da Lebowski » 26/08/2012, 12:18
Martedì 14
L'Hermitage si presenta a noi. Io ho già preso il biglietto in Internet ed entro direttamente. G. lo acquista alle biglietterie automatiche. A posteriori devo dire che la sua scelta è migliore. Mentre la fila per le casse "normali" è chilometrica, quelle alle casse automatiche è di soli 15 minuti e il biglietto lì costa circa 3 euro in meno.
Comunque, fatto sta che la visita sarà separata.
Ciò che contraddistingue il Museo da altri da me visitati è il contenitore, oltre al contenuto. Il Palazzo d'Inverno, in alcuni luoghi, toglie il fiato. A cominciare dalla scalinata d'ingresso del Rastrelli.
Avevo già cercato in Italia le opere di mio interesse ma per raggiungere alcune sale devo chiedere alle assistenti di sala. La maggioranza deve essere lì a far questo lavoro dall'apertura del Museo. E, ovviamente, non parla inglese. Figurarsi l'italiano. Però, alla fine ci arrivo. Da segnalare la risposta di una di loro, alla mia domanda sulle indicazioni per raggiungere la sala delle opere italiane dal 500 all'800: "Sì, li ci sono i pittori italiani: Caravaggio, Rembrandt" (alcune foto le posterò più avanti).
La cosa peggiore del Museo sono i crocieristi. Odio totale nei loro confronti. Al di là di inutili polemiche sulla presenza nei Musei d'Arte (su più della metà dei visitatori mi chiedo cosa ci faccia lì, specie - appunto - i crocieristi. O i giapponesi: il 90% di loro arriva davanti a un'opera, fotografa subito il quadro e poi, due secondi dopo, la targhetta riportante l'autore. E se ne va. Passa a un'altra opera e ripete l'operazione, e così via. In alcuni casi, e non scherzo, non vedono neppure con i loro occhi l'opera ma la visione è effettuata esclusivamente tramite l'obiettivo della macchina fotografica).
In certi momenti, quando i passaggi nelle sale diventano difficoltosi causa presenza invadente dei crocieristi, che praticamente ostruiscono ogni passaggio, divento nervoso. "Dovete crepare soffrendo" pronuncio passando accanto a loro. E altre gentilezze.
In questo penso che il Museo pecchi parecchio. Ok il business, ma la presenza di grandi gruppi guidati, vedi i crocieristi scaricati dai pullman lungo le strade adiacenti il palazzo, andrebbe contigentata: un tot all'ora. Altrimenti si riduce il museo a un prato, con mandrie di bestie al pascolo.
Prima di terminare la visita compro una maglietta al negozio ed esco, dopo circa 4 ore dall'ingresso.
Ho fame, sono quasi le 3. Così decido di mangiare un dolce in una caffetteria e torno in appartamento.
Guardo un po' di tv.
Altra particolarità russa, che avevo riscontrato anche in Polonia. I film stranieri hanno un doppiaggio "de borgata". C'è un lettore che si sovrappone alla lingua originale, solo che non doppia: legge. Non recita, per capirci. Ma la particolarità è che i "doppiatori" sono due. Una voce maschile, una femminile. E si dividono, in base al sesso, i personaggi e gli attori. Così, l'uomo doppia un bambino, il protagonista, il coprotagonista, le comparse etc. La donna idem, ovviamente con tutte le presenze femminili.
Resto convinto che l'ideale siano i sottotitoli con film in lingua originale, ma anche il doppiaggio, quando i doppiatori sono bravi, è una scelta buona.
Quella russa/polacca è paradossale. Quasi comica. Ma vabbeh.
Tornato G. usciamo e ci rechiamo a mangiare in un ristorante greco. Non chiedetemi il nome del piatto, carne con salsa al vino e pezzi di melograno. Ero partito con l'intenzione di prendere una moussaka ma il costo esorbitante del piatto mi ha fatto cambiare idea. Alla fine si è cenato con 15 euro a testa, circa. Dolce compreso, se ricordo bene.
Sono circa le 11 e decidiamo di recarci al Purga, sulla stessa via del ristorante, poco distante. Il locale è famoso perché, ogni sera, a mezzanotte si festeggia Capodanno. Con messaggio di Putin alla nazione etc.
è martedì sera, quindi non ci aspettiamo folla. Alla fine, allo scoccare della mezza, saremo sì e no una ventina di presenti. Ci scambiamo auguri etc. dopo aver acceso le stelle filanti. La serata è stata originale, mi han dato due orecchie da coniglietto e il locale è addobbato come fosse una sorta di casa di Alice nel Paese delle Meraviglie Natalizio.
Un po' strano, ma simpatico. Simpatiche sono anche le cameriere che dirigono il gioco. Dalle tv vengono mostrati alcuni capodanni organizzati. Credo sia gestito da un gruppo teatrale, ne hanno fatti un po' di ogni.
Solo che poi, come sempre avviene in ogni capodanno, passata la mezza tutto torna normale. Un giro in centro, in caffetteria, poi verso l'1 e mezza torniamo a casa. Il giorno seguente ci attende il viaggio al Peterhoff.
Sono nel mio lettino, sono circa le due. Sotto, sento delle voci concitate, quasi grida.
G. è in piedi, si prepara per andare a dormire nell'altro lettino.
"è una rissa" eclamo. Lui si catapulta in cucina e va alla finestra. Io sono ancora a letto. Da lì, conferma le mie ipotesi. "Cazzo, sì. Porca puttana!".
Così mi alzo per non perdermi "lo spettacolo".
Sotto, proprio sotto casa nostra (noi eravamo al secondo piano) giace sul marciapiede un uomo. Ha appena preso un calcio in faccia. è esanime.
Un altro gli è accanto, probabilmente è lui l'autore del calcio. Intanto, ecco arrivare un'auto, un Mercedes grigio che accosta a tre metri dall'uomo. Contemporaneamente giunge un altro uomo: porta con sé una mazza da baseball. Dall'auto scende un uomo che, insieme all'altro, alza la vittima. Lui e l'uomo con la mazza caricano la vittima sulla Mercedes, che riparte subito dopo.
Dalla finestra notiamo che non siamo stati gli unici spettatori: dall'altro lato della strada, nel palazzo di fronte, in un paio di finestre c'era una persona che ha assistito alla scena.
Non sapremo mai cosa ne faranno e cosa accadrà a quell'uomo. Ma è lecito suppore che, con i nostri occhi, abbiamo assistito a un omicidio.
A volte sei tu che mangi l'orso e a volte è l'orso che mangia te. (lo Straniero)