On a walkabout - monte Pelio

In questa sezione del forum si può discutere, postare notizie e chiedere informazioni riguardo le proprie esperienze, emozioni ed avventure di viaggio.

On a walkabout - monte Pelio

Messaggioda Samusadork » 28/07/2012, 23:29

E' un periodo piuttosto travagliato, di transizione fra un passato che non avrei mai pensato di dovermi lasciare alle spalle e un futuro ancora completamente nebuloso. Decido di sfruttare il ponte del 25 aprile/Primo maggio per un viaggetto solitario all'insegna dell'introspezione: la meta, scelta con il criterio del quale-volo-ryanair-costa-meno, è Volos. Una volta lì, si vedrà.

25 aprile - incontri casuali
Spulciando i vari siti ho maturato l'idea di avventurarmi a piedi sul monte Pelio, coperto di boschi e sedicente dimora dei Centauri, che si staglia verde e massiccio ad oriente di Volos. Ovviamente, non ho la benchè minima preparazione fisica nè tantomeno l'equipaggiamento per affrontare un trekking. Assemblo uno zaino alla bell'e meglio, punto la sveglia alle sei ed eccomi, la mattina del 25 aprile, calcare le vie in direzione della stazione Principe con ai piedi le fide reebok verdastre. Nello zaino un paio di cambi, un sacco a pelo, un'amaca e poco altro. Non ho neanche una torcia, per fortuna per i cinesi di Sottoripa la Liberazione deve ancora arrivare e riesco a procurarmene una (pessima, scoprirò poi). Mi presento in stazione in larghissimo anticipo; per ammazzare il tempo mi lascio volentieri intortare da una coppia di vecchiette desiderose di testimoniarmi l'infinità bontà di Geova. La tenzone dialettica dura una buona mezz'ora, al termine della quale ciascuna parte si ritira senza essersi smossa di un millimetro dalla posizione originaria. E' ora di prendere il treno.
Flash forward fino ad Orio, dove m'imbarco senza problemi. La trasvolata scorre liscia e l'approccio scenografico dal mare al minuscolo aeroporto di Nea Anchialos mi consegna in perfetto orario alla terra ellenica.
Il bus della locale KTEL, i cui servigi imparerò ad apprezzare nei giorni a seguire, mi deposita nel centro nevralgico della città - non è vero: in realtà non c'è nulla a parte le due stazioni dei bus (urbano e suburbano), l'ufficio del turismo e un supermercato, ma questo è esattamente ciò di cui ho bisogno, quindi... Mi precipito all'ufficio informazioni dove una ragazzina paffuta dalle enormi tette - visibilmente entusiasta di trovarsi di fronte il primo ed unico visitatore della giornata - mi consegna una lista degli alberghi della città e mi ammannisce una serie di lepide informazioni sui dintorni - nulla che non fosse già sulla brochure raccattata in aeroporto, ma il contatto umano fa sempre piacere.
La saluto calorosamente e ignoro il consiglio finale di lasciar perdere gli alberghi a una stella - anzi, mi dirigo decisamente verso il più prossimo di essi.
L'alberghetto affaccia sulla strada principale, a ridosso del porto. La signora parla inglese come io parlo greco, ma con un po' di buona volontà e un bloc notes per scrivere le cifre riusciamo ad accordarci. L'hotel Argo sarà la mia casa per stanotte.
Esco nuovamente e compro un minimo di viveri, un coltellino e una mappa (l'ottima Terrain "Kentriko Pilio 1:25000", che ho sott'occhio anche in questo momento per ricordarmi i percorsi), poso la spesa in camera, pianifico il tragitto dell'indomani e mi tuffo nella Volos by night.
L'animo greco non finirà mai di stupirmi: è mercoledì, c'è la crisi, siamo in mezzo a una campagna elettorale tesissima, eppure il lungomare coi suoi dehors trabocca di gente intenta a bersi l'aperitivo o l'immancabile frappè. Faccio un giretto, addento un gyros comprato alla rosticceria del quartiere, dove tento di tirarmela con le tre parole di greco che conosco ma vengo sgamato prima ancora di aprir bocca, e poi si torna in albergo. Domani sveglia presto, direzione Kalà Nerà.

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La chiesa grande (Aghios Nikolaos?)
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Re: On a walkabout - monte Pelio

Messaggioda geom.Calboni » 31/07/2012, 13:08

Interessante. Pensavo a Volos esclusivamente come base a/r per la Grecia ma vedo che in realtà può offrire anche blitz apposito....
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Nella vita le cose serie, alla lunga, ti fregano. Gustiamoci le cose effimere che proprio in quanto tali non ti tradiscono mai.

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Re: On a walkabout - monte Pelio

Messaggioda Samusadork » 01/08/2012, 9:35

geom.Calboni ha scritto:Interessante. Pensavo a Volos esclusivamente come base a/r per la Grecia ma vedo che in realtà può offrire anche blitz apposito....

Alcune voci dicono che ci si trovino i mezedes migliori della Grecia... ovviamente da accompagnare con tipico tsipouro (varietà locale di ouzo)!

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La mia cena dell'ultima sera allo tsipouradiko di odos Rozou. Tsipouro, cubetti di barbabietola, patate con verdure e pesce pagato tipo 5 €. (il gestore è un amante delle moto italiane, Ducati in primis :D )

A parziale integrazione: la città architettonicamente non è niente di che (integralmente ricostruita dopo il terremoto del 57) ma offre buoni spunti di "volgarità"... i dintorni invece sono proprio belli.
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Re: On a walkabout - monte Pelio

Messaggioda Samusadork » 17/12/2012, 0:18

[Riprendo il filo del discorso]

26 aprile, mattina - Pietre, boscaglia e rotaie
Se il buon giorno si vede dal mattino, oggi sarà una giornata pessima. La macchina fotografica è morta e non c'è verso di resuscitarla: d'ora in poi tutte le foto saranno prese col cellulare.
Cammino di buona lena verso la stazione dei bus costeggiando il porto con le caratteristiche barche dei pescatori che mostrano ai pochi passanti mattinieri il pescato del giorno.
Biglietto, pensilina, eccomi a bordo. Come al solito, mi impunto al volermela cavare senza chiedere informazioni (prima o poi la pagherò), per fortuna capto le sillabe "kala nerà" pronunciate da una signora che scende: è la mia fermata! Mi precipito anch'io.
Il torpedone verde mi lascia sul ciglio di una strada; un palo della luce con gli orari dei bus e una pompa di benzina in lontananza sono gli unici punti di riferimento visibili. Il viaggio vero, quello per cui sono venuto fin qui, comincia adesso.
Incredibile a dirsi, imbrocco la strada giusta e un gentile signore - vedendomi con zaino in spalla e mappa in mano - capisce subito che sono venuto lì per i "kanderimi! petras! tac-tac-tac" - così mi dice, indica a destra, io annuisco e lo ringrazio come meglio posso nel mio greco elementare... ma che per fortuna comprende la parola "kanderimos" (sentiero acciottolato)!

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"La Via prosegue senza fine"... questo è l'inizio del sentiero e quello è esattamente ciò che ho pensato al momento di metterci piede. Sarò scemo...

Il sentiero si snoda dapprima attraverso gli uliveti, costeggia un piccolo cimitero di campagna e comincia ad inerpircarsi sulla collina. La massa frondosa del Monte mi si staglia davanti e non mi pare possibile che entro stasera io possa essere dall'altro lato. Eppure, così dicono la mappa e i siti di camminatori, vorremo mica dargli torto?
Mano a mano che si sale, il paesaggio lentamente cambia: agli ulivi si sostiuiscono gli alberi da frutto, poi comincia la macchia.
Le uniche anime vive che incontro sono capre al pascolo e due tizi che portano giù fascine di legna a dorso d'asino.
Cammina che ti cammina, ci si avvicina al villaggio di Milies. Lungo il sentiero corrono elaborate canaline per lo scolo dell'acqua: va bene che òa regione a valle è agricola, ma quest' opera di ingegneria idraulica sembra fin eccessiva. L'enigma si scioglie di lì a poco, quando - visione surreale - dal nulla appare una minuscola stazione ferroviaria sormontata da un imponente fontanile ancora tronfio della sua passata gloria. Ecco a cosa serve tutta quell'acqua: alla caldaia del treno a vapore!
E' la fantomatica ferrovia a scartamento ridotto del Pelio, costruita - apprendo poi - niente meno che dal padre di De Chirico (che infatti è nato a Volos) per trasportare il legname e il carbone fino al porto, oggi accorciata e riconvertita a trenino turistico.
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Stazione di Milies
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Re: On a walkabout - monte Pelio

Messaggioda Maxdivi » 18/12/2012, 16:48

Samusadork ha scritto:L'animo greco non finirà mai di stupirmi: è mercoledì, c'è la crisi, siamo in mezzo a una campagna elettorale tesissima, eppure il lungomare coi suoi dehors trabocca di gente intenta a bersi l'aperitivo o l'immancabile frappè.


C'e' una leggenda :D ma in realta' non credo sia cosi' fantasiosa ;) che narra che durante l'assedio di Costantinopoli da parte turca, nonostante il cannoneggiamento continuo, all'interno della citta' continuassero impertierriti i banchetti stratosferci.....
Ultimamente sono entrato a conoscenza di un'altra leggenda....pare che la cotoletta alla milanese 8-) nacque dal diffondersi della voce che i bizantini per dimostrare la loro opulenza :mrgreen: usassero spolverare d'oro la carne quando la servivano in tavola :D
Da Milano la voce poi raggiunse Vienna, dove non volevano esser da meno, ed incominciarono, non avendo finanze uguali a spolverarla con pangratto in modo da dare l'aspetto dorato....misero impero asburgico :lol: :lol:
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Re: On a walkabout - monte Pelio

Messaggioda Samusadork » 20/12/2012, 18:36

26 aprile, pomeriggio - Pelio, frazione di Sanremo
Superato il villaggio con la sua allegra piazza invasa di scolari in gita, il sentiero comincia ad inerpicarsi sul serio e i terrazzamenti cedono il posto al bosco vero e proprio. Il cartello indica Xourichti a 4 ore di distanza, in realtà ci vorrà un po' meno.
La macchia è selvaggia ed a tratti quasi inestricabile. Raccatto un bastone e comincio a mulinarlo con la duplice funzione di aprire il sentiero (su cui non sembra essere transitata anima viva da molto tempo) e di fare casino per segnalare la mia presenza a eventuali bestie aqquattate. L'ultima cosa che voglio è disturbare una cinghiala con cuccioli.
Un sacco di tempo per pensare: la mia mente è vuota e vaga in ogni direzione.
Siccome a mulinare il bastone ci si stanca ma devo continuare a fare casino - novello Orfeo - mi metto a cantare, tanto chi mi sente?
Il repertorio tocca vari generi finché per la disperazione non rispolvero i trilli in genovese. Sto veramente raschiando il fondo del barile e comincio ad essere stanco.
Come sia, sbuco sull'altro versante e mi fermo a godermi lo spettacolo dei due mari, alla mia sinistra l'Egeo, alla mia destra il golfo Pagassiatico, che si stendono in lontanza. Entro a Xourichti (quattro case in croce) e mi concedo una pausa ristoratrice nella piazzetta deserta. La sola presenza viva è data da una fontana. Riempio la bottiglia e riparto, questa volta su asfalto, in direzione Tsagarada.

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Xourichti, 4 ore

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golfo Pagassiatico. Stamattina ero là in fondo?!

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Egeo, ma quanto sei blu?

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ponte a schiena d'asino alle porte di Tsagarada

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Tsagarada: la piazza con l'albero più grande che abbia mai visto, credo un platano. Il famoso platano di Ippocrate a Kos gli fa una pippa.
Mi stendo sotto il platano con la testa sullo zaino e mi addormento felice e beato (vedi sotto...).
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Re: On a walkabout - monte Pelio

Messaggioda Samusadork » 23/12/2012, 13:27

26 aprile, sera - Sempre sia lodato!
Ora che ho dormicchiato una mezz'ora e il pomeriggio comincia a declinare, è tempo di prendere una decisione sull'indomani e soprattutto su dove passare la notte.
L'idea è quella di dare la scalata al monte passando per il "sentiero dei Centauri", che da Tsagarada (500 m) tira dritto su per il monte fino alla cima (1400 m) e prosegue in costa fino alla località sciistica di Chania, sul versante nord. Da lì, un giorno e mezzo di cammino riporta indietro a Volos.
Mappa alla mano, noto un puntino stuzzicante lungo la salita, 5 o 6 km fuori dal paese: la dicitura riporta "Agios Athanasios en Atho", sarà una chiesa, una cappella? Se riuscissi a raggiungerla e a sfruttare un eventuale portico per dormire, sarebbero 300 m di dislivello guadagnati.
Con la leggerezza dell'incoscienza e l'esaltazione dello sfinimento mi rimetto in marcia e giungo alla chiesetta mentre comincia ad imbrunire.
Di portici non se ne vedono, ma nella toppa c'è una chiave. La giro, e la porta si apre.
Pondero il da farsi per un po'. Di tornare a valle non se ne parla - ormai è buio e sono troppo stanco; dormire in chiesa mi sembra una profanazione (nonostante non segua alcuna religione [o forse proprio per questo] mi faccio mille problemi sul rispetto per i culti altrui); potrei provare ad arrangiarmi sulla panca da picnic nello spiazzo...
... ma i rumori del bosco di notte mi dissuadono - e poi, onestamente, chi me lo fa fare? - così rientro e stendo il sacco a pelo nell'angolo accanto alla porta.
Le stelle viste dalla radura sono piccoli buchi chiari nel cielo nero.
Punto la sveglia prima dell'alba - non sia mai che qualche pellegrino mattutino mi trovi lì e mi corchi di mazzate - ringrazio mentalmente il buon Attanasio per l'ospitalità e mi addormento sul durissimo e freddissimo pavimento.
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Re: On a walkabout - monte Pelio

Messaggioda geom.Calboni » 24/12/2012, 2:28

Samusadork ha scritto:[b] ormai è buio e sono troppo stanco; dormire in chiesa
rientro e stendo il sacco a pelo nell'angolo accanto alla porta.
Le stelle viste dalla radura sono piccoli buchi chiari nel cielo nero.
Punto la sveglia prima dell'alba - non sia mai che qualche pellegrino mattutino mi trovi lì e mi corchi di mazzate - ringrazio mentalmente il buon Attanasio per l'ospitalità e mi addormento sul durissimo e freddissimo pavimento.

Questa resta storica... :o :)
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Re: On a walkabout - monte Pelio

Messaggioda Samusadork » 05/04/2013, 12:58

27 aprile, mattina - Alive!
Se ci fossero galli nei dintorni, starebbero per mettersi a cantare - ma siccome non ce ne sono, fidiamoci dell'orologio che indica le 6 meno 20. I colori stanno tornando lentamente a popolare le cose mentre m'inerpico lungo lo sterratone che punta verso la cima. Prima ed unica imperfezione della mappa, il tratto in costa che dovrebbe portarmi all'imbocco del sentiero vero e proprio è di svariati chilometri più lungo dei miseri 3 riportati, col risultato che giro a vuoto per un paio di false piste.
Toh, guarda che bizzarro fenomeno: nonostante la primavera ormai inoltrata si notano ancora piccoli nevai sparsi qua e là. Il disgelo fa egregiamente il suo dovere a mezza costa e la strada è spesso interrotta da torrenti variabili fra il rigagnolo e l'impetuoso.
Il pensiero che, se guadando uno di questi dovessi spaccarmi una gamba, nessuno ha la minima idea che io sia qui comincia subdolamente a farsi strada, ma figurati: cosa vuoi che succeda?
Dietro una curva, imprevista eppure non del tutto imprevedibile, eccola. La strada non esiste più: il pendio è completamente ricoperto di neve, se ne percepisce a malapena la traccia dallo spazio inusuale tra gli alberi del bosco.
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Ormai che sono qui, continuo ancora per un po': la cima non può essere lontana e il sentiero, che ora sale ripido e quasi verticale, è segnalato da appositi paletti col cartellino giallo.
Un ponte di neve sopra un torrentello cede, sprofondo e mi ritrovo nell'acqua gelida inzuppandomi completamente. Sarà mica il caso di tornare indietro? Nooo, si continua! La cima deve essere vicina.
I cartellini gialli scompaiono inghiottiti dalla neve sempre più alta (saremo intorno a 80 cm almeno) e i segni sugli alberi sono l'unico modo per orientarsi. Ma si continua!
Sulla neve fresca appaiono tracce di svariati animali, fra cui un verosimile canide (volpe? lupacchiotto?). Ma si continua!
E poi succede: sbuco in una radura e su nessun tronco identifico alcun segno. Ho perso il sentiero.
E vaffanculo, chi me lo fa fare? Per tornare indietro una traccia sicura c'è, la scia che ho lasciato arrancando in salita.
Una volta presa la decisione, mi precipito giù a rotta di collo.
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Come esco dal bosco il familiare paesaggio agreste mi riaccoglie nella civiltà, insieme ad un surreale tavolino da picnic chiaramente messo lì appositamente per me dal giorno della creazione del mondo.
Godo assorbendo ogni raggio del sole che asciuga me e le mie povere scarpe.
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