Jena Plissken ha scritto:No Leo l' Italia la tifo anch' io e l' uscita dai mondiali mi è sinceramente dispiaciuta e non c' entra nulla il mio tifo calcistico cioè non anti Lippi come molti
spiegaci meglio Leo il tuo punto di vista, si rifletteva su cosa è successo, come si poteva prevenire e altro però non credo almeno che la mia opinione abbia connotazioni politiche , le critiche che ho mosso sono la considerazione che siamo un paese spesso disorganizzato.
Credo che, a parti invertite, non avrei letto nulla contro la polizia serba e il ministro serbo, ma soltanto i soliti improperi contro
"i soliti italiani che all'estero si fanno riconoscere". Ovviamente non posso avere la controprova di quanto affermo, ma diciamo che mi ci giocherei almeno un testicolo.
I commenti che mi precedono sono, per l'80/90%, indirizzati contro il ministro italiano, anche se, secondo me, nel computo delle responsabilità i sono soggetti principali sono ben altri.
Primi responsabili: gli idioti che hanno creato confusione. Senza di loro è evidente che non staremmo a discutere di sospensioni e danneggiamenti.
Sono cani sciolti? Non sono santi, ne combinano di tutti i colori, ma non credo che a Genova fossero mossi da ripiccucce verso la loro federazione, come vuol farci credere quella pasta d'uomo di Ivan.
La mia sensazione è che qualcuno li ha guidati e messi sotto i riflettori, a ridosso della discussione sull'ingresso della Serbia nell'UE. Corruttori e trafficanti non bramano certo per l'ingresso in Europa, preferiscono l'isolamento e l'assenza di regole.
Non c'entra nulla che gli incidenti sono avvenuti a margine della partita di calcio, anziché di quella di pallavolo. E' una questione di vetrina e di ascolti, mi pare chiaro. Inoltre, i "supporter" del calcio sono i bracci armati sin dall'epoca di Arkan.
Così come non è rilevante che non abbiano combinato nulla nella partita casalinga contro l'Estonia. I disordini dovevano essere causati all'estero, creando paura e grattacapi ai Paesi che devono decidere sul loro ingresso (l'Italia è uno di questi).
Detto ciò, sono tra quelli che non credono sia giusto ingigantire l'accaduto, come invece stampa e tv interna godono a fare. In definitiva, pur nella follia, gli episodi di violenza sono stati limitati.
Secondo responsabile: la federazione serba. La federazione italiana ha venduto loro i biglietti, e loro li hanno a loro volta distribuiti ai tifosi serbi. Possibile che non sappiano a chi li danno in mano? Questa è una colpa enorme. Altro che servizi di intelligence. Il fatto che richiedano di rigiocare la partita è agghiacciante.
Terza responsabile: la polizia serba, anche di frontiera. Loro dovrebbero conoscere prima di chiunque altro chi sono quegli individui, e magari bloccarli.
La Polizia italiana e il Ministero dell'Interno hanno colpa? Forse sì. In casi del genere è difficile non averne. Forse (ma bisognerebbe conoscere bene i fatti) è mancato coordinamento con la polizia internazionale e serba.
Di sicuro la polizia ha fatto bene a non entrare nel settore dei tifosi serbi, aggravando le conseguenze.
I controlli allo stadio potevano essere più accurati, ma questa non è una novità dell'ottobre 2010.
Bisogna però fare i conti con la realtà: servirebbe un esercito per controllare quei gruppi di animali che ogni domenica accedono alle curve (non tutti, ovviamente, lo specifico). E ne servirebbe un altro per impedire che, quando qualcuno di loro viene respinto, o viene sequestrato qualche loro arsenale, si ribellino, scatenando l'inferno. In sostanza, è una questione numerica e di buon senso.
Certo che in altri settori i sequestri sono più rigorosi. Intanto, chi è in buona fede non nasconde gli oggetti (e finisce che ci sequestrano l'ombrellino), e inoltre, il livello collettivo di disciplina, al momento dei controlli, è un pelo migliore.
La tessera del tifoso, probabilmente, può essere considerata un tentativo (in buona fede) del tutto inutile, ma non può farci dimenticare che il problema è quello che succede ogni domenica in conseguenza delle partite di calcio, non i rimedi che si cercano, per quanto inefficaci e maldestri.
Peraltro, non so se è vero, ma m'hanno detto che costa 10 € e dura 10 anni. E' evidente che chi non vuole farla ha dei motivi ben precisi, non certo di privacy.
Lebowsky, dopo avermi chiarito le idee sul
bon ton di Maradona - che a invitato i giornalisti (che
stavano lavorando) a farsi fare le pompe - dovresti spiegarmi meglio il concetto del
"tifo Italia, ma contro la Serbia non l'ho fatto".
Non so, almeno i tifosi della Lazio, quando speravano che l'Inter li battesse, un motivo l'avevano.