) volta che andai negli Stati Uniti d'America, nel 2000.
Ricordo la demenza dei formulari che ti davano in aereo, con domande del tipo "sei un terrorista" "stai cercando di entrare negli Stati Uniti per partecipare ad attività immorali o criminali", e la voglia di dichiarare che ero un terrorista. Stavo per dichiarare alla cazzo ma i miei amici mi fecero desistere dall'idea.
mi ricordo ancora che quando l'hostess chiese al mio amico "visa?" lui ci pensò un attimo e rispose "no, mastercard!"
pensando che gli stesse chiedendo quale carta di credito avesse.

L'entrata in Russia all'aeroporto di Kazan dopo una notte in aereo.
All'arrivo avevo solo il visto non l'invito. Il militare non voleva farmi entrare senza invito (ne ignoravo l'esistenza), io non sapevo come fare, stavo pe dargli il numero dei miei contatti locali o rassegnarmi a tornare indietro quando magicamente comparve la persona che doveva accompagnarmi Yoshkar-Ola (che non mi conosceva, ma intuì che fossi io) gli disse due parole e il militare mi lasciò passare.
Per viaggiare basta esistere.
Se immagino, vedo. È in noi che i paesaggi hanno paesaggio. Perciò se li immagino li creo; se li creo esistono; se esistono li vedo. Ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma ciò che siamo. Fernando Pessoa
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Re: Frontiere,borders,granize...

Messaggioda latvia » 04/02/2009, 0:01

la prima volta da ragazzino in Svizzera,a Mendrisio
la prima volta seria al brennero,1991,gita scolastica,controllo in treno

le avventure ovviamente sono arrivate durante i miei numerosi viaggi via terra da-verso i baltici
la prima volta,nel 1998,filò liscio,ci voleva ancora il visto,ma era facile da ottenere e alla frontiera,a parte qualche sguardo in più,non rompevano più di tanto

ma in inverno,ritornando sull'autobus Riga-Varsavia,ci fecero scendere in piena notte in Lituania,in inverno,con le valigie
tutti in uno stanzone molto soviet,apriamo le valigie,danno un'occhiata veloce,e via......io scappo sull'autobus per il freddo,una guardia insospettita dalla fretta mi nota,e mi richiama: notano che sono italiano,e cominciano a farmi varie domande,dove ero stato,perchè ecc.
a un certo punto un genio nota i timbri sul passaporto,e mi dice: "ehi,tu sei entrato in agosto in Lettonia,e esci a dicembre ! 4 mesi non puoi stare!"
e io "ok ,basta girare la pagina et voilà,ecco il timbro in entrata di 10 giorni fa"
lo guardo sorridendo,lui un pò umiliato per la figuraccia fa la faccia incazzata,ma poi fa finta di nulla
comunque,alla fine mi lasciano andare,anche se per colpa loro l'autobus ha atteso (per me) almeno 15 minuti

tra le frontiere che ricordo,tra le tante,una minuscola tra Lituania e Lettonia,non la solita Grenctale-Salociai,ma una minuscola sulla strada per Jelgava,mi pare si chiamasse Meitene.......infatti anche lì mi guardarono un pò strano,perchè di italiani non ne dovevano passare molti,specialmente in quegli anni (inizio 2000 credo)

in macchina sempre andato liscio (dal 2005 in poi) ,controlli davvero veloci ovunque: germania,polonia,lituania,lettonia

immancabili, i problemi: una volta in Polonia,al confine lituano di Kalvarija,dove una nostra amica non-cittadina lettone aveva bisogno del visto di transito per la Polonia,che per un qui-pro-quo non avevamo fatto in partenza,insieme a quello schengen
se ne accorsero all'ultimo secondo che le serviva,mannaggia,ma avevano ragione però
fortunatamente lo fecero gentilmente e senza problemi lì alla frontiera,e c'era anche una guardia polacca che parlottava italiano :D

e infine quella più traumatica: 2 anni fa,quando all'aeroporto di Riga non permisero a mia figlia di imbarcarsi,perchè mancava il permesso della mamma,che doveva partire la sera con un altro aereo
il bello,anzi brutto,è che mia moglie corse in aeroporto con i documenti,ma non ci fecero passare lo stesso: niente autocertificazione o permessi in loco,la legge dice atto notarile,e solo così si viaggia :evil:
ma in 5-6 anni di attraversamenti,anche io solo con la bimba,non ce l'aveva mai detto nessuno ,e la legge c'era dal 2001 :roll:

morale della storia: perdiamo l'aereo e torniamo tutti in autobus,perchè potevamo solo viaggiare tutti insieme a quel punto,e mammaryan-all'animacciasua voleva 600 euro e rotti (in 2) ,per Riga-Frankfurt-Roma,mentre con l'autobus me la cavai con meno di 300,fino a Napoli
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Re: Frontiere,borders,granize...

Messaggioda albert » 04/02/2009, 0:23

La prima che ricordo è Italia-Francia da piccolo per andare da Bardonecchia in Valle Stretta, non c'era ancora Schengen ma di solito ti facevan passare senza controlli.
Da quando ho iniziato a viaggiare per conto mio le più interessanti sono state Mongolia-Cina attraversata in fuoristrada e Thailandia-Malesia a piedi.
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Re: Frontiere,borders,granize...

Messaggioda vilmer7 » 05/02/2009, 0:26

Mitica la foto del Geom. a piedi nella neve 8-)

Per quanto mi riguarda, ci provo:

Primo espatrio nell'83 Italia-Austria via treno frontiera del Tarvisio, tutto nella norma; idem negli anni dopo per Germania ovest e Danimarca sempre in treno
'86 e '87 attraversamento in treno della DDR per Berlino, con doppi controlli delle milizie BRD e DDR nelle due zone doganali, entrambe molto minuziose, gli orientali anche con cani sui vagoni a cercare cose o persone, comunque visto di solo transito DDR apposto dopo quasi due ore e foglietto verde da riconsegnare in uscita
Negli stessi viaggi attraversamento a piedi del confine tra le due Berlino, al Check Point Charlie/Friederichstrasse, con cambio monete 25 marchi ovest=25 marchi est al giorno, che citerò meglio a breve nell'apposito topic

A piedi/nave: arrivando a Spalato nel '90 nell'ancora integra Yugoslavia: rimediato il visto tranquillamente al porto.
Di quel viaggio però ricordo il cazziatone di un militare sul bus tra Spalato e Dubrovnik: siccome mi dava fastidio il bus mi ero seduta nella prima fila, ad un paesino lungo il tragitto sale un militare che mi sgrida che voleva il suo posto, che secondo lui era riservato, io non capivo quindi non mi spostavo, e lui che smoccolava in slavo :shock: nel mentre interviene l'autista che cerca di spiegarmi in semi-italiano che non era riservato ma il tipo faceva il grosso per potere di casta :twisted: alla fine non mi sono spostata, ma solo perchè intanto il milite si era già stancato e seduto dietro!

A piedi confine Siria-Giordania nel 95, viaggio con AvventurenelMondo: ci hanno scaricato dal bus che avevamo a nolo in Siria davanti al confine, c'era un fabbricato a un piano in cui entrare, ma non ricordo quasi nulla quindi deduco nulla di particolare; dalla parte Giordana ci aspettavano le auto a nolo con autista
Nello stesso viaggio attraversamento sempre a piedi/bus del confine Giordania-Israele: ricordo che c'erano file diverse per stranieri e locali, cis-giordani o palestinesi che lo passavano anche tutti i giorni per lavoro, ma niente di particolare, anche perchè all'epoca la zona era "relativamente" tranquilla; il visto di Israele me lo sono fatto apporre su un foglietto a parte, che andava riconsegnato all'uscita, perchè molti paesi non ti fanno entrare se hai il visto di Israele sul passaporto

Via aereo direi niente di particolare
Però ricordo molto malevolmente l'arrivo negli States, nel 91 e 93 per ben due volte la stessa manfrina: all'arrivo, previa compilazione a bordo dello stupido modulo in cui ti chiedono le peggio assurde cose riportate sopra da Carl, che già ti fan mettere in dubbio la sanità mentale di chi le ha ideate :shock: , coda chilometrica a zig zag per arrivare al gabbiotto, visto preso dopo altre domande stupide poste con arroganza e superiorità, controlli esagerati per l'epoca (manco in ddr!!! e molto molto prima dell'11/09/01, non oso immaginare ora) oltre a cazziatone del tipo perchè mio cugino non parlando inglese aveva chiesto aiuto, ci eravamo avvicinati in due per tradurre, mentre secondo loro dovevamo restare dietro la linea! insomma, ci hanno aggrediti verbalmente e in generale ricordo che è stato il confine più arrogante che ho mai fatto :evil:
La seconda volta negli States ho attraversato in auto il confine USA-Messico da San Diego a Tijuana, non ricordo niente di particolare se non la lunga fila

Infine, avrei in carnet pure pseudo-sconfinamenti con le due ruote 8-) : in scooter nel 2005 per la Grecia, anche se con Schengen non esiste più confine, e spessissimo il confine Italia San Marino con tutti i mezzi a ruota, bici compresa :lol: .
Va beh, allora a piedi c'è anche Italia-Vaticano :lol: :lol:
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Re: Frontiere,borders,granize...

Messaggioda cozzi11 » 05/02/2009, 1:05

Ma sono l'unico che quando è entrato in USA è andato tutto ben oltre la normalità della prassi doganale,me la sono sbrigata in un minuto,boh....

Quanta gente che per la prima volta è passata in Tirolo,anche per me è stata così però se non erro dal passo Resia,avrò avuto 7 o 8 anni.
Per il resto nulla di clamoroso.
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Re: Frontiere,borders,granize...

Messaggioda Lebowski » 05/02/2009, 13:44

3 esperienze. Ora racconto.

* Stati Uniti - Messico: Tijuana

Vi aspettereste un massiccio controllo per lasciare San Isidro ed entrare in Messico? Niente di più falso. A piedi basta oltrepassare un tornello. E alla dogana messicana che si attraversa 5 metri dopo i poliziotti sono stravaccati su una sedia a farsi gli affari loro.
Molto più interessante il rientro:
si deve fare una lunga fila passando accanto a un muro costellato di immagini di ricercati. Foto con reato commesso. Quasi tutti per droga o assassini. Il 90% è dato da 3-4 cognomi. Abbastanza impressionante. Mi sono pentito di non aver scattato fotografie.
Tutto l'opposto il rientro in USA: 3 controlli da superare.

* Aeroporto di Malpensa: volo per Vilnius.

Passiamo i controlli documenti nel gabbiotto dei poliziotti. Uno di loro si rivolge a noi: "dove andate?"
- "Vilnius"
- "Ah, vorrei venire con voi".
- "Perché?"
- "Perché vedo quello che passa di qua!"
- noi, come se nulla fosse: "Vieni, che problema c'è? Molla tutto e vieni con noi".
- "Lo farei, giuro. Anzi, un giorno lo farò".
Arrivati là abbiamo avuto la conferma che i nostri poliziotti ci vedono benissimo. Ora possiamo dormire tutti sonni più tranquilli.

* Aeroporto di Bratislava, volo di rientro.

Ho acquistato una lattina di cappuccino. E' di una nota marca italiana che ha deciso di collaborare con la Coca Cola per produrre cappuccino, caffè macchiato ed espresso in lattina. In Italia non sono in commercio. Il giorno prima della partenza decido di assaggiare il cappuccino e di portare in Italia, in esclusiva per i miei colleghi, una lattina. So già o, almeno, presumo che non passerà i controlli, ma decido di provarci lo stesso. Arrivati in aeroporto chiedo alla poliziotta posta all'inizio delle transenne per la zona check-in se sarebbe passata: no, mi sento rispondere.
Bratislava non mi era piaciuta, quindi decido una cosa: visto che trovo questa legge una gran cazzata, e visto che la lattina è di nota marca (illy+coca cola) ancora chiusa mi dico: "facciamo uno scherzo, metto la lattina nella borsetta di plastica dei miei indumenti sporchi. Così, se dovesse suonare, andranno a prendersela lì, tanto se dovesse passare mica me lo bevo io, finisce ai miei colleghi: non ho nulla da perderci".
Provo a farla passare. Suona. Impietosito, apro la borsa del bagaglio a mano e consegno subito la lattina.
In fondo era pure una poliziotta simpatica: prima della "scenetta", prima di passare per il metal detector mi fa segno di togliermi la cintura. Lo faccio e con un sorriso mi fa segno con le mani di togliermi anche i pantaloni. Ovviamente scherzava e ho risposto con un sorriso che non l'avrei fatto. Mi dispiaceva per lei e quindi le ho evitato lo strazio della ricerca tra gli indumenti sporchi.

Questo è tutto.
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Re: Frontiere,borders,granize...

Messaggioda geom.Calboni » 06/02/2009, 0:33

altro passaggio di frontiera con annesso contrabbando di sigarette,quello tra Serbia e Bulgaria in treno.
dalle cronache dell'epoca 8-) :

...Il viaggio scorre senza intoppi fino a Dimitrovgrad,l’ultimo avamposto serbo prima del confine bulgaro.Qui la situazione cambia.Il treno si affolla di strani personaggi carichi di buste e pacchi vari.E’ tutta gente che contrabbanda sigarette.Mi ero già trovato in una situazione del genere al confine bielorusso-polacco ed anzi lì,nel mio piccolo,ero stato anche io contrabbandiere in quanto avevo aiutato una vecchia a portare oltre confine vodka e sigarette.Nel nostro scompartimento si siede un ragazzo bulgaro che contrabbanda sigarette per arrotondare un pò.Parla italiano e napoletano in quanto lavora in Italia.Ci spiega come funziona la situazione e lo vediamo all’opera.Armato di cacciavite apre un’intercapedine del treno dove nasconde delle sigarette,altre le offusca in un buco sotto dei sedili.Lo stesso fanno più o meno tutte le altre persone sul treno.Passano i controlli.L’allungo di qualche denaro ai doganieri fa sì che le cose vadano per il verso giusto.Noi,essendo noto che siamo italiani,non ci controllano neanche.Un po’ di soldi vengono allungati anche al controllore dei biglietti ferroviari.Saputo che siamo italiani,ci requisisce i nostri biglietti.Cosa ci farà non si saprà mai ma sicuramente li riciclerà in qualche modo guadagnandoci qualcosina.Passati indenni tutti i controlli,sul treno cresce la confusione.Sembra di essere alla Borsa di New York.Tutti vendono e comprano sigarette mercanteggiando le offerte migliori.Il nostro amico riesce a piazzare tutta la sua merce al primo colpo...

http://www.on-the-road-again.it/travels ... -2007.html


e indimenticabile anche la frontiera,in andata e ritorno,tra Georgia ed Armenia in mashrutka.
"Stiamo attenti, siamo contenti, comportiamoci bene e mangiamo la semplicità".

Nella vita le cose serie, alla lunga, ti fregano. Gustiamoci le cose effimere che proprio in quanto tali non ti tradiscono mai.

Studio la Serbia, mi piace la Russia, frequento la Polonia.

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