1994 Cracovia...

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Cracovia non era in programma, Cracovia non era nemmeno sulla carta geografica.
Non ricordo perchè quell'anno decisi di partire per Praga...feci un biglietto credo chiamato RIT che ti permetteva di raggiungere la tua destinazione finale in quante tappe volevi lungo il tragitto previsto, permettendoti quindi di fermarti nelle città intermedie. Il viaggio prevedeva uno sosta obbligata a Vienna, perchè non esisteva coincidenza a quel tempo e bisognava prendere il treno il giorno dopo alle 16.00.

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[geom.Calboni]

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anche se datato...aspettiamo...

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La sera prima della partenza un mio amico, Manuel, chiama me ed Alessandro per recarci ad una festa con piscina. Era il periodo dopo le feste dei diciotto anni degli amici e compagni di classe di liceo in cui esaurite le proprie ci si imbucava alle feste degli altri ah che tempi Già altre volte eravamo capitati ad una festa con piscina e la cosa di sera è una figata assurda. Dopo avermi recuperato di pomeriggio sul raccordo anulare dove avevo trascorso l'intera giornata a smontare la moto che aveva grippato perchè non gli mettevo l'olio da un pezzo alla ricerca della prova provata di aver grippato, cosa che ha richiesto spingerla per 10 chilometri fino alla prima stazione di servizio dalle parti di Maccarrese, e rompere i maroni al meccanico per farmi dare i ferri per smontarla pezzo pezzo, ci rechiamo niente popo di meno che a Parco dei Medici a quello che credo fosse allora lo Sheraton o qualcosa di simile limitrofo. Non ho mai saputo come e perchè ci trovassimo a quella festa, e neanche il luogo preciso dove si è svolta, in quanto non ci sono mai più tornato, anzi, quasi quasi un giorno, in vena di amarcord vi ripasso.
Ebbene oltre la piscina vi era una sala dove si ballava a mo' di discoteca, e in quel momento Manuel aveva rimorchiato una bella ragazzetta piccolina, occhi verdi, fisico normale, non appariscente, ma molto carina...azz, in quella occasione fui proprio da calcione nel sedere, perchè mi ci misi a chiacchierare pure io e tanto le ruppi le scatole con discrezione ma determinazione che riuscii ad attirare la sua attenzione scippandola al povero Manuel, che fortunatamente ebbe a consolarsi con la sua amica che a me sembrava un po' spagnola.
Ebbene la ragazza anzi le ragazze non erano spagnole ma polacche, la mia si chiamava Katia o Kasia, se non ricordo male, controllero' tra alcuni ricordi di cui parlero' in seguito, ed era la prima ragazza polacca che avevo conosciuto di persona in vita mia...

Passammo tutta la serata a chiacchierare, e le piacevo, e sul fine di serata le chiesi se le piacevo e non mi ricordo che altro le dissi o come glielo dissi...lei mi rispose:"Ma perchè voi ragazzi Italiani andate sempre cosi' di fretta? "
In realtà ero stato già ampiamente vaccinato agli ultimi scampoli d'oro dei mitici tempi di Piazza di Spagna, e di straniere ne avevo già rimorchiata più di una, e almeno nel mio caso ho sempre usato non concludere la prima sera, se non chè alla dolce fanciulla avrei voluto risponderle con tutto candore che me la dovevo perforza rimorchiare quella sera stessa, perchè il giorno dopo partivo per Praga e che quindi non potevo assolutamente rivederla come avrei voluto, se non che mi misi a scherzare sul fatto che non eravamo degli speedy gonzales, ma ebbi almeno il pudore di chiederle l'indirizzo per scriverle, cosa che mi diede molto volentieri. I miei due amici non ebbero purtroppo la prontezza di organizzare una uscita nei giorni successivi, loro che avrebbero potuto...

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All'epoca di Unione Sovietica non sapevo quasi nulla, tranne che la gente faceva la fila per comprare il pane, di politica poi sapevo ancora meno, di donne poi probabilmente ancora meno

Comunque partii per Vienna, e rimasi sorpreso sia dalla bellezza della città che dalla sua economicità rispetto alle altre città occidentali già in lungo e in largo visitate. Inoltre la vita notturna si era rivelata di discreto interesse, complice anche alcune conoscenze fortunate fatte sul luogo. Tanto fu interessante che non presi la coincidenza il giorno dopo ma mi trattenni ben 3 giorni.

Spulciando la cartina geografica vedevo che Budapest non era lontana, e visto che avevo risparmiato almeno la metà rispetto a quanto previsto di spendere in quei giorni, mi venne la curiosità di vedere quanto sarebbe costato fare un biglietto di andata e ritorno per Budapest col treno: 77mila lire! esattamente quanto risparmiato, impossibile non partire...
Tralascio i dettagli del soggiorno a Vienna e a Budapest,dove alla fine mi trattenni 5 giorni, cari ricordi di cui forse un giorno scriverò, tornai comunque finalmente a Vienna per prendere la tanto rimandata coincidenza per Praga...
Tralascio anche i dettagli del soggiorno a Praga, circa una settimana, più altri 3 giorni successivamente, tranne sottolineare il fatto che oltre ad essere amore a prima vista, tanto da aver trovato allora la mia città preferita in Europa, e lo rimarrà per tanti anni fino a quando non verrà scalzata da Varsavia 15 anni dopo, a Praga per la prima volta capii quali emozioni potesse trovare un turista recandosi per la prima volta a Roma o in Italia...
Impossibile non ricordare poi quanto fosse incredibilmente economica persino per il mio magro budget di studente, tanto che dopo aver trovato un secondo ostello dietro ponte Carlo a 6000 euro a notte, una volta tanto feci il signore e crepi l'avarizia me ne ritornai al primo dove pagavo l'astonomica cifra di 12000 lire a notte, perchè vi era un gruppo di peruviani a cui puzzavano i piedi talmente tanto che dovetti scappare via per il tanfo
Come non ricordare poi l'incredibile scena al minimarket locale in cui il salame veniva venduto a fettine di non più di 3centimetri di diametro l'una, e soprattutto la gente che faceva la spesa ordinandone tre alla volta, mentre io strabuzzavo gli occhi e dissi alla salumiera che le volevo tutte
Come altrettanto grande fu la sorpresa quando tornando a Praga per la seconda volta almeno 5 anni fa mi fece impressione non trovare più i prodotti locali, come il miglior yoghurt assaggiato in vita mia, compattissimo, bianco, col fondo di marmellata da mescolare, e prezzo talmente irrisorio che ne facevo quotidianamente scorpacciate, bensì le solite marcacce occidentali tipiche dei nostri supermercati...

continua...

[Jena Plissken]

mi ricorda un vecchio topic il viaggio di mio nonno in Russia nel 1942, ovviamente si scherza , go on !

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L'estrema economicità di Praga e la fortuita esperienza a Budapest mi spinsero a ritentare il colpo gobbo e a verificare se fosse possibile sfondare un'altra frontiera a costo irrisorio.
La cartina geografica suggeriva ovviamente Cracovia, la città più a tiro di schioppo in un altro paese vicino. Eppoi mi sembra che Kasia fosse proprio di Cracovia.
Mi recai quindi presso una locale agenzia di viaggio e acquistai il mitico biglietto per 33000 lire andata e ritorno!!!
Sul treno il controllore mi disse che dovevo pagare un supplemento, qualcosa come 6000 lire, ma successivamente rimasi col dubbio che fosse stata soltanto una scusa per arrotondare, a quei tempi probabilmente capitava spesso ai turisti ignari.
Arrivai quindi alla stazione di Cracovia, e venni subito placcato da una vedova vestita completamente di nero che mi propose un posto letto per 18.000 lire.
Allora l'ostello a Cracovia ne costava credo 9000 lire e non accettai perchè oltre ad essere l'offerta poco conveniente non mi fidavo di recarmi chissà dove con una sconosciuta, in un paese di cui non conoscevo quanto potesse essere pericoloso, e che all'epoca reputavo tale
Neanche oggi lo farei probabilmente, ma col senno di poi mi dispiacque non aver aiutato economicamente quell'anziana signora che cercava soltanto di sopravvivere in un'epoca in cui la fame la Polonia se la mangiava davvero.

Presi dunque l'autobus in direzione dell'ostello dopo aver regolarmente acquistato e timbrato il biglietto, ed ebbi subito il tipico benvenuto dell'epoca : il controllore salì sull'autobus, e comincio' a farmi subito una serie di strane domande, se ero studente o meno, mi chiese il passaporto, mi chiese perchè avevo timbrato il biglietto da un lato solo Gli feci vedere la carta di identità dove vi era scritto che ero studente e mi disse che solo gli studenti potevano timbrare il biglietto da un lato solo, e che dovevo pero' mostrargli il biglietto pure per il bagaglio, e credo per giunta timbrato su tutti e 2 i lati Azz mai me lo sarei aspettato, e dove avevo acquistato i biglietti si sono ben guardati dal dirmelo. Lo spiegai al controllore che inflessibile mi fece scendere dall'autobus pretendendo che gli pagassi una multa di 30000 lire Ho capito che all'epoca in Polonia si usasse inculare così i malcapitati turisti, ed ero assolutamente determinato a non pagare la multa,anzi la rapina Ne nacque una estenuante singolar tenzone con tanto di interpreti racattati tra i passanti in cui ad un misto di finto pianto greco ostentavo tutta la mia miseria di studente in partenza dopo l'ultima notte di soggiorno offrendo come pagamento gli unici soldi che avevo nel portafoglio aperto:corone ceche per l'equivalente di 6000 lire . La singolar tenzone si concluse col controllore polacco disperato e sbuffante per aver incocciato l'unico morto di fame italiano di tutta Cracovia

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Mi recai dunque finalmente all'ostello che si era economico, ma che all'epoca serbava 2 belle sole. Per trovare una vaga reminiscenza di cosa si trattasse è possibile ancora oggi recarsi all'esistente ostello di Katowice: la doccia aveva esclusivamente l'acqua fredda e dopo le 22 tutti a nanna o rientravi alle 6 di mattina

Cominciò dunque l'esplorazione di Cracovia e sin da allora cominciai a notare lo strano effetto mimetico che ancora oggi possiedo in Polonia: alla fermata dell'autobus le persone mi chiedevano le informazioni azz è vero che ero vestito proprio come i polacchi dell'epoca, non avevo neanche i jeans ma dei pantaloncini e una t-shirt bianca, inoltre se mi facevo crescere i baffetti ero uguale a Lech Walesa un po' più magro

Ormai di Cracovia ricordo ben poco, infatti medito di ritornarci per vedere se riaffiorano ricordi e come è cambiata la città: la piazza del mercato, il mercato, il castello, le vie nei dintorni...

Rimasi credo 3 o 4 giorni, e trovai il tempo di recarmi ad Oswiecim e visitare il museo nel campo di concentramento di Auschwitz e Birkenau, che lascia veramente scossi. Chissà a rivedere la mia firma sui registri dei visitatori dell'epoca....quanto tempo, eppure c'ero.

All'ostello conobbi 2 ragazze belghe di cui una accompagnata dal fidanzato, e un ragazzo irlandese. Passammo poi una notte in camera con un gruppo di spagnoli a fare casino fino a tarda ora.

Il ragazzo Irlandese era più grande di me di una decina d'anni, lo ricordo per un paio di situazioni. La prima ci vede fare uno spuntino in una specie di fast food locale dell'epoca in una delle vie del centro non lontano dal mercato. Fu lui a farmi notare che c'era una cameriera che mi si stava mangiando letterlamente con gli occhi. Io rimasi sorpreso da quanto mi disse e mi voltai incredulo...la ragazza guardava facendo finta di aspettare e rivolgendo ogni tanto lo sguardo verso l'alto, leggermente imbarazzata, ma con occhi veramente curiosi di conoscerci, era carina ma nulla di speciale, anche se aveva un decoltè molto interessante Smaniava talmente con gli occhi di conoscerci che le feci cenno di avvicinarsi e venne tutta contenta verso di noi. Le chiesi se poteva indicarci dei posti dove andare a ballare, al chè la vidi scomparire per un quarto d'ora dientro al bancone, tanto da essermi posto la domanda su che fine avesse fatto. Dopo un po' da dietro le cucine arrivano altre 2 ragazze ed un ragazzo, e con un entusiasmo estremo mi segnarono qualche decina di posti sulla cartina, dicendo che una sera saremmo potuti pure andare insieme.
L'entusiasmo di quei ragazzi era sincero, disinteressato, e la cosa quasi ci commosse all'epoca.
Pollo che non sono altro non pensai ad approfittarmi della ragazza e tornammo in ostello.

Il ragazzo irlandese mi disse che si sarebbe recato il giorno dopo a nord della Polonia a visitare i laghi della Masuria e mi invitò a recarmi con lui. Avventurarmi nel profondo della Polonia era per me all'epoca un pensiero impropobibile, pensavo fosse pericoloso, a distanza di praticamente un ventennio mi sono reso conto di essermi perso qualcosa, sicuramente anche all'epoca il paese era tranquillo a sufficienza per poterlo girare liberamente in lungo e in largo. Tornò dicendomi che era stato molto bello, ma non gli diedi più di tanto peso.

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Altro episodio che mi lasciò colpito fu quando presi l'autobus sbagliato per ritornare all'ostello e mi ritrovai fuori città...appena usciti dal centro si presentò alla mia vista un casermone popolare di dimensioni immense, ma la cosa più impressionante era il miliardo di finestrelle microscopiche che in file regolari si affacciavano dai muri ad ogni piano...qualcosa da far impallidire persino il serpentone di Corviale, uno dei più grandiosi e terrificanti inni al cemento dell'architettura in Italia
Ancora più sorprendente fu ritrovarmi, sorpassato quell'orrore, in una delle più belle campagne che abbia visto in vita mia.Per fare un paragone calzante credo che all'epoca somigliasse alle attuali colline toscane che tanto amano gli inglesi per trascorrervi la pensione.

Passeggiando per le vie di Cracovia provai per la prima volta il vero effetto torcicollo. Avevo attraversato l'Austria, l'Ungheria, la Repubblica Cecoslovacca (si sarebbero separate a breve) ma le ragazze non le avevo affatto notate, non ero rimasto particolarmente impressionato, si erano straniere, ma quante se ne vedevano a Roma, specie di scandinave (specie ormai estinta ). Invece in Polonia ebbi a pensare:"ma che mi succede? ma possibile che mi piacciono più delle danesi?" ebbene si, avevo scoperto che a me piacciono le ragazze polacche. A tutt'oggi neanche le Russe e le Moldave riescono a rapirmi nella stessa misura...è una specie di richiamo della foresta, rimasto sopito e ruggente per tanti tanti anni.

Con i ragazzi belgi invece abbiamo trascorso una serata in birreria, che ricordo perchè stavano trasmettendo in televisione una pallottola spuntata 1, e ovviamente ci ammazzammo dalle risate. La serata si concluse sulle scale dell'ostello in attesa che ci aprissero alle 6 di mattina, col belga che scorreggiando improvvisamente mi fece esclamare a bruciapelo:"che cos'era? l'urlo della tua seconda faccia? La sua ragazza rimase almeno mezz'ora a terra accasciata per le risate

Provai anche a telefonare a Kasia, ma la madre mi rispose che si trovava al mare nel nord della Polonia...a Sopot

Nei giorni successivi tornai a Praga..ma questa è un'altra storia...

Con Kasia ci scrivemmo un paio di volte, a lei fece molto piacere ricevere mie notizie. Termino' la sua ultima lettera con dei cuoricini, ma allora non so se sarei stato pronto per una storia con una ragazza Polacca, e quell'amore a 2000 chilometri di distanza era veramente impossibile...non le risposi, e la storia della mia vita prese un'altro corso...