E come mai (se posso) dici che hanno rovinato la tua infanzia? A me piacevano un sacco. A 4 anni e mezzo mi sono innamorata del protagonista di Jeeg Robot
Comunque concordo con chi diceva che ci sono vari generi. I cartoni giapponesi in Italia sono stati sminuiti e trasmessi male. Hanno fatto un'equazione "cartone = bambini" e hanno totalmente frainteso un mondo molto più complesso. Certamente una parte dei cartoni che passavano quando eravamo piccoli (parlo dei primi anni 80) erano per bambini, ma già Lady Oscar era pensato per un pubblico di ragazzine adolescenti, così come Georgie e in tempi leggermente più recenti ad esempio Kimagure Orange Road (che è stato disgraziatamente tradotto come "E' quasi magia Johnny"
). Più recentemente ancora, ad esempio, Ken il Guerriero non era certo un cartoon da passare alle 4 del pomeriggio...
Ciò ha portato a censure in tv che hanno distrutto la trama dei cartoni, o come minimo tagliato scene importanti (giusto qualche giorno fa dopo non so quanti millenni ho rivisto su Youtube la scena d'amore tra Oscar e Andrè e mi sono resa conto del rivolo di sangue che scende...).
In Giappone i manga (fumetti) e gli anime (cartoni animati) sono uno specchio dell'intera popolazione, si va da quelli davvero per bambini tipo Doraemon, a quelli per ragazze che parlano d'amore, a quelli per ragazzi maschi con storie di sport o di guerra, e anche a quelli per adulti (sia porno che non). Ci sono tutti i generi come nella letteratura e nel cinema: fantasy, fantascienza, comico, avventura, romantico, storico, etc. Ci sono negozi grandi come una nostra Feltrinelli che vendono solo manga.
Ci sono autori che sono dei veri maestri e artisti, in Italia ormai e' famoso Miyazaki (al cinema danno adesso il suo ultimo lavoro Ponyo che personalmente non mi e' piaciuto molto) che quando eravamo piccoli ci ha allietato con la storia di Conan (non il Barbaro, e' quel ragazzino che correva a piedi scalzi, in un mondo futuro semidistrutto dalla bomba atomica dove lui viveva su un'isola rimasta incontaminata). Ma ce ne sono moltissimi che il grande pubblico da noi non conosce ma sono invece molto famosi tra i "nippofili" o i fan dei manga.
Forse poco compresa o condivisa puo' essere la filosofia che sta dietro a moltissimi manga / anime, cioe' quella del sacrificio di se', che si nota in particolare nei cartoni "dei robottoni" o "sportivi" della nostra infanzia. Ma questo si ricollega alla cultura giapponese in toto e non c'entra coi manga.