LA LOCANDA NEL PARCO
Il Bambino, il Fratello : i soliti
;
Vera leggiadra: la figlia del prorietario;
Vadim lo scuro: il proprietario del ristorante;
Yuri il gentiluomo: noto puttaniere...ehm
casanova ;
Matrioshka Ljuba : disinibita avventrice di mezza eta';
Babushka Inna: nonna festeggiante il compleanno;
Mikhail e Sasha: camerieri servili;
Elizabeta: cameriera;
Un gatto ed una tartaruga: animali di scena ;
Katija pomodoro: cameriera in pausa pranzo;
Avventori vari: altri clienti del ristorante/ taverna;
Eravamo rimasti al pranzo ed approfitto per scrivere, così mi svago dalle incazzature quotidiane
. usciti dal mercato a fatica, ci infiliamo nel parco adiacente, un'oasi verde in mezzo a tanto rumore. Dopo aver scavalcato la frutta del mercato, e' ora di superare i binari dei tram in stile " ferrovia belgradese"
. Fatto ciò a rischio della vita arriviamo nell'agognato parchetto. Il parco e' in stile tipicamente slavo, con tanto di giostrine normali e giochi per bambini altrettanto assurdi e sfiancanti per i bambini stessi, vedi il famoso" cavalluccio meccanico a spinta"....dove per spinta si intende quella del bambino, dei genitori e del giostraio contemporaneamente...altrimenti col casso che si sposta di un millimetro
. Nel parco Ilicha le mehane ( locande ) sono due, in stile legnoso tipico...la prima affollatissima, la seconda piu' vuota e meno casinara, con un cortile interno più ampio. da entrambe l'odore degli sis kebab ( shashlyk nelle russie...non riusciro' mai a traslitteralo bene ) si diffonde e diventa invitante. Avvolti dalle nubi del primo, opto pero' per il secondo, il menu presentato all'esterno propone anche pesce a differenza dell'altro...
Si va nel secondo. Ci sediamo e complice anche il camuffamento da noi adottato nelle giornate odessite ( del quale vi raccontero' ) veniamo ,come sempre, scambiati per russi. Ci portano il menu in russo, questo non e' un problema per gli alimenti semplici...ma per le ricette con nomi particolari lo e'. Dopo aver perso mezz'ora sul dizionarietto del Fratello...il cameriere Sasha finalmente si accorge delle nostre provenienze extrarusse e ci dice che hanno un menu in inglese....ma vafffff....
Questo non supera il problema.....Sasha per l'ordine non parla inglese, o almeno così dice, e noi non parliamo russo (o almeno cosi' diciamo
). La realta' e' ben diversa
. Sasha parla inglese ma dice di no perche' ha paura di fare figure di merda
e noi parliamo un po di russo ma diciamo il contrario per lo stesso motivo
. Si, lo sappiamo, siamo noi e Sasha, ma anche la cameriera Elizabeta, la quale si e' aggiunta per ultima, un gruppo di cretini
. Elizabeta lo e' forse piu' di tutti, poiche' a fine pranzo, rotto il ghiaccio, dimostrera' un inglese stile Oxford. nessun vuol scoprire le proriecarte linguistiche....ed ecco il colpo di scena
Viene chiamata Vera la leggiadra, la soave figlia del prorietario, bionda, occhi azzurri...la quale attraversa la sala con leggerezza e mi vede colpito dal suo fascino, tipico delle bionde russe
. Una bionda russa e' una forza della natura, un terremoto, chi le conosce lo sa. Una bionda russa raramente conosce la timidezza, anzi segue la sfrontatezza, almeno a me e' sempre capitato cosi'. Nemmeno si presenta, diretta cosi' in inglese, "che vi serve?" ed improvvisamente chi non parlava inglese lo parlera', chi non parlava russo iniziera' a parlarlo...scena da vangelo...un apostolo dai capelli biondi
. la bionda Vera con maestria e menefreghisismo afferra il vocabolario e fa tutto quello che vuole, e' la figlia del proprietario, può fare tutto e disporre di tutti. Comanda, ordina, ha pieni poteri, se si volesse portare a casa il vocabolario del fratello, non potrei, non riuscirei a dir nulla, lei puo'
. Magari portasse a casa anche me
. Ordiniamo finalmente. Ovviamente tutto questo casino per soddisfare il Fratello
. Si e' fatto tradurre tutti i tipi di pezzi di carne riferiti all'agnello...la costola, la coscia, la spalla...tutti i tipi di Kebab e e patate. E basta! Accontentati
. Il risultato e' che sara' insoddisfatto comunque alla fine
. L'agnello risultera' meno duro del montone, ma non di un copertone d'auto
. Naturalmente, memore del montone, mi dissociero' sempre dalle sue scelte
. Vai col pesce! Fedele alla cucina ottomana ordinero' del semplice sgombro ai ferri del mar nero, inauguruando cosi' la "dieta dello sgombro" ...che mangero' per altre due volte almeno
. Qualsiasi pesce sulla carta di questo o altri ristoranti, tranne la carpa, mi sentiro' sempre rispondere "non c'e'"...ma alllora che lo scrivete a fare sul menu??? addio allo shashlyk di storione....
. Accanto allo sgombro una classica insalata pomodori, olive e feta. In altri posti la stessa mi sara' servita col bryndza, gloria carpatica dei formaggi. E le patatine ovviamente, al forno, ma risulteranno sempre fritte...mah
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