la "srpska krsna slava" è un antica usanza dei serbi di festeggiare l'onomastico del loro santo di famiglia del quale si mette l'icona che lo rappresenta nel posto più importante della casa per onorarlo insieme a famiglia, parenti e amici.
È un momento per fare i ringraziamenti al signore per la salute e la pace in famiglia, è la richiesta di perdono per i peccati commessi e si prega per i morti e per il futuro. Tutto ciò avviene tramite il Santo di famiglia come mediatore.
Questa bellissima tradizione fortemente radicata nei serbi (si usava perfino durante il comunismo e durante la guerra) ha origini non sono del tutto chiare: da una parte pare che sia un vecchio rito pagano dove era adorato il dio protettore della famiglia, e dall'altra pare che si tratti del battesimo collettivo della famiglia quando presero il cristianesimo nel 9. secolo.
Nel 13. secolo San Sava definì la slava come "esclusivamente serbo-ortodossa e popolar-ecclesiastica festa familiare".
Alla mattina si fa venire il pope (il prete) in casa, che benedirà la casa ed i membri della famiglia. Poi dirà la preghiera e benedirà lo "slavski kolac" (il panettone per la slava) spezzandolo e versandoci sopra del vino (simbolo del sangue di Cristo).
Per il rituale sono necessari anche l'icona del santo, il koljivo (una pasta di grano, noci e miele/zucchero, che è il simbolo della rissurezzione dei morti) ed una candela accessa, che simboleggia la luce eterna.
Il pasto è di festa. Per esempio Sveti Nikola è una slava di magro, quindi specialità di pesce. Il pasto magro nella chiesa ortodossa non ha nulla a che vedere con il "magro" nella chiesa cattolica. Nella chiesa ortodossa "magro" vuol dire: niente burro, carne, latte ma lo zucchero è invece consentito.
Non c'è bisogno normalmente di invitare gli ospiti per la slava, la gente (sopratutto nei paesini) di solito sa dove viene festeggiata e viene a partecipare. In città ed in diaspora le usanze sono un po' diverse, ma ogni serbo lo prende come segno di profonda amicizia, se si partecipa alla sua slava.
Quando arrivano gli ospiti, che saluterano con "srecna slava" (buona slava) gli si offre un cucchiaio di koljivo (anche chiamato zito) e un bicchierino d'acqua.
La slava è il filo rosso che ci si tramanda da generazione a generazione e non dovrebbe mai essere interrotto. Si festeggia in casa del più vecchio della stirpe e normalemente viene poi tramandata al figlio maschio più anziano.