In occasione dei 1700 anni dell’Editto di Costantino (anno 313, noto anche come Editto di Milano o Editto della tolleranza), ho colto l’occasione per recarmi a Costantinopoli. Ovviamente, sono stato spinto anche dagli illustri predecessori di OTRA che prima di me hanno visitato la Seconda Roma.
Come mio solito, non scriverò un racconto sistematico del viaggio, ma sceglierò un singolo luogo di interesse: Palazzo Dolmabahçe (in turco Dolmabahçe Sarayı).
Si tratta del primo palazzo di stile europeo costruito a Istanbul, tra il 13 giugno 1843 ed il 7 giugno 1856, su iniziativa del Sultano Abdul Mejid I (1839-1861). È situato nella parte europea della città ed è affacciato sul Bosforo di fronte al distretto metropolitano di Üsküdar.
Il palazzo fu il principale centro amministrativo dell'Impero Ottomano dal 1856 al 1924, fatta eccezione per un periodo di venti anni (1889-1909) durante i quali fu utilizzato Palazzo Yıldız.
Più precisamente, gli ultimi sei sultani ottomani e l’ultimo califfo, Abdülmecid Efendi, hanno vissuto nel Palazzo Dolmabahçe dal giorno della sua inaugurazione fino alla soppressione del Califfato avvenuta nel 1924.
Tra il 1927 e il 1949, il palazzo fu utilizzato come residenza presidenziale. Mustafa Kemal Atatürk (1881-1939), il fondatore della Repubblica Turca, ha qui vissuto dal 1927 al 1938. È interessante notare che proprio in questa residenza Atatürk è morto alle 9:05 del 10 novembre 1938.
È stato realizzato con i migliori materiali a disposizione: colonne greche, volte moresche, pavimenti in ebano, mogano e legno rosa, cristalli Baccarat e di Waterford, alabastro, marmo di Carrara, lampadari di Murano,ori, argenti e prismi per creare effetti luminosi.
La residenza contiene elementi ecclettici degli stili barocco, rococò, neoclassico uniti a quelli dell’architettura tradizionale ottomana, creando così una nuova ed originale sintesi. Il disegno e le decorazioni del palazzo riflettono un’influenza crescente degli stili europei dell’epoca.
La struttura principale del palazzo è costituita da tre parti.
1 - Gli appartamenti di Stato si estendono su una superficie di 45.000 mq calpestabili, 285 stanze, 44 sale di ricevimento. La zona prettamente abitativa comprende anche un hammam realizzato in marmo ed alabastro ed, inoltre, una libreria contenente i libri del califfo Abdul Mejid II.
2 - Anche se il Palazzo Dolmabahçe è costruito sotto l'influenza occidentale e aveva come modelli dei palazzi europei, si è avuto cura di separare l'harem imperiale della parte amministrativa. Quindi, diversamente dal Palazzo Topkapi, l'harem è una parte del palazzo, non una sua struttura distaccata.
È composto da 50 stanze con saloni e sale di ricevimento ed era abitato da un centinaio di odalische.
3- Il salone delle cerimonie, situato tra il harem e gli appartamenti di Stato, è la più alta e la più magnifica stanza del palazzo. Il salone è apparentemente diverso dal resto del palazzo, con una superficie di oltre 2000 mq, 56 colonne, una cupola di 36 metri di altezza e un lampadario da 4,5 tonnellate con 750 lampade. Questo lampadario è stato acquistato dall'Inghilterra su ordine del sultano Abdülmecid. È lampadario di cristallo in stile Bohemien più grande del mondo. Il Palazzo possiede la più grande collezione del mondo di lampadari di cristallo Baccarat.
Il salone era ed è utilizzato per importanti cerimonie di Stato.