da cesk » 23/03/2012, 17:12
Un pò di storia cittadina, interessante soprattutto per approfondire le tematiche della nascita, sviluppo e declino dei centri urbani pianificati a tavolino e che spesso non seguono poi una crescita come da aspettative dei loro ideatori.
Dopo l'invasione napoleonica del gran ducato di Polonia e Lituania (comprendente gran parte dell'attuale polska, lituania, parte occidentale dell'Ucraina - L'Viv su tutti - e parte occidentale della Bielorussia - vedi Hrodna) ai primi dell'800 il territorio un tempo governato dagli Jagelloni venne tripartito tra Austria (fascia sud - Krakow\Lviv), Prussia (dorsale ovest - Sczeczin\Poznan\Wroclaw) e Regno di Polonia, un'entità politica pseudo autonoma in realtà sotto stretto controllo zarista comprendente fra le altre le città di Augustow, Lublin, Zamosc, Warsaw e la stessa Lodz. In questi anni Bialystok e Hrodna vennero assorbite direttamente dall'impero russo.
Lodz fu da subito considerato villaggio ideale per sperimentare la creazione ex novo di una città moderno-industriale, secondo una pianificazione che avrebbe dovuto in seguito interessare molte altre località. Nel 1820 la città polacca contava non più di 800 abitanti, a seguito dei consistenti investimenti zaristi incentrati sull'impianto di manifatture tessili, nel 1840 la città contava già oltre 10 mila residenti. Ancora non bastava.
Per tutta la seconda metà del secolo gli abitanti delle paludose campagne circostanti vennero incentivati (con alloggi, offerte di acquisto delle terre di campagna ecc) a lasciare le loro abitazioni e trasferirsi nel neo nato centro urbano. A quei tempi l'industria necessitava soprattutto di mano d'opera. Ai primi del '900, attestandosi sui 500mila abitanti, Lodz divenne la seconda città polacca per numero di residenti.
Uno sviluppo tanto repentino e non naturale stava però creando una serie di disagi e disequilibri devastanti. Le condizioni di vita e di lavoro erano ben peggiori di quelle del resto d'Europa. Soltanto le iniziative di alcuni magnati privati consentirono, tramite l'apertura di scuole, centri medici, biblioteche ecc, di lenire le sofferenze e l'arretratezza culturale cittadina.
La prima Guerra Mondiale portò con se distruzione e rovina. Gli anni fra le due guerre della riunita Polonia sotto il comando fermo del Generale Jozef Pilsudski, videro Lodz protagonista di una sorprendente rinascita, garantita dai fondi per la ricostruzione stanziati dal governo di Warsaw.
L'invasione nazista andò ad interrompere il nuovo sviluppo cittadino e la seconda Guerra Mondiale fece ripiombare tutta l'area nella desolazione.
Col 1945-48, il nuovo assetto mondiale incentrato sulla divisione in blocchi, l'insediarsi di un governo filo sovietico a Varsavia, ecco che si ricrearono tutte le condizioni perchè Lodz tornasse al centro di un programma urbanistico-ideologico (dall'imperialismo\capitalista al progressismo\sovietico il passo è in realtà molto breve).
La città conobbe un nuovo boom. Fabbriche, alloggi, infrastrutture vennero ricostruite a tempo record. Lodz doveva diventare (e per alcuni anni diventò) il polo tessile più importante della Polonia. Ancora una volta però si costruì sopra. Tutto quello che non poteva essere salvato o riutilizzato venne distrutto e ricostruito ex novo.
Col progressivo collasso del sistema sovietico però gli ordini governativi cominciarono a scarseggiare, i pagamenti ed i rifornimenti di tessuti a ritardare e la città cadde nuovamente nel grigiume e nella povertà.
Soltanto con l'entrata della Polonia nell'Ue, la definizione dell'area di Lodz come "zona depressa" e il successivo stanziamento di fondi per lo sviluppo regionale, la municipalità cittadina ha tentato di trovare la propria posizione nel complesso scacchiere geo-politico nazionale ed internazionale. Lavori di recupero dei vecchi centri industriali (vedi l'immenso Manifaktura oggi colossale centro commerciale cittadino ricavato da una vecchia fabbrica dismessa), l'apertura di piccole industrie e la sovvenzione per le imprese che da Warsaw delocalizzino nella regione. Oltre che lo sviluppo delle università cittadine, soprattutto il Politecnico, e l'ampliamento dell'aereoporto vanno nella direzione di fare di Lodz un centro logistico, in funzione soprattutto di supporto alla capitale, di cui il centro della Polonia è sempre stato sprovvisto.