il fenomeno delle notti bianche è caratteristico di tutte le regioni della fascia a ridosso del 60° parallelo.
Anche dopo il tramonto del sole, la luce crepuscolare illumina il cielo in maniera tale che l'oscurità non catturi mai completamente la notte.
San Pietroburgo, l'unica metropoli al mondo che gode di tale fenomeno, è la più celebre per le sue notti bianche.
Il 22 giugno è il picco massimo con il giorno che durerà 18 ore e le restanti 6 ore comunque senza buio completo.
La sera, quando il traffico si attenua, i pietroburgesi si riversano per le strade e per i parchi per passegiare fino a tardi, gulyat' come si dice in russo. Il ricordo dell'inverno, freddissimo, buio ed umido, è lontano; bisogna approfittare della breve estate.
I giochi di luce che si creano quando tramonta il sole, verso le 23, tra i palazzi, i ponti e la Neva ed i suoi canali sono uno spettacolo affascinante.
In aggiunta, molto suggestiva è l'alzata dei ponti sulla Neva, opportunamente illuminati, dopo l'una e mezza di notte circa, per permettere alle grandi navi di entrare od uscire dalla città verso il Golfo di Finlandia.
E chi meglio di Dostoevskij poteva raccontare, nel suo romanzo breve, intitolato "le Notti Bianche", il sentimento, il sogno, l'abbandono e la magia di San Pietroburgo in queso periodo?
La chiusura del romanzo:
Dio mio! Un minuto intero di beatitudine! E' forse poco per colmare tutta la vita di un uomo?