8 novembre - la giornata storta a San Juan
Ore 19.45, sto bevendo la 2a Quielmes (avevano solo questa..) della giornata.
Ecco, dopo una settimana è arrivata la prima giornata un po’ storta del viaggio; sarebbe dovuto succedere, lo immaginavo ma non me l'aspettavo ora.
Non so, oggi tutto è girato contro, a partire dall'arrivo.
Dopo una notte buona in bus, dove ho dormito quasi 7 ore piene (maledetta la vicina cicciona che continuava a scrivere SMS, sennò sarebbero state anche di più), mi sveglio baciato dall'alba che sorge dalla pampas, come inizio è spettacolare.. e mi chiedo cosa potrei volere di più.
Però la situazione cambia, sceso dal bus provo a cercare da dormire. dalle 8 alle 9.30 di mattina giro in centro cercando un alloggio. Inizio dagli hotel suggeriti dalla lonely planet, poi l'ostello ed infine anche il gran hotel.. ma niente, non c'è una camera libera. in città c'è un congresso e tutti mi guardano come dire "sarà dura trovare un posto dove dormire, hombre"
Giro per un po’ e alla fine vado all'ufficio turistico della città, al banco c'è Carlos, che con una calma olimpica inizia a spiegarmi le attrattive del posto (in particolare la routa del vino e il Parco Provinciale Ischigualasto/Valle della Luna… che alla fine sono i motivi per cui mi sono fermato qui) e poi mi garantisce che mi troverà lui una sistemazione.
Chiama un po’ di hotel e anche questi risultano tutti pieni (le telefonate lunghissime, tra "un abbraccio", un "besito grande", ect.ect); alla fine mi piazza in un hotel/ostello/? , l'unico disponibile e al telefono dice testualmente "dai la migliore camera che hai al mio caro amico italiano".
Quando mi saluta con l'abbraccio ho già capito che è una topaia.
Arrivo in hotel, che almeno è centralissimo, e bho… io ho già dormito in postacci ma questo li batte tutte; muri scrostati, lenzuola arrivate qui con i primi migranti italiani nell'ottocento, no ventilatore, materasso alto 5 cm sfondato che quando ti sdraii praticamente dormi sulle asse in legno, strani insetti sulla parete; e poi ovviamente il bagno in comune grosso come metà di uno normale.
All'inizio volevo scappare ma poi mi rassegno, anche perché a prima vista un minimo impegno nella pulizia del bagno c'è stato.. e poi dove vado ? a dormire in stazione?
Non so ma mi sembra di essere finito nella stanza che aveva DiCaprio in The Beach.
Dovrei passare qui due notti, per il momento blocco la camera solo per una, e so già che non saranno rilassanti.
Ultima sventura giornaliera è data dal motivo per cui son qui, il tour al parco valle della Luna che vorrei fare il giorno seguente..Ischigualasto si trova a 4 ore di auto e San Juan è la città più vicina; la mia idea era di prendere un'escursione che in giornata ti portava al parco e ritorno.
Provo in 3 agenzie di viaggio ma qui è bassa stagione per via del caldo e quindi per una sola persona non la fanno a meno di non pagare per 3 (180 euro totale..al posto di 60
).. così, un po’ indispettito, gli lascio il numero di cell per vedere se qualcuno li contatta e finalmente esco a rilassarmi e a far colazione.
" flashforward"
E' la mattina seguente e San Juan si rileva ostica anche nel lasciarla! son alla stazione degli autobus e c'è già un'ora di ritardo!
Pensando alla prima lunga trasferta in bus (Salta-San Juan) mi vengono in mente le cose belle (la pampas, la natura, l'alba che mi sveglia..) ma anche quelle che ti fanno riflettere.
Uscendo dalle città, passando per le periferie o in piena campagna molte cose mi impressionano.
Se è possibile, la povertà è ancora maggiore che nei paesini sopra Salta, qui c'è povertà allo stato massimo.
Case sempre più improvvisate, bambini che giocano con l'immondizia, carretti tirati da cavalli, sacchetti di plastica bruciati, 3/4 persone su motorette talmente vecchie che le nostre d'epoca sono nuove a confronto, tanto tanto sporco con cui la gente convive tranquillamente.
Mi son sentito molto fortunato e sicuramente la botta maggiore è stata nelle periferie dove c'erano una serie di ragazzini che lavavano i macchinoni dei ricchi per due soldi.
E poi anche quando, dopo la cena sul bus in cui tutto (scarti, immondizia e cibo non mangiato) è stato buttato in sacchi neri, l'autista si è fermato in un paesino sperduto e per una "tangente" ha mollato i sacchi lì, a disposizione della tanta gente che era in attesa di poterci rovistare dentro.
Questo mi ha fatto pensare a una persona, a Maradona, che arrivava da una situazione simile e che, una volta famoso e ricco, ha rinnegato il suo passato.. Ecco non bisogna mai dimenticare da dove si viene, alla fine chiunque tu voglia apparire di essere, dentro di te porti i segni delle tue origini.
"fine F.F."
Tornado a ieri, nel resto della mattinata ho girato la città di San Juan, che non è niente di che.. molto moderna visto che è stata ricostruita dopo il terremoto del 1944. anche la cattedrale è modernissima ma in compenso la città è piena di gente.
Anche qui ci sono code lunghissime in due posti.. le banche e i negozi di telefonia.. devo indagare.
Alle 13.30 ci sono 36/37 gradi, non li reggo ma per fortuna nel pomeriggio potrò fare la routa del vino.
Alle 14 ho appuntamento con Rolando, taxista che porterà me e una sciura di Buenos Aires per cantine. Rolando arriverà con mezz'ora di ritardo e così mentre lo aspetto davanti alla cattedrale noto un'altra particolarità. quasi tutti, quando passano davanti alla chiesa, fanno il segno della croce… non importa se sono a piedi, in moto o in auto.. lo fanno tutti.
Il taxista è simpatico e parla tanto spiengandomi le diverse zone della città, del terremoto e del motivo di questo caldo.. in questi giorni c'è la Zonda, il tipico vento caldo.
Mentre andiamo a prendere la signora mi godo il panorama, in pochi km si cambia scenario più volte. Si passa dalle rocce argillose al verde per poi tornare ad ambienti desertici quasi lunari; tutto mentre in giro poi ci sono tanti ciclisti.
La mia impressione è che sia molto secco e i vari vigneti siano alimentati solo dall'acqua portata qui con dei canali.
Le cantine comunque sono interesanti, la prima è scavata all'interno di una montagna, dicono sia l'ideale per lo champagne (anche se per me è un vino abbastanza orribile).. l'origine dei sentieri scavati nella roccia dicono sia derivata da interesse turistico, anche se potrebbe essere che sia stata fatta per nascondere i rifugiati nazisti che sono arrivati in massa in queste zone.
La seconda cantina è decisamente meglio, è quella della famiglia "Graffigna", di chiara origine italiana.
Prima si gira per il museo, poi si visitano i luoghi della produzione ed infine un po’ di assaggi.
Anche qui nel giro becchiamo una giovane coppia tedesca, lei è veramente buona e così faccio un po’ di conversazione approfittando del fatto che faccio un po’ da traduttore.
A proposito di tipe, qui le trovo un po’ brasilianeggianti… cioè tipo rotocalco o foto di argentine che vediamo qui in Italia (generalmente le fidanzate dei calciatori).. ma la massa comunque non è molto buona..
Il pomeriggio alla fine è andato bene, ma in serata arrivano brutte notizie per il tour al parco, non c'è nessuno e quindi non si fa. Decido di anticipare la partenza per Bariloche, dove arriverò un giorno prima.. poi questo caldo non lo reggo (39 gradi alle 7 di sera) e finora i cambi di programma sono sempre andati bene.
Per cena mi gusto una parrilla nel ristorante consigliato.. e chi mi becco? ancora la coppia tedesca... Comunque la grigliata di carne è eccezionale (il sanguinaccio super!) mentre il vino ancora non mi esalta.. è ancora troppo giovane per i miei gusti.
E' martedì e in giro non c'è gente e così' vado a dormire nel mio magnifico hotel… ma dormirò??
Dai tra poco arrivo a Mendoza, son stra-curioso.. a saperlo prima del tour ci sarei andato direttamente saltando San Juan.. ma il bello del viaggio è anche questo, non sai mai che ti può capitare.
Son carico!
9 novembre - Mendoza
Sono le 21, si parte.. anzi si riparte! E' l'ultimo bus, quello più lungo, tanto che arriverà dopo l'una del pomeriggio. Stase non ho tanta voglia di scrivere.. leggerò un pò, però devo dire una cosa, son contento.. Mendoza mi è proprio piaciuta, gran città! dopo la delusione di ieri ci voleva.
Anzi, rimane un pò di rammarico, ad averlo saputo prima del mancato tour alla valle della luna, arrivavo qui già ieri.. facevo il winetour in bici (non in taxi) e serata a Mendoza che sembra molto ben predisposta tra locali, università e parecchi ostelli.
Vabbè, peccato ma è andata così, un'esperienza in più.
Domani racconterò della notte a San Juan.
...
7 di mattino, mi sveglio e mancano ancora sei ore di viaggio, che dormita! 9 ore filate. L'ipod spara Roll with it degli Oasis, non può non essere una bella giornata.
Torniamo un pò a ieri, anzi a ieri notte.. nell'hotel di San Juan.
Torno lì dopo l'ottima cena visto che al martedì sera lì non c'è molto da fare.. preparo la valigia e provo ad addormentarmi.
Come cuscino uso quello gonfiabile dell'aereo e mi metto in posizione mummia con una serie di salviette igeniche tutt'intorno.
Fa un caldo terribile, maledico l'assenza del ventilatore e poi inizio a sentire un via e vai continuo.. alla porta d'ingresso ci sono quei gingillli orientali che suonano ogni volta che la aprono.. suonano ogni 10 minuti tanto che mi sembra di essere a un matrimonio cinese!
Dopo un pò capisco.. è un hotel a ore.. ecco perchè c'era posto! la stanchezza comunque ha il sopravvento e mi addormento, ma è un sonno ad intermittenza.. non posso dire di essermi riposato bene.
Riprendendo il viaggio verso Mendoza torno a chiedermi come questa terra così arida riesca a fornire così tanto vino, ok ci sono i canali d'acqua.. ma quanto potrà durare?
Ecco, osservando questi canali vedo che sono il gioco preferito dai bambini. si tuffano dentro lanciandosi in mille modi e diciamo che l'acqua non è il massimo della pulizia.
Altra cosa con cui li vedo spesso giocare è il pallone, ci sono campi da calcio ovunque.. di tutti i tipi. alcuni belli, altri secchi, o verdi, improvvisati, sul cemento.. praticamente di ogni genere.
Con Mendoza invece è stato amore a prima vista.
Arrivo in tarda mattinata alla grande stazione degli autobus e già la temperatura è perfetta, caldo ma non fortissimo come a San Juan.
Il centro città è particolare, ha una grande piazza centrale e intorno altre 4 piazze più piccoline disposte come ai vertici di una "X"
E' la città più grande vista finora.. ci sono negozi, vie pedonali, molto verde e molte molte molte belle ragazze.
Mi giro tutte le 5 piazze con calma (le più belle plaza Indipendencia e Plaza d'Espana) e intanto curioso un pò tutto; mi sembra quasi di essere a casa, in Italia, ma del resto è una sensazione che ho avuto per tutto il viaggio.. gli atteggiamenti, i modi di fare, le attività.. è tutto molto simile a noi.
Visto che ci siamo a pranzo mi sparo la prima pizza, li metto alla prova dato che loro sostengono che la pizza argentina è migliore di quella italiana.
..
Ma, a pranzo finito, dico che la pizza non è male, molto buona, ma distante dalla nostra e poi abbastanza pesante dato che è spessa.
Mentre la finisco sorseggiando cerveza in televisione stanno parlando della caduta del berlusca.. mai come in questo momento mi sento lontano e staccato da quello che sta accadendo a casa.. in questi giorni son stato solo io, il mio viaggio e quello che capita strada facendo.. senza nessun tipo di pensieri.. che bella sensazione!
Finito di mangiare, alle 2 passate, è tutto chiuso.. la città è totalmente diversa.. ora è deserta, vuota!
Allora vado a piedi verso il parco e per caso prendo la via della movida notturna, è un continuo di alternarsi tra bar, locali, università e ostelli.. Maledetta San Juan! se ieri sera fossi stato qui...
mentre sto scrivendo con il bus siamo arrivati a Neuquen, la gente che sale ha tutta il pail e la faccia da indio o da argentino, tanto che mi sembra di essere l'unico turista.. ovviamente di fianco a me non si siede nessuna bonazza..
Iniziamo a scendere verso sud, direzione Bariloche, anzi.. Rotolando Verso Sud (come cantano i Negrita). Mi mancherà il nord? Intanto qui all'esterno dal terreno roccioso e desertico stiamo passando al verde, anche le case e gli edifici sono messi molto meglio, zero baracche.. effettivamente si vede che qui è molto più ricca.. è la zona dei tanti frutteti come mi racconta il mio vicino che fa il pendolare per una ditta locale.
Oggi son un pò confusionario.. salto da Mendoza a Bariloche.. per la testa ho tante idee, tanti pensieri.. Comunque Mendoza ha confermato due cose.
Una che non potrò mai viaggiare solo in zaino, averlo avuto (anche se piccolo) sulle spalle anche solo per un giorno mi ha dato un fastidio assurdo.. quasi insopportabile.
La seconda cosa è che sono testardo!.. infatti girando per il parco e ben sapendo che non arriverò mai a piedi al Cerro della Gloria (monumento su una collinetta al di fuori del parco di Mendoza) ho continuato imperterrito sotto il sole cocente.
Però almeno vedo bene come questa area che tanti anni fa era deserto mentre ora è un polmone verde bellissimo, con campi da tennis, un laghetto per vogare, tanti circuiti per fare jogging, campi da calcio.. spettacolare!
Dopo due ore e dopo aver sbagliato strada ci rinuncio e raggiungo il Cerro in taxi, però per pagare le mie penitenze mi faccio lascire in fondo all'ultima rampa e me la faccio a piedi.. nà faticaccia.
In alto il monumento a me non dice molto, immagino sia importante per gli argentini, però da qui godo di un panorama della madonna dove si nota come la città sia circondata da deserto/roccie e che tutto questo fa un forte contrasto con verde del parco.
Pagato penitenza torno in centro e mi rilasso mentre la città si risveglia, mi faccio un caffè (perfetto) in uno dei tanti bar con tavolini e mi godo lo struscio (ma quanta f**a c'è???).
In questi momenti mi sento felice, rilassato, senza problemi..
Purtroppo alle 20.45 ho il bus per Bariloche, ritiro il bagaglio e mi vado a dare una sciacquata/lavata nei bagni della stazione (mai l'avrei pensato di farlo in vita mia).
E' presto e mi faccio un gelato, con 2 euro me ne danno uno gigante e veramente ottimo.
E ora? che mi aspetta a Bariloche? Sarà troppo turistica? Farò la 2a bella serata del viaggio?
"ogni ciccatrice è un autografo di Dio"... son passati 9 giorni e mi sembra una vita, per ora l'esperienza più forte di tutta la mia vita