il rada in madagascar

In questa sezione del forum si può discutere, postare notizie e chiedere informazioni riguardo le proprie esperienze, emozioni ed avventure di viaggio.

il rada in madagascar

Messaggioda radaulpa » 29/10/2013, 19:03

ambanja
Ciao a tutti.
oggi le vostre capacità interpretative verranno messe alla provq: tastiera diversa dalla europea e lettere consumate sulla tastiera

ieri a mezzogiorno ho saputu che il biglietto per nosi be ea disponibile e dopo unq notte in volo ecconi qua.
Impressioni a freddo ne ho poche.
i locqli sono qccoglienti e sorridenti(meno che in sud est asiatico, pero)


caldo
versi strani di animalo
fiori e piante a figlia piccolq

questra mattina sono andato in un uficio air madagascar per vedere se prendere direzione sud e volo verso nord o voceversa, r conviene il volo da antanarivo a anteserana

arrivato a nosi be ho preso una barca per la isola maggiore e poco dopo essere partiti il motore si é spento
....comincoano bene....

domano dovreo andare a vedere una piantagione di spezie
vi sapro dire
ciao!!!
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Re: il rada in madagascar

Messaggioda Samusadork » 29/10/2013, 20:04

Grande Rada, aspetto racconti e foto qui a Zena.
Samu è il nome, 's a dork è una constatazione...

Chiedetemi di isole dell'Egeo, Corsica, un po' di Messico, un po' di Giappone.
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Re: il rada in madagascar

Messaggioda cozzi11 » 30/10/2013, 12:10

Grande Rada!!

Vieni a casa carico di vaniglia!!
أنا أعرف كيف يكتب في الخارجية

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"Sì sì ok,son tutti bravi ragazzi eh,però dovrebbero fare un po' di meno..."

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Re: il rada in madagascar

Messaggioda radaulpa » 30/10/2013, 19:05

Ciao sono ad ambanja.
Stamattina ho visto una scena abbastanza curiosa appena uscito dall'hotel.dei ragazzini portavano delle vacche magre al pascolo pper le. Vie della città .la cosa curiosa non era che le portassero, ma come face ano per direzionarle.lanciavano dei mazzetti di erba dal colore acceso(e immagino dal gusto poco gradevole)di fronte al piccolo di animali.le mucche ci si buttavano a capofitto essendo l'unica cosa verde nel marroncino della strada, ma i ruminanti unaa volta dato un morso al mazzetto lo lasciavano a terra e i ragazzini, dietro gli animali, rilanciavano il mazzetto piu'avanti.in questo modo la mandria proseguiva.
L'escursione prevista per oggi era una piantagione di spezie. Avevo previsto di anDare intorno alle 10 ma il sole era gia' troppo forte.mi e' piaciuta.ho visto varie piante che non conoscevo e ho comperato (poche) spezie dAi profumi molto intensi.lungo il ritorno il tramonto era bellissimo.qui ci sono alberi ad alto fusto.E'abbastAnza curioso perché sulla stradA dal mare a qui la vegetazione era bassa,arbustea. Anche la terra ha cambiato colore.ierI era sul grigio/marrone chiaro , qua e' piu' scura, con poche note di rosso.
Oggi ho visitato anche il meRcato locale e ho prenotato il posto per domattina su un taxi brousse.devo dire che quelli che ho visto partire oggi dalla stazione erano abbastanza sgangherati e stracarichi.domani mi toccano una 7-8ore su uno di questi mezzi.ho chiesto alla fermata una cittadi a piccola con hotel.vedremo che succede.oggi sono andato in banca almeno 3volte e tutte a vuoto.spero di riuscire a prelevRe a breve ,fra un Po finisco il contante .
Confido di vedere il parco di ankarafasina. Domani cerco di organizzarmi in quel senso.
Incredibilmente una bottiglia d'acqua costa come un passaggio di 5km in bici taxi (2000 ary-ary circa 70eurocent).
Ciao!!
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Re: il rada in madagascar

Messaggioda geom.Calboni » 05/11/2013, 12:10

Che fine hai fatto? Dove ti trovi ora?
"Stiamo attenti, siamo contenti, comportiamoci bene e mangiamo la semplicità".

Nella vita le cose serie, alla lunga, ti fregano. Gustiamoci le cose effimere che proprio in quanto tali non ti tradiscono mai.

Studio la Serbia, mi piace la Russia, frequento la Polonia.

"Ho avuto molti ospiti e di varie nazionalità ma solo quella sera tutto il il locale parlava italiano"
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Re: il rada in madagascar

Messaggioda radaulpa » 05/11/2013, 20:37

Ciao a tutti! Vi scrivo da Antsohihy .mi sono fermato qui per spezzare il viaggio tra Ambanja e Majunga. Questa e' una cittadina sonnolenta,ma con unvivace mercato nella parte alta della città e un paio di banche(di cui una con bancomat).
Ieri sera tornato in hotel ho incontrato dei ragazzi italiani che lavorano qui in Madagascar.il ragazzo segue un progetto idrico,le ragazze lavorano per una ONG che Si occupA di dispersione scolastica. Mi dicono che qui per insegnare non c'e un esame di stato e gli insegnanti non sono granche' preparati. Parliamo un po di società e di come sono arrivate qui. Si beve fino a tardi.
Mi parlano di gri-gri, una sorta di malocchio locale, sono incuriosito e oggi sull'autobus ho provato ad avere qualche info in piu', ma ho Avuto risposte discordanti.
L'autobus da queste parti sichiama taxi brousse e viene caricato all'inverosimile. Parte quando è pieno, per poi essere riempito ulteriormente. Una buona strategia per non viaggiare come sardine è prenotare il posto davanti il giorno prima. In questo viaggio verso Antsohihy dietro di me c'erano tantissime teste + i bambini, che si vedevano meno, ma erano tanti e si sentivano.
I paesaggi di oggi sono stati tutti molto selvaggi.Dai fiumi alle vallate il segno dell'uomo era minimo. Ho visto vari villaggi con case di legno e anche case isolate. Tutte avevano tetto di paglia o palma.
Vicino ad una di queste case ho visto la classica scena che rimanda all'africa :donna in abiti lunghi molto colorati che pesta energicamente con lungo bastone il contenuto di un mortaio e piccolo bimbo nerissimo seduto subito a lato. Il tutto sotto un grande albero con foglia minuscola.
Il paesaggio andando a sud attraversa delle alture. Ampie parti di queste sono bruciate e il nero degli incendi e' e evidente anche sulle rocce. Passiamo da degli insediamenti. Sono super affollati. Le piccole città si sviluppano giusto lungo la strada principale; solo un paio di isolati da una parte e dall'altra. Più si va a sud più la terra diventa rosso acceso. Le alture diventano arrotondate e la vegetazione diventa bassa. La mancanza di insediamenti e di inquinamento favorisce indubbiamente la visibilità .All'occhio il panorama spazia molto in lontananza e il cielo e le sue nuvole anche. In particolare le piccole nubi che popolano il cielo paiono spaziare fino a dove la vista riesce a rincorrerle; letteralmente a perdita d'occhio. Anche oltre al profilo delle colline rossastre che si percepiscono fino a grande distanza; Si ha l'impressione che oltre l'orizzonte le nuvole tocchino terra. Questa sensazione e' accentuata dal fatto che gli alberi alti diventano sempre meno.
A Lato della strada piccoli banchetti sgangherati in legno offrono prodotti di una economia familiare evidentemente di sussistenza.
Arrivato qui a Antsohihy vengo corteggiato dai vari agenti di compagnie di trasporto . C'e un mezzo che va Majunga in tempo per arrivare la luce del giorno. Mi faccio il biglietto e cerco da dormire . Trovo una camera in un affittacamere. Nel piccolo cortile c'e Norberto (il nome lo ho dato io). E' una grossa testuggine; Ha 8 anni ed e' grosso quasi quanto il mio zaino da 22 litri.
Subito dopo mangiato - riso e pollo in salsa di pomodoro- inizia a piovere molto molto forte e io ne approfitto per una siesta. Faro' un giro nella città dopo il fortunale e devo dire che non ho trovato grossi allagamenti .
La città si sviluppain una parte bassa con la stazione dei Taxi brousse, l'ufficio postale e la strada principale che attraversa la città e una alta, con le banche, il mercato, un paio di internet point, il municipio e i posti di polizia. Su tutto campeggia un grosso acquedotto. Le strade sono lastricate a pietre medio grandi. Le strade dalla città bassa a quella alta sono sterrate o lastricate a pietre grosse.
Il mercato è interessante. C'è parecchio pesce fresco e secco -per la prima volta vedo un polipo essiccato intero-, ortaggi, carne e parecchio tabacco da masticare. Il tabacco viene arrotolato fino ad ottenerne una consistenza simile ad una corda e poi arrotolato su sè stesso. si srotola e poi viene venduto a pezzi dei "corda".
Lascio il mercato e entro (inutilmente) in un internet point. discendo la strada verso la città bassa e mi allontano un pò dal centro propriamentre detto. Le strade sono sterrate di un colore rosso acceso e le case sono di legno. Tornando verso la fermata dei taxi brousse passo vicino ad un campo. Al calar della sera i ragazzi si trovano e fanno le loro partitelle, a volte con divise e scarpette, più spesso a piedi nudi. Ne ho visti in varie località, poco prima del tramonto -anche perchè voglio vederti a giocare prima col sole che picchia :lol: -
In hotel incontro un sud-africano che è qui per un progetto di ripiantumazione di alberi ad alto fusto e introduzione della cultura latifondistica legata ai legumi. Sostiene che ci sono ampie parti della nazione che sono fertili, ma non è facile confrontarsi con la popolazione locale che lotta con la fame e quindi, come si sa la fame è brutta e rende le persone poco ragionevoli.
La sera ero deciso più che mai a mangiare la capra (una mia passione, soprattutto arrostita), ma indirizzato al ristorantino di una signora molto grassa - la ho trovata proprio per questa sua caratteristica, non si usano insegne da queste parti- non aveva la capra e i sono fatto portare del pesce in salsa di pomodoro, l'acqua bollita con il fondo della pentola di riso e della manioca. Il ristorantino è molto semplice , aperto sulla strada,ma sembra pulito.
In televisione un servizio in francese sui droni. Mi fermo un pò a parlare con la signora e si concorda che gli USA di bush padre hanno fatto parecchi più danni di molte organizzazioni terroristiche per partito preso.
Ultima modifica di radaulpa il 19/11/2013, 20:22, modificato 2 volte in totale.
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Re: il rada in madagascar

Messaggioda radaulpa » 06/11/2013, 20:34

Majunga - .
Majinga è una città con un grande porto sulla sponda occidentale dell'isola di Madagascar, sul canale di Mozambico. Qui ci sono varie etnie arrivate sull'isola dall'africa continentale o da altre isole dell'oceano indiano piuttosto che del canale sopracitato e la differenza tra le etnie per strada è evidente già all'arrivo.
già... l'arrivo.
agognatissimo arrivo; non arrivavamo veramente mai.

Passiamo Port Bergè, una città sulla RN6 (rue nacional 6 ) che sono già cotto. Il manto stradale fa veramente cacare, ci sono dossi prima e dopo i ponti e posti di blocco con la mazzetta istituzionalizzata (di cui parlerò più avanti) da rispettare. La fermata del taxi brousse è nella piazza principale del paesone. C'è il mercato, le agenzie di trasporti, e il palazzo del municipio. In mezzo alla piazza il monumento alla indipendenza dell'isola. C'è in tutte le piazze principali di tutti i paesi. La piazza è sterrata e la terra è rossa. Sulla strada del paese tanti ricambi per biciclette. Qui di macchine se ne vedono proprio poche. Anche i taxi urbani sono a trazione umana: dei bici taxi.

Gli ultimi ponti prima dell tanto sospirato arrivo erano in metallo. Sono i primi ponti che vedo qui in metallo; successivamente ne passeremo parecchi e alcuni anche lunghi, ma questi, corti e tutti pieni di saldature non ispiravano grande fiducia. E anche l'autista li percorreva a passo d'uomo.
Ovviamente prima e dopo ogni ponte dosso per far rallentare il mezzo prima di impegnare il ponte e repentino e simultaneo arrembaggio da parte di bambini che cercano di vendere in ordine di frequenza( ci metto anche ciò che viene offerto nei villaggi):
- buste con manghi (un must, a lato strada ci sono banchetti o ragazzini che vendono manghi o che ne raccolgono nei posti più sperduti)
- banane fritte, arrostite al forno o sul fuoco, a volte crude
- spiedini di zebù arrostito
- samosa, pasta sfoglia con dentro cipolla e altre verdure o carne, viene accompagnata da una salsa piccante.normalmente triangolare normalmente è fritta ma può essere anche al forno
- acqua e succo naturale + o - freddo
- bustine con frutta secca
- ghiacciolo (normalmente mezzo sciolto), si presenta come una bustina dal contenuto freddo. si taglia un angolo e si succhia
- pollo arrostito con varie spezie, si presenta in vari colori
- ogni tanto della carne secca o del tamarindo, ma sensibilmente meno spesso.

Poco prima di Majunga di passano dei rilievi. Si passa una zona montuosa con bei panorami aridi, canyon non scoscesi, ma profondi provocati delle piogge guidano la vista dall'altopiano fino alla pianura sottostante. La mia stanchezza è ormai a livelli epici e memorabili. Il tramonto ci prova a distrarmi; il sole rosso illumina e colora i bassi arbusti secchi e ingialliti dal caldo che ricoprono la pianura punteggiata di verde; è veramente un bello spettacolo, ma io sono comunque stanchissimo.
Arrivato a Majunga vedo che c'è parecchio movimento nelle strade. Domani è il 1 novembre e il giorno del mio arrivo le strade sono piene di gente e di bancarelle.
Sono un pò spaesato, normalmente la sera le città sono deserte o poco ci manca e qui c'è parecchio fermento con pedoni e pousse pousse(dei carrettini trainati da giovani- e anche meno giovani- locali). Ci sono tante bancarelle che vendono vestiario e simili, elettronica etc. Quello che mi stupisce è che ci sono parecchie bancarelle di cibo non pronto, come carne o verdure. Una volta individuato l'hotel faccio un giro della città. Sono distrutto, ma vorrei avere una idea della grandezza della città e poi sono molto curioso di vedere il grande baobab che è anche una delle attrazioni della città.
La città non è enorme e in meno di 1 km si attraversa la città dalla stazione dei taxi brousse al lungomare, dove si trova anche il grande baobab (21 metri di circonferenza). Dal baobab parte una passeggiata sul lungomare parecchio animata (e ventosa) con vari locali di cui alcuni frequentati dalla numerosa comunità bianca presente in città. In uno di questi locali incrocio anche dei visi pallidi che festeggiano halloween, una cosa che proprio non mi aspettavo di vedere qui.
Vicino alla fine della passeggiata ci sono i porti. C'è un piccolo porto per barche a vela di dimensioni medie. Il porto è parzialmente in secca per la bassa marea. Qui il giorno dopo assisterò al carico e scarico a spalle di sacchi su diverse di queste barche. Accanto a questo porto ci sono dei bar frequentati da locali. La musica è allegra e mi bevo un paio di birre. Immediatamente dopo i bar inizia il porto commerciale vero e proprio dal quale escono grosse barche caricate dalle gru della zona portuale. Ancora a sud la zona Aranta, da dove partono barchette a vela veramente piccole. Durante la serata Elisabeth, una ragazza locale mi fa vedere questi posti e ci beviamo un paio di birre. Poi si farà pagare il taxi per tornare a casa -cosa che chiedono praticamente tutti, uomini o donne che siano, dopo una serata in compagnia-.
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Re: il rada in madagascar

Messaggioda radaulpa » 20/11/2013, 19:32

1 novembre
La giornata di oggi prevede di andare a rovistare nella grande "libreriè du Madagascar" che c'è nella strada principale e visitare i dintorni di Majunga.
Sulla strada principale della città , proprio vicino all'hotel de la ville, accanto ai pousse pousse, un gregge di capre girovagava nella città. I pousse pousse sono dei carretti in legno con ruote di bicicletta di dimensione mediopiccola; sono coperti da un telo e hanno lunghe aste davanti. Le lunghe aste servono al tiratore per giocare con leve e pesi e trasportare il carico facendo in modo che pesi meno e, non meno importante, fanno in modo che il carretto, una volta fermo non ribalti il prezioso carico umano faccia a terra. I pousse pousse si vedono correre qua e là. E' strano per me vederli che circolano carichi di persone o merci; neri come l'ebano, a volte scalzi, più spesso con sandali, hanno un gran portamento sia quando spavaldi e tonici corrono in discesa, sia quando sono parecchio più affaticati in salita. Nella città c'è anche una grande chiesa cattolica. Arrivato ella libreria trovo un dizionario malgascio-inglese e una bella mappa del Madagascar. Subito fuori dalla libreria girovago un pò nelle vie centrali della città. Sono vie polverose, in parte asfaltate, con palazzi in stile coloniale di più piani. I porticati mi proteggono da un sole molto forte. I cavi volanti sono presenti, ma non sono tanti. Incontro anche un parchetto: fontana secca, panche in cemento assolatissime, una cascata di fiori rossi dà forma ad un alberello e un piccolo obelisco con cannoni che puntano alle 4 direzioni. Ci sono dei bambini. Incuranti del sole giocano a palla. Io ho un caldo che fra poco mi sciolgo e quelli corrono sotto il sole. Mi bevo una bevanda fresca e arrivo al mare. Vedo tante barche tradizionali, la vela è triangolare.
Dopo mngiato mi riincontro con elisabeth e andiamo con l'auto del cugino a vedere il circle rouge.
Il circle rouge è un piccolo canyon di terra di colore rosso acceso che dà l'impressione di trovarsi all'interno di un circolo. Un bel posto, ma non impressionante. Mi è piaciuta molto di più la passeggiata sulla spiaggia adiacente al circle rouge. Ho avuto modo di guardare bene le barche in secca sulla spiaggia. Cammino fino al tramonto. Il tassista( yves roussel 0330280746) mi intrattiene offrendomi da fumare dell'erba(usanza abbastanza diffusa anche se illegale) e parlandomi della corruzione dilagante e della società malgascia subito dopo il colpo di stato e oggi. Mi dice che verosimilmente al risultato del 2' turno delle elezioni nessuna delle 2 parti accetterà la sconfitta e molte delle armi che sono fredde nelle campagne si scalderanno. Lui spera di no, ovviamente, ma è poco fiducioso.
La sera mangio degli spiedini di pesce sul lungomare, poi cercando della capra finisco in un ristorante islamico che però non mi lascia soddisfatto. Dopo aver bevuto un paio di birre e aver chiarito a elisabeth che non sono suo padre e che non le pagherò il taxi, vado a dormire.





ciao!
sono ad antanarivo. avevo preparato un bel post succulento ma mi si e' cancellato.
questo gA un Po ridimensionato il mio entusiasmo verso il mezzo onformatico tascabile.
ad ogni modo qui il viaggio prosegue con vari cambi in corsa. ho dormi
oggi ho assistito alla perquisizione di un ristoratore ad un suo sottoposto prima di pagarlo :|
dopo ambanja sono stato ad Antsohihy , majingA ,al parco di ankarafantika, maevatana e oggi sono arrivato ad antanarivo. domani all'ufficio di air Madagascar sapro' di che morte morire.
se risco a postare da qui vi aggiornerò' decisamente presto

ciao!
oggi ho fatto il turista qui ad a antanarivo .la città non ha tantissimo da offrire ma e' comunque interessante. c'e qual he edificio storico in stile coloniale francese, tra cui notevoli sono la stazione. il palazzo della regina e il palazzo presidenziale.un bel lago a forma di cuore bordeggiato da alberi con fiori lilla,una scritta antanarivo simile a quella di Hollywood-molto trash- e parecchie chiese, tutte quelle che ho visto hanno vetrate colorate e un grande organo. i locali soon un po' appiccicosi, ma cordiali. se loro non Hanno qualcosa da vendere Hanno amici Che invece Hanno qualcosa da vendere. stamattina dei bambini hanno cercato di borseggiarmi. nel pomeriggio sono stato in una zona degradata, dove pero non ho avuto nessun problema. domani vado fuori città a visitare un piccolo museo etnografico un palazzo antico con relative tombe annesse. ho comperato un biglietto per Diego suarez. mi e' costato 314 volte il pasto di mezzogiorno. decisamente caro, ma 24 ore filate di taxi brousse non le auguro decisamente a nessuno. il giorno successivo dovrei andare in un parco nazionale, ci sono dei lemuri che fanno un verso simile al suono di una sirena, vi sapro dire.
ciao!!
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Re: il rada in madagascar

Messaggioda Samusadork » 21/11/2013, 11:47

radaulpa ha scritto: Dopo aver bevuto un paio di birre e aver chiarito a elisabeth che non sono suo padre e che non le pagherò il taxi, vado a dormire.

:D
Gran viaggio Rada.
Samu è il nome, 's a dork è una constatazione...

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Re: il rada in madagascar

Messaggioda radaulpa » 21/11/2013, 18:59

2 novembre
mi sveglio con calma, doccia e taxi brousse per il parco nazionale di Ankarafantsika. Arrivato alla stazione dei taxi brousse ho comperato una ciambella e sono salito sull'autobus; con un piccolo sovrapprezzo sono riuscito ad ottenere la posizione davanti , che mi permette di fare delle foto e godere dei bei panorami. Permette anche al mio avambraccio destro di essere ben più abbronzato di quello sinistro, sono molto vicino all'ustione; ormai lo chiamo taxi brochette più che taxi brousse.
Subito fuori dalla città si ripassa da quella serie di alture che consentono belle viste, un'ampio piano color giallo erba secca punteggiato da isolate chiome verdi di alberi non troppo alti. Seguono i ponti di metallo con assalti dei ragazzini venditori. A rallentare ulteriormente l'andatura vari carretti con piano di legno e ruote di metallo che procedono a velocità di zebù accompagnate del rumore delle ruote di metallo sull'asfalto.

Noto parecchie persone che affollano i cimiteri. Hanno vettovaglie e bibite, a prima vista direi che passeranno l'intera giornata presso le tombe. Il culto dei morti è parte fondamentale della religione locale -razana-e le tombe mi sono state più volte indicate come luogo di incontro e preghiera collettiva. Non esiste un edificio vero e proprio comparabile a chiesa o moschea. Intendo un edificio aperto a tutti dove pregare insieme a chiunque entri. Le tombe sono punto di riferimento per le preghiere del nucleo familiare. Mi sembra di aver capito che non c'è la figura del prete. Durante i funerali o le cerimonie familiari è un familiare che dirige le varie cerimonie.

per una panoramica molto sommaria delle credenze
http://it.wikipedia.org/wiki/Credenze_e ... Madagascar
oltre ai personaggi citati nell'articolo di wikipedia aggiungerei la figura del trompa. Il trompa è una persona che riesce ad andare in trance e avere contatto con gli antenati. Va contattato(per contattare lui basta andare lì di persona) e lui ha la possibilità di comunicare con gli spiriti.

Dopo aver attraversato un'altra zona evidentemente bruciata da incendi arriviamo al parco.
Poco prima del parco si notano turisti che paiono girovagare senza meta, e poco dopo capisco il perchè. Il biglietto di accesso al parco (caruccio) è legato alla data. Hai voglia a spiegargli che arrivo e vado via dal parco con lo stesso mezzo il giorno dopo. Macchè!! Pur dandomi ragione sul fatto che se arrivo oggi alle 13 e vado via domani alle 13 le ore in cui mi fermo sono 24,la funzionaria è irremovibile. Prendo una tenda (con dentro un autentico letto-molto confortevole, va detto) e stabilisco i percorsi con Ronald la guida che mi accompagna.
Vedrò la parte a sud della strada, in una zona umida attorno ad un lago(con cartelli che avvertono di non fare il bagno a causa dei cocccodrilli), e la parte a nord, una zona sensibilmente più secca, con vegetazione differente. L'animale che più si fa sentire ( e vedere) di giorno nel parco è l'uccello, in varie forme, colori, canti e dimensioni.
Ci sono anche molte iguane. Hanno al collo una banda scura e con bande bianche vicine. La zona degli occhi è contornata di un arancio brillante.Le squame sono appuntite. Ci sono anche varie altre razze di anfibi tra cui il coccodrillo e varie lucertole. La specie animale che più attira la mia attenzione è ovviamente l'autoctono lemure.
Ne vedo varie specie i bianchi, i marroni, i bruni. I lemuri, da buoni primati, hanno mani prensili e espressione attenta. Hanno anche una coda molto lunga. Nelle ore di riposo appaiono molto pigri. Se ne stanno appoggiati a riposare sugli alberi con il ventre appoggiato al ramo e con la lunga coda a penzoloni. Quando si spostano saltano da un albero all'altro con grande facilità. Sono animali sociali, normalmente stazionano e si spostano in piccoli gruppi.
La leggenda vuole che nel lago all'interno della riserva ci siano i corpi dei regnanti della tribù locale. Pare si siano uccisi pur di non essere sottoposti all'altrui autorità e i corpi sono ancora nel lago, venerati dai locali. E' fadi, mi dice la guida pescare o fare il bagno nel lago; poche ore dopo vedo uno che si bagna e pesca nel lago :? .
A fine tour la guida va via e alle 5 nel campo c'è rimasto ben poco da fare. Il bar ristorante del parco vende pietanze e bibite a prezzi da rapina.
Mi attivo per non farmi spennare. Giusto a fianco del parco c'è un villaggetto. Compero dei manghi per la colazione di domani e una bottiglia d'acqua(calda assai). Tornato al parco propongo alla barista del parco di cambiarla con una fresca dandogli una piccola mancia. Accetta. Bevo un pò e gliela lascio in frigo. La prenderò poco prima di andare a dormire.
La strada che passa vicino all'entrata del parco è bella trafficata, per cui riesco a fermare un taxi brousse e andare all'abitato poco più avanti (5 km).
La situazione qui è parecchio più interessante. Ristorantini improvvisati offrono piatti malgasci. Lungo la strada principale del paese lampade a olio accese cominciano a bisticciare con l'oscurità. Mangio riso con fegato e un paio di frittelle con verdure in uno di questi ristoranti(che consistono in un tavolo con sopra dei pentoloni, qualche piatto e una panca).
Mentre giro per il piccolo centro abitato suscito parecchia curiosità e sia i bambini che incrocio che i commercianti con cui mi relaziono mi fanno domande cercando di capire che ci faccio in un centro così piccolo.
Bevo una birra e torno nel parco. Il tutto mi costa come una bottiglia d'acqua presa nel parco.
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Re: il rada in madagascar

Messaggioda radaulpa » 25/11/2013, 18:13

Al mio ritorno al parco l'oscurità è completa. Ci sono gruppi di turisti che con laser e luci potenti ( io non sono ben equipaggiato e non ne ho) seguono tutto quel che si muove sugli alberi.
All'interno del campo e lungo le rive del lago ci sono molti esemplari di crocodile tree. Sono alberi con parecchie spine sulla superficie. Sono piante australiane che sono state introdotto per evitare l'erosione. Tra l'altro mi ci sono punto il palmo della mano nell'oscurità; pensavo fosse una pianta normale e mi ci sono appoggiato.

La notte è stata molto divertente. I versi degli animali erano tanti e molto molto strani."Urla", stridii, qualche ululato, richiami, etc. Tanti suoni che non hanno dato fastidio come invece ha fatto un cane che non ha smesso di abbaiare se non a notte inoltrata.
Su consiglio delle guide mi sveglio alle 4.30AM. Poco prima dell'arrivo della luce. In effetti c'è una gran confusione. I suoni del giorno prima sono molto più frequenti e si vede che sugli alberi c'è gran movimento. Io vedo 2 gruppi di lemuri. 1 di 4 elementi e uno di 6 I lemuri si seguono l'un l'altro all'interno dei piccoli gruppi spostandosi da un albero all'altro.
Estremamente rincoglionito dall'orario mi sposto nel campo immaginando un metodo per registrare il suono della foresta malgascia. In meno di mezz'ora la luce diventa piena e il concerto scema.

Il giorno prima avevo contrattato con la guida la visita ad entrambe le zone della riserva. Il tempo a nostra disposizione prima del buio però non ci aveva permesso di vedere la parte secca, quindi la mattina (senza dover pagare il biglietto per la seconda giornata) la guida si era impegnata a portarmi nella parte secca. Vediamo vari uccell - tra cui l'upupa simbolo della lipu- e cerchiamo dei camaleonti, ma purtroppo nella foresta non ne troviamo.
Ne vedrò uno al campo. Se ne sta placido, su una pianta del campo. E' giallo come le foglie. Purtroppo è a quasi 3mt dal suolo e non riesco ad apprezzare il fatto che gli occhi guardano ognuno in direzione differente.

E' quasi la 1 e l'arsura si sente. Nel villaggetto vicino al campo c'è una bibita fresca. Il succo naturale.
Il succo naturale -jus naturelle- è la sola cosa fresca che a volte si può recuperare per strada. Normalmente sono di ananas, tamarindo,mango e di un'altro frutto che non ho capito. Quando vedete un termos con dei bicchieri a lato è quello; non si scappa. All'interno del termos ci sono blocchi di ghiaccio insieme al succo.
La coscenza (e la paura della sciolta) farebbe dubitare del composto locale : quel mix fresco( anzi MOLTO fresco), economico, dissetante e rinvigorente, pieno di vitamine e nutriente. Ebbene in teoria questo mix andrebbe evitato. La filosofia in questo ci può aiutare. Perchè dove in teoria non dovrebbe arrivare il corpo può essere che arrivi la ragione. E quindi bisogna procurarsi

3 BUONI MOTIVI PER BERE IL JUS NATURELLE:

- 1 non è detto che i blocchi di ghiaccio siano stati fatti con acqua contaminata
- 2 molti batteri restano congelati, ma molti muoiono durante il processo di congelamento dell'acqua
- 3 non è detto che i batter rimasti vivi siano vigorosi, in fondo il succo normalmente è molto freddo
e poi la sete è sete e a breve ne avrò una dimostrazione.

Dovete sapere che andando via dal parco ho cambiato 3 mezzi: 1 pick up coperto, poi un furgone tipo ducato (sul quale ad un certo punto è salita una intera scolaresca) e poi l'ultimo breve pezzo fino ad Ambondromany su un altro furgone assolato.
Ambondromany è il paese dove la RN6 che collega Antanarivo a Diego Suarez si dirama in RN4 che collega la RN6 alla città di Majinga. Già assetato dalla partenza sono strasicuro di arrivare in città e rinfrescare le fauci.
Appena arrivato in città, vedo un signore sui 45/50 con un fucile mitragliatore a tracolla :shock: , nell'altra mano stringeva la mano di un bambino alto meno di un metro.
Comunque all'arrivo in città guardo in un paio di bar e vedo dei frigo vuoti -brutto segno-. La temperatura è alta e Il mio palato è così secco che mi basta pensare a parole con la lettera "L" che la lingua mi si attacca al palato per poi staccarsene con grande sforzo.
Scendo dal taxi brousse e entro in un hotely(i rìstorantini si chiamano hotely). Il frigo è vuoto, vado di fronte, stessa situazione. Alla mia richiesta di informazioni la risposta è tanto semplice quanto disarmante: non c'è corrente elettrica da 3 giorni. Immediatamente la lingua si attacca al palato in maniera pressochè definitiva.
Alla mia richiesta di acqua mi porgono una bottiglia abbondantemente a temperatura ambiente ( 30° più o meno).
E' QUI CHE AIUTA LA FILOSOFIA!!!
Bevo un paio di jus naturelle e, rinvigorito e rinfrescato cerco qualcosa per il pasto. Trovo un baretto con generatore, riesce a darmi della birra tiepida.
Mangio riso con pesce al sugo , vado in una delle toilette peggiori mai viste in 3 continenti.
Porta in legno, ovviamente da tenere se no si apre, che letteralmente, tra l'altro perde pezzi. Tetto in lamiera rovente molto basso che rende l'ambiente oltre che parecchio profumato anche notevolmente caldo. La turca è in cemento e esala gas degni delle peggiori armi chimiche. Insomma per riuscire a lasciare lì il malloppo ho sudato parecchio, e praticamente non ho spinto.
Uscito di lì prendo un taxi brousse fino a Maevatanana. Il caso vuole che proprio su quel taxi brousse ci sarà un carico extra di carbone.
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Re: il rada in madagascar

Messaggioda geom.Calboni » 27/11/2013, 20:22

radaulpa ha scritto: vado in una delle toilette peggiori mai viste in 3 continenti.
Porta in legno, ovviamente da tenere se no si apre, che letteralmente, tra l'altro perde pezzi. Tetto in lamiera rovente molto basso che rende l'ambiente oltre che parecchio profumato anche notevolmente caldo. La turca è in cemento e esala gas degni delle peggiori armi chimiche. Insomma per riuscire a lasciare lì il malloppo ho sudato parecchio, e praticamente non ho spinto.

Sono soddisfazioni :D
"Stiamo attenti, siamo contenti, comportiamoci bene e mangiamo la semplicità".

Nella vita le cose serie, alla lunga, ti fregano. Gustiamoci le cose effimere che proprio in quanto tali non ti tradiscono mai.

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Re: il rada in madagascar

Messaggioda Lebowski » 27/11/2013, 22:12

Sto cercando di mettermi in pari con la lettura. Ricordo le ultime frasi, quindi, più che l'inizio.
C'è una cosa che non ho capito: perché ti han detto di alzarti alle 4.30? Per il fresco notturno, per la vita della foresta, per cosa?

Pura curiosità.

Ciao
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Re: il rada in madagascar

Messaggioda radaulpa » 28/11/2013, 14:04

Lebowski ha scritto:C'è una cosa che non ho capito: perché ti han detto di alzarti alle 4.30?per la vita della foresta, per cosa?


esattamente per la vita della foresta.
Pare che in madagascar in tempi andati ci fossero rapaci anche di grosse dimensioni - ora estinti, ma storicamente molto voraci e pericolosi. Questo ha fatto sì che la vita animale si sia spostata dal giorno alla notte (anche a causa del gran caldo).

Il momento più "redditizio" per poter godere dei suoni della foresta è proprio appena prima dell'alba. In effetti i versi udibili erano proprio tanti e c'era parecchio movimento tra le fronde.
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Re: il rada in madagascar

Messaggioda radaulpa » 28/11/2013, 14:30

i furgoncini destinati alle varie destinazioni aspettano vicino all'unico incrocio del paese. Quello che va a meavatana e' quasi pieno. E' un buon segno. Dovrebbe partire a breve. Faccio sistemare il bagaglio sul tetto e poco dopo si parte. Qualche chilometro dopo la partenza ci fermiamo. Raccogliamo un passeggero e il suo bagaglio molto ingombrante, anzi direi piu' fuori misura che ingombrante. Il ragazzo deve far arrivare in città 6 sacchi di carbone.
Questi sacchi di carbone sono molto diffusi e visibili in tutta la nazione malgascia; dovete sapere che le bombole di gas si trovano anche , ma hanno un prezzo moooooolto superiore al carbone di legna, e così al prezzo della deforestazione, nelle case e negli hotely si cucina a carbone. E quindi questi sacchi alti quasi un metro e 1/2 con sopra scritto non-so-che 250 kg sono comunemente usati per trasportare il carbone. Ora, 3 sul tetto del piccolo furgone c'e ne stavano anche, ma dovendone trasportare il doppio l'autista era un po' scettico. Il fatto e' che dovendone trasportare 6 in città' il carbonaio avrebbe dovuto pagare il servizio 2 volte. Questo ad un costo certamente più alto che non spostando tutto in un unico viaggio. Breve contrattazione e , spostando il pannello con la destinazione, si riece a caricare tutti e 6 i sacchi più i bagagli degli altri passeggeri. Si riparte. Come avevo scritto prima la mazzetta e' istituzionalizzata. Ci sono 3 corpi preposti all'ordine pubblico in Madagascar.
i militari , con il berretto verde
la polizia , con il berretto bianco
e i più interessanti per l'osservatore interessato e invisi al trasportatore
i gendarmi , con il berretto nero.
Questi ultimi sono i destinatari della mazzetta istituzionalizzata. Immagino siano gli unici che possono fare le multe( e che devono essere convinti a non farle). Nel mio picclo dizonario di malgascio la parola manutenzione non la ho trovata, ma non penso sia perché il dizionario e' piccoo o incompleto: penso che in malgascio quella parola non esista proprio.
Ebbene all'entrata e uscita delle città ci sono posti di blocco. I posti di blocco sono generalmente organizzati con una panca ( meno spesso un vero e proprio gabbiotto) 2 uomini in divisa e, a terra, una serie di grosse pietre, tronchi d'albero o griglia bucapneumatici che costringono il mezzo a rallentare e passare vicino ai militari o paramilitari che siano.
A questo punto autista e guardia si salutano e la guardia guarda un pò il mezzo. Il mezzo normalmente è malconcio, difficilmente con specchietti interi, decorato sulle fiancate da deliziose greche in ruggine o altro colore diverso dalla vernice del mezzo e, molto molto spesso, con ruote lise e tanto di tele degli pneumatici a vista. Il gendarme indica la piazzola dove far fermare il mezzo e l’autista si ferma. A questo punto l’autista consegna il libretto (di patente non ne ho mai viste) con all’interno la banconota per l’onesto e solerte gendarme che la prende, chiude il libretto e lo riconsegna. Saluto militare con la mano stesa a toccare la tempia e si riparte.

Ovviamente le variazioni sul tema sono tante; l’autista di majinga mi diceva che anche i tassisti, se vogliono passare questi controlli senza che gli vengano contestate ruote lise o altre irregolarità devono pagare una piccola somma. Una volta mi sono trovato nella situazione in cui l’autista (ovviamente con più persone di quelle previste sul mezzo) aveva solo banconote di grosso taglio e ci si avvicinava al posto di blocco. Dopo aver chiesto più volte chi dei presenti aveva da cambiare e aver ricevuto un rifiuto, l’autista inizia ad agitarsi. Cosciente che di piccoli empori o bar per strada non ce ne sono , e con il posto di blocco in avvicinamento, l’autista inizia malvolentieri a rassegnarsi alla mazzetta pesante. Al momento dello scambio è evidente l’espressione di chi suo malgrado la mazzetta la ha data e la sorpresa e soddisfazione del gendarme, che alza le sopracciglia, sorpreso e soddisfatto. Altro dettaglio che rende bene l’idea della regolarità di questa pratica è il fatto che alcuni autisti abbiano all’interno della propria postazione di lavoro una piccola cavità dove infilare la banconota piegata e ripiegata fino a renderla piccola piccola. Ho notato la piccola cavità creata proprio a questo scopo dietro alla copertura del volante. I trasportatori che devono trasportare dei gendarmi li caricano molto volentieri e li fanno mettere davanti in bellavista per evitare questo tipo di fermate.

Il non plus ultra, comunque me lo regala il giovane trasportatore (di carbone in questo caso). Poco prima dei posti di controllo consolidati e ben conosciuti rivolgeva al committente del trasporto fuori taglia la richiesta per una “integraciòn”!!! Semplicemente delizioso: il committente doveva integrare la mazzetta che normalmente sarebbe bastata per un trasporto passeggeri e bagagli, ma che sarebbe stato insufficiente per un trasporto fuori misura!!Roba da leccarsi i baffi, vero? Ma il bello arriverà dopo.

Il viaggio verso Maevatanana prosegue attraverso delle zone umide con vari acquitrini per poi iniziare a prendere quota su delle colline tondeggianti di terra rossa. Anche qui il contrasto cromatico tra l’erba giallognola, i pochi alberi bassi con chioma verde, la terra rossa e il cielo azzurro dà grandi soddisfazioni e l’occhio ne ha grande piacere. Quello che invece rende l’atmosfera meno gradevole e sensibilmente più frizzante sono i rumori che emette il mezzo sovraccarico sulle strade in pendenza. Il mezzo in curva letteralmente latra . Il pilota deve più volte correggere l’ampiezza della curva perché spesso i rumori si fanno tanto rilevanti da parere inquietanti. Passiamo un grosso ponte con pilastri in mattoni rossi. Il fiume sottostante è decisamente impetuoso.
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Re: il rada in madagascar

Messaggioda geom.Calboni » 17/12/2013, 13:19

Il racconto del "sistema mazzette" è da report giornalistico...
"Stiamo attenti, siamo contenti, comportiamoci bene e mangiamo la semplicità".

Nella vita le cose serie, alla lunga, ti fregano. Gustiamoci le cose effimere che proprio in quanto tali non ti tradiscono mai.

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Re: il rada in madagascar

Messaggioda obe » 03/02/2014, 14:06

Super Rada! Ma non lo finisci il racconto?

Ma ora hai il famoso “mal d’Africa?”

In generale condizioni igieniche? Sicurezza?

Hai assaggiato lo zebù? Che sapore ha?

Comunque gran bel viaggio, fatto in posti poco turistici … deve essere stato bello il parco Ankarafantsika
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