I tre (anzi due) Amigos a Porto

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I tre (anzi due) Amigos a Porto

Messaggioda obe » 28/02/2011, 10:39

Dopo Natale, con la pancia bella piena, mi metto a guardare i siti delle varie compagnie aeree che, come al solito in questo periodo, sparano fuori tantissime offerte.
Allora, prima che ricominci il campionato di C.s.i., mi è balzato in testa di fare una toccata e fuga in una piccola città europea.

L’idea è di partire sabato in mattinata, poi giro diurno della città, serata da sballo e ritorno alla domenica nel pomeriggio.

Le alternative erano tre: Bucarest, Bruxelles e Porto.
La prima è stata scartata perché, a nostra detta, è meritevole di almeno un w.end interno per poterla assaporare in tutte le salse.
La seconda è stata bocciata in quanto troppo cupa e tetra nel mese di febbraio.
Invece su Porto, nessuna obiezione pervenuta… se non quella della fama che si portano dietro le portoghesi.. quella di essere le più brutte d’Europa.

Giro di email per decidere partecipanti e w.end… alla fine rispondono presenti il BelTeoRosso (Ago) e il BelFiuletDeMilan (Teri).

Così prenotiamo con Easyjet and-ritorno 19-20 febbraio a 18 euro a testa.

Prima di partire, ovviamente, accadono i soliti inconvenienti.
Causa Carnevale ci tocca anticipare la gara a calcio proprio in quel weekend e quindi la squadra sarà privata di un elemento fondamentale come me (più per il ruolo da dirigente che per quello di cagnaccio da centrocampo)
Ma soprattutto l’influenza si attaccherà al Rosso che il venerdì sera dichiarerà forfait, lasciandoci da soli ad affrontare la trasferta portoghese.
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Re: I tre (anzi due) Amigos a Porto

Messaggioda obe » 01/03/2011, 16:51

Sabato 19 febbraio

Sveglia all’alba visto che il volo parte alle 8.20 di mattina.
Viaggio abbastanza tranquillo in cui riusciamo anche a dormicchiare un po’ tanto da poter accumulare un po’ di energie che ci torneranno utili.
Unica pecca, il ritardo di circa un ora perché dovevamo aspettare che arrivasse il rifornimento del catering, rappresentato da ben una 30ina di bottigliette d’acqua. :evil:

Così atterriamo in Portugal verso le 10.30 locali, il cielo è limpido e finalmente le temperature son più alte che da noi…E’ il clima ideale per poter girare la città.

Per raggiungere il centro ci affidiamo alla metropolitana (nuovissima, come anche l’aeroporto),che in 30 minuti spaccati ci porta alla stazione Trindade.
Il biglietto della metro è abbastanza facile da fare.
Funziona che alla prima emissione ti danno anche una tesserina blu (al costo di 0,50 euro) che si dovrà utilizzare per caricare le altre corse.
I prezzi variano dalla zona in cui si deve arrivare, ma alla macchinetta automatica c’è la lista completa delle fermate con di fianco la zona da digitare.
Una volta caricata bisogna validarla ogni volta che la si utilizza (in caso di cambio linea, bisogna “passarla” anche nella stazione di cambio).

Molliamo i bagagli al nostro hotel, l’Hotel Trindade (un ottimo 3 stelle attaccato alla stazione della metro preso in offerta su Expedia a 25 euro a testa) dove ci rinfreschiamo e verso mezzogiorno partiamo con il tour diurno.

Prima tappa è il Mercado Bolhao.
Raggiungendolo passiamo per alcune stradine e la prima impressione della città ci piace.
Il Mercato è veramente particolare, sembra di essere tornati indietro di qualche anno, con i vari venditori di fiori, di carne, di pesce, i negozi con insegne degli anni 60 e solamente qualcuno inizia a vendere qualche souvenir ma per il momento sono ancora pochi.
Oltre ai vari venditori, veniamo colpiti dalla struttura del Mercato.
E’ mantenuta come una volta.. anzi in alcuni punti ci sono delle impalcature che tengono in cima gli antichi piloni… tutto molto particolare.

Usciti dal mercato ci viene fame e veniamo attratti dalla caffetteria/ristorante “A Pérola do Bolhão”.
Superata la zona dolci ci piazziamo ai tavolini, la sala da caffè è piena di specchi e ha un fascino quasi 800tesco.
Con il menù del giorno vorremmo provare un po’ tutto.
Quando ordiamo una Francesinha, un polpo bollito e un Bacalhau il cameriere ci chiede se siamo sicuri, visto che per lui è tantissimo.
Così alla fine optiamo per mangiarci mezza Francesinha a testa e un piatto di polpo bollito, tutto innaffiato da 4 SuperBock.
Il polpo è spettacolare e morbidissimo mentre la temuta Francesinha è, come immaginavamo, una botta della madonna.
Un Sandwich spessissimo con all’interno una fetta di carne, una salsiccia, bacon cotto, uovo sodo… il tutto ricoperto da formaggio fuso con intorno delle patatine fritte.
Il conto è tutto il contrario della Francesinha, è leggero tanto che non ci viene neanche 10 euro a testa.

Riprendiamo così il tour della città tagliano per l’Avenida Dos Aliados.
E’ il vialone commerciale delle città, con ampia area pedonale tutt’intorno ci sono gli antichi edifici ora adibiti a banche.
Camminando osserviamo il Municipio cittadino, la sua fontana piazzata in cima all’Avenida e la statua in di Pedro IV a cavallo.
Ci sorprende vedere una serie di seggiolini piazzati lungo la zona pedonale, non sono di nessun bar e se uno vuole sedersi a godersi la giornata può farlo tranquillamente.
Svoltando verso la stazione, vediamo la chiesa dos Congregados con le tipiche piastrelle colorate (in genere di blu-azzurro) che ne caratterizzano la facciata.
La stessa tipologia di piastrelle è presente all’interno della Stazione S. Bento.
Le pareti all’interno rappresentano alcuni momenti importanti della storia della città e sono veramente belle.

Un po’ a casaccio continuiamo per alcune stradine per tornare verso la chiesa dos Clerigos con la sua torre.
In questo Sali e scendi ci piace notare come le grandi compagnie internazionali non abbiamo ancora preso possesso dei negozi del centro.
Sembra di far un salto nel tempo con le varie macellerie, minimarket, baretti trasandati, fabbri, negozi di abbigliamento con una moda un po’ “andata”, ma soprattutto negozi di utensili o componenti elettronici (noi ormai andiamo nei centri commerciali).
Le insegne anche qui sono d’altri tempi, tra gli anni 60 e i primi anni 80.
Le strade poi non sono asfaltate, sono tutte in ciotolato.

Optiamo per salire sulla Torre dos Clerigos del famosissimo architetto Italiano Nicolau.
La vista è spettacolare e ce la godiamo con tutta calma anche perché davanti a noi c’è un gruppo di giovani americani.
IlBelFiulet aveva avuto la brillante idea di farli passare tutti davanti a noi.. ovviamente davanti a noi è capitata la più brutta della comitiva che a malapensa passava nella stretta torre.
Il chè ci ha portato ad dover aspettare che tutti facessero le loro foto con vista fiume, la chiesa De Santo IIdefonso e colline retrostanti.
Scesi andiamo in avanscoperta nella piazza con la Fonte dei Leoni. Piazza con vicino il carino parco da Cordoaria, due chiese anche queste tempestate di piastrelle azzurre, ma soprattutto pieno di baretti con tavolini che alla sera si riempono all’inverosimile.

Proseguiamo verso la cattedrale da Sé e la statua del Pelourinho di fronte.
Salendoci (perché è tutto una discesa e poi salita) passiamo dalle viuzze strette.. in una di queste passiamo in mezzo a gente con facce da galera che ci squadrano manco fossimo due belle fighe.. dandoci nuove energie per accelerare nonostante la rampa in salita.
La vista dalla cattedrale (che non è granchè) merita, le colline, il fiume Duoro con le cantine dall’altra sponda e anche le varie case costruite tutto intorno.
Di queste i vari piani sono stati fatti nel corso degli anni, e sicuramente senza piano regolatore, tanto che ognuna risulta diversa dall’altra.
Ma forse, anzi sicuramente questo fa parte del fascino della città.

Finalmente scendiamo per attraversare il fiume passando ovviamente sul ponte Luis I, ponte famoso per essere costruito similmente alla Torre Eiffel.
Dal ponte si vede benissimo il famoso quartiere della Ribeira e anche Mura esterne della città.
Le foto si sprecano, sia quando passiamo nella parte alta del ponte che quando ci ripassiamo dal basso per andare alla Ribeira
Dall’altra sponda del fiume Duoro la vista sulla Ribeira e degl’altri ponti è spettacolare… anche qui l’abusivismo edilizio si spreca, tanto ci sono in continuo ammodernamento (con ovviamente costante crescita dell’altezza degli edifici).
La Discesa è tortuosa ma quando arrivamo alla Ribeira la stanchezza passa.
Si vede che è il quartiere più turistico, è pieno di baretti, di ristorante e di negozi di souvenir.
Ma è anche pieno di gente, tutti rilassati al bar per bersi una birra mangiando due pistacchi o qualcos’altro.

Anche noi, dopo tanto camminare, sentiamo l’esigenza di riposarci un attimo e rilassarci seduti sotto il bel sole con vista ponte Luis I.
Intorno a noi si svolge la vita quotidiana della gente che vive lì, perché pur essendo turistica, La Ribeira è ancora abitata dalla gente comune.
Dalle case colorate ci sono panni stesi, le donne si affacciano dalle finestre e intorno a noi ci son bambini con la maglia del Porto o di Messi che giocano a pallone..

All’alba delle 5 di sera ci rendiamo conto di un’altra cosa… non abbiamo visto una tipa bona, non dico una top model.. ma neanche una carina… e il sospetto nasce dentro noi.
Non è che il luogo comune che le portoghesi siano le più brutte d’Europa sia l’unico vero!

Per fortuna vicino al nostro tavolino ci sono 3 turiste anglosassoni che dopo essersi bevute un litro di vino regalano le solite performance erotalcoliche.
Una si mette gioca con la cannuccia mentre l’amica fotografa il tutto.
E qui capiamo che se vogliamo divertirci dobbiamo cambiare obiettivo, puntare le turiste!

Tutto questo relax ci fa quasi dimenticare che alle 5 e mezza abbiamo la visita allo stadio, così paghiamo le birre (3 euro per entrambe le birre!) e in taxi scappiamo allo stadio.
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Re: I tre (anzi due) Amigos a Porto

Messaggioda obe » 08/03/2011, 11:43

Al mitico stadio Dragao arrivamo giusto in tempo, dopo una corsa alla Ben Johnson blocchiamo l’ultimo gruppo che stava iniziando il tour organizzato e ci accodiamo a loro.
Insieme a noi ci sono una giovane coppia portoghese (ovviamente lei un bel cancello) e 4 ragazzi soprannominati da noi i Take That olandesi.
Lo stadio è nuovissimo, inaugurato nel 2003 e il suo tour è strutturato in maniera classica.
Camminata all’interno della cancellata, visita alla tribuna nel settore riservato al presidente e altri ricconi, sala stampa, spogliatoi, ingresso nel terreno di gioco e panchine.
Lo stadio è veramente bello e in particolare da un‘ottima visuale al pubblico di tutti i settori, vista la totale assenza di pista d’atletica e cose simili.
Le uniche pecche del giro sono state la mancata presenza di una sala con i trofei e il fatto che non si potevano fare fotografie (c’era un fotografo che ti seguiva e, a richiesta, ti immortalava al modico prezzo di 5 euro a scatto).
Dopo un 45 minuti di tour ci sbizzarriamo nello shop dove, visti i prezzi, non compriamo la maglia del bomber brasiliano Hulk (che a 25 anni ha già il fisico di Jardel all’Ancona) ma i più economici gagliardetti e calzettoni della squadra.

Ormai è buio, son le 6 e mezza passate così torniamo in metro all’hotel per riposarci per la serata.
Mentre Teri crolla in un sonno pesante io guardo un po’ il festival di Sanremo con Morandi e il suo “stiamo uniti”.

Alle 9, docciati e infighettati andiamo a mangiare.
L’idea è di provare il maialino del ristorante Gremio dos Leitoes, peccato che sia chiuso e così ripieghiamo sul vicino Churrascaria do Infante, ristorante a conduzione famigliare dove ci sbizzarriamo a volontà.
Per la felicità del cameriere ordiamo 5 portate di pesce (pescado del giorno, due piatti di polpo fritto delizioso, uno di cernia e uno di spada), insalata e patate. Tutto innaffiato da un 1 litro di bianco sfuso.
Teri non contento si prende anche il dolce e, pescado a parte, tutto è veramente ottimo.
Alla fine il caffè viene portato dal proprietario, un simpatico signore, che si mette anche a parlare di calcio con noi.
Il conto è allucinante, 20 euro a testa… cosa che da ti fai una pizza con 2 birre.

Ora possiamo iniziare a testare cosa può offrire la noche de Porto.
Andiamo alla Ribeira ma è totalmente vuota, anzi i bar stanno già chiudendo; torniamo verso il ristorante e facciamo un giro all’interno del vecchio mercato Ferreira Borges, ora centro culturale.
C’è parecchia gente che gira, un po’ sullo stile rock alternativo, anche perché in uno dei due padiglioni c’è il concerto dei Sum41.
La situazione non si accende così andiamo sul sicuro e voliamo lungo le salite cittadine verso piazza dei Leoni.
Arriviamo ed è già un carnaio di gente, la piazza è stracolma e i tre/quattro bar presenti sono presi d’assalto, ci adeguiamo subito alla movida e prendiamo da bere in un baretto minuscolo e usciamo a bere in piazza circondati da gente.
Anche qui i prezzi sono allucinanti, 1 vodka lemon e 1 birra vengono in tutto 3 euro e ½, cosa che ci porterà a prendere almeno altri 2 giri prima di andare in disco.

Nel frattempo ci guardiamo intorno, studiamo la situazione, la piazza è strapiena e per lo più sono giovani sui 20/25 anni.. diciamo universitari, qualcuno ha con se il famoso Botellon.
Anche qui però il livello delle tipe è parecchio basso, se ne vede qualcuna carina, ma niente che spicchi… sarà forse che la vodka lemon non ha ancora fatto effetto.

Ad un certo punto veniamo avvicinati da un ragazzo già abbastanza alticcio (ovviamente mai che ci fermi una bella figa).
Inizia a parlare e appena viene a sapere che siamo italiani inizia con il solito tormentone.
“Aaa Spaghetti, pizza, mafia… Luca Toni (che ormai ha preso posto del mandolino)”.
Parla del Porto calcio, dei pochi soldi che girano, di Mourinho, ect.. finchè non tira fuori la perla della serata.. parlando di Miccoli lo definisce ”bravino, piccolino ma con una panza”… in pratica tutti discorsi da sobri.

Alla 3a consumazione che finiamo decidiamo di lasciarlo ai suoi amici ma prima ci pone una domanda
“voi sapete perché son famose le portoghesi in tutta Europa?”….. qui io e Teri ci guardiamo, ridiamo e ci sorprendiamo perché anche loro sono consapevoli di avere le tipe più brutte ma quando stavamo per dirglielo prosegue nel discorso rilevandoci che sono famose perché “sono le migliori a letto”.. alchè gli rispondo che stasera proveremo se è vero.

Lo molliamo lì e facciamo un giro per la piazza, saranno le bevute ma il livello leggermente si alza (ma proprio leggermente) e proviamo anche il bar più famoso, il “Casa Do Livro”

Altra birretta a 1 euro e cerco di invidiare qualche preda, solo 2 turiste mi sembrano interessanti, peccato che alla nostra prestanza fisica preferiscano portare le loro attenzioni al piatto di calamari fritti.
Verso l’1 decidiamo di portarci nella zona disco, non prima di essere riuscito fortunatamente ad uscire dalla morsa di una tipa poco proponibile che mi aveva bloccato l’uscita e mi guardava con brutte intenzioni.

In taxi raggiungiamo la zona industriale, famosa per avere 2-3 discoteche.
Guardando su facebook sembrava che alla disco Act ci fosse festa di un’agenzia di modelle, così puntiamo secchi lì.
Arriviamo e il locale è completamente chiuso (scopriremo che la serata è poi stata trasferita in un club sul lungo-oceano), così andiamo ai vicini “la movida Beach” e “cream”.. peccato che l’eta media sia sui 18 anni a star larghi.
Non ci scoraggiamo e sempre in taxi andiamo al locale da “Lucignolo bella Vita a Porto”.. il Twin’s.


Entriamo così al Twin’s.
Il locale ci piace, è elegante, con stile, una pista da ballo a piano terra e al piano di sopra bar con divanetti e un’altra mini pista.
Ingresso con tessera con un minimo di 20 euro di consumazioni.
Nonostante sia l’1.30 non c’è ancora molta gente, ma chiedendo in giro mi confermano che a Porto prima delle 2 non ci va quasi nessuno in disco.

Incominciamo a bere il primo vodka lemon (qui a 8 euro) e ci guardiamo intorno.
L’età è variopinta, passiamo dalla ragazzina intorno ai 25 tutta infighettata, fino alla coppia di 45-50enni che fanno gli splendidi.
Ad un certo punto vediamo la madonna…. Cioè la prima veramente bona di Porto.
Con un amica altrettanto niente male.. di colpo diventano le nostre prede ideali per la serata… peccato che quando già mi vedevo con lei, quando finiscono di bere prendono e se ne vanno.
Delusi, non ci resta che ordinare un altro cocktail mentre nel frattempo il locale si riempe bene.

Vicino a noi si piazzano due ragazze mulatte da paura vestite da competizione.
Non so perché ma mi viene in mente il Rosso, a casa con la febbre, mentre qui si sarebbe potuto divertire.
Indecisi sul da farsi decidiamo di tenerle ai box mentre affrontiamo il primo giro di pista, scendendo al piano di sotto per ballare.

La pista è stra-colma e noi non ci facciamo pregare per entrare nelle danze.
Purtroppo il livello si conferma non altissimo, però mi sovviene l’amico beccato prima al bar … quello che ci diceva che le portoghesi sono famose per come fanno l’Amore (con la A maiuscola).
Così un po’ per ridere e un po’ vedere le reazioni inizio a fermare qualche tipa.
Prima fermo una tipa con il cell in mano chiedendole se stava scrivendo il mio numero finendo poi a ballare un po’ con l’amica mora.
Intanto Teri, in versione Borriello con camicia da falegname, osserva tra il divertito e pronto a intervenire.
Il colpo da maestro lo tiro fuori quando fermo il fotografo che girava nella disco e gli chiedo di farci una foto con due tipe che ballavano vicino a noi.
Nel momento dello scatto la mano, per sbaglio, va sul sedere della tipa che non dice nulla, anzi, a guardarmi malissimo è una terza amica sicuramente offesa per essere stata tagliata fuori dal giro.
Purtroppo il fotografo ha poi deciso di non pubblicare la foto, peccato… avrei voluto vedermi la faccia della tipa in quel momento.
Intanto balliamo un po’ con queste due, portoghesi in vacanza a Porto, fino a quando vengono portate via dalla comitiva

Il tempo vola e ormai in pista il livello si è abbassato ancora di più..
Prendiamo il 3° vodka lemon, e quasi son tentato di ripiegare su due che all’inizio avevamo considerato come “non classificate” ma giustamente ilBelFiulet mi fa notare che ci sono ancora le due mulatte ai box.
Quando ribecchiamo le due ovviamente risulteranno già occupate.

Vediamo che anche il sosia di Pardo (ex telecronista sky) ha mollato il colpo e decidiamo che è ora di abbandonare la nave.
Sono quasi le 5 e praticamente siamo in piedi da 24 ore.
Mentre guardo dal finestrino del taxi la luna che si specchia nell’oceano, Ilbelfiulet crolla in un sonno pesante che se non l’avessi svegliato avrebbe dormito lì fino a mezzogiorno del giorno dopo.

Sveglia alle 8, colazione e via in metro all’aeroporto… dove Teri si addormenta di nuovo.
Volo puntuale e a metà pomeriggio siamo già a casa, contenti e soddisfatti da queste 24 ore a Oporto.
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Re: I tre (anzi due) Amigos a Porto

Messaggioda Zamba » 14/03/2011, 23:25

io sono andato la meno di un mese fa ,mi è piaciuta tanto che domenica 20 marzo ci ritorno.Ho se andavate alle cantine CROFT vi fanno bere gratis due bicchieri di porto quando si inizia la visita gratuita questa ,ed alla fine. Gratuita è solo da Croft,le altre cantine fanno pagare 4 euro con due degustazioni.Io in metropolitana sono andato anche al mare .Metto qualche foto appena le riduco .
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