Alcuni anni fa dopo una partita di calcetto ascoltavo con invidia le scorribande di un gruppo di miei compagni di squadra più grandi nella repubblica Ceka di fine anni 80 / inizi anni 90, ovvero ancora Cecoslovacchia, ovviamente in macchina.
All' epoca la benzina costava davvero poco e gli squattrinati studenti che anni dopo diventeranno affermati professionisti, non potevano certo permettersi voli aerei, e poi vuoi mettere il fascino dell' on the road nella Cekia liberata dalla rivoluzione di velluto ?.
Non so quanto sarebbe costato un volo aereo per Praga inizi anni 90 oppure negli anni 80, probabilmente come uno stipendio di un operaio, so che nel 2002 pagai l' ambito biglietto circa 250 euro, che erano soldoni, era ancora lontana l' epoca low cost dei biglietti a 50 euro o anche meno, ora viaggiare in auto ( ma anche il treno ), tra autostrade, bollini, benzina alle stelle, tutor, autovelox, è diventato un lusso e " i poveri " vanno in aereo, mezzi da ricchi, e questa è cosa buona, anche se singolare.
Le frontiere, la loro sparizione o il loro spostamento sempre più verso est è uno dei temi che mi ha sempre affascinato, sia mentalmente che fisicamente, ovvero il fascino della frontiera, con i suoi pro e contro ovviamente, controlli doganali, perdite di tempo, squadratura meticolosa dei documenti, cambi di denaro, timbro sul passaporto, visti, sarò impopolare lo so, ma in fondo " passare dall' altra parte " mi è sempre piaciuto, anche solo facendo un Praga / Budapest ( via Bratislava ) e ritorno in treno nel 2002 gustavi il passaggio da uno stato all' altro, ti rimaneva impresso il posto di confine, la gentilezza o l' arroganza del doganiere o del poliziotto, sarà ma fare l' autostop alla frontiera di Kaliningrad per farsi caricare dalla Polonia alla Russia, o passare a piedi da Ucraina a Polonia in reticolati da guerra fredda, o passare un confine " reale " con treno, bus, traghetto, o con le proprie gambe è tutta un' altra cosa che arrivarci comodamente in aereo oppure sfrecciarci senza soluzione di continuità in treno o altro mezzo.
Ti da a parte i disagi reali più il gusto dell' avventura
Ma torniamo alla Repubblica ceka e si si parla sempre di confini, lessi tempo fa che negli ultimi 20 anni alcune cittadine di frontiera ceka si erano trasformate in regno del sesso e dei bordelli con 20 case di appuntamento e più di 400 prostitute, su paesi di circa mille abitanti " regolari ", alcune ceke ma quasi tutte erano di altri paesi del blocco sovietico quali Romania e Bulgaria, si tratta delle città di Rozvadov sulla strada principale arrivando da Norimberga verso la Repubblica ceka e Dubi arrivando da nord verso sud, da Dresda e dintorni, la maggiorparte di questi clienti erano tedeschi e in parte austriaci che ricercavano emozioni a buonissimo mercato oltre confine o cortina.
Ora questo fenomeno è finito un po' per la crisi economica, dicono nei suddetti posti, che si stanno riconvertendo a villaggi più normali con qualche rimasuglio del passato, un po' perchè rumene e bulgare ormai comunitarie preferiscono esercitare, vista la nuova libertà di movimento garantita dall' entrata dei loro paesi nella comunità europea, in altri lidi, quali Germania stessa o Spagna
Esempi del turismo " sessuale " oltrefrontiera ce l' abbiamo anche da noi con l' esempio svizzero o sloveno, ma in questo caso non si tratta di essere più a buon mercato che in patria, ma di legalizzazione di bordelli, night e case d' appuntamento e strutture al contrario che nell' ipocrita Italia.
Un' altra città quasi di confine ma poco conosciuta in cui notai per caso capitandoci questo fenomeno è Sandanski al confine bulgaro / greco, ai piedi dei monti Rila, dove i greci andavano e anche qui mi sa che la crisi e l' unione euopea, hanno cambiato le cose, per approfittare dell' ingente numero di prostitute a buon mercato ( prima del 2005 ).
Insomma il mondo cambia si spostano le frontiere, alcune scompaiono, altre si creano ( vedi Balcani ), il business e la geopolitica e le crisi modificano macro e microeconomia, ovviamente i ragazzi di cui vi parlavo non andavano nei bordelli o a fare gli sboroni, ma giravano la provincia ceka non ancora abituata al turismo o al viaggiatore occidentale aereomunito ( a parte Praga ) accolti con benevolenza e curiosità, oltre al fatto di mietere successi con le bionde ceke che non avevano mai visto un italiano, cose che possono, a volte, ormai capitare solo ormai nelle città minori di Bielorussia, Russia oppure Centro Asia o da qualche parte nel profondo dei Balcani, senza contare che all' epoca e sembra impossibile internet non " esisteva " e le distanze mentali anche europee erano davvero tangibili e reali.
E in ogni caso se volevi incontrare una ceka o un ceko dovevi andare sul posto altro che Facebook, chat o studentesse Erasmus sotto casa tua.
Questo articolo che non vuol essere una operazione nostalgia ma una piccola analisi e riflessione di come è cambiato il mondo in questi vent' anni, in tanti aspetti, che ovviamente il vent' enne di oggi troverà inconcepibile e appartenente ad un altra era geologica, insomma l' estremizzazione della caricatura di Verdone di un Sacco Bello ( anni 80 ), delle polacche che si " sbracano " con una bella auto, calze di nylon e penne bic, era tristemente reale, visto che prima del turbocapitalismo nei loro negozi non c'era quasi niente.
A parte i miei amici che erano viaggiatori e tipi validi in Italia come altrove, un manipolo di italioti cazzoni si muoveva in auto anche all' ora, con il miraggio del fascino e del benessere economico dell' Italiano ( i più fessi o ignoranti, nel senso che ignorano sono rimasti ancora oggi ad allora anche riguardo ad altri posti, esempio Russia o Baltico) e dell' economicità estrema dei luoghi, che rispetto ad ora per il potere di acquisto italiano era davvero l' Eden.
Ovvero cambiano i mezzi ma non i fini, e seppur questo turismo sessuale mercenario o da abbordo legato alla presunta o reale " povertà", non di cibo ma di lussi, gadget, vestiti e divertimenti, seppur deprecabile in realtà era fondato su un gap economico tangibilissimo, oggi Repubblica Ceka e Polonia, come altri luoghi, seppur più economici che il Belpaese, hanno fatto passi da giganti e se l' Italietta va avanti così con questi ritmi di crescita, supertassazioni , disoccupazione e chi più ne ha più ne metta, oltre che con questi salari medi rispetto al costo della vita e dell' inflazione, quella che era una battuta del Canga che lessi tempo addietro su un altro forum e che mi aveva fatto davvero sbellicare dalle risate "potrebbe" diventare tragica realtà " Un giorno arriveranno i ceki a Firenze con le calze di nylon per le italiane ", con questi chiari di luna anche se per ora ci salva il welfare rappresentato dalla famiglia, non è fantascienza.
Insomma il mondo cambia e ci vuole un attimo a trovarsi dalla parte " sbagliata ".