www.chooseclimate.orgBen Matthews, ingegnere ambientale e ricercatore all'Istituto di astronomia e geofisica dell'università belga di Louvain, scrive sul sito
http://www.chooseclimate.org ovvero "scegli il clima":
"Giri su Internet alla ricerca del volo più economico ? Vuoi andare in luoghi caldi in inverno ? Ti interessa una conferenza sul futuro del mondo ? Bene, scopri da te qual è il vero prezzo del viaggio aereo che vuoi fare.
Scopri che è il modo più rapido per stare al caldo per sempre, e precludere un futuro all'umanità".
Due clic su una mappa, e un apposito modello di calcolo, il
Java climate model, permette di scoprire all'istante il nostro contributo individuale, per il tragitto indicato, all'effetto serra. Basta qualche migliaio di chilometri sulle nuvole per produrre più anidride carbonica (CO2, il principale gas serra) di dieci contadini del Bangladesh in un anno di vita, considerati tutti i loro consumi.
Il modello fornisce altre notizie:
quanto kerosene occorre per ogni viaggiatore (dividendo per il numero dei passeggeri le decine di migliaia di litri necessari a un Jumbo);
quanto costerebbe un biglietto se del prezzo facessero parte le tasse;
quanta parte del totale delle nostre emissioni sostenibili di CO2 (cioè per riscaldarci, viaggiare, mangiare, consumare) ci giochiamo con un dato percorso aereo. In un tragitto Roma-Londra e ritorno, quasi esauriamo il nostro diritto alle emissioni
per un intero anno.
I velivoli vanno a kerosene, un carburante di origine fossile. Spiegano
Guy Dauncey e
Patrick Mazza:
«Gli aerei commerciali generano 600 milioni di tonnellate di CO2 l'anno. Rilasciano ossidi di azoto direttamente nella troposfera (la parte inferiore dell'atmosfera, sede dei fenomeni meteorologici); qui si ossidano nell'ozono troposferico che, a
quell'altezza, funziona come potente gas serra. Provocano scie dense di vapore acqueo che, portando alla formazione di cirri, bloccano il calore all'interno dell'atmosfera».
Così, secondo i calcoli di
Paul Wennberg del California Institute of Technology, il trasporto aereo arriva a
incidere per un 10% sul totale dell'effetto serra. Volare inquina anche chi vive a terra: non solo con il monossido di carbonio e le polveri totali sospese, ma soprattutto con il
rumore. Contro i voli notturni, in Gran Bretagna gruppi di cittadini protestano periodicamente in pigiama, incoraggiati dalla campagna "Green Skies" (Cieli Verdi). In Italia, è nota la battaglia di molti comuni piemontesi contro l'ingigantirsi di Malpensa.
Esempio di quelle "grandi opere" che tanto piacciono ad alcuni governanti, gli aeroporti italiani crescono in numero e dimensione. Ne sono stati inaugurati uno a Olbia, uno a Crotone, a Fiumicino è stata aperta la Cargo City. Quale località non
vuole uno scalo aereo, anche solo per questioni di prestigio ?
Proseguendo su questa strada, l'effetto serra da aviazione civile potrebbe
triplicarsi entro il 2050 rispetto ai dati del 1990: la maggiore efficienza energetica degli aerei moderni e i passi avanti della tecnologia verranno annullati dalla crescita dei voli.