Il Caucaso con il resto della Russia e naturalmente con Mosca e San Pietroburgo non c'entra niente. E' tutta un'altra cosa. Mi ha ricordato molto i Balcani, secondo me ci sono moltissime affinità tra le due zone geografiche.
alcuni aneddoti veloci:
Il bus Anapa - Sochi (10 ore) fa sosta in un paesino in montagna di cui non riusciamo a sapere il nome. Non c'è assolutamente niente a parte qualche negozietto alimentari - cartoleria unificato.
Ci siamo sentiti davvero in culo al mondo.
Sulla stessa tratta, stop a Tuapse. Una città di una volgarità inaudità. Scendono tutti, vedo Pingo sgattaiolare prima di me, scendo io...la milizia mi blocca per controlli. Scende Jena e ferma anche lui. Mentre Pingo, occhio lungo
, se la rideva a distanza con un gelato di quelli confezionati e tipici, di cui non ricordo il nome ma di cui abbiamo fatto scorpacciata durante il viaggio.
La tratta è sempre la stessa. Uno dei tanti posti di blocchi che rallentano la marcia del bus. Sale la milizia, guarda in faccia tutti i passeggeri, mi chiede i documenti. L'unico in tutto il bus...che ha dovuto attendere la fine dei controlli sulla mia persona.
Arriviamo in treno alle 05:00 di mattina da Sochi ad Armavir convinti di cambiare treno al volo. In russo stretto veniamo respinti dalla bigliettara. Nessun treno che ci porti a sud.
Non veniamo a capo della situazione, come è possibile che una linea ferroviaria importante come questa su cui ci troviamo non abbia treni? Come si raggiunge Mosca o il sud che interessava a noi?
Solo dopo un colloquio stretto con un altra bigliettara veniamo a capo del dilemma, sempre in russo stretto capendo una parola ogni cento
, ci troviamo in una stazione ferroviaria secondaria...
via in taxi verso la voksal principale. La città è ancora dormiente e sfrecciamo su una vecchia Lada attraversandola interamente.
Giunti nella stazione principale, nuova sorpresa. I treni che virano verso sud transitano solo a giorni alterni e comunque ad orari poco consoni a noi.
Ci giochiamo l'ultima carta e via in taxi all'autostazione dei bus.
Armavir si mostra in tutta la sua volgarità.
Finalmente, dopo un paio d'ore d'attesa nella squallida stazione, e dopo che Pingo riesce nell'impresa di farsi cazziare dal direttore
, riusciamo a salire su un bus per Nalchik. Il pullman peggiore della storia, di gran lunga inferiore a quelli albanesi. Mancavano addirittura alcuni sedili ed altri erano poggiati sull'intelaiatura di ferro spostandosi ad ogni movimento.
Il culo a pezzi.