flyingsoul ha scritto:est_rane0 ha scritto:dai per scontate troppe cose che scontate e dimostrate non sono:
1) cosa intendi per felicita' e soprattutto come la misuri e compari in societa' differenti
2) che esistano societa' felici...quali e dove?
3) che il fine di sopraffare sia perseguito con successo...la storia dimostra il passaggio da societa' piu' brutali a meno brutali nonostante eventi di brutalita' crescente per riportarle indietro: leggasi seconda guerra mondiale tra i casi piu' recenti e costruzione dell'unione europea. Leggasi sviluppo tecnologico, economico e DEMOGRAFICO globale a dispetto di realta' locali desolanti quali quella italiana nella vetusta e in crisi europa, o l'olocausto russo postsovietico a fronte di Cina e India dove la vita umana vale un tanto al kilogrammo. Societa' che aumentano di regole e complessita' per ingabbiare gli istinti umani piu' primitivi e distruttivi e permettere sviluppo al prezzo di una crescente frustrazione: nevrosi e depressioni che aumentano (malattie del benessere come l'obesita') o a scapito del libero arbitrio individuale e dei diritti civili (vedi gli Stati Uniti e il controllo ormai senza freni anche dei suoi cittadini incensurati e insospettati a scopo preventivo e l'uccisione di PRESUNTI terroristi all'estero attraverso Droni teleguidati dalla Cia)
1) http://www.happyplanetindex.org/data/
2) http://www.produzionidalbasso.com/pdb_1548.html
3) non è chiaro cosa vuoi dire
1) Voglio dire che la definizione di felicita' e' alquanto opinabile, quello che hai linkato e' un indice, ma tieni presente che tutti possono proporre un indice e che questo oltre a dover essere costruito con criterio e non sulla base del mi piace a me deve poi essere validato scientificamente per certificare una attendibilita' statistica a quantificare un fenomeno. Ora sono contento che una the new economics foundation si fabbrichi un suo indice ad uso e consumo, pero' metterei bene in evidenza chi sono i tizi che ci hanno lavorato sopra e un po' di bibliografia, cosa che sul sito non trovo. Insomma se fosse roba sfornata da una universita' forse per un momento mi turerei il naso e non sentirei il bisogno di investigare troppo
2) Il nome di questa societa' felice da prendere a modello non lo hai fatto: infatti non esiste. Se dovessimo poi basarci sul sito e il link numero due staremmo freschi poi. Vaglielo a dire ai Sardi senza arrivare alla valle degli Hunza in Pakistan che sono gli uomini piu' felici della terra. Anche li' ci sono comunita' di ultracentenari. Loro pero' le cose che fai te per renderti felice, tipo cercare di trombarsi le fiche in Ucraina non le fanno quindi 2 le cose: o non sono davvero felici o tu saresti davvero molto infelice in un pianeta del genere
3) La storia mostra come l'uomo continua ad essere lontano dalla felicita', dalla pace ed armonia universali e anche locali. Purtuttavia oggi ci sono miliardi di uomini che hanno stili di vita inimmaginabili soltanto fino a 100 anni fa. Non c'e' felicita' ma sicuramente progresso si e ci siamo arrivati nonostante i disastri di oggi abbiano una portata distruttrice, come la seconda guerra mondiale, infinitamente maggiore rispetto alle guerrichie di centanni dei tempi andati
In sintesi aspirare ad un'economia che lavori per l'uomo e non ad un uomo che lavori per l'economia e' auspicabile ma probabilmente e' necessario fare discorsi piu' sofisticati di quelli dell'uruguaiano...e poi i politici...non riescono a tagliarsi lo stipendio e tu pensi che possano loro costruire una architettura per la felicita'? fortuna che muoio prima che lo facciano