Una domenica per riconquistare luoghi sconosciuti della nostra Italia
a piedi o in bici, ma soprattutto con la voglia di scoprire
Una giornata per raccontare
le ferrovie dimenticate Raccontate le ferrovie dimenticate con uno scritto o un racconto, l'occasione è domenica. La Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate, organizzata da Italia Nostra, Società Geografica italiana e Greenways, sotto l'egida di Co. Mo. Do. (Comitato Mobilità Dolce per il recupero delle tratte dismesse) è alla seconda edizione. L'obiettivo è quello di riconvertire le linee minori della rete italiana - molto interessanti sul piano paesaggistico - al riutilizzo come percorsi di mobilità alternativa, prima di tutto per le biciclette.
La manifestazione prevede lo svolgimento di iniziative contemporanee in tutta Italia: escursioni, trekking, inaugurazioni, convegni, mostre a tema. L'elenco completo degli appuntamenti e dei contatti è consultabile sul sito
www.ferroviedimenticate.it.
Il concorso di Italia Nostra e Repubblica.it. In nome dell'educazione e della conservazione al paesaggio, invitiamo ai lettori a scrivere un breve racconto (massimo 6000 battute), mandare un video o una immagine. Il regolamento completo e in premi in palio a questo link (pdf).
Il materiale va indirizzati a questo indirizzo:
paesaggisensibili@italianostra.org. Per tutte le informazioni, si può consultare anche il sito dell'associazione.
Scrive Italia Nostra: "Non saranno certo i biglietti omaggio per il treno verde, i dvd, le opere che Tullio Pericoli ha dedicato alla campagna a motivare i partecipanti. In gioco c'è la salvaguardia del patrimonio culturale, artistico e paesaggistico".
Itinerari da suggerire. Particolarmente ricco il programma di domenica nel Lazio. Sulla ferrovia Civitavecchia-Orte vanno segnalate la visita guidata dalla stazione di Corchiano, l'escursione in bici da Capranica a Vetralla e una passeggiata in carrozza e a cavallo da Capranica Scalo a Barbarano Romano.
L'idea di una linea ferroviaria trasversale, che avrebbe collegato i porti di Civitavecchia e Ancona passando per il polo industriale di Terni, nasce nel 1870 in seguito alla costruzione delle acciaierie. Il progetto definitivo, presentato nel 1907, prevedeva un innesto con la Capranica-Ronciglione lato Roma.
I lavori cominciano nel 1922, al prezzo convenuto di 10.000 lire a chilometro, per concludersi il 28 ottobre 1929, giorno in cui i 78 chilometri della Civitavecchia-Orte - binario unico non elettrificato - vengono aperto al regolare traffico passeggeri e merci, abbelliti da stazioni in stile liberty.
Nel 1936, dopo le prime locomotive a vapore, sulla linea appaiono le littorine Breda, che assicurano il servizio per un pendolarismo di stampo rurale, data l'assenza di strade. Colpita dalle bombe della seconda guerra mondiale, la ferrovia viene ripristinata nel 1947, ma la concorrenza è in agguato: il nuovo impulso dato dalla ricostruzione al trasporto su gomma.
Di conseguenza, sul tratto Civitavecchia-Capranica, i treni cederanno nel 1963 il posto agli autobus, che dal 1995 percorrono anche il secondo tratto, il Capranica-Orte, che ha sostituito alla sua funzione principale la vocazione di set cinematografico.
L'intera ferrovia Civitavecchia-Orte è tornata all'attenzione dello Stato nel 2000, in seguito al suo inserimento fra le opere fondamentali di sviluppo da parte del porto di Civitavecchia, ma anche per il suo indiscutibile valore turistico. Nel 2005, la Regione Lazio ne ha chiesto la cessione alle Fs e, due anni dopo, l'Unione Europea l'ha inserita nel corridoio merci Berlino-Palermo.
E in Lombardia... Quanto sia ricco il programma, si capisce anche guardando il programma della Lombardia. Leggete...
1) Escursione sulla tratta dismessa Milano Rogoredo-Chiaravalle
2) Escursione in bicicletta dalla stazione di Poggio Rusco alla stazione di Ostiglia e incontro dibattito sul recupero delle ferrovie Verona-Bologna e Treviso-Ostiglia
3) Iniziative alla stazione di Castiglione Olona, lungo la linea ferroviaria della Valmorea
4) A piedi e in bici sulla vecchia ferrovia Malnate-Grandate: il treno a piedi/il treno in versi
Mostra fotografica sul Treno BLU e sulla linea Palazzolo s/O - Paratico
5) Linea Rovato-Iseo-Pisogne - Treno speciale con littorina diesel d'epoca
6) Escursione guidata lungo il tratto Menaggio-Grandola della vecchia linea Menaggio-Porlezza
7) Aperitivo all'ex-casello ed escursione lungo la ferrovia della Valmorea (Va)
8) Escursione a piedi sul tracciato della ex-tramvia Como-Erba-Lecco, presso Camnago (Co)
9) Il Sogno di un treno. Escursione sul percorso Varzi (Ponte Crenna) - Bagnaria - Ponte Nizza - Cecima (Casa Cucchi)
10) Camminata sulla ex tratta ferroviaria Mantova - Peschiera
11) Il tram ad Albuzzano ed il treno a vapore
Piste ciclabili. La Finanziaria 2008, tramite un emendamento presentato alla Camera dal deputato verde Bonelli, ha istituito presso il Ministero dell'Ambiente un fondo di un milione di euro per ciascun anno dal 2007 al 2009 destinato al recupero di alcuni tracciati ferroviari in disuso e per la loro trasformazione in piste ciclo-pedonali. Repubblica ne ha già scritto domenica. L'uso preferenziale delle ex-ferrovie come piste ciclabili era già stato considerato dalla legge 19 ottobre 1988 n. 366 sulla mobilità ciclabile.
L'attuazione del programma, nonché i criteri per le realizzazione dei percorsi alternativi, sono devoluti allo stesso dicastero dell'Ambiente, di concerto con quello per i Beni e le Attività Culturali e col Ministero dei Trasporti.
Le principali tratte individuate dall'articolo 2 comma 343 della Finanziaria 2008 sono le seguenti: Voghera-Varzi (Lombardia), Ospedaletti-San Remo (Liguria), Rimini-Novafeltria (Emilia Romagna), Treviso-Ostiglia (Veneto-Lombardia), Fermo-Amandola (Marche), Spoleto-Norcia (Umbria), Roma-Paliano-Fiuggi, Capranica-Civitavecchia (Lazio), Gioia del Colle-Palagiano (Puglia), Lagonegro-Castrovillari (Basilicata-Calabria), Valle dell'Anapo (Sicilia), San Gavino-Montevecchio.
Il disegno di legge per le ferrovie dimenticate definisce "mobilità dolce" le forme di mobilità finalizzate alla fruizione dell'ambiente e del paesaggio. La "rete nazionale" corrisponde proprio al sistema di percorsi realizzati attraverso il recupero delle ferrovie in disuso, delle strade rurali o di percorsi pedonali e mulattieri di rilevante interesse storico, argini di fiumi, alzaie di canali, altri sentieri di pianura e montagna e altre infrastrutture lineari, quali tronchi stradali carrozzabili dismessi o in abbandono.
Tutte cose da scoprire domenica.
(Fonte: Repubblica.it 24 febbraio 2009 VINCENZO FOTI)