Arrivati nell'area si schiude il delirio...le masse occupano la via...ed in prossimita' della prima entrata si crea il muro umano. " Il numero e' festa"..questo vuole la tradizione.
Ed il numero pareggia feste memorabili della mia gioventu' quali la budapest parade o il giorno della regina olandese o diverse notti bianche. La mente viaggia nei ricordi ancora, quando anni fa il festival si teneva dentro la fortezza ed il muro umano era quasi invalicabile ed infido: le porte medioevali serrate con i corpi di ragazzi belgradesi, forse difficolta' ai turchi ne avrebbe create. Oggi siam qui alla confluenza, l'area e' piu' larga...ma il muro c'e' lo stesso: perche'?
La gente e' aumentata per carita'...ma mi accorgo avvicinandomi che la motivazione sono controlli serrati con perquisizione anche sulle donne. Dei cancelli tipo stadio insomma, con il divieto di portare armi all'interno sia da taglio che da fuoco. Piu' tardi mi sara' spiegato che lo scorso anno c'e' stato un incidente, un accoltellamento.
Esigenze da festa. Anche la fortezza come locazione fu abbandonata all'epoca per un altro incidente, un ragazzo cadde nella gabbia dell'orso pare.
Sfilando tra i tedeschi, nuovi ospiti belgradesi, entriamo. Dentro la strada a stento si vede, vi e' un nuovo inusuale scontro di nubi, non gia' tra le bancarelle come anni fa, ma tra le grigliate e la polvere del selciato. Polvere neanche tanta stasera, venerdi', ma sara' un problema nelle serate seguenti. La grande massa di gente stasera impedisce movimenti bruschi e camminate svelte ed e' meglio cosi': si solleva meno polvere anche se a stento si cammina.
Ora l'impresa e' il cartellone. Tutti li scorriamo, la manifestazione e' diventata gigantesca e dantesca, un girone dei peccatori: golosi, lussuriosi, rumorosi, bevitori...tutti riuniti...attratti a gravitare attorno al palco. Amstel, Bud, Heinekem, Baltika, Staropramen, Jelen, Corona, Carlsberg, Becks, Niksicko, Lav, birre messicane varie, Kvas e Sidro inglese...e forse pure la birra prodotta da Dio onnipotente...se si cerca a dovere, la si potra' trovare. Tutte tranne sta benedetta Pils plus, poiche' ovviamente tutte sono scritte in maniera gigante.
La Las Vegas delle birre. Come sulla strip del nevada eccone i casino', megastand ad uno o due piani, soppalchi, terrazze, megabanconi, american bar...roba da far impallidire il bar del paesello che con le sue spine al massimo ne servirebbe altrettante in un quadriennio olimpico
ed al paesello bevono
Vi e' anche una cisterna d'acqua giusto per sciaquarsi la faccia: " Per Belgrado, la nostra citta' " recita la scritta sulla botte. Il fratello, abile nella tecnica del perdersi, stavolta riesce a tenere la scia. La formazione e' la classica: io davanti a fare sfondamento, lui mi poggia la mano sulla spalla. L'unico modo per non perdere il fratello apppunto.
Spaesato nei canali di Amstel Dam , o nei vicoli di StaroPramen Mesto, sferzato dalle nebbie-sabbie del deserto "dei godi" sono quasi allucinato senza aver bevuto, luci, suoni, colori ed odori. Ogni nazione ha una birra o forse ogni birra ha una nazione. Godi, poiche' una festa della birra si gode e ci si diverte...non come vorrebbe il borgomastro di Dachau in braghette, a cui piace affondare silenziosamente le labbra nella schiuma..
Dopo aver girato tutto, ma proprio tutto il festival, compreso aver trovato le seminascoste giostre, compresa escursione nella savana di urina, passaggio nel quartiere delle luci grigie Toi Toi ( i celebri bagni chimici belgradesi fedeli amici sempre presenti nel momento del bisogno e qui ne sono svariate decine) che assai diversi sono dalle vetrine olandesi per il contenuto e gli odori, incontrato la congregazione della Maga Marija generatrice di fumi e la sua Compagnia dello Spinello....ecco, alla fine ecco, esclamo come da vedetta di caravella: " Terra....ehhm...Pils Plus! Pils Plus! Pils Plus a dritta!" A colpi di pagaia immaginaria, disponedoci in formazione di "profilo egizio" raggiungiamo gli stand...ora il problema e' vedere la mia amica ed il gruppo.