On the road tra Israele e Palestina

In questa sezione del forum si può discutere, postare notizie e chiedere informazioni riguardo le proprie esperienze, emozioni ed avventure di viaggio.

Re: On the road tra Israele e Palestina

Messaggioda Maxdivi » 04/12/2013, 15:38

Jena Plissken ha scritto:http://www.vice.com/it/read/vivere-il-sogno-americano-in-cisgiordania-a9n3?Contentpage=1

interessantissimo articolo VIVERE IL SOGNO AMERICANO IN CISGIORDANIA


Buon articolo che conferma ancora una volta quanto peso politico abbiano gli ebrei nordamericani.
Pero' Cuginone si lascia trascinare un po' dall'immagine di Israele trasmessa dai media italiana...
Nel senso che non sono d'accordo che i coloni non siano fondamentalisti. Sono fondamentalisti eccome :) tutti dal primo all'ultimo e della peggior specie. Non serve portare la barba ed indossare abiti tradizionali per avere una mentalita' fondamentalista. Ce lo dice la parola stessa, seguire i fondamenti e farne uno stile di vita. Non solo nei costumi, ma nell'idee. Basarsi sul fondamento che la terra spetti loro di dirtto ne e' la prova di colpevolezza. Inserirsi in una situazione critica ne e' un'altra che testimonia la mentalita' ottusa. Sono fondamentalisti i coloni a loro modo, gli haredim ultraortodossi in un altro modo.
Non sono d'accordo con l'articolo quando dice che "i coloni sono pedine del governo". Il governo, anzi lo stato stesso, e' ostaggio dei coloni. Le correnti nazionaliste alla base del colonialismo si sono arrampicate nella societa' e nella politica. E' un cancro che corrode da dentro. Il governo attuale ne e' un esempio. E' una cosa secondo me separata dal sionismo. Nasce dopo la guerra dei sei giorni. Sarebbe interessante vedere se quei soldi che il governo cede ai coloni come incentivo provengano tutti dalle tasse interne oppure anche da "sponsor" esterni. Fatto sta che se il governo fa mancare l'appoggio ai coloni il governo cade o succedono cose strane ( come il caso Sharon che impose lo smantellamento delle colonie a Gaza).
Idem l'esercito e' ostaggio dei coloni, costretto ad impiegare risorse in rapporto di dieci ad uno per colono per difenderli negli insediamenti. Un'indagine dell'Universita' ebraica mostro' come il 56 per cento dei coloni non riconosca l'autorita' del governo ed e' disposta ad usare la forza contro il governo stesso se questo intimasse loro l'ordine di andarsene.
Piu' volte i coloni attaccano lo stesso esercito ed il governo attuale, divorato all'interno da questo cancro, non puo' spingersi piu' di tanto a punirli:
http://www.ilpost.it/2011/12/14/assalto ... giordania/

Un bel riassunto di tutte le divisioni interne ad Israele:

http://scienzaepace.unipi.it/index.php? ... &Itemid=19

L'ultimo articolo di Panorama, che qui riporto, e' d'accordo con la mia visione nell'annoverare tra i gruppi sociali israeliani anche i coloni come un gruppo a parte, che l'autrice chiama come "Nazional-religiosi" e segue la sua battaglia privata di espansione nei territori:

http://mondo.panorama.it/generazione-te ... israeliani

Israele lotta coi musulmani, ma fondamentalmente lotta contro se' stesso, quando avra' trovato, se lo trovera', il bandolo della matassa allora sara' pace per tutti, hamas, hezbollah e compagni permettendo ( che pure questi tra loro non e' che vadano d'accordo ).
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Re: On the road tra Israele e Palestina

Messaggioda Jena Plissken » 04/12/2013, 16:37

SI sono ampiamente d' accordo sul fatto che sia il governo ostaggio dei coloni e non viceversa, stiamo parlando ad oggi di ormai 500000 persone più o meno, non poche, e paradossalmente da Oslo in poi il numero è sempre cresciuto, se qualcuno al di la del semplice opportunismo dettato dagli aiuti e dal costo del mattone irrisorio rispetto ad Israele , avvalla di vivere e praticamente occupare una terra altrui , o vive fuori dal mondo e sarebbe inaccettabile o chiude un occhio per comodità ma son casi numericamente non cospicui, ovviamente gran parte di loro ne ha fatto in maniera violenta o meno una scelta di vita ;)

Ottimi i link di Max per chi vuole approfondire sono contento che il topic oltre al classico racconto di viaggio stia prendendo una piega molto interessante e svisceri dopo averli vissuti sul posto tante problematiche di Israele e Cisgiordania , otra sarà troppo serio per alcuni o poco commerciale ma a mio avviso ha poco rivali nell' ambito del viaggio non fine a se stesso ;)
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Re: On the road tra Israele e Palestina

Messaggioda Maxdivi » 04/12/2013, 19:21

Jena Plissken ha scritto:SI sono ampiamente d' accordo sul fatto che sia il governo ostaggio dei coloni e non viceversa, stiamo parlando ad oggi di ormai 500000 persone più o meno, non poche, e paradossalmente da Oslo in poi il numero è sempre cresciuto, se qualcuno al di la del semplice opportunismo dettato dagli aiuti e dal costo del mattone irrisorio rispetto ad Israele , avvalla di vivere e praticamente occupare una terra altrui , o vive fuori dal mondo e sarebbe inaccettabile o chiude un occhio per comodità ma son casi numericamente non cospicui, ovviamente gran parte di loro ne ha fatto in maniera violenta o meno una scelta di vita ;)


Qui un articolo sul governo attuale, gia' ribattezzato infatti il "governo dei coloni" da un giornale israeliano:

http://www.ilfoglio.it/soloqui/17432

Nell'attesa della nuova parte del resoconto, un paio di chicche per il cuginone riguardo agli eventi torbidi del 2005-2006 e alle colonie ;) notate sempre gli anni degli articoli.
Arafat muore, ok.
Sharon vuole smantellare le colonie a Gaza, e questo accade, ok.
Nel frattempo si compie il muro, che sembra dover assumere il ruolo di confine tra israeliani e palestinesi, gli uni di qua e gli altri di la', nonche' strategicamente divide Ramallah da Gaza.
Poi il governo di allora tenta di compiere evacuazioni anche in Cisgiordania tra mille proteste:

http://www.affaritaliani.it/politica/ci ... _pg_2.html
http://www.osservatoriotributario.it/de ... Chiave=631
http://www.affaritaliani.it/politica/ci ... _pg_2.html
http://www.vita.it/mondo/mo-sharon-annu ... dania.html

Il vecchio generale, in rotta col Likud, inizia a tentennare sul destino delle colonie in Cisgiordania, ma persegue la sua strada politica. Si stacca dal Likud.
Poi l'incidente ed il coma. A prendere in mano il suo nuovo partito guarda caso e' Olmert, il quale cosa fa?
Afferma che non si possono piu' smantellare le colonie in Cisgiordania come prevedevano i fondamenti di Kadima, il nuovo partito. Anzi se ne devono costruire di nuove.
Fa infilare nel governo addirittura Liebermann, nazionalista intransigente:

http://www.tio.ch/News/293710/Israele-s ... l-governo/
http://www.rainews.it/it/news.php?newsid=65022

Cosa succede poi? Lo sappiamo tutti, guerra in Libano spropositata, finanziamenti in massa per nuove colonie, risalita Di Netanyhau e ritorno indietro al punto di partenza...una guerra infinita.
Lo stesso Olmert rimarra' vittima forse di un complotto politico che lo mettera' sotto inchiesta e fuori dalla vita politica proprio quando ritratta tutto dopo i casini fatti e sta per negoziare un piano di evacuazione dalla Cisgiordania:

http://www.loccidentale.it/node/57503
http://archiviostorico.corriere.it/2008 ... 5080.shtml

Qualcuno rema contro ed e' ben protetto. Lobbies americane, mafie russe, corruzione, fondamentalisti ecc. ecc. e' un gran casino.
Infatti ,tra parentesi, oggi, notizia fresca, Liebermann e' di nuovo libero e tornera' al governo:

http://www.famigliacristiana.it/blogpost/lieberman.aspx
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Re: On the road tra Israele e Palestina

Messaggioda Maxdivi » 05/12/2013, 18:22

Sempre riguardo all'immigrazione in Israele, ecco un articolo su una delle cinque tribu' perdute d'Israele che si affretta a rientrare tra dubbi e dibattiti interni:

http://frammentivocalimo.blogspot.it/20 ... ebrei.html

Colonie a parte, mi piacerebbe andare sulle tracce di questo ed altri gruppi ad Ashdod, dove mi risultano stanziati.
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Re: On the road tra Israele e Palestina

Messaggioda Jena Plissken » 13/12/2013, 23:35

Neve a Gerusalemme e su tutto il Medio Oriente spettacolari immagini ( per i profughi dei campi un po' meno :( )

http://www.corriere.it/foto-gallery/est ... 9.shtml#28
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Re: On the road tra Israele e Palestina

Messaggioda Maxdivi » 16/12/2013, 14:49

Se ne discuteva col Geometra della frontiera libanese-israeliana osservata da vicino dal gruppo Otra, ed ecco oggi:

http://www.repubblica.it/esteri/2013/12 ... -73707178/

http://it.euronews.com/2013/12/16/uccis ... on-libano/


Il Geometra mi faceva notare della sua sorpresa nel trovare la frontiera abbastanza "sguarnita" da parte di Israele.
Li' per li' in prima battuta ho fatto dei pesieri maliziosi.
Un'ipotesi (abbastanza subdola ) e' di natura politica, puo' essere che Israele lasci volutamente non troppo militarizzata questa frontiera ( solo per locali ) proprio per "invitare all'attacco" facinorosi da al di la' del confine.
Questa ovviamente come tattica politica, insomma ricercare un pretesto per poi scatenare pesanti ritorsioni o rappresaglie scavalcando il confine ed andare ad attaccare le basi di Hezbollah in maniera piu' precisa da terra, cosa impossibile per via aerea. Un incedente o un danno di poco conto ai frontalieri sono l'occasione ideale per mettere in sicurezza il confine e le citta' senttentrionali israeliane da attacchi di razzi, questo almeno per un periodo di tempo, le basi hezbollah vengono distrutte e risorgono di continuo.
Di fianco a questa ipotesi, vreamente "cattiva", se ne possono fare altre.
Un'ipotesi diametralmente opposta con la prima e ci ho pensato oggi, e' di natura stategica-militare. e' che Israele non riesca a garantire sicurezza alle sue truppe sulla zona confinaria e quindi preferisca tenere il grosso non direttamente sulla linea, ma piu' arretrato ed imboscato per coprirsi da attacchi a sorpresa di Hezbollah secondo le loro tattiche di attacco senza preavviso o di guerrigila. L'esercito israeliano e' preparato, ma il passato ( ed ora anche in Siria ) ci ha dimostrato come Hezbollah sia una forza combattente molto valida e motivata.
Una terza ipotesi e' la piu' banale e piu' politcamente corretta per comportamenti di facciata. Puo' accopiparsi con la seconda o con la prima o va da sola. Semplicemente Israele non tiene tante truppe ammassate sulla linea perche' di fronte alla comunita' internazionale non puo' farlo, la frontiera non e' troppo militarizzata per non inidispettire sia i Libanesi tutti ( guerre in libano le conosciamo ed hanno lasciato grandi ferite ) sia per non indispettire Hezbollah che potrebbe sentirsi provocato, col "fiato sul collo" direttamente al confine. Sia per non indispettire l'Onu ed i caschi blu che operano in Libano.
Non conosco gli accordi nei dettagli, ma un classico e' che si lasci una fascia di rispetto stabilita dalle due parti, con L'onu a supervisore.
Sui territori palestinesi invece fa un po' come vuole, tanto li' e' saltato tutto il diritto internazionale e fondamentalmente nella realta' dei fatti non c'e' uno stato effettivamente sovrano con cui rapportarsi.
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Re: On the road tra Israele e Palestina

Messaggioda Jena Plissken » 16/12/2013, 17:13

Comunque non vorrei sbagliare ma la frontiera libanese / israeliana da noi visionata è solamente la propaggine della zona cuscinetto
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Re: On the road tra Israele e Palestina

Messaggioda Maxdivi » 16/12/2013, 17:40

Jena Plissken ha scritto:Comunque non vorrei sbagliare ma la frontiera libanese / israeliana da noi visionata è solamente la propaggine della zona cuscinetto


Puo' essere. Per altro nella zona confinaria, su fronte libanese, ci dovrebbero essere anche caschi blu italiani.
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Re: On the road tra Israele e Palestina

Messaggioda Maxdivi » 16/12/2013, 18:01

Jena ti ho trovato questa:

http://temi.repubblica.it/limes/hezboll ... =undefined


Area Unifil mista sul suolo libanese. Israele controlla il suo lato.
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Re: On the road tra Israele e Palestina

Messaggioda Jena Plissken » 16/12/2013, 19:31

Maxdivi ha scritto:Jena ti ho trovato questa:

http://temi.repubblica.it/limes/hezboll ... =undefined


Area Unifil mista sul suolo libanese. Israele controlla il suo lato.


Infatti mi sembrava di ricordare qui la cartina è più chiara praticamente stile Bosnia o Kosovo attuale ma con più rappresentanze ogni zona del sud del libano è " controllata " da un contingente della missione Onu UNIFIL

http://en.wikipedia.org/wiki/United_Nat ... in_Lebanon
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Re: On the road tra Israele e Palestina

Messaggioda geom.Calboni » 17/12/2013, 1:21

L' incidente è accaduto proprio a Rosh Hanikra, dove siamo stati.

Nel frattempo, segnalo questo articolo nel quale è raccontata Tel Aviv come nuovo fulcro mondiale della tecnologia:
http://www.repubblica.it/rubriche/start ... f=HREC1-35

L' altro lato della medaglia di una zona con moltissime contraddizioni.
"Stiamo attenti, siamo contenti, comportiamoci bene e mangiamo la semplicità".

Nella vita le cose serie, alla lunga, ti fregano. Gustiamoci le cose effimere che proprio in quanto tali non ti tradiscono mai.

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Re: On the road tra Israele e Palestina

Messaggioda obe » 17/12/2013, 16:02

Ho letto ora il racconto aggiornato..

Devo dire, solito bel racconto, con molti punti di interesse..
Questi sono i viaggi migliori.. on the road, alla scoperta di posti nuovi e alla ricerca del contatto con gente locale.
Poi vi invidio l’aver provato il bagno nell’acqua salata del Mar Morto.. questo non son riuscito a farlo!

Solo una cosa mi lascia dubbioso.. io di certo non sono un “fan” degli israeliani, ma sembra che finora la vostra impressione sia quella di vedere i palestinesi come vittime dell’oppressione israeliana..
O sbaglio?
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Re: On the road tra Israele e Palestina

Messaggioda geom.Calboni » 17/12/2013, 16:24

obem ha scritto:a sembra che finora la vostra impressione sia quella di vedere i palestinesi come vittime dell’oppressione israeliana..
O sbaglio?

In realtà la situazione è sembrata molto contraddittoria. All' interno della Palestina gli arabi sono liberi ma in realtà sono in gabbia. Si proclamano indipendenti ma dipendono da Israele, le dogane sono solo israeliane, all' interno dei loro territori trovi check-point, insediamenti ebraici e zone come il centro storico di Hebron dove gli israeliani sono accerchiati dai palestinesi ma quelli ad esser ghettizzati sono questi ultimi.
Poi a Gerusalemme vecchia trovi decine di bancarelle con bandiere palestinesi, gadget, magliette, proclami ad Arafat e satira contro Israele.
Ovvio che i palestinesi hanno la peggio e lo vedi e lo avverti.
Alla fine ci sono 3 zone differenti: Israele, Palestina e Gerusalemme.

A te Gerusalemme che impressione ti aveva fatto?
"Stiamo attenti, siamo contenti, comportiamoci bene e mangiamo la semplicità".

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Re: On the road tra Israele e Palestina

Messaggioda obe » 17/12/2013, 19:34

geom.Calboni ha scritto:
obem ha scritto:a sembra che finora la vostra impressione sia quella di vedere i palestinesi come vittime dell’oppressione israeliana..
O sbaglio?

In realtà la situazione è sembrata molto contraddittoria. All' interno della Palestina gli arabi sono liberi ma in realtà sono in gabbia. Si proclamano indipendenti ma dipendono da Israele, le dogane sono solo israeliane, all' interno dei loro territori trovi check-point, insediamenti ebraici e zone come il centro storico di Hebron dove gli israeliani sono accerchiati dai palestinesi ma quelli ad esser ghettizzati sono questi ultimi.
Poi a Gerusalemme vecchia trovi decine di bancarelle con bandiere palestinesi, gadget, magliette, proclami ad Arafat e satira contro Israele.
Ovvio che i palestinesi hanno la peggio e lo vedi e lo avverti.
Alla fine ci sono 3 zone differenti: Israele, Palestina e Gerusalemme.

A te Gerusalemme che impressione ti aveva fatto?


A parte che Gerusalemme è molto turistica, quindi fa un pò un discorso a se...
A me aveva colpito questa suddivisione della città, qui c'è il quartiere ebraico, qui quello arabo, ect.. con poca o nessuna mescolanza.. anche nella semplice condivisione degli spazi.
Ma ancora più forte era la differenza tra Gerusalemme e Tel Aviv.. quasi fosse un altro paese che non c'entrava nulla.

Interessantissima l'osservazione che avete fatto sul quartiere Mea Shearim... effettivamente entrandoci uno si chiede, ma chi è più rigido nei confronti delle donne tra loro e gli arabi ?
Questo è un pò il riassunto di quello che ho trovato io in Israele, che mi sembra il paese delle contraddizioni... secondo me è la definizione giusta.

Anche perchè,sempre secondo la mia visione, si potrebbe discutere su chi ha ragione o chi ha torto.. ed alla fine ci sarebbero situazioni che mi porterebbero ad appoggiare i Palestinesi ed altre che invece mi porterebbero ad appoggiare gli Ebrei... e sarebbe anche questa una contraddizione.. :shock:
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Re: On the road tra Israele e Palestina

Messaggioda geom.Calboni » 17/12/2013, 20:23

obe ha scritto:A parte che Gerusalemme è molto turistica, quindi fa un pò un discorso a se...
A me aveva colpito questa suddivisione della città, qui c'è il quartiere ebraico, qui quello arabo, ect.. con poca o nessuna mescolanza.. anche nella semplice condivisione degli spazi.
Ma ancora più forte era la differenza tra Gerusalemme e Tel Aviv.. quasi fosse un altro paese che non c'entrava nulla.

Interessantissima l'osservazione che avete fatto sul quartiere Mea Shearim... effettivamente entrandoci uno si chiede, ma chi è più rigido nei confronti delle donne tra loro e gli arabi ?
Questo è un pò il riassunto di quello che ho trovato io in Israele, che mi sembra il paese delle contraddizioni... secondo me è la definizione giusta.

Anche perchè,sempre secondo la mia visione, si potrebbe discutere su chi ha ragione o chi ha torto.. ed alla fine ci sarebbero situazioni che mi porterebbero ad appoggiare i Palestinesi ed altre che invece mi porterebbero ad appoggiare gli Ebrei... e sarebbe anche questa una contraddizione.. :shock:

Come scritto nell' "articolo" da Gerusalemme non vedevamo l' ora di "scappare". Mai visto un posto così strapieno di turisti.
E come ho detto prima, sono 3 posti differenti: Palestina, Israele (Tel Aviv, mar Morto, Tiberias, etc.) e Gerusalemme appunto.

Un' altra contraddizione è che, alla fine, Israele di occidentale ha il governo e la fisionomia di molti abitanti ma per il resto... è Medio Oriente...

Su chi ha ragione e chi torto la penso come te. Anche se è evidente che uno dei due è costretto a qualche gradino più in basso ma è altrettanto evidente che gli attacchi kamikaze sono sempre da condannare e non ammissibli ;)
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Re: On the road tra Israele e Palestina

Messaggioda obe » 17/12/2013, 20:43

geom.Calboni ha scritto:Come scritto nell' "articolo" da Gerusalemme non vedevamo l' ora di "scappare". Mai visto un posto così strapieno di turisti.


Però è una di quelle città che si "deve" vedere.. turistica ma bella ed affascinante (se solo cancellassero tutti qui tour organizzati..... :roll: )
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Re: On the road tra Israele e Palestina

Messaggioda Jena Plissken » 23/12/2013, 13:03

Israele, la polizia fa esplodere un ordigno su un autobus nei pressi di Tel Aviv: «Attacco terroristico»

Fortunatamente senza morti e feriti ;)

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... id=ABi3Jbl

L' ultimo attentato era di circa 1 anno fa durante la crisi di Gaza

http://www.ilpost.it/2012/11/21/live-bomba-tel-aviv/
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Re: On the road tra Israele e Palestina

Messaggioda Jena Plissken » 24/12/2013, 0:13

In questi giorni nell' ambito di alcuni approfondimenti ho reperito alcune interessanti informazioni che posso interessare la spedizione Otra che ha visitato Genova recentemente e Gerusalemme e la Palestina con me a Novembre e che è sempre invitata a tornare in città anche al di fuori di manifestazioni ufficiali da vedere ce ne sarebbe comprese le fortezze sui monti di cui parlo spesso ;)


In breve - Genova e le crociate 1099- 1302

I Genovesi con la loro flotta dopo aver contribuito a liberare Antiochia raggiunsero Giaffa e nel 1099 contribuirono alla presa di Gerusalemme insieme a Goffredo di Buglione, grazie all' apporto decisivo del console Embriaco, entrarono dalla porta di David dopo che le potenti macchine da guerra e le torri d'assalto, realizzate dai balestrieri genovesi con il legname ricavato dalle navi servite a trasportarli oltremare ruppero la resistenza musulmana, negli anni successivi la flotta genovese compì altre imprese quali la presa di Cesarea, queste spedizioni che proseguirono negli anni successivi permisero l’ accumulo di ingenti ricchezze, donazioni e riconoscimenti in tutta la Palestina e la Fenicia : Sidone e Tiro.
Tra le repubbliche marinare italiane Genova a quel tempo era la più fedele e attiva collaboratrice dei crociati e in cambio aveva propri quartieri e consoli a Acri, Giaffa, e Gerusalemme stessa in cui i genovesi potevano auto amministrarsi.
Baldovino per la devozione dei Genovesi alla causa crociata fece scrivere sull’ architrave del Santo Sepolcro in oro la scritta Praepotens Genuensium Praesidium.
Nel Tesoro del Duomo di San Lorenzo a Genova si trova un manufatto in verde che può ricordare lo smeraldo fu riportato da Guglielmo Embriaco (raffigurato con il Sacro Catino in mano sul prospetto principale di Palazzo San Giorgio a Genova ), dopo la conquista di Cesarea , secondo la leggenda aurea di Jacopo da Varagine sarebbe il piatto dell' Ultima Cena di Gesù, a riguardo ovviamente ci sono molti dubbi sia storici che scientifici.
La Signoria di Gibelletto (anche Gibello, Gibelet o Jebail) era un feudo della Contea di Tripoli, uno degli Stati crociati in Terrasanta.
I genovesi ricevettero un quarto della contea in ringraziamento per l'aiuto nella conquista della stessa e vi fondarono una delle loro colonie commerciali.
Gibelletto o Gibelet, conosciuta nell'antichità con il nome di Biblo ed attualmente come J'baïl, fu conquistata dai crociati nel 1104 e fu data da Bertrando all'ammiraglio genovese Guglielmo Embriaco.
L’antica città con il suo porto fu la sede e la capitale della signoria retta dalla famiglia degli Embriaci che la conserveranno fino al 1302, ad eccezione degli anni successivi al 1187 quando fu occupata da Saladino.
A Gibelletto , 37 km a nord di Beirut rimangono ai nostri giorni i resti di una fortezza crociata.
Tortosa (Siria), Tripoli (Libano) e Beirut divennero fino alla reconquista musulmana anch’ esse colonie Genovesi.
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Jena Plissken
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Re: On the road tra Israele e Palestina

Messaggioda Jena Plissken » 24/12/2013, 1:47

Freewhelin’ ( a ruota libera ) - Israele e Palestina 2013

Ero francamente indeciso se mettere mano alla questione, visto che l’ argomento necessiterebbe di essere disquisito con spazi e mezzi ben maggiori, e oltretutto viene tratto a puntate con la solita verve dal Geometra, ma alla fine ho deciso di lasciarmi guidare dalle impressioni accumulate e decantate a distanza di due mesi dal viaggio.

Dal Monte degli Ulivi osservavo Gerusalemme, con il suo cielo al tramonto virato rosso sangue, le sue mura possenti rimaneggiate dopo conquiste, distruzioni, imperi che si sono susseguiti e che sono svaniti, predatori, conquistatori, protettorati, Intifade, crogiolo di miti, leggende, religioni, fuoco e sangue sparso in passato come nei tempi recenti, e non potei che trovarla bella nonostante tutto, dalla Cupola d’ Oro, al Muro del pianto, dal Sacro sepolcro, alle bianche case arabe e ai palazzoni periferici.
Mi venne in mente il poema di Eliot Terra desolata “ e forse termine più appropriato non ve ne era per definire questa terra sterile, devastata e mortale che nel poema i cavalieri medievali dovevano attraversare per giungere al “ Sacro Graal “ , un “ Graal” ormai dimenticato dall’ immaginario dei nostri tempi moderni in questa civiltà occidentale in disfacimento che sta divorando se stessa e affrontando nemici veri o immaginari o semplicemente la propria avidità.
Nella notte di Gerusalemme ovest la seconda sera i pub della zona ovest passavano musica di Lou Reed e dei Velvet Underground avevo appena saputo da un amico che Lou Reed ci aveva lasciato, bevo un shottino di whisky offertomi da una simpatica avventrice israeliana e cantiamo le canzoni di Lou , con quel calore di fratellanza che solo la musica dell’ anima può dare, se Netanyahu, Abu Mazen, o i capi di Hamas e tanti altri ascoltassero più musica rock sarà forse una mia idea balzana o una pura utopia forse tanti problemi si potrebbero risolvere più facilmente.
Oltre i quartieri arabi di Gerusalemme e per chi vuol raggiungere Betlemme si staglia quello che non si può non definire il muro della vergogna eredità dei difficili periodi dell’ ultima Intifada, ufficialmente costruito a scopo di protezione da parte di Israele, alto 8 metri, e dotato di check point, telecamere, torrette di avvistamento , non solo non rispetta la linea verde di demarcazione ma ingloba circondando le colonie ampie porzioni della Cisgiordania , oltre ad essere costruito su terreni palestinesi con la divisioni di villaggi, impossibilità di recarsi in Israele per lavorare, distruzioni di case e uliveti , difficoltà per raggiungere scuole e ospedali sta rendendo la vita dei palestinesi sempre più difficile.
Non voglio addentrarmi dentro le ragioni degli uni e degli altri e forse davvero non c’è pace tra gli ulivi e non ci sarà mai perché la pace non la vuole nessuno ne i fanatici ultraortodossi , ne i coloni o la destra israeliana , ne i terroristi di Hamas e della Jihad Islamica, e i palestinesi restano umiliati e disperati, la soluzione è una sola : due stati e la rimozione del muro e delle colonie israeliane, poi verrebbe la soluzione dello status di Gerusalemme e il problema dei profughi, tanta di quella carne al fuoco che non se ne uscirà mai fuori, 20 anni sono passati dagli accordi di pace Oslo in cui sembrava Rabin e Arafat potessero finalmente arrivare ad una soluzione, poi Rabin è stato assassinato ( da un israeliano ortodosso ) e tanto sangue è tornato a scorrere nella Terrasanta.
1000 e passa Km in auto da Gerusalemme a Tel Aviv, affittando l’ auto presso l’ unica misteriosa agenzia di noleggio che permetteva l’ ingresso nei territori occupati , ci hanno permesso di testare il polso di un paese , dall’ anima divisa in due , attraverso muri, check point, strade vietate ai palestinesi, colonie e kibbutz, turismo religioso e lavoro di volontariato e cooperazione delle Organizzazioni non governative.
Siamo stati a Betlemme e a Hebron ( la città fantasma ) colonizzata dai coloni israeliani e dall’ esercito, e ci siamo resi conto di non essere in un paese normale, siamo usciti dai territori virtualmente sotto l’ autorità palestinesi per costeggiare il Mar morto e arrivare ad Ein Gedi e alla fortezza di Masada, con di fronte le luci della Giordania.
Abbiamo dormito in uno strano campeggio sulle colline a Metsoke Dragot condiviso con una base militare israeliana , per poi tornare nei Territori a Jericho e a Ramallah , la capitale di Arafat, visitandone la tomba nella Mukada , il celebre edificio dove fu assediato e relegato per più di due anni dall’ esercito israeliano, abbiamo proseguito per Nablus e Jenin per poi abbandonare la Cisgiordania.
Tante altre suggestioni : Nazareth, il lago di Tiberiade, le alture del Golan con i villaggi drusi e i confini siriani e una fortezza crociata prima di tornare sul Mediterraneo, dal confine con il Libano di Rosh Khanikra con le sue grotte e i resti della ferrovia costruita e poi distrutta che andava dal Cairo alla Turchia ( che meraviglia sarebbe poterla fare oggi ), ad Acri e Haifa , fino alla tappa finale di due giorni a Tel aviv.
Questo piccolo sommario non rende giustizia agli approfondimenti , dovrei almeno aggiungere il tunnel templare della meravigliosa cittadella “ musulmana “ di Acri ( Akko ), il lussureggiante giardino sul monte Carmelo della religione Bahai , e poi Tel Aviv la città che non dorme mai , con le sue spiaggie e grattacieli stile Florida che mantiene però un’ anima nascosta mediorientale che si fa fatica ad occidentalizzare almeno nell’ architettura più nascosta.
Non dimentichiamo poi che in Israele vivono come cittadini “ non ebrei “ un milione e mezzo di arabi .
Il viaggio è finito si tirano le somme, dopo gli estenuanti e lunghi controlli dell’ aereoporto Ben Gurion, specie per chi ha visti di paesi musulmani “nemici” , l’ entrata nel paese invece è stata come bere un bicchier d’ acqua e anche le entrate e uscite dai vari check point israeliani per entrare o uscire dai Territori palestinesi sono state piuttosto veloci, mi ritengo soddisfatto nonostante il tempo sempre tiranno e l’ impossibilità di restare più tempo in determinati posti , a parte Gaza , abbiamo visto e compreso , oltre che udito testimonianze di quella che è situazione specie in Cisgiordania, un conto è leggere o vedere filmati, un conto vedere come sempre con i propri occhi.
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Re: On the road tra Israele e Palestina

Messaggioda geom.Calboni » 24/12/2013, 16:45

Bene anche le tue impressioni Jena. Mancavano alla "chiusura" di questo viaggio.
Come la fine del mio "racconto" che comunque arriverà ;)
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Nella vita le cose serie, alla lunga, ti fregano. Gustiamoci le cose effimere che proprio in quanto tali non ti tradiscono mai.

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