Nuova Russia - Bessarabia

[Maxdivi]

Rientrato da questo esaltante viaggio.....la nostalgia già mi distrugge. Spero di riportare tutto in un dettagliatissimo resoconto in futuro.
Alla fine ovviamente l'abito da sposa non l'ho comprato

[Jena Plissken]

Rientrato da questo esaltante viaggio.....la nostalgia già mi distrugge. Spero di riportare tutto in un dettagliatissimo resoconto in futuro.
Alla fine ovviamente l'abito da sposa non l'ho comprato

ottimo sono impaziente di saperne di più

[geom.Calboni]

Ero aggiornato in semipresa diretta. Ora attendiamo qualche considerazione in più. Ad iniziare dall'itinerario ben preciso

[Maxdivi]

Ero aggiornato in semipresa diretta. Ora attendiamo qualche considerazione in più. Ad iniziare dall'itinerario ben preciso

Bentornato Geometra innanzitutto non è un itinerario lunghissimo ( paragonato ai vostri tour ) sono del resto un visitatore "sedentario" Se mi interessa e mi piace un posto, mi ci piazzo e non mi schiodano più considerata anche la mole
sono stato, in ordine sparso, ad Odessa ( base logistica e "casa di mamma" ) girata come un calzino, la "veneziante" ed acquatica Vilkovo sul Danubio, la fortificata Belgorod Dniestrovski, le turistiche Zatoka e Karolino Bugaz, la vinicola Shabo, la sperduta Tatarbunai. Un bellissimo viaggio nella frontiera russa per eccellenza, nei territori che Caterina consegnò ai coloni. Purtroppo, dopo la Croazia, e nuovamente a mia insaputa, ho dovuto attraversare stavolta la Moldavia per 25 terrificanti minuti di panico ma senza timbri sul passaporto...che non risulta così macchiato di "nuovi peccati originali"....diciamo che sono passato da Palanca di sottobanco

[geom.Calboni]

Quindi hai sfondato dalla Transnistria?
Sei atterrato in Romania? O è la strada del ritorno questa?

[est_rane0]

bando alle ciance, scrivete!!!

e per quanto riguarda Maxdivi anche tutto quello che ha combinato in passato in Moldova e' un obbligo morale su Otra verso il Canga

[Maxdivi]

bando alle ciance, scrivete!!!

e per quanto riguarda Maxdivi anche tutto quello che ha combinato in passato in Moldova e' un obbligo morale su Otra verso il Canga

In Moldavia non ho combinato proprio nulla.....25 minuti di transito in andata e 25 di ritorno.....cosa avrei mai dovuto combinare?
Comunque sono passato attraverso la frontiera ucraina-moldava durante la mia scampagnata a Vilkovo, abbiamo fatto la strada più interna anzichè la litoranea...ovviamente io ero all'insaputa dello sconfinamento per questa escursione mi sono affidato ad una agenzia specializzata in loco, che mi ha offerto un dolmus/marshrutka da Odessa, giro lunghissimo in barca tra i canali, guida in russo della cittadina, pranzo di carpe e patate bollite e vino novak a volontà una tavolata assurda in compagnia di turisti pietrogradesi...con bagno nel Papà Danubio che gentilmente ho rifiutato
Nel passaggio moldavo nessuno ci ha controllato i passaporti "mafia di agenzie" che comunque mi avevano detto di portare senza spiegazioni. Nel passare la frontiera credo di Palanca, che tutto sembra tranne una frontiera ( una mezza baracca ed un solo poliziotto ucraino con mitra, solo cartelli russi, nessuna traccia politica della Moldavia, nessuna indicazione in latino che segnali l'ingresso in tale entità) non mi sono quasi reso conto del passaggio, non volevo crederci, come nel caso della mio attraversamento croato, i soliti "miraggi di frontiera" nella mia mente immaginavo un semplice controllo stradale di routine
Poi l'insistenza di mio fratello "guarda che stiamo andando in Moldavia", le file di autotreni con targa moldava, "latini travestiti da orientali" quali conducenti dei suddetti veicoli, compresa la gloriosa ditta di trasporti di Kisinev "Decima Legio" ,i cartelli in cirillico "cucina moldava", il panico ha poi via via preso il sopravvento su di me

[geom.Calboni]

Palanca

Questo nome non mi piacve. Mi riporta in mente brutti epoisodi calcistici...

Grande avventura Max... E' una zona, il delta del Danubio e le fortezze ucraine, che prima o poi dovrò visitare...

[Maxdivi]

Palanca

Questo nome non mi piacve. Mi riporta in mente brutti epoisodi calcistici...

Grande avventura Max... E' una zona, il delta del Danubio e le fortezze ucraine, che prima o poi dovrò visitare...

Un giocatore di nome Palanca???
Come dicevo spero raccontane di più prossimamente
Fortezze russe Geometra...si dice "russe" potrei accusarti di alto tradimento nonchè di blasfemia nei confronti della grande madre

[geom.Calboni]

Un giocatore di nome Palanca???

Non ho la forza di linkartelo...meglio dimenticare

[Maxdivi]

Vediamo se finalmente riesco a raccontare qualcosa di questo viaggio...prima che mi dimentichi di tutto quello che è successo
partiamo da lontano...facciamo una premessa...partiamo da veramente lontano..sin da piccolo da amante degli atlanti scorrevo le mie dita sugli atlanti, disegnavo carte, tracciavo percorsi e rifacevo confini a mio piacimento
Di tutta europa un mare sempre attirava la mia attenzione...il mare superiore...karadeniz..il mar nero e le città più importanti su di esso affacciate della costa occidentale : Varna ed Odessa. Queste due città assieme a Belgrado hanno sempre monopolizzato inspiegabilmete i miei pensieri...un legame quasi ancestrale Da lì il desiderio infantile di visitarle...che col tempo avrei trasformato in realtà. Dopo Belgrado e Varna già vissute, mi restava il terzo desiderio di bambino da espremire e veder esaudito...la grande Odessa.
Il mio legame con "la slavità" è altrettanto ancestrale e vissuto. Alcuni esempi banali legati alla Russia. Avevo 8 anni quando piansi a dirotto per la sconfitta dell'unione sovietica causata da Gullit e quel dannato di Van Basten ( come diavolo abbia fatto quel gol ancora oggi non me lo spiego ).....ed avevo 13 anni quando al mare per la prima volta mi finsi russo, mescolandomi a ragazzini carelici...sempicemente perchè non volevo prestare il palllone e mi faceva piacere essere scambiato per russo ( la mia "abbronzatura" me lo consente ancor oggi ) .
Dalle Russie mancavo da ormai 7 anni per esilio volontario...avevo promesso di tornare nel 2012 per gli europei...approfittando di frontiere spalancate...ma non ho saputo resistere al richiamo della madre e così il "figlio lontano" ha anticipato il suo ritorno a casa....
Chiudo qui la premessa romantica ( di cui ovviamente non può che fregare un casso a nessuno ).
Il viaggio è facilmente organizzato, aereo preso via internet con Malev, con scalo in un'altra mia dimora ( la cara Budapest )...albergo contattato via internet anch'esso...niente visto ( Odessa rientra in quella zona del mondo che alle nazioni unite piace ora chiamare ucraina ).....come sono cambiati i tempi...tutto facile per i ragazzi di oggi .

[Maxdivi]

Primo racconto massimese di Odessa: L'ARRIVO , IL BAMBINO, IL PASTORELLO SARDO E SERGEI IL FRONTALIERE.
Nel ruolo del Bambino della Moldavanka : Maxdivi;
Nel ruolo del pastorello Sardo : un malcapitato turista, o uomo d'affari, uomo semplice della Sardegna;
Nel ruolo del frontaliere Sergei : Sergei il miliziano....la milizia interpreta sempre se stessa ;

Le prime sorprese e novità arrivano a Budapest. L'aeroporto è totalmente rimodernato, negozi occidentali, divanetti in pelle, tanta tanta gente...è diventato un aeroporto di discreta importanza....anche da qui mancavo da anni...come sono diventato vecchio. Con mia somma gioia, gli ungheresi, con i quali sono comunque sempre rimasto in contatto ed in questi anni hanno confermato i loro pregi nei rapporti interpersonali, non sono effettivamente cambiati....non si sono "estonizzati" come sarebbe accaduto nei peggiori film dell'orrore da me immaginati Cari ungheresi
Cambio veloce di mezzo aereo e si va verso le Russie, partendo dallo scantinato di Feriegy in partenza c'è anche un italiano curioso..."il ricciolino"...che ritroverò più volte tra le palle in giro per Odessa. Con noi anche un paio di imprecisati fratelli merdionali di mezza età...che chiamerò i fratelli Carrisi...data l'assurda somiglianza di entrambi con Albano ( capelli unti lunghi, occhiali e vestiti nel suo stile...molto anni 70 ). Sull aereo anche i primi personaggi odessiti, tra cui la strana coppia Vassili lo sfregiato ( coppola siciliana e cicatrice gigantesca sul viso ) e il Cinese con la valigetta . Il Pranzo di Malev che sapevo "sostanzioso" si conferma tale...arachidi primo volo...biscottino del cane di Pavlov sul secondo volo. Prima di organizzare il viaggio mi ero informato sulla carta di immigrazione...non seve più dall'anno scorso. Su questo siamo d'accordo. Ma facendo il guardone su vecchi siti avevo letto che su questo volo Budapest- Odessa la carta veniva ancora inspiegabilmente consegnata. E così avviene in effetti. Mi prende una mezza crisi isterica ( vecchi ricordi di Serementievo ) non la voglio compilare...per me non ha senso perdere tempo....ma mi ricordo che sono un ospite e devo rendere felice dei miliziani esauriti farò il bravo...la compilerò come tutti i minchioni....seguendo i suggerimenti di un grande maestro...che si è tanto raccomandato prima della partenza....: " Fai il bravo, fai il minchione! Un turista è un Minchione, il più classico dei minchioni."
Nel compilarla mi accordo di un po' di stranezze. La carta non è in cartoncino, ma è un fogliaccio plastificato, stile volantino. Non presenta alcun simbolo o logo ufficiale dei ministeri, nessuna dicitura ministero dell'immigrazione. Di più. La giro...sorpresa.....è piena di pubblicità . Affittare le macchine per odessa, bania russa ad odessa, ristoranti georgiani ad odessa affollano il retro del foglio. Domanda: cosa casso stiamo compilando?????? Comincio a capire qualcosa....i miei fratelli odessiti mi stannno dando un assaggio della loro creatività . Trattasi di una truffa. La carta di immigrazione che ci hanno dato, piena zeppa di pubblicità è....pensate un po' ....è pubblicità . Uno schifoso ed insulso volantino della più volgare cartaccia Grandissimi...anzi immensi...nei quartieri spagnoli non avrebbero saputo far meglio.Qualche simpatico imprenditore locale non ha fatto altro che mettersi d'accordo con la Malev per farsi un po' di pubblicità e spartirsi i ricavi eventualmente...dei geni . L'aereo atterra con scene di panico, gente che in tutti i modi e posizioni cerca di compilare il dannato volantino in tempo prima di scendere. Scendiamo, poso il piede di nuovo nell'amata casa....non senza avere la pelle d'oca, i peli dritti come il filo spinato che circonda l'aeroporto. L'aeroporto mi commuove per la sua volgarità....e quell'autobus cigolante...è come il canto delle sirene. Le sirene sì perchè mi porta sugli scogli....mi porta a scoglionarmi dai miliziani, che nei miei ricordi, quando gli avevo lasciati, erano più duri della roccia. Ma i tempi sono cambiati. Ed Odessa non è Mosca. Mosca forse è madre, che sforna i suoi figli con lo stampo...tutti stereotipati, come li vuole la società russa di oggi. Belli e rampanti i nuovi nati. Odessa non è madre, è mamma, pronta ad accollarsi anche figli non suoi....venuti da chissà quale terra lontana. Ancora oggi è così qui nell'estremo sud delle russie. Mi si avvicina una miliziana, il manganello non è cambiato, ma è strano...è gentile, non fa sorrisi....am non ti considera "cacchetta" che sensazione nuova...una miliziana, femmina appunto , che mi tratta alla pari. Mi spiega in russo che la carta non serve ad una minchia e riferisco anche la news ad un sardo sempliciotto...."il Pastorello". La fila è lunghissima e non cammina. i controlli sono ancora un po rigidi, ma tutto mi appare una farsa rispetto ad allora. Due miliziani per gabbiotto, tre se c'è l'apprendista. Le tecniche sono le classiche, "sfregamento fotografico", "chiedere consiglio al collega anziano", "domande ridicole" e caso estremo l'interrogatorio supplementare. Tutti quelli con barba lunga, baffi, capelli lunghi vengono ovviamente insultati e derisi ed indirizzzati alla "panchina della vergogna" in attesa di interrogatorio.....

[Maxdivi]

Fermati i barbuti si procede. Non temo lo scartamento per peluria....nella foto sul nuovo passaporto ed in occasione della partenza mi ero appunto rasato a zero stile bratva per camuffarmi meglio
Scelgo una fila...davanti a me c'è il sempliciotto sardo. Il miliziano è Sergei....lo dice il cartelllino sul gabbiotto. Sergei all'improvviso si incazza di brutto. Urla, ridicolizza il sardo, gli dà della "cacchetta" e forse anche "segaccia" è il più classico dei drammi da frontiera. Ricoprendolo di insulti alla Mourinho lo fa "cortesemente" accomodare sulla "panchina della vergogna"....lì nell'angoletto...su quella panchinuccia celeste pastello sottratta all'oratorio. Dopo di lui ovviamente arrivo io...e vaiiiiii!
La faccia di Sergei è incazzatissima, non so se è incazzato davvero lo fa apposta per sentirsi soddisfatto. E' troppo brutto da farmi quasi ridere. Mi era stato consigliato di fare il minchione da chi ne sa più di me....ma non ci riuscirò a mentire. Sergei vede il documento e mi chiede tutto in russo. Non riesco a far finta di non capire nulla, è più forte di me. Mi fa sentire ridicolo dire "non capisco". Dopo una serie di domande, mi chiede quale sia il mio livello di russo, gli dico: " poco". E mi trovo arruolato. Da ora sono un miliziano.
Sergei urla per l'aeroporto: " Svetaaaaaaaaaa! Svetaaaaaa! "......"portami quello zozzone sardo". Ci incontriamo tutti nei gabbiotti. Sergei mi dice :" Tu ora sei mio, tu tradurrai le mie volontà a questa infima forma di vita isolana". "fai l'interprete per noi". Capisco quel che posso, per Sergei è ora normale che io sappia il russo come lingua madre, ma le domande sono banali posso reggere, è una situazione assurda ma dentro sto godendo come un pazzo. Una sensazione di onnipotenza. E' come fare il gioco del poliziotto buono e del poliziotto cattivo...che si vede nei film durante gli interrogatori. Sergei è cattivo...io il buono paraculo, che posso tradurre quel che voglio, ma se qualcosa va storto sono cassi miei. Sergei mi dice: " chieidigli perchè il documento è rovinato". Traduco in italiano. Il sardo: " non lo so, non so cosa dire". Allora mi invento una cazzata per lui: " acqua, pioggia sopra". Sergei : "capisco, ma sono incazzato. guarda che passaporto di merda è pure scollato oltre che la firma mezza scancellata....come può entrare con questa carta straccia di merda...è un documento ridicolo". Ancora Sergei: " chiedi a questo puzzone se ha un altro documento, patente, carta identità..ecc.". Chiedo: " Hai altri documenti, guarda sei in una brutta situazione, se si incazza sono dolori, non torni più, rimani qua, ti conviene trattare ". Ancora il Sardo : " non ho niente, solo questo". Sergei ancor più incazzato : " E' un cretino, guarda che schifo, ma che roba è??? ".....e incredibilmente si complimenta con me: " Il tuo si che è un documento con le palle, pulito, rigido"....ed io cerco di sistemare: " grazie eminenza, ma il mio è nuovo lo tratto con....hhhmmm....l'ho fatto 4 mesi fa!! E' nuovo, il nuovo modello, quello suo è cacchetta è vecchio...ecc. eccc. lei ha ragione, non ci si può presentare in queste condizioni alle frontiere...è uno schifo". Ancor più incredibilmente mi ringrazia : " la ringrazio per la sua spontanea collaborazione, lei è benvenuto, vada pure". Ma arriva Sveta armata di manganello con i barboni, i Cugini di campagna e tutti i capelloni dell'occidente riuniti qui per sfinirmi...Sergei nota forse di avermi provato troppo per oggi e mi grazia esonerandomi dall'incarico....notando che i barboni non sono italiani. Clamorsamente e per mia fortuna i Carrisi erano riusciti a passare. Ma Sergei mi ricorda che la chiamata alla leva potrà avvenire quando meno me lo aspetto (se si deve invadere la Moldavia sono pronto ). I barboni dormiranno forse lì, chissà. Il sardo dopo un po' invece esce...distrutto nel morale...e per colpo di grazia non trova la valigia, che ho visto portar via cinque minuti prima dai miliziani per controlli antiterrorismo con i cani ( bombe al pecorino???? )....la mia giornata da miliziano è finita....il Bambino va finalmente verso casa....

[Maxdivi]

Secondo racconto massimese di Odessa: IL BAMBINO TORNA A CASA

Nel ruolo del bambino: Maxdivi ( come sempre )
Nel ruolo delle bambine: Le recpetioniste dell' hotel Yunost
Nel ruolo delle creature del mar nero: Blatte gigantesche del giardino botanico e bosco primorski
Nel ruolo del fratello: ovviamente il fratello di Maxdivi

Dunque, dove eravamo rimasti...ah si all'aeroporto di odessa, superati i controlli.
La sala centrale dell'aeroporto è quanto di più bello mi aspettassi. Arrivi e partenze tutto insieme, un allegro casotto. Molto affollato e disordinato, bellissimo. Noto subito personaggi simpatici, i caucasici ed i moldavi ( pochi in realtà questi ultimi ) superano di gran lunghi i russi. Tutti tassisti o cercatori di fortuna in stile Istanbul....ah la mia amata capitale... . Facce buffe con i baffetti attorno a me, ma abbiamo bisogno di denaro . Cerchiamo il bancomatto di turno...ce ne sono due, ma l'impresa è capire quale funziona e dare fuoco di copertura....ovvero cercare di allontanare i miei cugini azeri ed armeni dal luogo del prelievo stesso, parenti cari per carità, ma fidarsi è bene... . Riesco a fatica ad allontanare e a declinare tutte le offerte che mi vengono fatte....ma mio fratello, con una grande bravata, ha prelevato solo 100 grivne! ovvero un po' più di dieci euro....il perchè di questo ancora lo ignoro .
Dopo averlo cazziato abbondantemente, mi sento del resto ancora un miliziano, scorgo il nostro uomo....avevo già contrattato con l'albergo via internet affinchè venissero a prenderci con un dolmuş....per evitare inconvnienti...vabbè diciamo la verità....non mi andava di contrattare con i tassiti, non amo molto questa categoria, così come i miliziani. Quindi non volevo perdere del tempo, solo per questo. L'omino dell'hotel ha un cartello con scritto il mio nome e non il cognome....che amicone in realtà egli è incazzato nero per averci atteso due ore :ritardo aereo più controlli sul Pastorello e barbuti. Andiamo allora, verso casa ....
La città è bellissima, l'avevo sempre immaginata così nei miei occhi di bambino...ed avevo visto qualcosa in tv e sulla rete, dove ora si può vedre tutto il mondo...non più solo immaginarlo come nella mia infanzia . I viali sono larghi, ma non come nella russia continentale, alberati con platani giganteschi...tutti all'ombra...perfetti per camminare. Ritrovo le amate lada...ma mai avrei pensato di trovare i motorini nelle russie....ragazzotti a torso nudi, cotti dal sole su scooter scassati e taroccati, mi ricorda il lungomare d Scauri o i quartieri spangoli a Napoli. Spettacolare sorpresa...ah l'aria del sud. Imbocchiamo il famoso Bulevard francese, acciottolato, con la linea del tram parallela ad esso, celebre per i tantissimi film. Il bulevard collega la stazione ferroviaria e il vicino mercato Privoz con Arkadija, la spiaggia più famosa. E' lungo circa 5 chilometri...lo percorrerò tantissime volte durante la mia visita. Il mio albergo, l'hotel Yunost ( Hotel Giovinezza ) è quasi al termine del bulevard nel quartiere della Piccola Fontana...vicno alla famosa piazza Dieci Aprile. Arriviamo, scarichiamo...e scopro che il nome Giovinezza è appropriato per l'albergo....alla reception mi si parano davanti uno stuolo di Bambine ( ma avranno diciotto anni??? ) vestite in uniforme....sembrano i piccoli pionieri dell'epoca sovietica...
Tra le bambine la più simpatica è una certa Olga, che se la ride sotto i baffi quando ci spiega tutte le assurde regole dell'albergo....che verranno non rispettate alla lettera...siamo ad Odessa del resto....flessibilità ragazzi...flessibilità sudista. Olga si sente un po maestrina un po' imbarazzata ci sarà del tenero??? bambino+bambina....vabbè...
Saliamo, la stanza è ampia, ma l'albergo è ovviamente vecchiotto, ho scelto questo rudere sovietico ristrutturato per la posizione, il fascino e la tasca ovviamente. L'albergo è strategicamente piazzato, vicino alle fermate del celeberrimo tram, del filobus, vicino ad Arkadia...ma fuori zona turisticissima, i prezzi sono più bassi rispetto alla zona di Arkadia stessa. Questa posizione mi consente di sbattermene dei taxi per gli spostamenti notturni e far leva sulle mie affidabilissime gambe come al solito...indipendente, come sempre Per raggiungere il centro di giorno mi servirò dei mezzi, economici ed "umani"....chi viaggia in Russia ed in oriente sa cosa voglio dire. Ovviamente necessitiamo di denaro per colpe "altrui" .... serve un altro bancomatto, andare al centro è inutile, l'ora è già tarda, perlustrerò ciò che ho attorno, la Mali Fontan e sbrigherò le prime necessità, acqua, cibo, individuazione dell fermate e denaro appunto...

[Maxdivi]

Troveremo tutto...il bancomatto al nuovo centro commerciali Sadi Pobedi, capitalismo in abbondanza per i nuovi russi ricconi, boutique a volontà, macchinoni fuori, ma il centro è sempre mezzo vuoto a differenza di centri simili a Sarajevo. La città sta bene, ma non naviga nell'oro e poi la mentalità è sempre la stessa per fortuna....me ne renderò conto. Il centro si affaccia su piazza dieci aprile....il grande obelisco centrale sormontato da una gigantesca stella, a metà tra stella rossa e stella ebraica ( un po' come gli occhi stretti della faccia di Lenin ad Ulan Ude, bisogna accontentare tutti ) ricorda la gloria ed il dolore di questa città, città eroica dell'unione sovietica. Il dieci aprile è la data della liberazione dall'occupazione romena. I romeni, amiconi dei nazisti per convenienza, allargarono il loro territorio a spese dellUrss ed invasero la povera Odessa nonstante la sua strenua resistenza. I romeni massacrarono la vasta popolazione ebreaica della città, famoso l'episodio in cui gli invasori arsero vivi in piazza gli ebrei: non ricordo se la piazza fosse prorio questa qui, non ho voglia di cercare su internet adesso . La città comunque non si arrese mai, ed i partigiani si ritirarono nel sottosuolo della città, le famose catacombe, una rete di cunicoli al di sotto di Odessa, gallerie scavate nell'arenaria su cui sorge la città. Queste stesse gallerie, che in alcuni casi arrivano fino al mare, erano usate dai contrabbandieri nei secoli scorsi. Famosa è la frase " tutto il contrabbando nasce e muore ad Odessa". Chiudiamo la parentesi storica.
Prossimo alla piazza è appunto il parco della vittoria, niente in confronto a quello bellissimo di Mosca, ma per carità ha un suo valore ed è gradevolmente ben tenuto come sempre nei paesi slavi, con un bel laghetto al centro ed i cigni con tanto di casetta per le paperelle. Anche un paio di ferrosi cannoni. trovata la fermata del filobus andiamo più a nord, spostandoci sul bulevard francese ritrovo quella del tram e il palazzetto dello sport, anonimo, niente di che. Giro allegramente senza mappa, ho studiato bene a casa, nessuno deve considerarmi straniero o neanche pensarlo, la mappa in tasca sempre, ma usarla il meno possibile. So che dietro il palazzetto c'è una spiaggia: Delfin. Seguo un sentiero con delle persone, è il tramonto, seguo l'istinto...spiazzali con roulotte...mi infilo tra le inferriate seguendo gli usi locali....scavalco muretti, solo così supero vicoli ciechi, seguendo le mosse degli odessiti. Mi fido degli odessiti. Supero cortili che sembrano abbandonati tra le casette diroccate, ma abbandonati ovvviamente non sono, anziani silenziosi sulle loro seggiole bevono il thè, il bucato ancora steso nel cortile, le lucette fioche dalle finestrelle...si fa il crepuscolo....non c'è luce, ma non c'è notte....il sole è andato giu'. All'improviso ,seguendo sempre una signora, mi trovo su un dirupo così...è assurdo...ma conoscendo le coste del mar nero è normale il molti tratti, spuntoni, costoni di arenaria boscosi. Il bosco qui non c'è...ma improvvisamente sembra di non essere più in città, siamo in campagna, l'erba alta....ma no siamo al mare!! Eccolo il mar nero...mi appare così per la prima volta ad Odessa...si presenta così ai miei occhi dopo un anno di distanza...alla prima oscurità. La discesa è ripidissima tra l'erba le rocce e la terra. Via...giù. L'aria è ora pulitissima, la brezza sul viso. Ed ecco la spiaggia di delfin. Saranno le 8 quasi ma in spiaggia c'è ancora qualcuno....si gioca a beach volley...c'è allegria e rilassatezza in questa caletta. Gente buttata ancche sui pontili, sul cemento...così è la regola. Non c'è regola . Baretti ruspanti suonano le ballate russe di oggi e di ieri. Ho deciso mangierò qui.

[Maxdivi]

Per l'idea di mio fratello ordiniamo del Montone al cartoccio...un bijoux di tenerezza delle carni che non vi dico fiuguriamoci se non era al cartoccio e verdure grigliate. Ma sovviene un dramma ora è notte....come si torna all'albergo?????? Scalare la scarpata è impossibile...non ci sono lampioni sulla collinetta. La risalita è subito scartata. Decidiamo di veleggiare verso l'ignoto In realtà i lampioni non ci sono neanche sul lungomare che costeggia il costone.... è stupendo . Delfin ed attorno l'oscurità totale...solo la luce lunare riflessa sul mare e qualche sporadica stella. Via sul sentiero inferiore dunque...fidandomi esclusivamente della cartina studiata a memoria, ma giusto per orientarmi....ho imparato a memoria le vie....ma i sentieri non erano segnati comunque l'importante e' seguir la direzione....del resto amo l'oscurità totale....chi ha paura del buio???
Dal sentiero sul lungomare arriva qualche vocina...coppiette e roba varia...il sentiero diventa asfaltato...e si connette con un altro leggermente più in alto lungo la costa. Seguiremo questo sentiero di mezzo sperando che sbuchi senza intoppi. L'oscurità sarà mia compagna per tutto il viaggio. Si cammina molto, ogni tanto si incontra un gruppetto che procede in senso opposto e talvolta alcuni si fanno luce col cellulare. Anche ciclisti ogni tanto...si riconoscono dalla luce troppo rapida in movimento. Tutto questo mi mette una rilassatezza assurda, un assoluto senso di benessere....aria pulita, silenzio interrotto solo da alcuni sussuri, o dal ronzio delle bici, ,o dalle le onde sugli scogli...la luna.....uno spettacolo da sanatorio..... a parte gli scherzi è bellissimo. Tutto ciò mi dà tranquillità e mi manca oggi. Ed ecco una luce arancione dall'alto....c'è un cantiere, ce ne sono molti da qui in avanti ,sparsi...è un grattacielo in costruzione....un nuovo albergo di lusso sul mare....gli operai lavorano ancora alle undici di notte....ma lo faranno anche anche fino alle 4 come ad Istanbul... avrò modo di notarlo in seguito. Vorrei andare dritto....secondo me, la via, che ridiventa oscura di nuovo, ci porta dritti ad Arkadija...deve essere così....ma decidiamo di abbandonarci alla stanchezza stanotte. Desistiamo e risaliamo all'incrocio del cantiere. Mai scelta fu più azzeccata....una ripidissima salita ci riporta ad un posto di blocco ( ahi, ahi, ahi ). Sbarra biancorossa, gabbiotto e miliziotto. C'è il nemico . Primo battesimo del fuoco...nessun problema...si passa. Clamorosamente scopro che questa è la fine del bulevard francese, una fine di strada assolutamente ingloriosa, nell'oscurità semitotale stavolta ( c'è un lampionuzzo ) con buchi profondissimi che possono ammazzarti . La stradina ci porta immediadamente all'incrocio con l'albergo...di giorno mi renderò conto che è la via tra l'albergo ed il girdino botanico vista già a casa. Scoperte molto interessanti. Vedrete il perchè. Si sale all'albergo. Qui ritroviamo uno spettacolo assurdo...siamo stati attaccati!!
Avevamo lasciato aperto il balcone...per aproffittare della brezza marina e rinfrescare la stanza. Ma lasciare la porta della base aperta è sbagliato...siamo stati invasi dalle creature del mar nero. Trattasi di coleotteri, famoso è il mio "amore" per loro ( vedi punteruolo rosso della palma, al quale do guerra con veleni che mi faccio arrivare diretti da Beer Sheva ) Inizia una lunga battaglia "corpo a corpo" con gli esseri, che cercano di infilarmisi dapperttutto, risalgono le gambe, nel letto, nel bagno...velocissimi e quasi immortali...ma alla fine vinciamo noi chiudendo "il fronte" del balcone....per stanotte....bentornato a casa Bambino....

[Maxdivi]

Terzo episodio: L'ASTICE E IL MELOGRANO

Il Bambino: Maxdivi
Il fratello: Il fratello di Maxdivi;
Juventino Granata: venditore di succhi di frutta;
The Kavkaz Brothers: venditori di spezie e sementi;
Babushka Marija: venditrice di pannocchie;
Matrioshka Olija, matrioshka Ira, La Grande Anna ( Bolshoija Matrioshka) : venditrici di vari settori;
Capelli Corvini: venditrice di Kvas;
Il Resto del Mondo: comparse, per farla breve tutti i frequentatori del mercato Privoz in un caotico sabato mattina;

Terminata la battaglia con le creature la notte trascorse tranquilla, sebbene la presenza di sopravvisuti nelle stanze .
Il mattino ha l'oro in bocca ed ad Odessa ha tutto in bocca, come gia' sapevo e trovero' conferma nella mattinata. Dopo esserci strafogati al buffet della colazione...strapieno di russi da ogni dove, al ritmo di : http://www.youtube.com/watch?v=YrdNfX7W ... re=related sparata a palla da Ru Tv in sala, decidiamo di dirigerci finalmente verso le zone centrali della citta'....ho un programma di marcia da rispettare del resto . Useremo il fantomatico tram, gloria odessita, che percorre tutto il Bulevard francese...il tram risulta essere bello pieno, frequentato da tutti i cittadini, ma anche dai turisti russi e qualche sporadico straniero ( Spagna, Francia, Germania, Usa ). Il biglietto si fa alla mitica conduttrice. Scendiamo di fianco al mercato principale Privoz. E' il maggiore mercato alimentare della citta'...e si vanta di essere il piu' grande mercato alimentare della buonanima Urss. La scelta e' se dirigerci al centro storico o girare il mercato. La scelta e' banale...si va al mercato . Cotto e mangiato direbbe qualcuno. Trovare l'entrata principale non e' altreattanto banale. Qui, a differenza di Mali Fontan, e' tutto piu' caotico....i sanatori, il giardino botanico sono gia' lontani. Il numero delle persone circolanti, il traffico veicolare e pedonale e' aumentato di cento volte. Il che mi mette sulla faccia da bambino un sorriso tale, pari al ricevere un uovo di pasqua. Privoz e' il mio uovo di pasqua. Ma la sorpresa la conosco gia'....sono venuto qui ad Odessa per gustarmela tutta. parlo dell'interno del mercato ovviamente. Cerchiamo una via di passaggio tra la folla...la strada e' trafficatissima di auto...ma qui l'incredibile....riesco ad attraversarla indenne . Non tentano di uccidermi come a Mosca o a Pietrogrado.....incredibile si fermano in stile sudista....si fa casino....le auto che si insultano tra loro...ma rispettano il pedone se passa sulle striscie o col verde...lo "mandano al Cremlino" se invece ha torto...bellissimo. Alla faccia delle Russie settentrionali . le Lada dominano la scena sulla carreggiata, ma sul marciapiede domina il caos ordinato dell'oriente. Il mercato supera i confini stabiliti e fuoriesce dalle mura perimetrali....subito un cunicolo di bancarelle, alimenti, ma anche qualche vestitino femminile e maschile. Noto della "bella roba" . Dinanzi ai miei occhi di bambino si presenta una bancarella delle delizie...non ci posso credere...ma e' realta'...un venditore di succhi di frutta...ma fin qui e' normale...il Bosforo e la capitale non e' lontana...ma si tratta di melograni di Gerusalemme ! Ebbene si'...seguendo la tradizione ebraica si possono gustare i deliziosi frutti spremuti come se si fosse nella Citta' universale. Devo avere un succo subito. Il proprietario della bancarella e' un tale, Juventino Granata....granata perche' vende melograni...granat...Juventino prorio perche' ci fa sapere che e' della Juventus la Vecchia Signora dice lui...Babushka dico io . Da buon Juventino mi vuol rifilare delle bottiglie usate risciacquate per i succhi...ma riesco a farlo desistere . Un litro di "puro sangue di Gerusalemme" ( solo melograno ) ed un litro mix ( arancia, melograno, limetta ). Il mix e' definito "viagra odessita"....ma non sembra avere effetti significativi . All'interno e' comunque strapieno di altri venditori di succhi simili...quindi melograni a volonta'. In questa prima sala con solo una tettoia e' presente unicamente frutta, con qualche eccezione come bancarelle di coltelli e "coltelloni" mannaie di ogni razza e dimensioni. C'e' la bancarella dei cd con musica ebraica. Ma la frutta domina. Dall'insalata ai meloni, quantita' assurde di cocomeri disposti quasi a formare piramidi egizie, pomodori, melanzane, ortaggi. Banane di cinque qualita' di prezzo dalle fresche e dure piu' care, alle molliccie medie, alle "banane nere" completamente sfatte che si vendono comunque pur non essendo secondo me tali da chiamarsi banane . E poi il grano turco....delizia delle delizie del sud....sbucciato o non sbucciato....incontro babushka Marija, venditrice di tale prodotto, mi fa tenerezza, e' cosi' anziana...fragile in tutto questo casino...sembra quasi fuori posto...ma e' cosi'. Ma non posso fermarmi....c'e' ancora tanto da vedere...

[Maxdivi]

Sto cercando innanzitutto il Kvas. Tipica bevanda estiva..."la birra dei bambini"....servita alla spina. Trovo in un vicoletto del mercato una ragazzotta, Capelli corvini, che ha cio' che cerco . Il kvas non e' granche'....bevibile per carita'....ma troppo gassato per i miei gusti....un bicchiere va bene...ma gia' con 0,30 il sapore stanca...sembra un caffe d'orzo dolciastro, gassato e zuccherato abbondantemente. Devo rifarmi la bocca....quasi all'esterno del mercato trovo un'altra delizia delle delizie...altamente inaspettata....il mitico Karkade' freddo! Ha dalle mie scampagnate all'interno del Cairo o di Assuan che non ne sorseggio un po'....voglio rivivere qualcosa dei miei diciotto anni ...e il Karkade' e' lo stesso...quello buono...quello vero fatto con il vero ibisco e non con bustinuzze da discount. Il sapore se chiudo gli occhi mi riporta in Egitto . Il palato stavolta si e' che soddisfatto. La bevanda e' gentilmente fornita da un negozietto del mercato, al cui interno si ritrovano sapori di casa, come i lokum ( delizie turche ), baklava ( dolce turco ) ma sfortunatamente non khalva' ( torrone turco ) che cercavo stavolta. Le spezie appunto. Nel mercato c'e' ampio spazio per loro. In un corridoio della sezione frutticola trovo I Kavkaz Brothers al completo Azeri, Armeni e caucasici vari che insistono nel farmi provare ogni ben di dio, dai pistacchi, ai semi di zucca, di girasole, la curcuma, lo zenzero in polvere, mandorle grattugiate, pepe nero, rosa, polveri verdi, rosse, gialle, ibisco, te', ma a suscitare la mia curiosita' sono dei particolari pinoli ed il brandy da esso ricavato, mai visto. Sopravvisuto alle tecniche di vendita dei Kavkaz Brothers possiamo passare attraverso corridoi all'aperto con bancarelle varie di souvenir, banchetti del gustuso borek, cocomeri sparsi al suolo da evitare in stile Super-G e poi canne da pesca che ci introduce alla seconda grande zona all'aperto: la pescheria.
La zona del pesce rappresenta la volgarita'...non al massimo grado forse...ma rallegra lo spirito . Scavalcati i cocomeri si presenta una grande tettoia con sotto prodotti del mare e dei fiumi disposti in ordine di fetore . Dal freschissimo ( vivo ), al fresco, all'affumicato. Vasche di pesci vivi, carpe in maggioranza o lucci, vengono scaricati dai furgoni se sono piccoli....dalle piccole conche vengono presi e sgozzati sul momento dai Matrioshki. Se il pesce e' piccolo. Se e' una bestia di ragguardevoli dimensioni, e ce ne sono ( salmoni ), vengono scaricati sul banco e finiti agonizzanti...o lasciati agonizzare...umiditi di tanto in tanto. Le scene non sono per stomaci deboli, ma io naturalmente non ho stomaco . presenti anche glis torioni sevruga, morti o vivi, che alyano la testa fuori dall'acqua per respirare. Matrioshka Bolshoija...la grande Anna e' un personaggio mitologico, enormemente piu' grande delle altre matrioshki sventra pesci, e' espertissima nel rimuovere le scaglie del malcapitato storione. Altre delizie...caviale d'aringa freschissimo. E se dico freschissimo e' freschissimo..non scendiamo nel dettaglio . Chi vuole naturamente puo' portarsi il pesce vivo a casa . Scelte personali . Cozze purtroppo ce ne sono pochissime e mal servite..sgusciate in mezzo ai gamberi. I gamberi gia'. Dai Grandissimi ai piccolissimi, ai microscopici...mai visti cosi' piccoli...e' uno spreco pescarli. Gusciati e sgusciati. C'e' chi compra il bicchierino e si fa subito un cocktail crudo . Anche aringhe crude in stile olandese. Si passa all'affumicato...di tutto e di piu'...tutto cio' che potete immaginare come qualcosa di acquatico da affumicare...beh...qui e' stato affumicato gia' da un pezzo . Il tutto sbattuto sui banconi...tocato...maneggiato...adorabile mancanza di igiene austriaco .
Per chi puo' permetterselo c'e' una sala interna al chiuso con il pesce fresco e surgelato in stile occidentale...con le vetrinette...igienizzato in stile occidentale. Ma gli avventori sono ben pochi...la differenza di prezzo e' ampia ed i prodotti di qualita' superiore si', ma non troppo diversi...fuori il pesce e' vivo!!
Esco un attimo dal mercato..siamo sul vero davanti...entrata opposta...e qui lo spettacolo continua...anzi migliora . Scavalcati i meloni disposti questi in stile piramide maya e superate le lada con i portabagagli trasformati in banco da frutta noto merce sospetta Alcune matrioshki stanno vendendo dei prodotti tenuti nascosti all'interno di conche per i panni...coperte da un panno di lana spessa o centrini...appunto. Mi avvicinino e Matrioshka Ira mi svela il suo segreto...la sua sorpresa la conosco...si tratta di astici vivi del Dniestr....mitici! Sollevata la coperta e' come scoprire un nido di scorpioni. Gli astici europei di questa zona sono piccoli e verdastri da crudi...rossi come gli americani da cotti. Ce ne sono di varie dimensioni, vivi, crudi e bolliti...basta scoprire il centrino di lana giusto .

[Maxdivi]

Lascio questa zona...il mercato e' davvero enorme. Mi reco in un'altra sala al chiuso...il clima e' torrido all'interno. E' la zona dei formaggi e dei salami.
Qui una serie di matrioshki ( ma quanti chili peseranno??? ) disposte in sequenza servono i formaggi...varie file...un unico bancone per ogni fila...la folla e' asfissiante.
E' come una catena di montaggio industriale. le file seguono il caos ordinato orientale...si procede per stagionatura. La prima fila e' dei formaggi freschissimi e molli, il mitico Bryndza ( mi farei un bel piatto di Halusky a Bratislava mmmm.. ), le ricotte...ecc. ecc. Di fianco ecco la panna, smetana, riajagenka. La seconda fila i primo sale. la terza i formaggi morbidi e dolci e cosi' via fino ai caciocavalli e ai piu' salati e stagionati. Poi si passa ai banconi del miele...di ogni tipo e di ogni albero....ecc. scuri chiari, ambrati, bianchi gialli. Accettando l'assaggio proposto di tutti i prodotti del mercato probabilmente non mangeremmo piu' per un mese. Trovo anche il bancone dei dolci, il khalva' stavolta c'e' ma e' sfatto dal caldo...meglio lasciarlo li'...l'avessi comprato a Sarajevo. Poi i salumi ed il pollame. le salsiccie piu' scure del mondo Polli allo spiedo disposti uno a cavallo dell'altro ed altre configurazioni ginniche . Un'ulteriore zona al chiuso prevede la macelleria vera e propria. Rapida occhiata. Matrioshka Olija mi propone la testa d'agnello in stile georgiano...declino l'assaggio a malincuore Voglio andare via...non ne posso piu' di merci e di mercato...e' ora del mio pranzo...da consumare in un posto decisamente piu' rilassante....

[obe]

Max.. veramente un racconto avvincente!

Mi piace questa formula ad episodi.

La milizia è la milizia, io non ci ho mai avuto a che fare finora, però può essere un’esperienza che mi manca.

Ma curiosità, tuo fratello.. è realmente tuo fratello??

Ps. Sono fermo al racconto IL BAMBINO TORNA A CASA.. ma ora mi leggo gli altri!