da Voronezh » 17/06/2010, 17:23
La situazione è sentita eccome, specie per l'alta disoccupazione e le prospettive di recessione degli anni a venire.
Le speculazioni su una sua possibile bancarotta, invece, sono appunto speculazioni volte probabilmente a mettere pressione per intraprendere riforme fiscali e tagli per ridurre il deficit.
Poi dipende sempre dalle zone: Nanni ad esempio, che vive a Madrid e viene da Reggio Calabria, si è trovato in una situazione migliore che in Italia.
Io, che vengo dall'Emilia e qui vivo in una delle regioni meno ricche, un pò il contrario.
Io ho trovato lavoro grazie al conoscimento delle lingue, altrimenti sarebbe davvero dura.
Il tasso di disoccupazione giovanile è altissimo, molte persone sono senza lavoro da oltre un anno.
Le imprese, semplicemente, non assumono. Quando non tagliano e chiudono. E' già molto se non chiudono, fanno quello che possono: tirano avanti con quello che hanno.
Riguardo alle chiacchere sulla Spagna, come detto sono speculazioni per mettere pressione al governo.
La Grecia ha fatto bancarotta con un deficit, debito e corruzione politica altissimi.
Inoltre aveva una delle economie più deboli d'Europa.
La Spagna non sarà un panzer ma ha 47milioni di abitanti e la 9a economia mondiale, 5a in Europa.
Il debito è sotto la media europea (l'Italia lo ha più del doppio), e non c'è una corruzione così alta.
Se già la bancarotta di un paese di 11 milioni di ab. ha scosso l'Europa, immagina cosa succederebbe con la quinta economia...
Il problema della Spagna è che fino a due anni fa, prima della crisi, cresceva al 3-4% annui, grandi speculazioni e basava la sua fortuna sul mattone e sugli investimenti esteri.
Visione a corto periodo.
Chiusi i rubinetti e spariti i compratori di case, è successo quello che gli esperti sapevano da tempo.
Il governo non ci salta fuori. Ogni manovra che fa, la fa con un ritardo di due anni. L'opposizione gongola sulla crisi e la disoccupazione. Una manna per le sue prossime elezioni.
I tagli che fa adesso il governo doveva farli due anni fa, quando arrivó la crisi e c'era bisogno di tamponare, stringere la cinghia.
Invece no, andò avanti come se nulla fosse, sperando (?) che la cosa si sarebbe risolta da sola e passato il momentaccio l'economia avrebbe ripreso.
Soprattutto c'erano le elezioni in vista (inizio 2008) e la parola d'ordine era non perdere voti: accontentò il popolo (e il partito) tagliando le gambe alla ripresa.
Oggi ci sarebbe bisogno di dare impulso all'economia, aiutare le imprese in modo che tornino ad assumere, impulsare nuovi settori, le nuove tecnologie...
Invece tagliano, penalizzando soprattutto i ceti medi e medio-bassi, quelli che danno impulso all'economia e creano quelle piccole imprese che danno lavoro...
Grossomodo quello che hanno fatto da quando vivo qui è stato:
- Dare contributi aggiuntivi ai disoccupati (così che continuavano ad andare avanti coi sussidi e non si sono rimessi in gioco)
- Finanziare la vendita di auto
- Finanziare i costruttori
- Salvare le banche con grandi aiuti (ovviamente...)
Come punti di forza, il settore finanziario è robusto e ha dimostrato solidezza di fronte alla crisi dei subprime, in alcuni settori innovativi ha buone prospettive di crescita:
energie rinnovabili, trasporti, bio-tecnologie, piccole e medie industrie tecnologiche...
Per viaggiare basta esistere.
Se immagino, vedo. È in noi che i paesaggi hanno paesaggio. Perciò se li immagino li creo; se li creo esistono; se esistono li vedo. Ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma ciò che siamo. Fernando Pessoa