Tbilisi, capitale della Georgia. Della grande città ha solo il traffico, per il resto ha l'atmosfera di un paesone. Da qualche anno è in corso di un processo di riqualificazione e rinnovamento che ha portato il bellissimo centro storico a confrontarsi con edifici e costruzioni modernissime; e da una di queste, la cabinovia, sono state scattate le prime tre foto.
Questa è la parte occidentale. Spiccano il Palazzo presidenziale, il ponte della pace e due "cosi" che diventeranno un teatro e una galleria d'arte.
Abitazioni del centro storico con i caratteristici balconi in legno.
La cattedrale di Tsminda Sameba, consacrata nel 2004.
La moschea dalla struttura particolare.
Il ponte della pace illuminato da giochi di luce.
La chiesa di Metekhi
La fortezza di Nariqala.
Un tipico forno georgiano a pozzo in cui l'impasto viene fatto cuocere sulle pareti di pietra. Il risultato è un pane morbido con una base croccante, molto saporito.
Tbilisi è piena di questi paybox, servono per pagare bollette, multe, ricaricare cellulari, bolli auto e molte altre cose
Iniziamo il nostro tour, in autostrada ci fermiano in questa stazione di servizio, bella!
Il traffico dell'ora di punta!
Il compleso monastico di Davit Gareja, costituito da due monasteri principali. Questo è quello di Lavra, ancora abitato.
Per raggiungere l'altro, quello di Udabno si scollina e si segue questo sentiero lungo il confine tra Georgia (a sinistra) e Azerbaijan, marcato dal corrimano. Che a un certo punto termina e se non ci sono i soldati georgiani a fare un fischio si finisce inevitabilmente per sconfinare e a fare due chiacchiere con i militari azeri. Niente sdoganamenti però.
L'Azerbaijan.
Una delle chiese affrescate del monastero di Udabno.
La cità rupestre di Vardzia, oltre 100 abitazioni scavate nella roccia disposte su 13 piani.
La chiesa...
...interamente affrescata.
Per un paio di giorni ci dedichiamo al trekking nella regione del Kazbegi, al confine con la Russia. Per raggiungerla si percorre la Strada Militare Georgiana, costruita dai Sovietici nell'800 per collegare Tbilisi a Vladikavkaz attraverso il Caucaso.
E' d'obbligo una sosta alla fortezza di Ananuri.
Dal nostro B&B punto l'obiettivo di giornata, la chiesa di Tsminda Sameba.
La strada è lunga, arranco sotto il peso degli anni e sopratutto di mia figlia che porto in spalla, ma arrivati in cima il panorama ripaga di ogni fatica.
Salutiamo la Georgia è partiamo per l'Armenia. In treno. Notturno Tbilisi-Erevan. Le alternative erano 6 ore di viaggio diurno con taxi collettivo o marshrutka (un minibus).
La scelta si rivelerà felice, per la prima volta in vita mia viaggio in F (il treno è infatti diviso in quattro classi), ovvero in uno scompartimento con due letti. Gli interni sono agée ma molto puliti, i letti comodi. La capotreno, una matrona stampo sovietico, ci prende in simpatia limitandoci al massimo i disagi alle frontiere. Mia figlia riuscirà a dormire tutta la notte. Il visto armeno lo otteniamo direttamente in frontiera senza lungaggini burocratiche al costo di 7/8 euro.
Erevan è molto più moderna di Tbilisi, sia nell'architettura che nel modo di vestirsi dei locali.
L'edificio più bello è questa moschea situata all'interno di un centro culturale islamico e recentemente restaurata grazie a un finanziamento iraniano.
Il bellissimo minareto.
Un autobus a lunga percorrenza.
In Armenia i monumenti da vedere sono praticamente solo monasteri. Haghpat e Sanahin sono i più famosi e visitati, ma questo è quello più bello a mio giudizio, Akhtala.
L'interno della chiesa è interamente affrescato.
Da Alaverdi, quasi al confine, ripartiamo per Tbilisi in taxi. Sosta alla pompa del gas...i pezzi di antiquariato si sprecano.
Vi lascio con i colori dell'autunno georgiano.
Buona notte.
Ciao!