da Lebowski » 23/08/2012, 17:46
Il viaggio scorre abbastanza bene. Dopo circa mezz'ora la controllora passa per i biglietti. Io e G. avevamo deciso di stare un po' larghi, così io avevo preso il posto dell'assente, in modo da non avere i bagagli tra i piedi. Al momento del controllo biglietti, la controllora - parlante esclusivamente russo stretto - si arrabbia un po' e mi fa segno di andare al mio posto. Gli mostro il biglietto del nostro amico e, dopo un paio di discussioni, lei è costretta a cedere. La solita mentalità un po' quadrata dei russi, mai fare qualcosa di leggermente diverso dall'ordine prestabilito.
Arrivati alla frontiera, salgono sul treno dapprima i poliziotti estoni. Poi, una volta fermi dal lato russo ecco la sorpresa. Salgono i poliziotti russi accompagnati da lui: asfidanken!
Forse ricorderete lo sketch di Greggio al Drive In dove un cane (di cui ignoro il nome della razza) faceva da "assistente", diciamo così, al comico. In Italia non se ne vedono più molti di cani di questa razza mentre in Russia li usano come cani poliziotto!
Spettacolare il momento in cui arriva ai nostri sedili. G. aveva finito, pochi minuti prima, un dolce preso nella carrozza ristorante ed aveva riposto il piattino spoco a terra. Il cane arriva, se ne fotte dei bagagli (ancora oggi ignoro se fosse cane antidroga o antiesplosivi) e si dirige subito al piattino. Lo leppa per bene e, rifocillato, se ne va.
Entrati in Russia la campagna cambia completamente e si passano i villaggi di confine. Cambiano le case, le auto - più datate di decenni - e, mentre San Pietroburgo si avvicina iniziamo a intravedere i primi palazzoni soviet. Intanto, aiuto una simpatica babushka a prendere la sua valiga dalla cappelliera posta in alto al suo sedile. Lei, per ringraziarmi, mi accarrezza da dietro i capelli e pronuncia alcune frasi in russo di cui ignoro - e nemmeno mi interessa sapere - il significato. "beh, almeno non torno sicuramente a casa senza contatti con donne russe" penso fra me.
Giunti a San Pietroburgo, scendiamo e, poco fuori la stazione, troviamo Ragoburgo, nostro affittuario. Siamo nella città di Raskolnikov, ma Rago si dimostra gentile e affabile e quindi non ho intenti omicidi nei suoi confronti. L'appartamento è buono, adatto alle nostre aspettative. Ci porta in appartamento, ci facciamo un caffè e prendiamo possesso della magione.
Usciamo subito per cambiare gli euro, torniamo in appartamento, ci prepariamo per la prima serata russa.
Scegliamo un ristorante buffet poco lontano. La scelta si rileverà economica ma probabilmente poco salubre. Prendo una Kiev Cutlet, una birra e, finito il pasto, usciamo. Camminiamo allegramente, belli spediti, lungo la Nevski Prospekt ed arriviamo praticamente dall'altro capo del viale, sino al Palazzo d'Inverno. Lo spettacolo è alto, toglie il fiato. Ma avremo giorni e giorni per rivederlo, anche alla luce diurna. Una volta fatta una certa ora, sempre camminando allegramente e spediti, dopo una breve sosta nel parco vicino a Gostiovni Dvor, decidiamo di recarci al Led Limon.
Prima della partenza, avevo chiesto info sulla nightlife a un altro forumista.
Dopo aver chiesto indicazioni a un paio di donzelle, molto gentili, una volta giunti sul luogo del locale scopriamo con stupore che è chiuso. Un paio di ragazze ci confermano la cosa, dispiaciute anche loro. Così, per non perderci d'animo, scegliamo di recarci al Fidel e allo Shine, segnalati uno accanto all'altro. In effetti è così. Si tratta di localini molto piccoli, posti in una vietta, che si susseguono uno all'altro. Decidiamo per lo Shine. Entrati, vado al bancone per prendere da bere. Mi volto e vedo un paio di scene "strane". Un ragazzo, visibilmente alticcio, balla poco distante. è gay e si diverte con un paio di amici. Esagera un po' troppo però, infastidendo anche i nuovi entrati. Uno si arrabbia con lui, il buttafuori vede subito la scena e scatta: lo porta fuori.
Fossero stati un ragazzo e una ragazza, da etero, mi avrebbero dato fastidio uguale, per far capire. Niente di che, erano vestiti, ma a tutto c'è un limite.
Beviamo, usciamo. Sono le due passate. Abbiamo solo sbagliato serata ma poco importa.
Ci incamminiamo verso casa, andatura sempre allegro-andante. Avremo percorso, non esagero, 7-8 chilometri. Sulla strada un paio di giovini ci vogliono conoscere e ci prendono in giro per la finale degli Europei. "Criscito, Spalletti" da me pronunciati li fanno diventare più simpatici.
Giunti a casa, ci rechiamo a letto.
L'impressione è buona. Città stupenda, vita presente. Ci sarà da divertirsi.
A volte sei tu che mangi l'orso e a volte è l'orso che mangia te. (lo Straniero)