Riporto poco a poco aspettando che il Geometra oberato di impegni scriva qualcosa a riguardo e visto che molti saranno pigri o si saranno persi il racconto sul viaggio nel mio blog il racconto integrale del nostro viaggio di settembre alla scoperta dell' Uzbekistan
Tashkent 3 settembre 2011Eccomi qui a raccontare come in un sogno dei due primi giorni a
Tashkent, arrivati nel cuore della notte in aereo da Riga prendiamo possesso del nostro hotel periferico lo
Jahongir Hotel , nuovo ed economico 15 dollari circa a testa, sono le 3 di notte e ci aspetta una buona dormita, questa parte della città vicino alla fermata della metro
Tinchlik è indefibile quasi campagna , ci si potrebbe trovare in qualsiasi posto dall’ Albania , alla Turchia fino al Caucaso, baracche di lamiere, strade polverose, baracci volgari, alle 5 di mattina i galli iniziano a cantare e qualche muezzin si sente sullo sfondo, a differenza di altri posti le voci dei muezzin che richiamano i fedeli alla preghiera risultano ovattate e poco invadenti sembra che il presidente Karimov abbia vietato l’ uso di casse ed altoparlanti, almeno questa buona cosa sembra averla fatta.
L’
Uzbekistan nonostante la maggioranza della popolazione si dichiari musulmana è uno stato che ha fatto della lotta al fondamentalismo islamico una delle sue battaglie sono vietati lo chador e si beve tranquillamente birra o vodka, nella tradizione russa , o si mangia carne di maiale.
Inutile dire che la lotta al fondamentalismo islamico ( vero e presunto ) e al terrorismo post 11 settembre ha permesso al presidente sia di mantenere il suo smisurato potere e consenso presso Stati Uniti e Russia come ago della bilancia nell’ Asia centrale ma anche di liquidare oppositori , giornalisti o esponenti religiosi particolarmente scomodi e di agire con il pugno di ferro nel paese con la complicità delle organizzazioni internazionali, con il pretesto della sicurezza nazionale.
Nonostante la religione quindi non sia un peso opprimente sull’ uzbelo medio il paese resta un crogiuolo di razze , etnie , lingue e tradizioni e l’ aspetto conservatore della nazione balza sempre all’ occhio a volte nel bene rapporti familiari stretti e di reciproco aiuto con famiglie allargate, a volte nel male , se guardiamo questo però dal nostro punto di vista occidentale, rapporti interpersonali tra i sessi difficili, verginità delle donne fino al matrimonio, oppressione della famiglia e ultima parola di questa su tutto.
Tashkent è una città smisurata che raggiunge quasi i tre milioni di abitanti, non ha un vero e proprio centro se non la quasi occidentale Oybek o il parco con la statua di Timur Amur ( Tamerlano ) , e l’ unica via che potesse essere considerata una via pedonale di incontro e passaggio , la via dei bar e degli artisti definita Broadway è stata smantellata , ci è stato detto consapevolmente dal presidente per non favorire l’ incontro e l’ aggregazione delle persone, molti locali peraltro per questo motivo chiudono alle 23, la cosa non pare strana secondo i dettami del dividi e impera e di una televisione nazionale in cui i programmi consistono essenzialmente in una innocua musica tradizionale e proclami governativi sugli straordinari successi raggiunti dal paese all’ insegna del tutto va bene.
Il primo giorno in città corre via velocemente tra l’ acquisto della sim telefonica locale e l’ organizzazione del nostro portafoglio , scopriremo che non esistono bancomat Visa se non nei pochi grandi alberghi cittadini tra cui l’ Uzbekistan , mentre più usato è il circuito maestro, è consigliabile quindi portarsi un bel po’ di dollari , in quanto l’ Euro sebbene accettato è considerato meno sicuro, per evitare prelievi a raffica, commissioni o anticipi con carta di credito costosi , non si possono prelevare infatti più di 50 dollari per volta , ma non finisce qui , i dollari vanno cambiati al mercato nero e non nei cambi ufficiali , visto che al mercato nero il valore del sum è maggiore di un terzo e varia da compratore a compratore.Concludiamo l’ affare del cambio grazie ad un capo usciere ” corrotto “, ovviamente scherzo perchè pur essendo formalmente illegale il mercato nero lo fanno tutti, ci ritroviamo perciò al terzo piano dell’ Hotel Uzbekistan, come se aspettassimo una partita di droga, quando il nostro uomo ci consegnerà una quantità smisurata di mazzette di Sum , il taglio maggiore è 1000 cioè circa 60 centesimi di Euro e ci appresteremo da qui in avanti a girare con mazzette indefinite e scomode che riempono le tasche in stile boss mafioso e a perdere minuti e minuti ” preziosi ” a contare e ricontare i soldi per acquisti anche di poca entità.
Passiamo quindi la giornata tra il mercato di
Chorsu : un bazaar in puro stile centro asiatico davvero tipico ed interessante , la Madrasa ( scuola coranica ) poco distante e la zona dell’ Hotel Uzbekistan in attesa del meeting internazionale di Couchsurfing che si terrà in serata dove incontreremo oltre che persone del luogo uzbeke e russe, tedeschi, polacchi , francesi in viaggio o li per motivi di studio con cui scambieremo interessanti informazioni, in particolare in vista del nostro probabile ritorno in città legheremo con alcuni simpatici uzbeki che rivedremo più avanti.
Dopo una visita in notturna della zona di Piazza dell’ Indipendenza, del parco, dei monumenti e della zona da poco completata e ristrutturata passeremo la nottata al Terrazza Cinzzano un locale quasi esclusivamente russo in cui visti i costi occidentali solo la meglio gioventù danarosa russa e pochi uzbeki hanno accesso.
E' il classico ristorante discoteca russa , balliamo e beviamo tra bellezze mozzafiato.
L' atmosfera non è per nulla friendly però e si segnalano la presenza di varie "professioniste ", ma almeno stasera e locali ne abbiamo visionati camminando parecchi non sembra esserci, sebbene sia sabato, null' altro.
Come prima giornata in Uzbekistan non è stata per nulla male.