Il mese di Novembre deve avere qualcosa di particolare che lega me e l'Ucraina, eh si' perche' tutte le volte che l'ho visitata e' stato in questo mese. Il viaggio non era programmato, ma una serie di circostanze suggeriscono alla mia belloccia di tornare a casa a sbrigare alcune incombenze e a me di prendere la palla al balzo per esplorare frontiere mai toccate da piede italiano
: Ivano-frankivs'k
Non e' detto che sia l'unica tappa del viaggio, anche se i giorni a disposizione saranno brevi e quindi utili soltanto a dare uno sguardo ai luoghi piu' che a farsene una idea.
Si parte dunque circa alle 6 del pomeriggio da Warszawa Zachodnia, la famigerata e ancora volgarissima stazione degli autobus diretti alle frontiere dell'est conosciuto. Saliamo sul nostro autobus dove faremo direttamente il biglietto, al modico costo di 70zl, circa 18 euro.
Il viaggio procede spedito sulla superstrada polacca tirata a nuovo,segno dei tempi che cambiano in fretta, con praticamente unica sosta utile per cambiare l'acqua all'alligatore soltanto alla stazione degli autobus di Lublino che oltre ai ricordi del tempo speso la' col Geometra, Arek ed Ania ci regala la vista del castello. Peccato non potersi fare un giro. Al ritorno cerchero' di contattare Arek Casanovak per un breve incontro ai cessi di Teano
Il viaggio non regala particolari emozioni, il pullman e' soltanto pieno di babushke e anche alla frontiera in un paio di ore e senza complicazioni ce la sbrighiamo. Questa volta la passo liscia perche' a bordo sale una bella signora miliziana che vedendomi in dolce compagnia capisce al volo la ragione della mia visita e salta il consueto terzo grado che tanto amo alle frontiere russofone
Arriviamo quindi circa alle 6.30 di mattina alla stazione dei treni, da cui poco lontano in linea retta si trova la stazione degli autobus.
L'angolo della citta' e' discretamente volgare e poco rassicurante al primo impatto, si cominciano ad assaporare le emozioni ucraine.
A causa dello scarso tempo a disposizione non ho avuto modo di stampare una mappa del luogo con i riferimenti importanti per orientarsi, infatti la sensazione di spaesamento e' quella consueta di quando si arriva in questi luoghi senza meticolosa preparazione.
La mia bella prende presto un'altro autobus e mi ritrovo presto solo a dover affrontare i tassisti locali, ma non volevo farmi aiutare a contrattare un prezzo onesto. Ero restio comunque a prendere subito il taxi e vicino alla stazione perche' di solito i vampiri si annidano tutti li'.
Era anche troppo presto perche' qualcosa mi diceva che avrei potuto avere qualche difficolta' a recarmi ancora con le tenebre all'ostello.
Provo a fare due passi intorno alla stazione ma non trovo riferimenti chiari verso il centro. Intuisco la direzione, ma preferisco non avventurarmi e prendo il famigerato taxi. Concordo un prezzo da furto locale di 20 grivnie, due miseri euro per noi, e il tassista mi porta nel posto supposto. Avevo l'impressione che non ci avesse capito una mazza ma comunque non sara' colpa sua. In ogni caso una volta arrivati dell'ostello non c'e' traccia. Provo a telefonare al numero dell'ostello, certo del fatto che fosse giusto per averlo usato il giorno prima, e qui le mie sensazioni si rivelano giuste e ci si ricorda appieno che l'Ucraina non e' Polonia, con le sue comodita' ultraoccidentali, l'Ucraina e' Ucraina, ovvero un gran casino. Nessuno risponde. Non mi rimane altro che farmi accompagnare ad un internet point per controllare i riferimenti dell'ostello, ma e' Domenica e sono le 7 di mattina e il tassista non ci capisce una mazza, insomma nulla di aperto. Decido quindi di farmi scaricare al Rinek, la piazza del mercato, ovvero il centro di tutte le citta' nei dintorni degli ex possedimenti polacchi, dove almeno potro' aspettare il sorgere del sole in sicurezza e magari trovare qualche servizio aperto e funzionante, come un bancomat per prendere qualche soldo, e un chiosco dove comprare una cartina. Immaginavo di trovarvi magari anche l'ufficio turistico, ed infatti c'era, ma e' domenica e se anche non lo fosse sarebbero sempre le 7
Il Rinek si rivelera' purtuttavia un'ottima scelta perche' trovero' comunque uno di quei tabelloni turistici con la mappa e mi bastera' fargli alcune foto con la macchinetta digitale per usarla ed arrivare finalmente all'ostello e verificare se il tassista aveva fatto lo scansafatiche e mi aveva portato a spasso a vuoto. Finalmente avevo recuperato il senso dell'orientamento! e questa e' la lezione piu' importante per i neofiti di Ucraina: moneta locale per il taxi e mappa della citta' non vi devono mai mancare se arrivate nel cuore della notte.
Un'altra delle difficolta' che si dovrebbe conoscere ma che ci si scorda quando ci si arrugginisce nelle comode pigrizie della vita polacca e' che spesso le informazioni su internet le troverete in caratteri latini, e poi arriverete e vi ritroverete con l'alfabeto in cirillico, cosa nota, salvo il fatto che il cirillico ucraino e' leggermente diverso da quello russo e quando cercherete via Halytska in cirillico ve la troverete con la G e se leggete il cirillico alla russa rischiate di metterci minuti o di non trovare la via prima di leggere correttamente
Che bello, siamo in Ucraina
Arrivo quindi finalmente a destinazione, ma trovare l'ostello si rivela una missione impossibile: la via termina in un dedalo circolare di blocchi sovietici numerati quasi a casaccio e per trovare il numero 38 devi girarteli praticamente tutti
Il mio polacco ormai fluente
, vabbeh esageriamo, e il mio russo arruginitissimo mi permettono tranquillamente di chiedere soccorso ad un ragazzone locale sulla 30na con un rottweiler piu' grosso di lui
che nonostante l'aria non esattamente rassicurante e' gentilissimo e telefona ad amici del quartiere per capire dove cazzo sta 'sto numero 38 e dopo avermi accompagnato mi risolve l'ulteriore grana ucraina, cosa da dover mettere in conto quando si viaggia da queste parti: per risparmiare sui costi, la reception molto probabilmente sara' non esattamente h24 come dicono, ma dovrete telefonare una volta alla porta ed aspettare che qualcuno venga ad aprirvi, molto piu' probabilmente dall'esterno
perche' deve partire da casa per raggiungervi. In taluni casi le stesse complicazioni logistiche le potreste avere anche al ritorno dalle vostre bighellonate, perche' potrebbero non dare chiavi agli ospiti. Il problema e' che talvolta il numero potrebbe non essere immediatamente raggiungibile costringendovi a lunghe attese al gelo (mentre magari l'addetto di turno ronfa al calduccio
)
Insomma un'altra delle cose da fare e' procurarsi al piu' presto una sim card locale altrimenti siete fottuti.
Come dicevo le mie premonizioni si rivelano tutte fantozzianamente vere: Benvenuti in Ucraina