avevo una decina di giorni di ferie e ho capitalizzato pensando all'inizio di andare a Granada e tornare da siviglia, ma poi ho optato per un ritorno da Fez.
Tra l'altro voglio vedere se riesco a ridurre il mio bagaglio standard.
Parto con uno zaino da 22 litri, quello quequa
Bionnassay, per capirci.
Granada resta una città magica, con i suoi angoli, i vicoli e le piazzette spesso panoramiche essendo la città vecchia in buona parte su crinali poco scoscesi, e poi c'è del fumo eccezionale .
La vita notturna resta una delle sicurezze della città, con i suoi baretti, numerosi e raggiungibili tranquillamente a piedi. Il giorno dell'arrivo ho fatto le 4 e 1/2 perchè essendo ospite di amici, mi scocciava tardare quando mi hanno detto che dirigevano verso casa, ma la vita notturna sarebbe ben continuata.
...il giorno dopo....
AHI QUE CARACOLES QUE TENGO HOY!!
sotto casa dell'amico,in plaza larga, c'era il mercato. E la suddetta tizia aveva delle lumache che manco lei ci credeva; io invece ci credevo che aveva delle lumache da urlo: lo urlava con misurata cadenza, regolare, senza stillarlo, ma con una voce impostata ed allenata.
Arrivata una certa ora volevo scendere e comperarle tutte quelle stracazz di lumache .
Comunque si fanno le 11 e decido di uscire e andare per bar, incontro poi vecchi amici e finisco la serata con i miei ospiti in una piazzetta, festeggiando 3 compleanni di sconosciute.
Mi dicono che il bottellòn, che prima era un must, ora è praticamente vietato , e spesso la polizia interrompe i gggiovani invitandoli ad andare altrove, in ambiente privato o comunque disperdersi
In realtà poi, conoscendola per bene in lungo e in largo ho deciso di fermarmi un giorno in meno, dirigermi verso il porto di almeria.
Così a metà pomeriggio del giorno seguente vado ad almeria per prendere il traghetto.
Il centro di almeria non mi esalta prticolarmente, anche perchè comunque ho poco tempo e ho da provare un sacco di bar.
Tra tutti ne vincono 2: 1 piccolissimo pieno di accaniti di calcio e un chiosco, vicino all'entrata principale del porto, che serve delle tapas di polpo e pesce fritto.
La traversata passa tranquilla, riesco a trovare 4 posti nella coperta superiore e mi ci addormento, mi sveglio un paio di volte, ma arrivo abbastanza riposato. E' ancora buio pesto e mi fermo a dormire un pò nella stazione marittima aspettando che la temperatura salga accompagnata da luce e calore.
C'è da dire che il fusoorario da spagna e marocco è di 2 ore, e io ci metto un pò a capirlo . Comunque arrivato a Melilla faccio un giro nell'enclave spagnola e scambio 2 parole con i mattutini davanti ad una edicola-tabaccaio. I melillani sono particolari... franchisti, monarchici non parlamentari, qualcuno per la dittatura dell'esercito, stimatori di mussolini ;anche l'altra volta ero stato colpito dalle inclinazioni politiche dei melillani, la campanella era stato il mazzo di rose ancora quasi fresche sulla statua di franco (che già che ci sia la statua è tutto dire).
Da lì vado verso Al-Hoceima. Sono curioso di vedere cosa attirava tanti italiani negli anni 60.
Appena fuori Nador il pullman si ferma in corrispondenza di un mercedes bianco.
Subito compaiono un paio di persone dal campo di ulivi lì vicino.
Una scena già vista: è petrolio grezzo che arriva di contrabbando dall'Algeria. Con un additivo, in un sebatoio grande e con un motore grande funziona. Per i pullman è ideale. Le taniche si moltiplicano e, insieme all'omino delle taniche, che si affanna a far rifornimento il più presto possibile, un vecchio, con una cariola porta altre taniche.
La costa tra nador e AlHoceima è costa alta. Ci sono delle calette che permettono l'accesso al mare, dove la costa è sabbiosa. La terra è rossa e ricoperta di erba. Subito dopo c'è il mare. Il contrasto di colori è decisamente bello.
Noto anche un sistema di canalizzazioni che serve a convogliare le acque piovane dai rilievi montagnosi vicini per evitare che vadano a mare. In questo modo, idealmente, le culture prossime alla costa vengono irrigate con l'acqua piovana che scende dalle montagne.
La città di Al-Hoceima è una città interamente dipendente dal porto. Non ci sono fabbriche. Le attività lavorative, come mi dicono i locali sono limitatissime. Tutti quelli con cui parlo mi dicono che lavorano per il porto. Ci sono vari caffe dove molte persone (soprattutto di una certa età) fumano kif. Il thè verde con menta piperita (nana) è un sapore che mi ricorda precedenti viaggi in marocco e che mi piace parecchio. Solo che non si può esagerare se no lo stomaco brontola. Trovo anche una giovane coppia, lui spagnolo e lei romena con un bambino di pochi mesi. Vivono fuori città facendo lavori artigianale da vendere poi in estate. Mi dicono che si trovano bene. Sono in città per controllare la posta elettronica. Mi dicono che ogni volta che la aprono è un grattacapo.
Ad Al-Hoceima c'è una baia, scoscesa come le altre, ma abbastanza ampia per permettere la creazione di un porto accanto alla spiaggia. La sabbia è fina e abbastanza chiara, in buona sostanza non bianca, ma nemmeno nera. C'era un club med, ma i francesi sono stati cacciati (bene) , in compenso i marocchini vogliono fare degli alberghi EEEENORMI e lussuosi (staremo a vedere).