[madrid]
Si accende il megaschermo. Tutti iniziamo ad urlare, in quei momenti cerchi di buttare via tutta la tensione accumulata in ore di attesa. L’adrenalina è incontenibile.
è uno dei momenti più belli di un concerto rock. E l’inizio con il cartone animato rende tutto più affascinante e coinvolgente. Aspetti, da un momento all’altro, l’esplosione. È un momento indescrivibile, come quando sta per arrivare un temporale potente e tutto diventa scuro. Sai che sta per esplodere tutto, da un momento all’altro. La gioia si mischia alla tensione che si mischia all’adrenalina che si mischia all’impazienza. Urlare serve a poco. Il filmato è lo stesso cartone animato di Milano. Il gruppo arriva su un treno accompagnato da mujeres lascivas, ma a un tratto Angus, macchinista, troppo arrapato, viene legato. Il treno prosegue, e bum! Esplosione, ecco che arriva sul palo e porta i cinque.
Rock n roll train, il successo dell’ultimo album.
http://www.youtube.com/watch?v=0yF6ujsJB4Uesattamente in quel momento, proprio in quell’istante, inizia a piovere. Ce ne freghiamo tutti. Tutti, e dico tutti, saltano impazziti e cantiamo con Brian.
Sono a pochi metri dal palco, ma saltiamo tutti con le mani alzate al punto che il palco non riesco pià nemmeno a vederlo.
Brian Johnson si esalta. Apre le braccia e ci fa segno che è contento di come ci agitiamo. Lui carica noi, noi carichiamo lui di energia.
Intanto la pioggia va e viene, ma le emozioni restano anche se cambiano di continuo, creando un vortice emozionale indescrivibile.
Tra una canzone e l’altra partono i cori “Ole, ole, ole” e Brian torna sulla passerella, salta con noi. Si vede che è felice. A un certo punto dello show, complice le sue origini italiane, se ne esce con "grazie spagna" invece che "gracias espana".
Angus si dimena come un ragazzino.
Le annotazioni musicali di Moran sono corrette. Non aggiungo altro.
Intanto dopo pochi minuti vedo partire un pugno sul muso tra due ragazzi. Non so perché ma dove mi metto io, per sfiga, finisce sempre il pogo. È normale amministrazione nella bolgia del prato di un concerto rock. Mi sposto e indietreggio, 4/5 del concerto li vivrò separato dal mio amico che invece avanza. Ma è un attimo. Alla prima canzone si aggiungono
hell ain’t a bad place to be e
Back in Black. Sempre saltando, ma alla terza lo stadio esplode.
Il concerto prosegue in modo splendido.
È difficile descrivere un loro show, è un metaconcerto, qualcosa che ti porta al di là della musica. Si può solo vivere. C’è un momento secondo me emblematico del coinvolgimento del pubblico. È circa al minuto 3:30 di
shoot to thrill, quando tutti, t-u-t-t-i battiamo le mani e diamo il ritmo. È la sintesi dello show, uno spettacolo in cui ne fai parte insieme alla band.
http://www.youtube.com/watch?v=Yq-62L5lZmQÈ coinvolgimento puro, è rock purissimo. Un rock senza fronzoli, immediato, diretto. Forse per questo sono sicuramente il gruppo più transgenerezionale del rock: ragazzini di 10-12 accanto a uomini di 60. Donne e bambini, sebbene i testi a volte trattino temi in modo “maschio”.
Emozioni a volte infarcite dalla tristezza. Mi è capitato più volte di pensare “probabilmente è l’ultima volta”. Guardo lo stadio, vedo la gente festosa, non ci penso più e mi ributto a capofitto nello show.
A un certo punto le luci si spengono e si riaccendo ad una famosa strofa “and there was light” è
Let there be rock, con assolo interminabile, pioggia di coriandoli e le copertine di tutti gli album della carriera (nati nel 1973) è un altro momento di gioia misto tristezza. Il più importante gruppo rock vivente (almeno per vendite, più di 220 milioni di dischi) forse scomparirà. Ma sono per spirito e forma fisica ancora ragazzi, e avrebbero molto da insegnare ai ragazzini che si improvvisano rock band e vivono il rock come una moda.
Il concerto prosegue con altri successi sino all’ultimo:
For Those About To Rock. Entrano i cannoni accompagnati dal suono tetro delle prime note. In quel momento capisci che tutto sta per finire. 21 colpi di cannone e un ritmo sfrenato.
L’ultimo vede uscire la band dallo stadio. Ribecco M. e per un po’ restiamo in attesa come se attendessimo il loro rientro, qualcosa di sospeso nell’aria. Mentre M. mi dice “potessimo faremmo il tris, i soldi spesi meglio di tutta la mia vita” ecco che anche il cielo saluta la fine dello show, che termina con i fuochi artificiali.
http://www.youtube.com/watch?v=mPNoSbhQz78una grande ressa ci accompagna verso l’uscita. È tornata la pioggia, sempre a intermittenza ma fortunatamente leggera. È il momento di tornare nelle strade di Madrid.
(continua)