Nuova Russia - Bessarabia

[Maxdivi]

Max.. veramente un racconto avvincente!

Mi piace questa formula ad episodi.

La milizia è la milizia, io non ci ho mai avuto a che fare finora, però può essere un’esperienza che mi manca.

Ma curiosità, tuo fratello.. è realmente tuo fratello??

Ps. Sono fermo al racconto IL BAMBINO TORNA A CASA.. ma ora mi leggo gli altri!

Certo che e' mio fratello .
Se il racconto dovesse diventare noioso avvisatemi possiamo sempre sospendere la serie .
I racconti ad episodi si ispirano molto vagamente ai "Racconti di Odessa" di Babel.

[geom.Calboni]

Racconto bellissimo...
La descrizione del mercato mi fa essere lì e rivivere tutti i mercati da me vissuti nell'Europa orientale come gli ultimi a Tashkent e Shahrisabz. E poi citi alcuni alimenti e bevande dei quali mi fai risalire il desiderio di riassaggiarli.
Chi ha viaggiato per queste zone leggendo le tue parole rivive le emozioni.

[Maxdivi]

Racconto bellissimo...
La descrizione del mercato mi fa essere lì e rivivere tutti i mercati da me vissuti nell'Europa orientale come gli ultimi a Tashkent e Shahrisabz. E poi citi alcuni alimenti e bevande dei quali mi fai risalire il desiderio di riassaggiarli.
Chi ha viaggiato per queste zone leggendo le tue parole rivive le emozioni.

Ovviamente i miei resoconti non sono nemmeno paragonabili ai tuoi grandi capolavori letterari....come dimenticare quello col professionista . Continuerò appena posso con i racconti.
A proposito, bentornati a te ed Jena si sentiva la vostra mancanza .

[Maxdivi]

LA LOCANDA NEL PARCO

Il Bambino, il Fratello : i soliti ;
Vera leggiadra: la figlia del prorietario;
Vadim lo scuro: il proprietario del ristorante;
Yuri il gentiluomo: noto puttaniere...ehm casanova ;
Matrioshka Ljuba : disinibita avventrice di mezza eta';
Babushka Inna: nonna festeggiante il compleanno;
Mikhail e Sasha: camerieri servili;
Elizabeta: cameriera;
Un gatto ed una tartaruga: animali di scena ;
Katija pomodoro: cameriera in pausa pranzo;
Avventori vari: altri clienti del ristorante/ taverna;

Eravamo rimasti al pranzo ed approfitto per scrivere, così mi svago dalle incazzature quotidiane . usciti dal mercato a fatica, ci infiliamo nel parco adiacente, un'oasi verde in mezzo a tanto rumore. Dopo aver scavalcato la frutta del mercato, e' ora di superare i binari dei tram in stile " ferrovia belgradese" . Fatto ciò a rischio della vita arriviamo nell'agognato parchetto. Il parco e' in stile tipicamente slavo, con tanto di giostrine normali e giochi per bambini altrettanto assurdi e sfiancanti per i bambini stessi, vedi il famoso" cavalluccio meccanico a spinta"....dove per spinta si intende quella del bambino, dei genitori e del giostraio contemporaneamente...altrimenti col casso che si sposta di un millimetro . Nel parco Ilicha le mehane ( locande ) sono due, in stile legnoso tipico...la prima affollatissima, la seconda piu' vuota e meno casinara, con un cortile interno più ampio. da entrambe l'odore degli sis kebab ( shashlyk nelle russie...non riusciro' mai a traslitteralo bene ) si diffonde e diventa invitante. Avvolti dalle nubi del primo, opto pero' per il secondo, il menu presentato all'esterno propone anche pesce a differenza dell'altro...
Si va nel secondo. Ci sediamo e complice anche il camuffamento da noi adottato nelle giornate odessite ( del quale vi raccontero' ) veniamo ,come sempre, scambiati per russi. Ci portano il menu in russo, questo non e' un problema per gli alimenti semplici...ma per le ricette con nomi particolari lo e'. Dopo aver perso mezz'ora sul dizionarietto del Fratello...il cameriere Sasha finalmente si accorge delle nostre provenienze extrarusse e ci dice che hanno un menu in inglese....ma vafffff....
Questo non supera il problema.....Sasha per l'ordine non parla inglese, o almeno così dice, e noi non parliamo russo (o almeno cosi' diciamo ). La realta' e' ben diversa . Sasha parla inglese ma dice di no perche' ha paura di fare figure di merda e noi parliamo un po di russo ma diciamo il contrario per lo stesso motivo . Si, lo sappiamo, siamo noi e Sasha, ma anche la cameriera Elizabeta, la quale si e' aggiunta per ultima, un gruppo di cretini . Elizabeta lo e' forse piu' di tutti, poiche' a fine pranzo, rotto il ghiaccio, dimostrera' un inglese stile Oxford. nessun vuol scoprire le proriecarte linguistiche....ed ecco il colpo di scena Viene chiamata Vera la leggiadra, la soave figlia del prorietario, bionda, occhi azzurri...la quale attraversa la sala con leggerezza e mi vede colpito dal suo fascino, tipico delle bionde russe . Una bionda russa e' una forza della natura, un terremoto, chi le conosce lo sa. Una bionda russa raramente conosce la timidezza, anzi segue la sfrontatezza, almeno a me e' sempre capitato cosi'. Nemmeno si presenta, diretta cosi' in inglese, "che vi serve?" ed improvvisamente chi non parlava inglese lo parlera', chi non parlava russo iniziera' a parlarlo...scena da vangelo...un apostolo dai capelli biondi . la bionda Vera con maestria e menefreghisismo afferra il vocabolario e fa tutto quello che vuole, e' la figlia del proprietario, può fare tutto e disporre di tutti. Comanda, ordina, ha pieni poteri, se si volesse portare a casa il vocabolario del fratello, non potrei, non riuscirei a dir nulla, lei puo' . Magari portasse a casa anche me . Ordiniamo finalmente. Ovviamente tutto questo casino per soddisfare il Fratello . Si e' fatto tradurre tutti i tipi di pezzi di carne riferiti all'agnello...la costola, la coscia, la spalla...tutti i tipi di Kebab e e patate. E basta! Accontentati . Il risultato e' che sara' insoddisfatto comunque alla fine . L'agnello risultera' meno duro del montone, ma non di un copertone d'auto . Naturalmente, memore del montone, mi dissociero' sempre dalle sue scelte . Vai col pesce! Fedele alla cucina ottomana ordinero' del semplice sgombro ai ferri del mar nero, inauguruando cosi' la "dieta dello sgombro" ...che mangero' per altre due volte almeno . Qualsiasi pesce sulla carta di questo o altri ristoranti, tranne la carpa, mi sentiro' sempre rispondere "non c'e'"...ma alllora che lo scrivete a fare sul menu??? addio allo shashlyk di storione.... . Accanto allo sgombro una classica insalata pomodori, olive e feta. In altri posti la stessa mi sara' servita col bryndza, gloria carpatica dei formaggi. E le patatine ovviamente, al forno, ma risulteranno sempre fritte...mah .

[Maxdivi]

Questo e' il pranzo ordinato, ma lo spettacolo e' cio' che gira attorno. Mancavo da tanti anni anni dalle Russie, ma la celeberrima servilita' dei camerieri russi e' riamsta straordinaria. Soltanto i camerieri turchi posson batterli. Sasha e Mikhail danno spettacolo. Il ristorantino e' una mezza locanda, ma piu' di classe rispetto a quello di fronte, prezzi leggermente piu' alti, clientela minore e soprattutto prorietario mafioso . Vadim lo scuro, russo ma scuro di carnagione rispetto alla noma, scuro di faccia essendo sempre incazzato, scuro di vestiti essendo mafioso e' il re del posto. E' lui che comanda, ha il suo tavolino riservato, vengono a trovarlo altri picciotti o altrettanto scuri uomini d'affari. I camerieri riferiscono della nostra presenza e veniamo trattati con un servilismo degno delle navi del Volga nelle sere di gala. Vadim non si perde occasione per cazziare abbondantemente i suoi sulla lingua e spingerli a velocita' di servizio clamorose. Vadim si ricordera' di noi, che torneremo qui anche un'altra volta e verremo trattati ancor meglio, ci dara' il suo tavolino-ufficio sotto la tettoia spostandosi assieme ai suoi simpatici amici ( poiche' pioveva)....e ci dara' gli sgombri migliori e piu' grandi ( sempre quella famosa dieta ). Ovviamente la regola e' mai rivolgere la parola a Vadim, Sasha o Mikhail faranno sempre da interlocutori. Del resto la sua faccia scoraggia anche me da ogni possibile avvicinamento . Torniamo al dunque. Sasha e Mikhail si scatenano, al punto da dover io stesso nascondere le forchette o i piatti o i tovaglioli, poiche' appena mi fermo nel masticare, appena poggio qualcosa e sembra di inutilita' per la tavola (secondo il giudizio dei due ragazzotti ) mi viene ritirato alla svelta, i piatti o le posate mi svaniscono letteralmente sotto il naso. Clamoroso e' il ritiro di un tovagliolo che avevo nascosto sotto il piatto . Ma come casso hanno fatto a vederlo? ma come casso hanno fatto a prendermelo senza che io me ne accorgessi?!!?!? Rimarra' un mistero. Ad un certo punto inizio a pensare che i due riescano a leggerci nel pensiero. Le mie richieste vengono soddisfatte senza aver proferito parola . Desidero qualcosa....ed improvvisamente appare: olio, sale, stuzzicandenti . Clamorosi anche i salamelecchi e le riverenze dei due nei miei confronti. Quasi si inchinano in stile turco-arabo, dispongono la tovaglietta in legno e le posate incrociate con tecniche particolari...mi girano attrono seguendo schemi che neanche Arrigo Sacchi capirebbe, mi spuntano quasi le mani da dietro come se stessero per imboccarmi . Mikhail in paritcolare e' molto colpito da me...il ragazzotto frequenta la palestra e mi teme quasi come un allievo col maestro...fa di tutto per compiacermi ed e' spettacolare quando buol farmi capire le cose in russo come se non sapere il russo fosse assurdo per lui . Io capisco ma ci metto un po' e sono scene da cabaret . Nel frattempo succede di tutto. Vera dapprima prende una tartaruga e si diverte ad intigare un gatto metre tutti pranzano. Poi ogni tanto viene e mi ruba il vocabolario e cerca cose per fatti suoi . Poi Vadim si siede al suo pianoforte personale al fianco del cortile ed inizia a suonare . La figlia si siede sulle sue ginocchia e canta per accompagnarlo . nl frattempo a destra si svolge un compleanno...Babushka Inna ha invitato tutti i suoi trenta nipoti, i quali hanno altrettanti figli . Si canta buon compleanno in russo ed altre canzoncine riferibili al mitico Cheburiashka....la vodka scorre. Katija pomodoro, seduta sulla sedia per la pausa, si diverte a gustarsi la sua insalata succhiando i pomodori con le mani e lasciando le bucce vuote. Il suo viso e' quasi in estasi...ma cosa conterra' quella verdura?? . Nel tavolo a destra si e' gia' mangiato, bevuto ed ora si passa a tutto il resto . Matrioshka Lijuba ed altre simpatiche polledrone, trichechi e foche varie, ballano scatenate, prima i lenti al suono del pianoforte....poi un disco meyyo discoteca odierna, mezzo anni 70, mezzo ballate russe. Sono gia' tutte bevute ed i loro uomini si lasciano andare ad abbondanti palpatone davanti a tutti...comprese palpate due per uno, un omone scatenato quasi palpeggia i seni di tutte tra le grasse risate .
Dietro di me arriva un certo Yuri, sciupafemmine, sembra quei cantanti russi di quattro soldi, smilzo, capelli corti ed occhiali da sole, il quale si presenta a varie single del locale facendo il baciamano...alcune ragazze arrossicono, altre se ne sbattono, ma riuscira' a farsi invitare ad un tavolo per bere qualcosa....e a raccontare le sue minchiate con l'obiettivo di andare a punti. Finisce cosi' il nostro pranzo in questo volgarissimo circo, non minore del mercato appena visitato...c'e' un matrimonio che mi aspetta al centro di Odessa, anzi piu' di uno....non sono invitato ma mi imbuchero' lo stesso....almeno per le foto di rito....

Questo racconto cita un'esperienza in paritcolare...ma voglio ricordare tutti ma prorio tutti i locali di ristorazione di Odessa, dove sono stato trattato, con grande, anzi no, grandissima gentilezza ed ospitalita', dai cuochi ai camerieri ai prorietari ( tranne la faccia dello scuro, che tanto alla fine e' un mafioso bonaccione ). Un comportamento che fa onore alla grande madre Russia e mi ha fatto sentire a casa come anni fa.....

[Maxdivi]

SETTE MARINAI MESSICANI PER QUATTORDICI SPOSE ( ED UNA SCALINATA )

Il Bambino, il Fratello: sempre noi ;
Sette marinai messicani: marinai messicani d'accademia, imbarcati sul Cuatemoc;
Sottoufficiali messicani sparsi: come sopra, ma di grado e vanno per i cassi loro ;
Spose e sposi: coppie odessite, bessarabe e transdniestre nel loro giorno "piu' bello" ;
Adrian Celentanov : venditore di souvenir senza bancarella;
Il rabbino Broflowski ed i suoi adepti: religiosi della grande sinagoga;
Il falso Ostap: venditore truffaldino;
Il grande falso Ostap: venditore ancor piu' truffaldino ;
Yoshimoto il ninja: turista giapponese assurdamente coperto dalla testa ai piedi;
La milizia: la milizia ;
Il resto del mondo: turisti, gitanti, venditori di souvenir, abitanti, belle ragazze e mafiosi che popolano il centro di odessa in un sabato pomeriggio estivo;

Per celebrare un matrimonio e' di solito necessario un edificio sacro, o almeno un luogo consacrato e qualcuno che celebri il rito. Ecco appunto. nella calda ed accogliente Odessa gli edifici sacri sono tanti e per giunta di rito diverso, per soddisfare le esigenze degli abitanti che la citta' ha accolto ed accoglie da tutto il mondo. Odessa mamma . La cara mamma non guarda in faccia a nessuno dei suoi figli, li prende e li fa tutti figli suoi, per un'ora, per una settimana, per un mese, per un anno...per sempre....
Non importa se essi siano deliquenti, prostitute, cantastorie, ebrei, marinai o procacciatori d'affari....sono tutti flgli suoi. E' questo il compito che Caterina le affido' nel progettarla e fondarla. Ogni mente o braccia era utile per colonizzare questa terra di frontiera strappata a Costantinopoli nel poetere ma non nello spirito. Se e' vero che L'Ucraina e' la frontiera della Russia..Odessa e' piu' frontiera di tutte...ma non una frontiera per respingere, come farebbero pensare i miliziani in giro ( che quelli hanno il compito di selezionare un po' gli occidentali, ed e' giusto cosi' )....ma una frontiera per accogliere, aperta alle razze, alle idee, usi e costumi. Ogni abitante di oggi e' un colono di ieri, ed ogni visitatore o rifugiato di oggi potrebbe essere un abitante di domani. Giustamnente Odessa e' la capitale della regione della Nuova Russia....sperando che la sua idea, chissa', un giorno si diffonda nelle Russie piu' remote, chiuse e timorose, ancora scottate dalle tante invasioni occidentali, ma la vedo alquanto improbabile.
Prorio per la quantita' di edfici sacri, sollecito il fratello, ancora intento nella dura masticazione ...andiamo al centro. Pur conoscendo ,meglio delle preghiere, le mappe di Odessa, ho difficolta' nell'orientarmi verso il nord, che non e' il nord geografico, ma e' il nord delle mie mappe cittadine studiate...mi riferisco al porto. Sbaglio e le indicazioni delle vie sono poche fuori dal centro, solo un piccolo nuovo cartello mi fa capire dell'errore...sto andando a finire diretto alla Moldavanka . Non e' il momento di andarci, non sono ancora pronto . Giriamo e cambiamo rotta cercando di sfuggire ai miliziani nell'inversione di marcia a 360 gradi , per dir la verita' pochissimi, che girano, e' facile evitarli e c'e' il camuffamento ....non siamo piu' nella Mosca del 2004.
Imboccata la prima delle prospettive parallele per il centro, la Preobrazenskaja, procedo subito a zig zag per vedere un po di tutto e controllare i luoghi di culto .
Passero' per tutte, l'Ekaterinskaja, Puskinskaija ( il vecchio bulevard italiano ), Richelievskaja ecc. ecc. Il primo luogo in cui mi imbatto e' il gigantesco centro islamico, finanziato da miliardari arabi, l'interno purtroppo e' chiuso. Seguira' la chiesa cattolica, con statua gigante di Giovanni Paolo II esterna. Per non parlare della grande chiesa ortodossa sormontata da cupole a cipolla argentate. Notevoli, ma in ristrutturazione anche le chiese a cipolla nei pressi della stazione. Il meglio mi arriva in via evreiskaja....dove trovo la sinagoga piu' grande di quelle in funzione ad Odessa. Fuori un paio di chioschetti con cibo kosher e dei volenterosi ragazzotti, con kippah e barbetta di primo pelo, divorano il loro pranzetto: bibbia unta di falafel. Si potrebbe metter da parte un libro sacro mentre si mangia...bah . Sull' uscio chiuso c'e' il rabbino Broflowski. Seduto sulla sua seggiola sfoglia quotidiani di Gerusalemme. Chiedo se si possa entrare, lui un po' con la faccia "che casso me ne frega...vai" mi dice di si ed andiamo. C'e' un gabbiotto ed un miliziotto nell'antisala. Il miliziano e' ebreo...e pensa che siamo anche noi fedeli...tutto ok. All'interno tutto ben tenuto, anche modernizzato le bibbie su ogni posto...ed a fianco anche i libri figurati per bambini in ebraico...la sinagoga e' anche scuola ebraica funzionante. I banchi sono veramente tanti. Dentro c'e' poco da fare, c'e' solo un custode che provvede a sistemare i microfoni e cuffie varie....la comunita' e' benestante qui. Sinceramente preferisco la sinagoga di Sofija o Budapest...anche se ben poco usate rispetto a questa oggi. Si prosegue verso la cattedrale ortodossa, nuova, rifatta dopo i periodi sovietici, bianchissima al'interno...abbaglia quasi per quanto e' nuova. Il parchetto della cattedrale e' vivacemente afffollato. Una lunga sfilza di bancarelle per suvenir. Turisti russi che come al solito tartassano le statue in bronzo con ogni genere di posa immaginabile dalla mente umana . C'e' l'area per gli anziani, un classico, con tavolini predisposti per gli scacchi, la dama, il domino ( la romania non e' lontana ), il backgammon ( la turchia non e' lontana ). Anziani pluridecorati sul petto rivivono cosi' la gloria sulla scacchiera anyiche' sul campo di battaglia. Al centro il monumento al conte Voroncov...uno dei piu' importanti amminastratori della citta' nel periodo zarista. C'e' l'area per i bambini, con giostre piu' "automatiche" del parco Ilicha. Al di la' della strada, oltrepassabile tramite una fitta rete di sottopassaggi sovietici,il mitico Hotel Passage, gloria in sitle Liberty, con l'annesso e decoratissimo Passage, galleria d'epoca vetrata, che ricordo le gallerie di Napoli, Roma o Milano.

[Maxdivi]

Appena in tempo ad entrare nel Passage che fuori scoppia il diluvio . Tipico aquazzone estivo delle Russie....come dimenticare le mie fughe nei caffe' del vecchio Arbat . la cosa piu' bella del Passage rispetto alla galleria Umberto I di Napoli, o Alberto Sordi di Roma, ma anche il Çiçek Pasajı di Istanbul, e' la sua polverosita'....in nessuno degli altri ,infatti, le mattonelle sono sconnesse e pensate un po'...ci piove dentro . Adorabile. Raffinato e volgare nello stesso tempo. La folla di russi gitanti vuole uscire...approfitto per ispezionare il menu del ristorante georgiano Cito grito...che se non sbaglio riprende una nota canzone dei caucasici...per criticare i prezzi dei Khachapuri...ne mangero' di economici atttorno allo Yunost. Finisce il diluvio in dieci minuti e rispunta il sole . Mi ritrovo sulla Deribasovskaja...via intitolata al generale ispano-napoletano ( nel senso Borbone di Napoli ) che insieme ad altri prese la fortezza ottomana di Hadjbey e vi costrui' Odessa sopra le rovine. la via Deribasovskaja assomiglia per certi versi all'Arbat vecchio, ristotantini, cafe', mcdonald, la galleria europa per i nuovi russi, suvenir di ogni tipo anche le foto ricordo....quella sulla motocilcetta tedesca stile seconda guerra mondiale ( ci si puo' vestire da soldato o soldatessa dell' armata rossa ), quella stile settecentesco, imbacuccarsi con le parucche cipria e piumette dell'epoca di caterina. Poi foto piu' stupidotte, quelle a quadro in cui mettere la faccia. Simpatica quella dell ebreo avido che conta i soldi, oppure quella del mafioso palestrato tamarro, con crocifisso gigante al collo e concubina oca al fianco . Tra le bancarelle c'e' il finto Ostap...vestito come l'orginale ( sto parlando del famoso romanzo "le dodici sedie") che propone foto con lui...ma il suo banco e' abusivo. Vengono i miliziani cittadini ( vigili urbani )....ostap e' in difetto, ma non dimentica il suo personaggio e lo interpreta anche nella realta'...la sua faccia del resto e' uguale all'Ostap orignale. Saluta calorasamente i miliziani, come fossero vecchi amici, ma nel stringere la mano al secondo di loro, noto che nel palmo nasconde una sostanziosa mazzetta, visibile solo da vicino e di fianco...la mia posizione . I tre continueranno la chiacchierata allegramente....buon per Ostap . Mi fermo per un drink in un caffe all'aperto e per analiyyare il paesaggio ed il passaggio umano . Molti i russi nordici in trasferta. Simpaticissimi i mafiosi, con le loro gallinelle da quattro soldi, ma soprattutto con le loro camicie viola, fucsia, salmone, o hawaiiane fa molto fashion . Sopratutto mentre accudiscono i figli avuti con le gallinelle intente nello shopping. Al centro c'e' il giardinetto cittadino, con la fontana musicale...preda ambita dei turisti....poi aiuole fiorite, le statue bronzee di Ostap ed il compagno di sventura alla ricerca delle sedie per tutte le Russie. Piu' in la' Utusov, noto personaggio di Odessa, seduto sulla sua panchinona altrettanto bronzea, se la sghingazza allegro, ma il pezzo forte e' la dodicesima sedia, eccola li', luccicante ed ambita, con il suo carico di diamanti nascosto e mai trovato da Ostap e Ippolit. Farsi una foto e' impossibile di sabato, tanta e' la folla, dovremo poi ritornarci. Ci dedichiamo allo shopping, c'e' piazza Grecia alle spalle con la galleria piu' famosa...la galleria Atene. La galleria e' piu' accessibile di quelle con boutique, ne approfitteremo per comprare le magliette ufficiali dei prossimi europei calcistici. La galleria Atene appartiene ovviamente ai greci, c'e' un'iscrizone in greco internamente, una statua marmorea della dea Atena, bandiere greche. E' da ricordare che ad Odessa vive ancora una comunita' di greci pontici, ovvero russi con origini greche, anche se ormai assimilati...tranne che per le origini appunto. dalla via Deribasovskaja si spunta al museo archeologico, con la copia del Lacoonte, la piazza del municipio in stile greco con colonnato, davanti ad esso i cannoni bottino della guerra di Crimea, sottratti agli inglesi...ed ancora Puskin, stavolta sottofroma di busto in bronzo...davvero imponente. Dal busto di Puskin parte il buklevard primorski, salotto cittadino ( ma tutte queste aree sono pedonali ), bello alberato, strapulito, con reperti archeologici in vetrina risalenti ai greci. Il bulevard raggiunge il palazzo di Voroncov ed il famoso ponte della suocera, fatto costruire dal sindaco della citta' apposta per andare a trovare la suocera in 5 minuti. Nell'isolato retrostante il municpio c'e' il teatro dell' opera e balletto, capolavoro neoclassico...chiuso per pausa estiva....ma fuori ecco il matrimonio! . Una dell cose piu' belle delle Russie sono i matrimoni...da maggio ad agosto se ne vedono tantissimi. Celebri le foto a Mosca dalla collina dei passeri vicino l'universita'. Qui eccoli di nuovo. Almeno una dozzina di limousine sparse nella piazzetta del teatro e quella del museo...con le classiche fedi giganti sul parabrezza in stile longhorn texano . Clamorose le limo targate Tiraspol, quindi immatricolate Transdnestria . Spose a destra, spose a sinistra, decine di fotografi, spose sul lacoonte, spose sul prato, spose sul monumento alle medaglie d'oro dei caduti. Un bordello di spose . Ma non bastano gli sposi...per soddisfare le ragazzotte ci vuole la marina .

[Maxdivi]

la marina arriva...e che marina. Uno stuolo di sette marinai amerindi mi si presentano davanti...bianchi e candidi nelle uniformi. Piu' in la' sciollti, sottoufficiali con la loro borsetta 24 ore perlustrano il centro. non amo per molti aspetti l'america latina...proprio perche' latina ....ma tutti si divetono a farsi fare una foto con i marinai...comprese le spose....sette marinai per ogni sposa....ed allora perche' no? Decido di sposarmi anch'io ...no scherzo...mi presento e dalle uniformi noto la nazionalita' messicana. I marinai mi spiegano che sono qui con la nave scuola Cuatemoc, l'Amerigo Vespucci messicana, imbarcazione a vela della marina ed e' possibile saliire a bordo. fatte le foto matrimoniali . decido di comprarmi una maglietta a righine da marinaio anc'io per l'occasione. Sfortunatamente l'unico che ha la maglia e non la canotta e' un tale grande falso Ostap...che col viziaccio odessita di mozzicare la bocca quando pronunciano i numeri, mi spenna abbondantemente per essere una tshirt da bancarella. Mi dirgo verso il Cuatemoc, non prima di aver osservato e letto la storia del restaurato monumento a Caterina, che e' stato ricostruito dopo il periodo urss. Al suo posto avevano piazzato un monumento agli ammutinati della Potemkin. Al di sotto di Caterina, le statue dei suoi collaboratori piu' stretti ed amanti, il conte Potemkin stesso, Jose Deribas, Suvorov..Sbuco diretto sullo spiazzo neoclassico...qui al centro il bronzo al duca di Richelieu, parente del cardinale, esule dalla rivoluzione francese...scolpito quasi come cesare Augusto . Davanti a me ecco la scalinata...la Potemkin! Sulla scalinata altri simpatci marinai messicani misti a turisti russi e tutto il resto. Qui mi becca Adrian Celentanov venditore di stupidaggini varie...capisce qualche cavolata in italiano...come "Adriano Celentano" appunto , ma soprattutto inizia a chiamarmi "Bambino" , dice al fratello " lui Bambino! Bambino!". Ma perche'? riusciamo a levarcelo dalle scatole e ci dirgiamo al Cuatemoc assieme al resto della folla accolti dalla milizia, collaboratrice dei messicani. Sul Cuatemoc, una quantita' assurda di minigonne in libera entrata ....intente ad osservare il funzionamento di timoni e cannoni. .Simpatica la cucina di bordo, con chissa' quali diavolerie azteche in ebollizione. Ritorniamo cosi' alla cattedrale per sbrigare formalita' fisiologiche nel bagno gentilmente fornito e comprare souvenir migliori rispetto a qunato proposto nei pressi della scalinata. In questo tragitto incontrero' Adrian Celentanov per ben quattro volte in quattro punti diversi del centro, sulla Deribasovskaija, nel sottopassaggio, vicino alla sedia e pensate un po' nel bagno! tutte le volte saro' preso di sorpresa...immaginate uno che vi sbuca nel sottopaggio di fronte e vi urla "bambino!bambino!"...per non parlare del bagno..."ciao bambino!"....E' una persecuzione...quasi una candid camera. Questo appellativo e' per me del tutto inspiegabile. Trovero' la risposta di tutto tornando al porto, ridiscendo la scala e mi fiondo alla stazione marittina, qui trovo il molo degli addii...con la statua della moglie del marinaio, alla quale non manchero' di toccare il culo intenta nel far salutare il suo bambino...con lo sguardo verso il mare, verso la nave del padre. e qui ,meraviglia delle meraviglie, ecco la statua del bambino dorato, che sembra sfondare la sua culla con forza dirompente ed urlare al mondo. Ho capito perche' Celentanov mi chiamava Bambino!! Quel bambino di bronzo, enorme e sovrasviluppato, dalla testa grossa e pelata, muscoloso e grassottello nello stesso tempo mi somiglia non poco....ecco dunque i bambini riuniti...cosi' hanno voluto gli Odessiti e cosi' sara'...chiametemi bambino. Un turista giapponese, coperto in stile ninja dalla testa ai piedi ( e siamo in piena estate)...compreso , occhiali da sole, guanti cappuccio e sciarpa fotografa l'evento...il bambino ha ritrovato se stesso...

[Maxdivi]

OPERAZIONE CAPPUCCETTO ROSSO

Bambino, Fratello;
Milizia: miliziani di ogni specie e grado;
A Mejo Gioventu': ragazzotti romani alto borghesi, dei Parioli o giu' di li';
Il Commissario Campobasso: poliziotto molisano in cerca di gnocca;
Il brillo Dimitri: russo ubriaco, degno degli storici "torbidi";
Le Squadre: turisti, vacanzieri, turisti sessuali, studenti fuori sede, uomini d'affari in trasferta, persone che per vari motivi sono giunte ad Odessa dal resto del globo;

Dopo il clamoroso incontro con la statua di me medesimo ....l'ora si e' fatta tarda...siamo di nuovo al crepuscolo...sfruttiamo l'oretta che ci separa dal calare della notte per una passeggiata serale in quel della deribasovskaija...e' sabato sera ed e' piena di gente, ancor piu' del giorno. E' il passeggio serale per molti, la cena ai ristoranti per altri, l'ora di guardia per qualche miliziano ( piazzato in fondo al viale pedonale )...e cosi' via...la vita piu' strettamente turistica e gioviale di Odessa in estate. Cala la notte e decidiamo di far ritorno all'albergo...i dolmus sono affollatissimi, decidiamo di tornare alla stazione a piedi, per poi riprendere il caro vecchio tram numero cinque. Vogliamo uscire anche noi stanotte e visitare Arkadija. Optiamo per una via semplice ed accattivante: la prospettiva Aleksandrosvski. La via e' bella, affollata, ma non troppo, molto tranquilla ed abbastanza curata...una serie di giardinetti intervallati da una bella sequenza di statue come quella di Ivan Franko, quella dei miliizani caduti al fronte contro i romeni, quella molto bella dell'ultimo Atamano cosacco, col suo caratteristico ciuffetto, di fianco altre lapidi che illustrano gli assedi alle fortezze ottomane. Bambini con lo skateboard, famiglie al parco e qualche locanda che serve khachapuri o birra, frequentate da giovani eleganti di 25-40 anni. Arrivati nei pressi del Privoz il discorso cambia radicalmente, la citta' si "sofizza"...ovvero mi sembra Sofija, ma forse anche piu' bello, le case decadono, con i muri scorticati e decrepiti, tutto a porte aperte, gli usci sono aperti e da dentro fuoriescono personaggi di ogni tipi. Sembrano quasi creature della notte nella luce fioca che viene dalle loro case...i lampioni stradali, sono pochissimi. Escono anziani vecchissimi, gente in sandali o scalza, gente un po' ubriaca, si conoscono tutti ed iniyia in queste quattro viuzze un chiacchericcio serale. sembra Mondragone in estate, quando le famiglie portano le sedie all'entrata dei palazzi o delle case e fa salotto lungo le vie, si discute tra un casa e l'altra. Solo che qui e' piu' volgare e piu' buio...alcuni non hanno la sedie e si appoggiano sui sacchi di tela residuo del mercato con dentro le pannocchie o altro. A molti sembrerebbe minaccioso, per una donna sola in viaggio potrebbe esserlo. la milizia si diverte...e' sabato . Per strada una lada fa una manovra sbagliata, viene inseguita e bloccata dalla milizia a sirene spiegate, adiacente al mercato un altro posto di blocco con alcol test. i tram dopo le 21 sono piu' rari, non siamo ad Atene, ma siamo fortunati arriva prorio quando mi stavo allontanado per chiamare un taxi..il culo del bambino. Si torna a Mali Fontan.

[Maxdivi]

Arrivati all'albergo comincia un'altra caccia alle "creature" che ovviamente escono allo scoperto col calar delle tenbre. Eliminati gli assalitori, molo meno per fortuna visto che hanno rimontato la moquette alla stanha di fianco, ci prepariamo per l'uscita...i piani d'attaco gia' pronti vanno applicati sul campo: L'operazione "Cappuccetto Rosso" e' scattata. Chi conosce Arkadija e conosce la milizia russa combinera' immediatamente i due fattori...per chi ne e' ignaro spieghero'. La milizia russa e di conseguenya ex urss e' la piu' rompipalle d'europa. I miliziani sono stati addestrati con metodi sovietici che ancora oggi in tante situazioni applicano combinando la burocrazia sovietica stessa al caos post sovietico. Vi romperanno le palle con procedure, controlli assurdi, documenti, domande che in tante situazioni non hanno senso. In piu' c'e' il caos postsovietico che crea un'interpretazione spesso creativa della legge e delle conseguenti infrazioni...potreste aver problemi piccoli o grossi o perdite di tempo senza aver fatto nulla di male. A contribuire a questa creativita' sono gli stipendi bassi dei miliziani, che li spingono a cercare fonti di reddito alternative, corruzione o multe fasulle che essi incassano in nero. Vittnime preferite sono ovviamente gli stranieri, per la maggior parte ignari del pericolo, ignari della lingua, delle leggi, degli usi e costumi russi....ovvero i "sempliciotti". Dal giorno della dissoluzione sovietica decine di sempliciotti cccidentali si sono fiondati nelle Russie con la speranza di rimornchiare giovani pulzelle oppure fare affari facili con le loro ditte. Alcuni sono riusciti....altri molto meno, o comunque hanno subito bastonate che ancora si ricordano. Torniamo al dunque....l'obiettivo dell'operazione e' passare una vacanza tranquilla semza rotture di coglioni e goderci Arkadija senza essere mai fermati o cercare di esserlo il meno possibile. Non essere mai fermati sarebbe per me motivo di vanto strategico . Arkadija infatti vanta una delle maggiori concentrazioni di Milizia delle russie...uno schieramento invidiabile. questo perche' e' un luogo altamente turistico...tantissimi i sempliciotti che si aggirano, tra questi i piu' ghiotti...italiani ed americani.Gli americani principalmente qui poiche' attirati dalle agenzie matrimoniali.Come dicevo gia' da casa avevo notato il viottolo scassato tra l'albergo e il giardino e lo avevamo percorso la prima sera casualmente. Il piano e' rifare il viottolo mezzo scassato, passare davanti al posto di blocco sorvegliato da un solo miliziano tranquillo e dormiente, che non si aspetta due straniero per questa via buia e secondaria. Da qui raggiungere il palayyo in costruzione e poi, attraverso il bosco marittimo, sbucare secondo le previsioni ad Arkadija...o lameno si dovrebbe sbucare ad Arkadija secondo i miei calcoli...sperando di non fare la stessa fine di Cristoforo Colombo....
Una via alternativa per Arkadija dunque superando pero' il bosco e procedendo pero' praticamente alla cieca, senza lampioni, senza sapere se la meta' sia veramente li'...tutto al buio...contro l'ignoto . Ma perche' una via secondaria? perche' l'ingresso principale, quello con le arcate greche dove arrivano tutti e straodinariamente sorvegliato. Qui approdano infatti tutti i sempliciotti con i loro costosi taxi, appena scendono, dopo essere stati mazzolati dai tassisti ) vengono mazzolati anche dai miliziani, che possono notarli e distinguerli subito. Si parla di almeno sei miliziani e due loro auto all'ingresso arcate. E si parla di altri quattro miliziani all'altro ingresso piu' piccolo vicino a quello delle arcate. in piu' i miliziani chiaccherano, ridono e scherzano con i tassisti li' parcheggiati...due categorie micidiali nell europa orientale...per me sarebbe troppo tutti insieme .
La scelta del percorso non basta, serve il look giusto per questa missione stealth . Ho provveduto anche a questo. taglio dei capelli a zero fatto il giorno prima di partire, maglia scura d'ordinanza, imitazione della famosa camminata "bulgara" nell'andatura...ovvero da bullo slavo mafioso, testa alta, sguardo sempre serio, mai sorridere al nemico, se possibile sembrare anche un po' nervoso, nel senso dare l'idea di un tipo irascibile se infastidito..."un cerca pugna", gambe leggermente divaricate a paperella, mai incrociare lo sguardo della milizia, sempre camminare dritto davanti a te o fare movimenti strani, sempre sicurezza nell'avanzare come se si conoscesse perfettamente la zona...come se si fosse a casa . Mai barcollare o ondeggiare...darebbe l'impressione di ubriachezza. non mi serve altro per me, ho gia' la pelle abbastanza bianca e sono a posto. Per il fratello non si puo' utilizzare lo stesso personaggio...non e' adatto. Deve sembrare il russo intellettuale e delicato. Purtroppo ha gli occhiali, ed e' un punto a sfavore...pochi slavi li portano...in Serbia quasi nessuno...in Cechia c'e' invece la maggoirore concentrazione di slavi occhialuti. Purtroopo e' piu' scuro di pelle...sembra un caucasico o turco...male. Va vestito a dovere..non c'e' altra soluzione. Subito addosso la polo della Russia, con scritto Russia in cirillico dietro. E poi il tocco di classe, ho fatto comprare a sarajevo orientale ,la scorsa pasqua, un bel grosso grasso e tamarro crocifisso ortodosso da esporre in bella mostra. Il fratello, blasfemo per eccellenza ( e ne dice parecchie sui santi e madonne) e' ora un volgare uomo di chiesa apostolo bizantino in terre slave, e cosi' come Santo Sava, Santo Metodio, San Cririllo e San Clemente d'Orida e' un missionario e non puo' essere toccato...non si puo' toccare un uomo di chiesa .

[Maxdivi]

Il fratello portera' il crocifisso a vista non solo ad Arkadija per tutto il viaggio ...tant'e' che tornato a casa, al momento di toglierlo, sembrra' mancargli qualcosa .
Ed il camuffamento funzionera' sempre...tranne all'entrata della disco Ibiza, dove lo sgameranno nel perquisirlo i buttafuori...la faccia del resto e' sempre quella...almeno a distanza ravvicinata. C'era un crocifisso anche per me...ma credo di non averne bisogno. L'importante e' non parlare in lingue diverse dal russo in prossimita' dei miliziani.
Si va.... nel bosco. Ho sempre amato l'oscurita' nei viaggi. Celebri sono le mie camminate sul lungodanubio a Belgrado, dal ponte brankov all'hotel Jugoslavija ( avete capito bene, a piedi ) ....non su via Nikola Tesla...ma sul sentiero adiacente al fiume...solo io, il boschetto, il rumore dell'acqua di papa' danubio sulle barchette e le sponde fangose...e l'oscurita'. Ancor piu' celebri il grorviglio di vicoli di Psiri ad Atene...o peggio quelli di Aksaray o gaalata ad Istanbul, dove si teme il buio davvero. Per non parlare dell'apsetto di Sofija nelle stradine attrono al mercato delle donne di notte. Siamo in pieno centro ma li' e' come se ci trovasse nellla campagna sperduta di una piccola citta' balcanica, tra le vie cadenti, le porte cigolanti, i bambini zingari che giocano al pallone...ed improvvisi gruppi di abitanti che escono fuori dall'angolo accompagnati dalle fragorose suonerie pop folk dei cellulari. Lo spettacolo del buio. Cos'e' dunque questo boschetto? dai andiamo.... ....il ragazzo dell'albergo mi corre dietro fuori...e mi chiede se mi serva un taxi....."un taxi....e a che casso serve a me un taxi????" ....non mi conosci ragazzuolo.
la via e' veramente buia, di nuovo la strada asfaltata, il mare di fianco, in basso ( siamo suna scogliera praticamente )che si sente ma non si vede...la stella polare sopra di noi...e i grilli attorno...sembra aperta campagna...l'aria e' pura. Ongi tanto di nuovo una lucetta azzurrognola...una bicicletta...un altro viandante in senso opposto col cellulare...sperando sempre di non incontrare il "lupo" . Dopo 10-15 minuti di camminata...vedo terra.. anyi vedo luce...un lampione giallastro..poi un altro...e poi ancora...forse la via e' giusta...poi un locale...vuoto...ma e' un locale.....eh si...siamo arrivati ad Arkadija!
Arkadija si presenta totalmente uguale alla primorski alleja di Varna, ma e' piu' grande...sempre piu' organizzata...ma come prevedevo varna e' piu' divertente oltre che piu' economica e piu' vera. Diciamo che Arkadija e' un misto tra l'alleija di Varna e zlatni Pijasaci...quindi piu' "turisteggiante". Anche qui il ristorante portofino, celebri le cozze del suo omonimo a Varna...un angolo ugulale uguale alla citta' bulgara...solo al posto della mehana tipica c'e' la disco Rai. Oltre ai baretti vari, un po' tutti uguali, al ristorante armeno, la pizzeria italiana, i chioschetti di kebab armeni ( non li ho provati quest'ultimi perche' gia' si vede che di armeno c'e' solo quello che taglia il kebab, la carne dei kebaba e' come quella in italia)...ci sono le discoteche, alcune delle quali sono anche lidi sul mare, stabilimenti balneari insomma. C'e' il Rai ( lo stesso di Mosca), il kitsch greco Ithaka, il catalano Ibiza ( allestimenti molto belli in stile parc guell e villaggio bianco ibizenco)...e poi il trash Western. Di questi provero' solo l'Ibiza. Il Rai e' bello e nuovo, occupa la scogliera a piu' livelli a salire, ma non si capisce bene chi c'e' dentro..nel dubbio non andro'. Il western e' per bambini, house pesante, di ebllo per me ci sono solo le intrattenitrici esterne mezze nude...e l'omino col vestito di peluche che balla con loro.
Anche all'Ithaka la clientela sembra troppo piccola d'eta'. L'ibiza invece l'eta' e' piu' alta ed e' il piu' fighetto di tutti. per l'entrata si paga cifre astronomiche per l'europa orientale, dalle 100 ,alle 150 ,alle 200 grivne. alla fine dei negozietti ed attivita' varie, c'e' un lungo viale pedonale, con aiuole e palme al centro...costellato di spremitori di frutta, macchinette a scontro, sala giochi...il tutto finisce alle arcate dove c'e' il blocco miliziano principale e la valanga di tassisti . Individuati i blocchi miliziani, noto subito che altri miliziani perlustrano la zona in cerca di polli. truppe ferme e truppe in movimento. Mi ricorda il videogioco medal of honor con cui mi dilettavo anni fa, studiare i percorsi delle sentinelle, aggirarli ed attaccare alle spalle . Cosi' faro'. Osserveremo i percorsi di ronda, e gli spostamenti di truppe.faremo strane manovre e magheggi tanto da ritrovarci i miliziani sempre camminare davanti e noi dietro le loro spalle. Cercheremo di non incrociarci mai frontalmente in questa ed altre serate. Osservare i movimenti del nemico, che risultano essere sempre gli stessi con gli stessi orari. Impareremo l'orario del cambio della guardia ed il momento in cui i blocchi vengono sguarniti . Impareremo che ad un certo orario miliziani semplici ( la cui divisa e' una t shirt blu ed un berretto da baseball ) che chiamero' "sguatteri di caserma" ad un certo orario perlustrano il bosco con dei motorini 50 smarmittati....e ne sono una decina! Tutti insieme!!. E purtroppo impareremo che anche una pattuglia di Omon ucraini fa un giro ad Arkadija ad un orario fisso entrando ed uscendo dal bosco. Immaginate una pattuglia di cinque omaccioni in mimetica col pick up coperto. E Noteremo che i miliziani sono un po svogliati e tendono quasi sempre a perlustrare avanti ed indietro solo la zona del viale con le palme...lasciando la zona delle discoteche piu' sguarnita...ma non sempre. Comunque il vialetto palmato per noi sara' la "zona rossa"...quella dopo l'Ibiza la zona arancione e quella tra il bosco e l'ibiza la verde.

[geom.Calboni]

La tua disaminia sulla milizia e sui tuoi comportamenti consequenziali è davvero ottima. Sembra di vedermi...abbiamo le stesse impressioni a riguardo, forse una mania di persecuzione o forse...è tutto vero...
I fatti peggiori con la milizia russo-ucraina li ho sentiti sempre da Arkadija, forse è davvero il posto più "pericoloso".

Mi sono piaciuti anche i tuoi riferimenti a Sofija e...a Medal of Honor...l'unico videogioco in tutta la mia vita di cui sono stato drogato

[Maxdivi]

La tua disaminia sulla milizia e sui tuoi comportamenti consequenziali è davvero ottima. Sembra di vedermi...abbiamo le stesse impressioni a riguardo, forse una mania di persecuzione o forse...è tutto vero...
I fatti peggiori con la milizia russo-ucraina li ho sentiti sempre da Arkadija, forse è davvero il posto più "pericoloso".

Mi sono piaciuti anche i tuoi riferimenti a Sofija e...a Medal of Honor...l'unico videogioco in tutta la mia vita di cui sono stato drogato

Aspetta....e' pronto il finale del racconto....grande medal of Honor....ovviamente parlo del primo...il vecchio...

[Maxdivi]

E cosi' nelle serate seguenti trascorse ad Arkadija, seduti ad uno dei tanti cafe' possiamo assistere ad un'autentica parata della milizia. Alle 21 e 30 passano gli sguatteri da caserma col motorino, alle 23 il pick up degli Omon, alle 23 e 30 un dolmus, si esatto avete capito bene, un dolmus intero della milizia ( la versione sovietica del pulmino volkswagen che usavano gli hippies americani negli anni '60, l'eta' del mezzo e' pressoche' la stessa ). Stessa storia ogni sera, con incremento delle forze nei fine settimana. Assistiamo a scene da cabaret, per la presenza delle squadre ad Arkadija. I miliziani giovanissimi sono sempre incazzati in stile frontalieri. Lo fanno perche' e' il loro ruolo, ma lo fanno anche perche' sono giustamente incazzati...i loro coetanei possono spassarsela nei fine settimana...e loro devono fare dei controlli del casso. Cosi' si divertono a fermare la squadra americana, colpevole di avere in mano una bottiglia di birra. La squadra tedesca, colpevole di essersi semisdraiata sulle panchine. Il reato c'è o non c'è, comunque si trova sempre.Gli italiani fermati perche' fanno troppo casino. Stessa scena, ti fermano, ti portano un po piu appartato, ti fanno il "discorsetto" di venti minuti ( vi ricordate il gioco kick off dell'amiga? ) e dopo cercano di spillarti il piu' possibile. Alcuni vengono condotti in vie laterali di Arkadija...e non li rivedo piu' per un pezzo. Naturalmente mi guardo bene dal seguirli, mi tengo a distanza. Nonostante questo, mi sento molto libero di circolare ad Odessa. La situazione e' molto diversa dalla Mosca o Pietrogrado di anni fa, dove mi sono quasi sempre sentito osservato dall'inizio alla fine. Qui mi sento limitato solo ad Arkadija, per la citta', a parte la deribasovskaija, miliziani a piedi non se ne vedono. Solo le pattuglie in macchine come in tutto il mondo, nella normalita'. Noi non saremo mai fermati ad Arkadija, i miliziani prediligono prede facili ed abbordabili, non si sognano minimamente di fermare un omaccione ed un uomo di chiesa. Potremmo essere turisti russi, in grana e sucettibili, una cazzata potrebbe far perdere loro il posto. Non possono rischiare, serve una preda sicura. Potrebbero fermare il fratello, sembra un po' troppo scuretto, lo guardano ogni tanto, ma quel crocifisso li lascia interdetti, confusi. Fermarlo e' un sacrilegio. Davanti all'Ithaka c'e' un'esposizione di auto da corsa, ragazze fighissime sopre le stesse...tutti accorrono...anche i miliziani. Sento parlare in italiano. Un tale cerca di farsi capire da due russi. Mezze parole, mezzi gesti. Intervengo. I russi vengono da Vinnica. Uno dei due sfodera tutto il suo repertorio in italiano: pizza, spaghetti, venezia, napoli, torino, ciao, amore...ecc. Un minchione di Vinnica, insomma...e se va dopo aver scambiato il numero con l'italiano....a che casso servira' se quello non parla ne' russo ne' inglese e quell'altro conosce solo queste parole da "cinema italiano"??? bahhh...
L'italiano si presenta a questo punto, e' il Commisario Campobasso, poliziotto molisano dal tipico accento, in gita solitaria ad Odessa. Mourinho parlava di bambini nel fuoco. Qui si tratta di sempliciotti nel fuoco. La situazione e' ben peggiore del Pastorello sardo. Qui siamo alla "sempliciotteria" totale. Dalle fresche montagne del molise, dai rodei con i vitelli di Capracotta...direttamente nelle mani dei tassisti, miliziani e accompagnatrici varie del mar nero. E' come il tacchino del giorno del ringraziamento, svuotato del suo ripieno da ogni pertugio. Gli chiedo :"ma sei solo?"....mi fa: "si, solo. Insisto " Perche' qui?"....lui: "ed i colleghi hanno insistito, e vacci a vede', e vacci la'...e vai all'ucraina...e cossi' alla fine so' venuto." Ancora : "so' stato pure alla russia, a Mosca. Ma voi do siete qua? Io sto allio cientro...ma posso cambia'...cuanto pagate voi?". Intuisco che questo soggetto e' un pericolo ambulante per noi...con lui al fianco ( capisco che vorrebbe aggregarsi ) ogni miliziano ci fermerebbe due volte a turno nella stessa serata...faccio io: "non so quanto costa la singola qui a Mali fontan, non so se ti conviene, l'albergo e' vecchio...sai ci sono degli insettini....". All' anima degli insettini! Fottute blatte. Creature dannate! Continuo: " Ma stai attento qui ai tuoi colleghi poliziotti, non farti fermare, se ti fermano ti spennano!". E lui: "e infatti me s'hanno gia' fermato, alla' all'entrada...appena so' sciso dal taxi...subbeto m'hanno chiamato." Ed io: "e che e' successo, tutto a posto?". Campobasso: " Ma sai, so' colleghi, io li capisco...si lo fanno e' pecche' c'hanno bisoggno. Ce l'ho ditto...doppo ci pigliammo un caffe'...me salutano mo'...so colleghi...tra colleghi c'e' rispetto."
Ho capito...l'hanno gia' svuotato come il tacchino. Devo liquidarlo. Un mio amico odessita, residente a Roma, signore di mezza eta', in grana, imprenditore o chissa' trafficante, non importa...mi ha dato un unico consiglio sulla sua citta'...cito le sue testuali parole: "Tutto ad Odessa e' vero, e tutto allo stesso tempo non lo e'. Stai lontano dalle cose rumorose e luccicanti."
Seguiro' questo consiglio alla lettera, liquidando e scaricando gente e personaggi vari, proposte allettanti o meno per tutte le serate ad Arkadija...tutto cio' che mi puzza o mi insospettisce lo scarico in stile Istanbul, con gentilezza o se necessario, perche' non vuole essere scaricato, con piu' fermezza.
Il commisario Campobasso, turista sessuale, giunge al dunque: " ma ragazzi, qui commi e' la situasione? le ragazze? ehh ma si non sai l'inglese...e' difficile. Come le vedete qua ste discuteche?".
Concludo io: " non so...non la vedo una una grande idea...e poi senza inglese, e' difficile. Poi siamo un po stanchi...mi sa che andiamo all'albergo ora..non ci va la discoteca."
Ci salutiamo ed ognuno per la sua strada, la nostra non e' ovviamente quella dell'albergo...ed andremo alla discoteca. Dispiace, perche' il Commissario e' davvero una brava persona, in cerca di compagnia, di buon cuore anche, si capisce, ma non voglio casini. Non mi piace solo lo scopo del suo viaggio, lo trovo stupido spendere tanti soldi per venire qui solo per quello...ci sono tante ucraine in Italia in cerca di sistemazione. Ma in fondo sono fatti suoi...ognuno e' libero di far cio' che vuole.

[Maxdivi]

Ci appropinquiamo quindi all'Ibiza dove si sta radunado una folla assurda...degna delle discoteche berlinesi o londinesi. Tutto il mondo sta entrando all'Ibiza oppure e' qui attorno. Notiamo la squadra africana, i neri in russia...e parlano pure russo, non sono turisti, accompagnati da amichetti ed amichette locali, sono ben accetti...siamo ad odessa del resto. La squadra turca...con le giacche scure ed alcuni pure la cravatta. La squadra spagnola, la tedesca, l'italiana in tutte le salse da nord a sud....che scherzano sulla cassa della disco scritta in cirillico. Mi piazzo di fianco in attesa dell'evolversi della situazione. Qui arriva A Mejo Gioventu', un gruppo di 20-23 enni romani, ben vestiti, in tiro, con le camicette, con buone disponibilita' di sperpero di denaro. A mejo Gioventu' sta discutendo animosamneto con un russo ubriaco...Il brillo Dimitri, paunazzo ormai in viso. Litigano in inglese, ma non capisco bene il perche', lui vuole farli entrare in discoteca, loro sono indecisi, ma uno sembra irremovibile non vuole entrare. Intervengo naturalmente, non ho un casso da fare, faccio "ragazzi ma che succede?"...mi guardano sbigottitti..."ma parli italiano?"...."no, sono italiano. e vengo anche da vicino a voi." Loro...ma che da' vero? ma ssei italiano, ammazza oh". Dico...,sintonizzandomi sul linguaggio romano,: "Qual e' il problema? sto russo? che vole?."
Loro: "macche' ne so'...so du' ore che rompe li cojo***, non riuscimo a levarselo da torno, ce vole fa entra' qua all'Ibiza...ma nun ce vulemo anna'...perche' senza er tavolino...qua nun se scopa...se nun paghi qua nun scopi, ah rega'". Quasi cado al suolo per scompisciarmi dalle risate..ma riesco a trattenermi. A mejo Gioventu' continua a deliziarmi:" ieri semo annati al lido Moscow, ce semo presi tre lettini e so venute tre da paura...avemo speso nuvecento grinne...vabbe' poi ce le semo passate tutte e tre...ma vabbe'". I pensieri viaggiano nella mente...ma mi scappa un :"quanto? novecento grivne??! ammazza oh". Ma in realta' credo che per concludere i loro affari ce ne siano voluti di piu', sempre che li abbiano conclusi per davvero. Risolviamo ora il loro problema...scarichiamo Dimitri..poi non si dica che non sono di buon cuore. Esordisco in russo e continueremo cosi'...in modo da non capirci piu' di tanto, visto che in russo so quattro stronzate...finisce tutto con un "domani, domani andiamo all'Ibiza...ciao ciao...ciao..ciao..ciao." E ce ne vogliono parecchi di paka'per mandarlo sul serio.
A Mejo Gioventu' e' liberata: "grazie ao', c'hai libberato, ma che parlate russo? ammazza ao' ma vivete qua? c'avete casa qua? anvedi che figata..."
No il bambino e' tornato a casa solo ieri....ma sono gia' pronto a giocare con la mia squadra......

[est_rane0]

L'italiano si presenta a questo punto, e' il Commisario Campobasso, poliziotto molisano dal tipico accento, in gita solitaria ad Odessa. Mourinho parlava di bambini nel fuoco. Qui si tratta di sempliciotti nel fuoco. La situazione e' ben peggiore del Pastorello sardo. Qui siamo alla "sempliciotteria" totale. Dalle fresche montagne del molise, dai rodei con i vitelli di Capracotta...direttamente nelle mani dei tassisti, miliziani e accompagnatrici varie del mar nero. E' come il tacchino del giorno del ringraziamento, svuotato del suo ripieno da ogni pertugio.

[est_rane0]

"Qual e' il problema? sto russo? che vole?."
Loro: "macche' ne so'...so du' ore che rompe li cojo***, non riuscimo a levarselo da torno, ce vole fa entra' qua all'Ibiza...ma nun ce vulemo anna'...perche' senza er tavolino...qua nun se scopa...se nun paghi qua nun scopi, ah rega'". Quasi cado al suolo per scompisciarmi dalle risate..ma riesco a trattenermi. A mejo Gioventu' continua a deliziarmi:" ieri semo annati al lido Moscow, ce semo presi tre lettini e so venute tre da paura...avemo speso nuvecento grinne...vabbe' poi ce le semo passate tutte e tre...ma vabbe'". I pensieri viaggiano nella mente...ma mi scappa un :"quanto? novecento grivne??! ammazza oh". Ma in realta' credo che per concludere i loro affari ce ne siano voluti di piu', sempre che li abbiano conclusi per davvero.

beh in fondo gli e' quasi andata bene, hanno pagato solo 6 volte di piu' il vero prezzo di mercato, 4 volte di piu' il prezzo medio onesto e 2 volte di piu' il prezzo ufficiale per turisti

[Maxdivi]

"Qual e' il problema? sto russo? che vole?."
Loro: "macche' ne so'...so du' ore che rompe li cojo***, non riuscimo a levarselo da torno, ce vole fa entra' qua all'Ibiza...ma nun ce vulemo anna'...perche' senza er tavolino...qua nun se scopa...se nun paghi qua nun scopi, ah rega'". Quasi cado al suolo per scompisciarmi dalle risate..ma riesco a trattenermi. A mejo Gioventu' continua a deliziarmi:" ieri semo annati al lido Moscow, ce semo presi tre lettini e so venute tre da paura...avemo speso nuvecento grinne...vabbe' poi ce le semo passate tutte e tre...ma vabbe'". I pensieri viaggiano nella mente...ma mi scappa un :"quanto? novecento grivne??! ammazza oh". Ma in realta' credo che per concludere i loro affari ce ne siano voluti di piu', sempre che li abbiano conclusi per davvero.

beh in fondo gli e' quasi andata bene, hanno pagato solo 6 volte di piu' il vero prezzo di mercato, 4 volte di piu' il prezzo medio onesto e 2 volte di piu' il prezzo ufficiale per turisti

[Maxdivi]

E cosi' l'operazione cappuccetto rosso continuera' senza intoppi per tutte le serate all'Arkadija. Ma sara' proprio il bosco buio di Mali fontan a tradirci nella seconda serata, quando non eravamo ancora esperti conoscitori dei turni di ronda. Durante l'attraversamento della selva oscura, attorno alle 23, improvvisamente alle nostre spalle una lucetta....tranquilli e' una bicilcetta....poi un'altra luce..... ahhh....un'altra bici.....ma alla terza ....ecco l'imprevisto. Una luce gigante ed improvvisa alle nostre spalle. Faccio al fratello:" mi sa che questa non e' una bicilcetta....qui o in ucraina il sole sorge alle 23 oppure si tratta di un ufo... oppure e' quello che sospetto io!". Il fratello: " mi sa che e' cosi". Mai parole furono piu' sante da parte di un uomo di chiesa. Mi giro e vedo due potenti fari allo xeno....faccio:" E' una grossa auto...che facciamo?" . Non ci fu tempo per la risposta . Ecco che un pick up, sitle protezione civile, con i vetri semioscurati, il lampeggiante, ci supera a bassissima velocita'. E' buio ma riesco a vedere con l'aiuto del lampeggiante cinque grandi e grossi omaccioni in mimetica all'interno, trattasi di Omon nella versione ucraina . Prorio qui di notte al buio, adesso vai spiegare ai miliziani cosa casso stiamo facendo qui in piena notte.La'uto si arresta dopo averci superato....siamo un po' indietro e dal finestrino una voce roca mormora: "buonasera." Prima del viaggio un grande saggio mi aveva consigliato di far finta di non capire una virgola di russo, ma trasgediro' puntualmento questo consiglio, no riesco a far finta di non capire...mi viene spontaneo farlo. Cosi' provo a fare la furbata, magari mi lasciano in pace...rispondo in russo: "buonasera." Ovviamente non finisce qui . A questo punto dal finestrino, nella semioscurita', vedo e non vedo il mio interlocutore nel buio del bosco, mi fanno in russo mormorando": mmmmmm nnnnnnmmm mmmm". Non ho capito una mazza, devo scoprirmi per forza, ma lo faccio in russo : Non ti capisco, sono italiano." Cala il silenzio per qualche secondo, gli omon rimangono come confusi,interdetti, probabilmente non se l'aspettavano....magari avranno pensato: "questo qui ci sta prendendo per il culo". Continuano comunque a mormorare tra loro e con me ( non si capisce onestamente) qualcosa:" mmmmmmm nnnnnnm mmsnmmmsh kriminal?????".
Intuisco piu' o meno, diciamo dal "Kriminal" cerco di costruire la frase attorno e capirci qualcosa.....molto probabilmente hanno detto:" sei per caso un criminale???" oppure "state facendo attivita' criminali?"..... "state delinquendo?" o qualcosa del genere...una domanda retorica della minchia insomma . Intravedo uno spiraglio , intuisco che posso sbilanciarmi un po', magari sono entrato in loro simpatia per via delle mie misere conoscenze di russo e faccio, quasi li interrompo nel parlottare: "kriminal???? Noooooooo..." ed inizio a ridere fragorosamente alla "slava"....in fondo sono solo un bambino nel bosco . Gli Omon se la ridono fragorosamente anche loro e vanno via, non hanno bisogno delle mazzette dei turisti come gli sguatteri da caserma, senza controllarmi nulla. se vanno tranquilli ad importunare una coppietta appartatasi su una panchina del bosco poco piu' avanti. Finiscono qui, con questo incontro notturno e quanto accaduto all'aeroporto i miei rapporti, discussioni diretti con la milizia in questo viaggio...mi limitero' ad osservarli per il resto...l'operazione capppuccetto rosso puo' dirsi conclusa con discreto successo .

[Maxdivi]

IL GIOCO DELL'OCA

Squadra Massimese: Bambino e Fratello ;
Le Squadre: Turisti, turisti sessuali, vacanzieri, gitanti, studenti fuori sede, uomini d'affari e chiunque per un motivo oppure un altro si trovi ad Odessa ad agosto;
Le oche: Studentesse, professioniste, aspiranti e non, accompangatrici, sponsorizzabili, caccia mariti, cercatrici di fortuna, vacanziere, avventuriere, ecc. giunte da ogni angolo delle Russie;
Valeri Kojakov: mafioso russo, versione russa del pelato tenente Kojak ;
Il gruppo di Zveri: si lui in persona ;

Eh si, la vita e' fatta di partite. Ad Odessa se ne giocano parecchie, basta scegliere la disciplina . C'e' il Cernomorets, neroazzurro, che gioca nello stadio all'interno del parco Shevchenko, per esempio. ma il calcio non e' la mia disciplina da un pezzo . Per giocare pertanto preferisco gli svaghi di ogni bambino , siano essi mercati, ospedali di terza categoria, ristoranti o taverne, vagoni ferroviari o locali notturni. Gia' i locali notturni...la notte e' un bel momento per giocare, col fresco non si suda del resto . Ad Odessa turistica i campi da gioco preferiti per la notte si chiamano Western, Rai, ithaka ed Ibiza.....ed ai tornei li' organizzati partecipano molte squadre da molti paesi: Italia, Usa, Spagna, Germania, Africa nera, Armenia, Georgia, Turchia, Messico ecc. eccc. Alcune squadre gicoano giusto per partecipare ( come la mia in quel di Odessa ) altre combattono sul campo fino alla morte . Eravamo rimasti alla fila dell'Ibiza, ci sono tutti ma veramente tutti in fila, solo la squadra della marina messicana fa defezione, ancora in uniforme di gala , hanno la ritirata sul Cuatemoc e possono accontentarsi delle foto con le entrenoise cubiste del western e il "peluche vivente" .....cosi' come la squadra afrircana...gia' sistemata, preferisce coltivare le amicizie precedentemente fatte. Alla fine mi decido, iscrivero' anche la mia squadra all'ibiza....in fondo e' sabato ed anche se odio la musica house, la posso sopportare per un po' ......si fa cosi' la fila per entrare . Si ma a che gioco giochiamo stavolta? Nei mercati giochiamo a nascondino oppure ad assaggiare di tutto per poi subire il " четери секунди..мељио ке курри" , negli ospedali ci facciаmo prima male e poi vediamo di rimediare gironzolando per tutti i corridoi е stanzini ambulatorio ( vedi Pirogov di Sofija ). Giocheremo stavolta, qui all'Ibiza di Odessa, al Gioco dell'Oca...famoso gioco internazionale. Come funziona?
Per giocare al Gioco dell'Oca servono oltre alle squadre partecipanti anche le pedine....le suddette oche...appunto. E le oche devono essere vive, in quanto pedine mobili...altrimenti sarebbe tutto troppo facile . Le oche possono essere di varie dimensioni, forma, colori ed emettere diversi starnazzi. Un'oca e' una donna, disinibita o meno, intelligente per nulla, furbacchiona ma non cosi' tanto, bella ma avida, priva di moralita', amante del lusso e tutte le cose superflue della vita, disposta a fare una vita dissoluta, piu' o meno a vendersi ( o a far finta di farlo ) al miglior offerente per beccare il piu' possibile.....la superficialita' per essenza....ovvero tutto cio' che "e' bello ma non balla". Una di quelle cose luccicanti a cui il mio amico romano-odessita si riferisce. le oche sono provenienti da ovunque nelle russie e riunite nel recinto dell'Ibiza. Lo scopo del gioco e' semplice., bisogna cercare di radunare piu' oche possibili e dar loro da mangiare tutto il gran turco che si puo' . Per farlo si puo' utilizzare qualsiasi tecnica, utilizzando anche come "ponte" le squadre avversarie.