On the road tra Israele e Palestina

In questa sezione del forum si può discutere, postare notizie e chiedere informazioni riguardo le proprie esperienze, emozioni ed avventure di viaggio.

Re: On the road tra Israele e Palestina

Messaggioda Jena Plissken » 05/11/2013, 23:43

Interessante articolo sui Drusi e Majdal al-Shams , cittadina al confine siriano dalla quale siamo passati nel Golan

http://www.ilpost.it/2012/03/06/i-drusi ... del-golan/
L' ho vista e abbiamo bevuto assieme della vodka russa, e lei aveva ed ha degli occhi che sono capaci di convertire alla fede un boia coreano

"La pista può essere ufficiale, nota e scontata oppure inedita e nuova, può portare a luoghi previsti o al nulla, può perdersi nel deserto oppure no, viene scelta, intuita creata"

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Re: On the road tra Israele e Palestina

Messaggioda solosiberia.it » 06/11/2013, 12:22

sapevo già alcune cose, ma ora ne sono praticamente certo: non andrò mai in israele.
magari se si va con una parrocchia si evitano parte delle trafile inquisitorie? mentre se si va indipendenti si è più soggetti a controllo, come ovunque del resto, però è cosi insopportabile che ripeto, non penso ci andrò mai.
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Re: On the road tra Israele e Palestina

Messaggioda Jena Plissken » 06/11/2013, 13:34

solosiberia.it ha scritto:sapevo già alcune cose, ma ora ne sono praticamente certo: non andrò mai in israele.
magari se si va con una parrocchia si evitano parte delle trafile inquisitorie? mentre se si va indipendenti si è più soggetti a controllo, come ovunque del resto, però è cosi insopportabile che ripeto, non penso ci andrò mai.


Comunque non è una cosa così esagerata , all' andata 5 minuti e sei dentro, checkpoint in auto una decina di minuti , niente di particolare, il ritorno c'e' voluto più tempo per via dei visti e dei controlli bagagli accurati ma niente di così pressante, c'è da aspettare un po ma a parte le domande ( anche stupide di rito ) nessun interrogatorio pesante , il gioco insomma vale la candela ;)
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Re: On the road tra Israele e Palestina

Messaggioda Maxdivi » 06/11/2013, 15:14

geom.Calboni ha scritto:
sbernaz ha scritto:Spiegami meglio questa storia del "livello giallo" visto che anch'io,come ben sai,vanto analoghi timbri sul passaporto e voglio capire cosa vi e'successo al controllo documenti (solo in uscita mi pare di aver capito)..

I controlli più "pesanti" li effettuano in uscita dal paese.
Si giunge all' aeroporto attraversando un check point in stile frontiera dove, in taxi o in macchina privata, sei fermato e sottoposto a qualche domanda o ai più fortunati tocca giusto un face control.
Giunti al terminal vero e proprio, ogni accesso all' interno è soggetto al passaggio sotto un metal detector ed ad altre poche domande di rito ed il controllo passaporto. In più ti segnano su un registro.
Una volta entrati ti metti subito in fila per il check in del tuo volo ma la fila è così clamorosa e lenta per via dei controlli veri e propri e per il fatto che in sostanza è l' unico aeroporto del paese e tutti i voli internazionali sono concentrati in questo scalo.
Man mano che scorre la fila, fila che varia a seconda del tuo volo e della compagnia, passi dagli addetti alla sicurezza che ti fanno molte domande alcune così stupide che è troppo semplice pensare che siano stupide davvero :roll:
In fila, per caso, eravamo divisi a coppie io ed il Cancelliere e Jena e Marxim. A ma hanno chiesto come mai io ed il Cancelliere avevamo un orario differente d' ingresso in Israele. Ma ovvio... l' ingresso è stato registrato in due momenti differenti...
Poi mi hanno chiesto come era possibile avere un bagaglio così "piccolo" per una settimana. E' possibile ho risposto io avendo solo magliette estive. Poi mi ha contato i giorni a mano... ed ha insistito a contare anche il lunedi nonostante fosse ancora la notte tra domenica e lunedi stesso quindi trattavasi di 9 10 giorni. Dopo un po gli ho risposto male dicendogli che per me erano ancora 7 notti, essendo entrato il sabato notte ed essendo ancora comunque domenica (notte) e che comunque un giorno in più o in meno non capivo dove stava la differenza...
Poi mi ha chiesto, col passaporto in mano, il mio nome...
Poi, sempre col visto in mano, quando ero stato in Kazakhstan...
Poi perchè ci ero stato e perchè anche in Uzbekistan. La risposta turismo non deve essergli piaciuta...
Poi ha fatto qualche altra domanda tra cui se avevo una bomba in valigia, se qualcuno mi aveva dato un pacco, etc. e poi... dulcis in fundo... attacca a parlare in italiano... frasi a cazzo sul bagaglio... e li davvero non si è capito niente di cosa volesse dire... 8-)
Poi si sono sentiti col collega ed avendo anche Jena timbri "strani" sul proprio passaporto ci hanno affibbiato un bel "codice giallo"... e con noi anche Marxim ed il Cancelliere solo perchè erano con noi...
Da qui, Marxim che imbarcava il bagaglio, è stato inviato in una fila per il controllo dello stesso sotto una macchina in stile TAC ospedaliera e poi, ovviamente, glielo hanno anche aperto e perquisito a mano. E la TAC a cosa serve?
Noi tre, invece, effettuato il check in siamo stati dirottati su una fila di controlli a parte dove c' erano altri giallini con noi :) e passato il bagaglio al metal detector e poi aperto e controllatto oggetto per oggetto con una specie di scopino da cesso (che avevo già visto ai controlli a Londra) per cercare esplosivo.
Anche noi sotto il metal detector, poi il metal detector a mano e poi lo scopino da cesso sulle scarpe.
Ovviamente anche Marxim ha subito questo controllo ma il suo bagaglio era già passato agli imbarchi e gli hanno controllato per bene lo zaino a mano.
Tutto questo in quasi 2 ore senza soluzione di continuità. In pratica, siamo arrivati 3 ore prima del volo ed abbiamo avuto giusto il tempo di andare al cesso ed imbarcarci sull' aereo.


Fedea mi cazziera' per bene come l'altra volta quando abbiamo fatto questa discussione :D
scherzo ;)
Ma a me nessuno me lo leva dalla testa che se vai in una zona meno battuta turisticamente e scomoda politicamente, come hanno fatto i nostri in Cisgiordania o Fedea stessa nei campi profughi, i servizi israeliani in qualche modo se lo segnano o ne arrivano a conoscenza.
Discorso a parte se si va coi religiosi, i pellegrinaggi godono di svariati vantaggi, vidi io stesso gia' a Fiumicino saltare diversi controlli e file per questi grupponi, col prete davanti come garante fra i poliziotti.
Datemi del paranoico..ma la vedo cosi'. Il caso Datagate ci insegna molte cose sulle telefonate e navigazioni web anche dei comuni cittadini.
E certamente la questione dei viaggi precedenti effettuati in quel o quell'altro paese islamico "antipatico" ad Israele, che puo' essere l'Uzbekistan o il Marocco, aggrava i sospetti. Altrimenti non mi spiego come mai i casini dei controlli vengano in uscita piu' che in entrata.
Per i me i "giallini" fioccano dalla combinazione dei due fattori, viaggi "strani" e itinerario di visita "strano".
La tac ospedaliera per il bagaglio? c'e' anche il famoso body scanner, che volevano montare pure a Fiumicino, idea credo forse abbandonata per i costi assurdi dei macchinari?
Le frasi in italiano sconclusionato? bah forse per vedere la tua reazione al linguaggio di casa :)
Anche i controlli israeliani sono paranoici come le miei "film di spionaggio" :D tuttavia se e' a rischio l'incolumita' di svariate persone meglio eccedere anche nei controlli stupidi.
Quando e se andro' ,cerchero' di beccarmi un "verde", sara' motivo di orgoglio personale :D
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Re: On the road tra Israele e Palestina

Messaggioda Maxdivi » 06/11/2013, 15:30

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Re: On the road tra Israele e Palestina

Messaggioda geom.Calboni » 06/11/2013, 21:25

Leggerò con calma poi gli articoli linkati ma, Max, preciso due cose:

1) Le frasi in italiano sono sparate appositamente per vedere se... sei italiano veramente ;) loro giocano molto sulla psicologia, magari fai finta di essere italiano (con un passaporto però originale :roll: )...
Altro esempio è stato quando alcune volte, soprattutto alle "frontiere" con la Palestina, ti presentavi in inglese ed i soldati attaccavano in ebraico o arabo per vedere se capivamo o se mostrassimo qualche impercettibile segnale facciale all' ascolto di idiomi conosciuti che ci tradisse. Convinti che non capissimo una sillaba passavano poi subito all' inglese.
All' inizio non avevo capito e pensavo "ma è scemo? Gli ho detto che parlo solo inglese ed insiste nella sua lingua", poi pensandoci meglio e dopo il controllo in aereoporto ho capito che lo fanno appositamente.

2) Il verde non esiste, esiste il livello "bianco". Ed anche qui una cazzata: io che ho il visto dell' Uzbekistan, uno dei paesi più visitati al mondo, vengo schedato come giallino e scandagliato per bene.
Un altro che magari ha il passaporto nuovo e senza timbri sospetti o che magari non è mai stato in paesi considerati da loro nemici e magari ha cattive intenzioni... gli viene affibbiato un codice bianco e passa per "normali" controlli aeroportuali come in qualsiasi altro scalo aereo.

Per la cronaca poi, con lo spazzolino mi hanno passato tutti i caricabatterie, la macchinetta fotografica, un cavo usb, etc. e poi non hanno controllato il tablet e soprattutto il lettore mp3 che era "nascosto" in una custodia per occhiali. Ma non mi intendo di bombe e forse questi apparecchi non sono compatibili con esplosivo...
"Stiamo attenti, siamo contenti, comportiamoci bene e mangiamo la semplicità".

Nella vita le cose serie, alla lunga, ti fregano. Gustiamoci le cose effimere che proprio in quanto tali non ti tradiscono mai.

Studio la Serbia, mi piace la Russia, frequento la Polonia.

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Re: On the road tra Israele e Palestina

Messaggioda fedea » 06/11/2013, 23:17

geom.Calboni ha scritto:Leggerò con calma poi gli articoli linkati ma, Max, preciso due cose:

Un altro che magari ha il passaporto nuovo e senza timbri sospetti o che magari non è mai stato in paesi considerati da loro nemici e magari ha cattive intenzioni... gli viene affibbiato un codice bianco e passa per "normali" controlli aeroportuali come in qualsiasi altro scalo aereo.


no, non vero, all'epoca in cui andai io erano in vigore i numeri, dall'1 candido come un fiore al 6 pericoloso terrorista islamico. a me diedero 5.
a un altro del nostro gruppo 6 perche' aveva il passaporto fatto 20 giorni prima e trovarono la cosa molto sospetta. lui ci provo' in ogni modo a dirgli che non era mai uscito dall'europa, non gli credettero. il punto piu' alto prevedeva anche la perquisizione fisica (ti portan in apposito stanzino e ti fan proprio spogliare). con me si "accontentarono", come con voi, di smontarmi per intero la valigia a caccia di chissa' che.
Maxdivi, mi spiace, te lo dissi gia' la volta scorsa ma forse neanche la volta scorsa mi hai considerato troppo, il fatto che loro sappiano dove vai o non vai non esiste al mondo, perche' due del nostro gruppo presero il numero 3 e passarono i controlli senza il minimo problema in 10 minuti. fosse come dici tu avremmo preso tutti un numero alto, visto che siam stati tutti negli stessi posti. non fu cosi'.
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Re: On the road tra Israele e Palestina

Messaggioda fedea » 06/11/2013, 23:31

comunque non mi dispiacerebbe tornare da quelle parti e lo rifaro' sicuramente, ma mai piu' da ben gurion. passo dalla giordania.
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Re: On the road tra Israele e Palestina

Messaggioda Maxdivi » 07/11/2013, 0:53

geom.Calboni ha scritto:1) Le frasi in italiano sono sparate appositamente per vedere se... sei italiano veramente loro giocano molto sulla psicologia, magari fai finta di essere italiano (con un passaporto però originale )...
Altro esempio è stato quando alcune volte, soprattutto alle "frontiere" con la Palestina, ti presentavi in inglese ed i soldati attaccavano in ebraico o arabo per vedere se capivamo o se mostrassimo qualche impercettibile segnale facciale all' ascolto di idiomi conosciuti che ci tradisse. Convinti che non capissimo una sillaba passavano poi subito all' inglese.
All' inizio non avevo capito e pensavo "ma è scemo? Gli ho detto che parlo solo inglese ed insiste nella sua lingua", poi pensandoci meglio e dopo il controllo in aereoporto ho capito che lo fanno appositamente.


Quoto, e' una cosa logica. E per altro non e' una strategia nuova per i frontalieri. A me per esempio e' capitato lo stesso atteggiamento alcune volte in Serbia ed anche coi doganieri croati, del resto ho un aspetto poco italiano ( ho avuto problemi anche a Sherementievo. ) Ma questi parlavano bene l'italiano :) .

fedea ha scritto:no, non vero, all'epoca in cui andai io erano in vigore i numeri, dall'1 candido come un fiore al 6 pericoloso terrorista islamico. a me diedero 5.
a un altro del nostro gruppo 6 perche' aveva il passaporto fatto 20 giorni prima e trovarono la cosa molto sospetta. lui ci provo' in ogni modo a dirgli che non era mai uscito dall'europa, non gli credettero. il punto piu' alto prevedeva anche la perquisizione fisica (ti portan in apposito stanzino e ti fan proprio spogliare). con me si "accontentarono", come con voi, di smontarmi per intero la valigia a caccia di chissa' che.


Quoto Fedea. Geo non credo affatto sia cosi' banale farla franca facendo un passaporto nuovo di pacca.


fedea ha scritto:Maxdivi, mi spiace, te lo dissi gia' la volta scorsa ma forse neanche la volta scorsa mi hai considerato troppo, il fatto che loro sappiano dove vai o non vai non esiste al mondo, perche' due del nostro gruppo presero il numero 3 e passarono i controlli senza il minimo problema in 10 minuti. fosse come dici tu avremmo preso tutti un numero alto, visto che siam stati tutti negli stessi posti. non fu cosi'


In effetti hai ragione. Se non ti considerassi non ti citerei :) ;)
Leggendo quel primo articolo da me linkato, mi ha fatto riflettere su altri aspetti. L'avevo semplificata troppo la questione. Nei parametri possono rientrarci, anzi sicuramente ci rientrano altri fattori, come nazionalita', religione, eta', aspetto ecc. ecc.
Pero' nessuno me lo leva dalla testa, paesi come Israele controllano tutto e tutti, molto piu' di quanto si pensi.
Se hanno trovato Eichmann e soci col passaparola negli anni cinquanta chissa' cosa sono capaci di fare con la tecnologia di oggi :mrgreen: 8-)
Tornando ai bagagli e controlli: una volta sapevo che si potesse effettuare il check in in anticipo, il giorno prima, alla stazione bus Arlosoroff, ma solo per passeggeri El Al. Sapete se esiste ancora questa cosa? In questo modo si eviterebbero tante file..
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Re: On the road tra Israele e Palestina

Messaggioda darietto » 07/11/2013, 14:45

geom.Calboni ha scritto:2) Il verde non esiste, esiste il livello "bianco". Ed anche qui una cazzata: io che ho il visto dell' Uzbekistan, uno dei paesi più visitati al mondo, vengo schedato come giallino e scandagliato per bene.
Un altro che magari ha il passaporto nuovo e senza timbri sospetti o che magari non è mai stato in paesi considerati da loro nemici e magari ha cattive intenzioni... gli viene affibbiato un codice bianco e passa per "normali" controlli aeroportuali come in qualsiasi altro scalo aereo.

Geo', solo una precisazione: i controlli aggiuntivi li hai solo con il rosso, con il giallo non cambia nulla rispetto a quelli normali. Vengono solo fatti in una fila differente (ultima fila a destra) ;) .
Io: Vero Ground good morning, Warrior **** over Pine island, inbound for landing on rwy 22L

Twr: Warrior **** please note that Vero Ground cound't care less of what you said, but I'm Vero tower and so I care about you
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Re: On the road tra Israele e Palestina

Messaggioda geom.Calboni » 07/11/2013, 20:59

darietto ha scritto:Geo', solo una precisazione: i controlli aggiuntivi li hai solo con il rosso, con il giallo non cambia nulla rispetto a quelli normali. Vengono solo fatti in una fila differente (ultima fila a destra) ;) .

Col bianco non ti controllano la valigia (la passano solo sotto il metal detector come in ogni aereoporto) e ti rompono di meno, se non in casi particolari. Mi sono fermato appositamente ad osservare le differenze di controlli ;)
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Re: On the road tra Israele e Palestina

Messaggioda Jena Plissken » 11/11/2013, 13:43

ho letto per documentarmi meglio questa biografia di Arafat

Titolo Arafat. L'uomo che non volle la pace
Autore Rubin Barry; Colp Rubin Judith

dalla quale la figura di Arafat sebbene ne riconosca l' unicità ne esce piuttosto a pezzi , interessante anche se forse troppo sbilanciata da una parte sola ma per completezza mi abbevererò ad altre fonti ;)
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Re: On the road tra Israele e Palestina

Messaggioda Maxdivi » 11/11/2013, 17:36

Jena Plissken ha scritto:ho letto per documentarmi meglio questa biografia di Arafat

Titolo Arafat. L'uomo che non volle la pace
Autore Rubin Barry; Colp Rubin Judith

dalla quale la figura di Arafat sebbene ne riconosca l' unicità ne esce piuttosto a pezzi , interessante anche se forse troppo sbilanciata da una parte sola ma per completezza mi abbevererò ad altre fonti ;)


Quoto, su questi personaggi bisogna sentire diverse campane ed imparziali ;)
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Re: On the road tra Israele e Palestina

Messaggioda Maxdivi » 13/11/2013, 17:02

Maxdivi ha scritto:Tornando ai bagagli e controlli: una volta sapevo che si potesse effettuare il check in in anticipo, il giorno prima, alla stazione bus Arlosoroff, ma solo per passeggeri El Al. Sapete se esiste ancora questa cosa? In questo modo si eviterebbero tante file..
In rete non trovo nulla di recente, temo non valga piu'..


Oggi ho rotto le scatole ad un mio contatto in loco, lei non ci aveva capito nulla :mrgreen: ma ha rigirato la cosa ad un suo collega di lavoro.
Il responso, quindi direttamente dagli amici dell' IWI ( Israel Weapon Industries ) 8-) :mrgreen: dice che:

"E' possibile il check in da Arlosoff il giorno prima del volo con El Al ".

Per fugare restanti dubbi potrei contattare El Al stessa in caso di viaggio...
Se dura, credo che mi serviro' di questa cosa che non conoscevo.
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Re: On the road tra Israele e Palestina

Messaggioda Jena Plissken » 13/11/2013, 22:49

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Re: On the road tra Israele e Palestina

Messaggioda Jena Plissken » 13/11/2013, 23:40

Nuovo Foglietto di entrata e uscita da Israele e per fortuna lo puoi tenere, così come un immacolato passaporto , da notare il codice a barre giallo per controlli di sicurezza più accurati visto che sul mio passaporto ci sono timbri di paesi islamici :mrgreen:

Immagine
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Re: On the road tra Israele e Palestina

Messaggioda Leia74 » 14/11/2013, 10:08

Ma a me piaceva l'idea del timbro sul passaporto, se riesco ad andarci l'ultimo anno di validita' (il prossimo) :mrgreen:
A richiesta si potra' avere?
Le mie foto:
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Latest trips: Piemonte in dettaglio (pure troppo, ago 2017-mag 2019), New York + Boston (mar 18), Bretagna e Normandia in moto (ago 18), Svezia centrale (ago 2019), Parchi USA Ovest (dic 19-gen 20)
Next: ???
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Re: On the road tra Israele e Palestina

Messaggioda geom.Calboni » 14/11/2013, 20:41

Mi accorgo solo ora che ne a me, ne al Cancelliere è stato consegnato il foglio di exit permit che invece hanno dato a Jena. Strano... :roll:

Leia74 ha scritto:A richiesta si potra' avere?

Non lo so.
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Re: On the road tra Israele e Palestina

Messaggioda Porcaccia Bidet » 14/11/2013, 23:46

A dieci giorni dal rientro, scrivo qualche ricordo e nell’occasione ringrazio i compagni di viaggio per la loro divertente e qualificata partecipazione.
Nel dirigersi verso Gerusalemme è stato suggestivo ricordare il salmo 122:
Quale gioia, quando mi dissero:
“Andremo alla casa del Signore”.
E ora i nostri piedi si fermano
alle tue porte, Gerusalemme!

Percorrere i luoghi della Terra Santa richiamando i passi delle Sacre Scritture è stato molto emozionante. Stimoli meditativi nascono sia nei luoghi più importanti (Santo Sepolcro, orto degli ulivi ecc.) - anche se inevitabilmente affollati -, sia nelle località meno conosciute. Ad. esempio, a Gerico è stato molto significativo fermarsi presso un sicomoro e ricordare l’incontro di Gesù con Zaccheo (Luca 19,1-10).
Oltre a luoghi religiosi, abbiamo anche visto posti spesso ricordati dalla politica internazionale: l’insediamento israeliano nel cuore della città palestinese di Hebron, la base delle Nazioni Unite (circondata da campi minati) al confine con la Siria.
Particolare menzione va alla città di Akko (San Giovanni d’Acri) con tanto di fortezza dei Cavalieri Templari. La città vecchia di Akko è patrimonio dell’umanità protetto dall’UNESCO.
Lasciando Israele, penso che uno dei migliori commenti sia quello del salmo 137:
Se ti dimentico, Gerusalemme,
si paralizzi la mia destra;
mi si attacchi la lingua al palato,
se lascio cadere il tuo ricordo,
se non metto Gerusalemme
al di sopra di ogni mia gioia.
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Re: On the road tra Israele e Palestina

Messaggioda geom.Calboni » 15/11/2013, 19:23

Durante il viaggio il Cancelliere ha cercato di portarci sulla "strada dei pellegrini" ma con scarsi risultati 8-)
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