Viaggio via terra Italia-Togo (Agosto 2013)

[vilmer7]

siccome non mi rimedio più almeno condivido il link di fb dell'associazione con cui ho fatto il viaggio l'estate scorsa, con assemblaggio di foto varie

...9.000 km di terra, sabbia ed asfalto in Africa Occidentale

https://www.facebook.com/africasa.onlus ... 659&type=1

[vilmer7]

spero si vedano le foto, è un profilo aperto, sono poche, un mix di quelle di tutti, poi casomai conguaglierò con le mie

report molto in breve, altrimenti conoscendomi non concludo, ho appunti molto scarsi e dopo un pò ho perso anche il conto dei giorni
eventualmente poi scriverò pensieri e riflessioni andando a sentimento e ricordo

da rimini siam partiti in 3 nel tardo pomeriggio del 31 luglio, ci siamo rimediati in 7 da varie parti d'italia, congiunti in quel di Torino il 01/08 h. 5.00 del mattino, coi due mezzi: il pullmino fiat "talentuoso" stracarico con pannelli solari, pompa, roba varia da lasciare giù in diversi posti, e la "mazda" citroen zx che ci ha abbandonato dopo un giorno, finendo la sua carriera col cambio rotto, molto onorabilmente in costa azzurra

2-3/8 dopo sosta forzata a mougens, vicino cannes, ospiti di un'amica dell'associazione, tutti stipati sul talento abbiam fatto una tirata unica francia-spagna fino a marbella, ospiti di altri amici, per poi traghettare il 4/8 mattina da algeciras a ceuta

in terra africana prima sosta degna di nome a marrakech, due notti a dormire sulla terrazza di un hotel praticamente sulla piazza djama el fnaa alla fine del ramadan: all'una di notte piazza stracolma di musulmani biancovestiti in preghiera con l'affascinante canto del muezzin che cullava (avrei un video ma non so come postarlo qualcuno può suggerirmi un metodo da digital divided?)
eravamo là il 4-5 agosto, caldo bestia sui 46/47° città godibile perchè pochi turisti,ovviamente non ci siam fatti mancare l'hammam

il 6/8 scendiamo e verso agadir sosta per un bagno nell'oceano, le temperature da qui nel lungoatlantico saranno sempre fresche pur essendo agosto, c'è sempre vento

come solito non rispettiamo tempi e programmi e ci accampiamo una notte a fianco di un bar-ristorante, unico punto lungo la strada tra tizmit e tantan

7/8 si va verso laayoune, attraversano il confine immaginario tra marocco e sahara occidentale; in città ci spariamo un altro hammam e notiamo la massiccia presenza di posti di blocco: sebbene tutto tranquillo, è una zona in "guerra", da qui fino a tutto il mali i controlli delle varie gendarmerie saranno asfissianti

08/08 da laayoune verso dakhla, dove sosteremo presso la tenda del guardiano della spiaggia, dove c'è free camping e altri due mezzi di occidentali; posto affascinante, una bella baia blu, con una marea che la mattina fa spazio ad una spiaggia enorme; piccola parentesi lungo la strada: la multa non ci siamo fatti mancare nulla, quindi anche l'autovelox per eccesso di velocità lungo una strada in mezzo al nulla, praticamente quattro case e la pattuglia che immortala giacomo che fa i 60 col limite dei 50 tenuto conto che la velocità del mezzo è già lenta di suo, in più stracarico... i policeman, sentita la nostra storia, molto contenti di averci conosciuti, noi un pò meno, però ci danno la foto

09/8 rotolando verso sud poco sotto daklha si attraversa il tropico del cancro, foto canoniche, ancora più a sud sosta in un villaggio abbandonato sull'oceano, posto affascinante dove stavano dei militari, e qui abbiamo iniziato a fare incetta di souvenir particolari come poi in altri ameni luoghi visitati
sosta anche per fare le capriole sulle dune che costeggiano l'atlantico, infine giungiamo alla frontiera marocco-mauritania, e qui c'è una mini-storia che non posso non raccontare

[vilmer7]

09/08 usciti dalla dogana marocchina entriamo nella "terra di nessuno", lingua di 4-5 km nel deserto, prima di giungere ad entrare in mauritania: qui attendono le guide che "lavorano" accompagnando chi non sa dove attraversare, perchè alcune zone sono minate ma noi non ne abbiamo usufruito, perchè all'ultimo posto benza/ristoro avevo fatto amicizia con una coppia di senegalesi/italo/francesi (lei aveva lavorato con paola barale ) che si sono offerti di guidarci, così abbiamo seguito la loro auto

ebbene, questo è il regno dei traffici loschi, il deposito di ogni genere di bene vendibile, in qualunque condizione, e trafficoni di ogni
macchine, moto, televisori, frigoriferi, grovigli di fili spinati, immondizia varia, ecc.... sparsi nella sabbia, alcuni in buono stato, altri semisotterrati ormai corrosi dagli agenti atmosferici, insomma...uno spettacolo!
i loschi trafficono vogliono comprare il nostro pullmino, al nostro niet con spiegazione del nostro viaggio, ci guardano come dire: eh...siete messi male

chiedono se abbiamo da vendere pc, fotocamere o qualunque altra roba, alla fine ci troviamo a contrattare una bottiglia di acqua di plastica riempita con grappa del discount (andando verso un paese molto chiuso, avevamo prima travasato i nostri alcolici mimetizzandoli): 30 euri contro 5/7 spesi! lì per lì abbiam pensato di organizzare in futuro dei biznez a tema per arricchirci vi dico solo che il tipo che ha speso i 30 euri ha tirato fuori una mazzetta di euri che saran stati almeno 5000

quindi passiamo almeno due ore nella striscia di terra di nessuno, veramente interessante come esperienza, ci affrettiamo infine alla dogana maura, che chiude alle 18: e qui rischio l'arresto! le formalità burocratiche vanno un pò alle lunghe, quindi mi faccio una siga col tabacco, e quando la passo per due tiri a chiara, uno dei gendarmi giunge di corsa, me la toglie bruscamente e la annusa....come fosse uno spinello gli spiego, ma lui è ormai insospettito, minaccia di perquisirmi col cane, io dico no problem, dopo un pò arriva col povero lupone che è vecchietto e non credo ami tanto il luogo dove sta, lo fa salire anche sul talento, ma il povero lupo mi sa che con tutta la sabbia del deserto che avrà respirato, ha perso molto del suo olfatto, insomma non sente manco l'alcol e va a finire che coccolo il cane e alla fine siamo tutti amici coi gendarmi

[vilmer7]

dopo pochi km entriamo in nouadhibou e alloggiamo al camping abba, dove troviamo un gruppo di italiani mega-fuoristrada-muniti e superorganizzati, che gentilemtne ci sfamano con la loro carbonara

10/8 la mattina visitiamo un orfanatrofio in costruzine con una cooperazione tedesca, che toni e daniele avevano già contattato e visitato in un viaggio precedente; la città è la seconda più grande del paese, ma dire città in mauritania è una parola grossa: soprattutto sono casupole semifinite, spesso non intonacate, mangiate da sabbia vento e sole; la fortuna di nouadhibou è che qui arriva la ferrovia che porta il ferro dalle miniere interne nel deserto e c'è un grande porto; a cap blanc andiamo a visitare il faro e il relitto di una nave molto vicino a riva; questa zona della costa è famosa proprio per i naufragi, da qui a nouakchott ce ne sono tantissimi; ci facciamo pure un bagno in oceano, travolta dalla potenza delle onde vestita
abbiamo la fortuna di vedere passare anche il treno SNIM, è lunghissimo, credo il più lungo treno merci del mondo

poi si riparte verso sud, il panorama è spettrale: la strada è una striscia grigia tra sabbia bianca che vola col vento oceanico, il sole è ammantato da una foschia calda e il cielo inizia a farsi giallo, c'è una luce sempre più incredibile, strana, preannuncia un temporale; ogni tanto si vedono casupole con tetto piramidale colorate di un azzurroverde e finestre rosa, sono tipiche di qua, breve sosta per foto ad un villaggetto con donne in abiti coloratissimi; ci fermiamo ad un autogrill modernissimo per lo standard del paese, funziona più come un caravanserraglio, un gran viavai, ci sono spazi per ospitare i viandanti dove veniamo invitati ed ospitati a cena da una famiglia mauritana; sono gentilissimi, benestanti della capitale, alla fine dormiremo nello stanzone sui tappeti anche con altri di passaggio

ma l'intrattenimento è stata la natura: verso il tramonto il cielo da giallastro si annerisce passando dal violetto al grigiastro, si sentono tuoni lontanissimi di cui si vedono balenare le saette a distanza di tempo, lo spazio è immenso, il vento assorda, cambia l'odore di terra e aria, cariche di elettricità, l'acqua scroscia sempre più vicina infine sopra di noi... un temporale di una tale violenza... spettacolo!
ci dicono non pioveva da oltre 6 mesi

[vilmer7]

11/08 dopo il diluvio notturno, la mattina il cielo è ancora coperto, ma non piove più; la sabbia che ieri sembrava bianco-gialla ha un incredibile color rosa-arancione, i pochi arbusti e pianticelle sono verdi brillanti; pozze d'acqua nel deserto; capre, asini e altri animali vagano attorno all'autogrill, insieme ai vari personaggi che hanno pernottato là e stan per ripartire, compresi noi; lungo la via riappare un bel sole e cielo azzurro, facciamo sosta al villaggio di pescatori di tioulit; da queste parti tutti si occupano di pesca, ed abbiamo visto i primi cinesi, anche al porto di nouadhibou
villaggio poverissimo, dapprima restii e riservati, quasi ostili verso i nostri approcci, riusciamo ad instauriamo una comunicazione con alcuni uomini e bambini, molti non parlano il francese solo loro lingua, infine saltan fuori in tanti a farsi "visitare" e chiedere consigli e medicine
giusto per la cronaca: tra noi c'è stefano che è un dottorando in biologia oncologica, non è esattamente un dottore, ma meglio di niente, per loro va benissimo; lui è inizialmente imbarazzato, poi si prodiga in occhiate a ferite o bubboni, diagnosticando infezioni e roba simile; tiriamo fuori un pò di pillole e pomate dalle nostre farmacie di viaggio, dandone solo per il bisogno contingente, sia perchè se gli lasci una scatola non saprebbero gestirle, sia perchè ne abbiamo di scorta ma avremo altre occasioni per distribuirne; ci dicono che non hanno possibilità di cure perchè lontani dalle città (siamo ancora a metà strada tra nouadhibou ela capitale), comunque non avrebbero i soldi, nè si trovano le medicine;
tristezza, e al tempo stesso gioia di poterli aiutare anche se solo un minimo

arriviamo alla capitale e facciamo sosta pranzo giusto per ripartire con nuovamente cielo minaccioso di pioggia; del resto la città non è nientedichè
megatemporale lungo la strada che, abbandonata la costa, ci porterà verso l'interno ed al confine maliano;
finita la pioggia siamo in un territorio che ha dell'incredibile: sabbia arancione con sprazzi di distese verdi d'erba, cadaveri e scheletri di animali, qualche catorcio di automobile incidentato (dove abbiamo raccolto altri souvenir ), villaggi di allevatori con capre e le prime mucche, vicino alle pozze per abbeverarsi; ci godiamo il passaggio di donne e bimbi in abiti colorati e un vecchio in tunica bianca che sembra uscito dal niente
dormiremo lungo la strada in una tenda dei e coi gendarmi, presso il villaggio di boutlizit
nota di cronaca: i gendarmi ci aspettavano, come detto i controlli son all'ordine dell'ora, ti chiedono sempre passaporto, documenti del mezzo, da dove vieni e dove vai, quindi sei sempre monitorato; arrivando noi al tramonto a questo posto, che è una specie di accampamento con qualche costruzione e alcune tende, ci siam fermati perchè ci avevano detto che è sempre bene dormire vicino a qualcuno, mai accamparsi isolati lungo la strada; gira voce che la strada verso Kiffaa è famosa per assalti di predoni beduini, e peggio ancora verso l'interno desertico, anche se noi abbiamo trovato sempre gente e gendarmi cordiali e disponibili; insomma, non so se sono solo dicerie o corrisponde a realtà

[vilmer7]

12/08 dopo aver condiviso colazione coi gendarmi ripartiamo; oggi sole splendente e ancora luoghi spettacolari; attraversiamo la città di Aleg, dove non so perchè non consentono fare foto, lo so perchè vengo cazziata da un locale
proseguendo capita di guadare qualche pozzanghera più grande del lecito, i temporali hanno allagato alcune zone, è normale da qui in giù nella stagione delle piogge; intanto nel panorama si iniziano a vedere delle "montagne" rocciose, di un marrone rossastro, che si stagliano in lontananza dopo il verde, nella sabbia rosa
arriviamo a Kiffaa con uno spledido tramonto e ci concediamo il "lusso" di un signor albergo, cioè: camere nelle casupole colorate tipiche della zona, con bagno e tv e a/c
la proprietaria è una pitonessa capa delle donne della città, insomma un'autorità; il marito troneggia sulla specie di ottomana, tippica del luogo ma non ho caito il nome, fuori dalla tenda dove noi ceneremo e poi loro dormiranno
anche se oggi è piovuto è caldo, inizia la zona degli insetti, infatti nel dopocena a sorseggiare te e chiachierare saremo divorati

13/8 giro della città, più che altro del mercato, visto che non c'è altro da vedere; bello, è un mercato più africano rispetto quelli marocchini; in strade di terra e sassi, in mezzo alle pozzanghere, bancarelle di cibo con verdure a terra e animali appesi scuoiati, negozietti di scarpe, stoffe, arnesi vari, insomma c'è di ogni; io e giacomo ci intrippiamo a comprare tabacco e pipe locali, mentre roberto e stefano fanno amicizia con due ragazzi, Mao e il suo amico figlio dell'imam, che poi ci faranno da accompagnatori e guide per i vicoli; tutti ci guardano, alcuni ci chiamano, altri ci schivano, i genere non sono abituati a vedere molti bianchi da queste parti; infine il tradizionale tè nel loro negozio di video, dove arrivano amici e familiari

pomeriggio partiamo verso Ayoun, già tardi rispetto a quanto preventivato, inoltre la strada inizia ad essere oscena, anche perchè la stanno rifacendo (i soliti cinesi ) e ci sono continue deviazioni con tratti su piste, o parti con crateri da evitare; pensiamo di essere fortunati a non avere ancora bucato quando...si inizia a sentire un odore come di plastica bruciata, poi compare il fumo dal cruscotto... ci fermiamo, cerchiamo di capire cosa succede, buttiamo acqua, al che si ferma un'auto con Amhed l'electricien un tipo che lavora lungo il cantiere della strada nuova, si prodiga col tester a capire il guasto, alla fine dice che è tutto ok: delle bucce di noccioline sono cadute dal cruscotto sul motore caldo
è con uno che si capisce è un boss, l'ingegnere della dittà, che ci guarda come fossimo marziani: noi in mezzo al nulla con un pullmino di vent'anni fumante stracarico e logoro, loro con un moderno SUV

comunque la disavventura e la strada difficilmente percorribile ci fan perdere un sacco di tempo, quindi non riusciamo nemmeno ad arrivare alla città, ci fermiamo a montare le nostre tende lungo la via, dalle parti di tintane, vicino ai gendarmi che pure ci aspettavano, un pò preoccupati, un pò incazzati del nostro ritardo

14/8 sveglia all'alba, percorriamo km per recuperare, breve pausa ad Ayoun, poi giù verso il Mali
il cielo è azzurro, sole caldo, il territorio inizia ad essere sempre più verde, coltivabile; a 30 km dal confine incappiamo all'ultimo controllo nella multa/obolo ad un poliziotto zelante che trova che han sbagliato a scrivere un numero sull'assicurazione (4 persone invece che 7) e, dopo discussioni e contrattazioni, ci spilla tutti i dirham rimasti è qualche migliaia di ouguiye a parte questo piccolo disappunto, devo dire che la mauritania ed i suoi abitanti mi hanno entusiasmato

entriamo in Mali e vediamo i primi campi coltivati; in Africa praticamente da un km all'altro si cambia paese, popolo, lingua, anche solo visivamente cambia il territorio, e anche se i confini sono spesso delle righe tracciate col righello ai tempi e dopo le colonizzazioni

[vilmer7]

le dogane in Africa ...

continua...

[radaulpa]

BELLO
BELLO
BELLO

continua !!

complimenti per il viaggio!!!
aspettiamo il seguito (con bava)

[vilmer7]

rada, tu ci saresti proprio stato dentro

piccolo aneddoto sulle dogane in Africa: in alcune abbiam trovato un fabbricato, un posto gendarmi standard ecc..., in altre, nello specifico questa, dopo essere stati a timbrare passaporti per uscire dalla Mauritania in una casupola, davanti c'erano due latte tipo barili e copertoni con una stanga di legno che alzavano al passaggio dei mezzi, 2-3 km di strada, e per entrare in Mali altra serie di bidoni con stanga, e al primo controllo ci han tenuto un tot perchè dovevano decidere chi ci accompagnasse al vero ufficio doganale, che era nella prima città, Nioro; quindi ripartiamo scortati da un armadio di militare su motoretta col fucile tracolla
arriviamo a Nioro e altra lunga sosta all'edificio di controllo doganale; dopo le verifiche (avevamo già i visti, ma ci vogliono spesso ore ) ci consigliano/obbligano ad andare a dormire nella caserma e l'indomani ci avrebbero dato la scorta per andare fino a Bamako;
siamo arrivati circa 20 giorni dopo il risultato elettorale, infatti fino alla partenza avevamo il piano b se le cose si complicavano saremmo passati dal senegal, ma a detta di tutti le cose erano andate bene, tutti contenti sui vincitori e speranzosi di lasciarsi alle spalle i casini dell'ultimo anno; in realtà tutta la zona nordest del paese (area di timbuctu) è ancora in guerra civile, e anche molte altri parti sono denominate insicure, anche solo per attacchi di banditi; a Nioro stessa ci sono stati diversi morti nell'invern scorso per fortuna a noi è sempre andato tutto bene

per gli amanti delle frontiere allego foto della dogana mauritana in uscita, sono poco belle perchè fatte di straforo:

[vilmer7]

14/8 - entrati in Mali nel tardo pomeriggio arriviamo alla caserma, che è un insieme di edifici decadenti con cortili dove girano anche molti bambini, l'ingresso è monitorato da una guardiola, c'è anche una sala intrattenimento con birra e musica
molti soldati sono di stanza qui, alcuni cordiali e gentili, altri proprio non ci cagano pari
montiamo le nostre tende e la sera andiamo a cena in un baracchino ristorante in centro, vicino alla caserma, scortati dal militare col solito fucile (non me ne intendo, non so dirvi per certo se era un kalashnikov): esperienza curiosa

15/8 - e come festeggiare ferragosto se non nell'attesa di ore per poter ripartire da Nioro?
praticamente, dopo la colazione sempre al baracchino e sempre scortati, ci vuole tutta la mattina e anche più per far decidere ai militari chi ci doveva scortare! praticamente ci sono due forze dell'ordine, e siccome la scorta la dobbiamo pagare, ognuna vuole la sua parte cerchiamo in tutti i modi di avere solo un militare, visto che deve salire a bordo con noi e già siamo stretti e stracarichi, ma niente da fare...ce ne dobbiamo zuzzare due; al che discussioni perchè volevamo quello che già conoscevamo, simpatico e soprattutto magro mentre alla fine ce ne appioppano due che sono degli armadi
dopo esserci svegliati all'alba con la loro tromba stonata che suonava il richiamo, discussioni ed esborsi vari (15000 cfa per ogni militare di scorta, son circa 20 euri l'uno), riusciamo a partire dopo le 14
per ammazzare l'attesa abbiamo giocato una partita di calcio italia-mali nel cortile coi bambini

[vilmer7]

p.s. si vedono le foto del link di facebook? comunque ne aggiungerò man mano alcune

altro particolare comico delle milizie dalla mauritania in giù: stanno praticamente in mezzo al deserto o nelle savane calde e alcune unità hanno le divise mimetiche "siberiane" le avran comprate dai russi o non so, si nota uno dei due di scorta con la mimetica tendente all'azzurro, altre divise erano biancastre

[Leia74]

Le foto si vedono
BELLISSIMO RACCONTO!!!

[palaz]

Che spettacolo!!!

[vilmer7]

sulla strada per Bamako scopriamo ulteriormente che la scorta è fondamentalmente di facciata, visto che uno dei due ci chiederà medicine perchè ha la malaria, e l'altro è autore di un uso del telefonino particolare, a rovescio ci chiediamo in caso di attacco cosa succederebbe, visualizziamo scenette esilaranti
tra l'altro da qui in poi saremo liberi

viaggiamo col sole ma in lontananza il cielo diventa plumbeo e puntuale poco prima del tramonto inizia il diluvio; molliamo le guardie nei sobborghi della capitale e, non trovando indicazioni sul convento di suore che dovremmo raggiungere a Katì, essendo ormai notte sotto la pioggia un militare ci porta da un prete evangelista che ci ospita molto gentilmente nel suo

16/8 alla luce di un sole splendente la mattina troviamo finalmente le suorine di Katì, che ci mostrano la loro scuola e altre cose che fanno, raccontandoci un pò della condizione africana, femminile in particolare, che approfondirò in secondo tempo
attraversiamo il fiume Niger
la capitale è discretamente ordinata, ma la passiamo velocemente, la strada è bordeggiata da campi coltivati, zone con pascoli e animali, foreste con grandi piante e anche i primi baobab; ovviamente la terra è rossa, quella proprio tipica di certe parti dell'Africa, ehm... io ho una fissa con sabbie, rocce e terre essendo stata in diversi posti nel mondo, devo dire che ognuna delle terre rosse che ho visto è diversa

in serata arriviamo a Sikasso, dove incappiamo tra cena ed hotel in un conto salasso

17/8 entriamo in Burkina Faso, ancora più ricco di vegetazione; questa è l'Africa delle savane, mi sono letteralmente innamorata degli alberi del Burkina Faso che non so come spiegare ma sono diversi sia da quelli del Mali che dalla vegetazione che troveremo in Togo; dirigiamo verso Bobo Dioulasso, ma deviamo per andare alle cascate e falesie, di cui non ricordo il nome, sorry (edit: recuperato il nome del sito: Banfora, formazioni rocciose di Fabedougou e le cascate di Karfiguèla)
ci inoltriamo in una foresta, con piante enormi, bellissime risaliamo sentieri che ci portano al bagno ristoratore nelle cascate del fiume
il posto è stupendo, dopo km fatti di corsa e senza soste degne di tale nome, votiamo di restare a dormire al camping Baobab, godendoci il tramonto nella pace e una seratina di relax, ci voleva proprio

[vilmer7]

18/8 dirigendo verso Bobo riusciamo ad intravedere un cartello dei Raeliani e decidiamo di deviare
pazzesco: in mezzo al nulla c'era il "convegno interafricano" con delegati e roba varia, solo che alla fine uno ci cazzia e non ci fanno entrare nel loro "villaggio"
finalmente arriviamo alla seconda città del Burkina, famosa anche per la bella moschea in stile sudanese, che andiamo a visitare, e per una panettiera che fa i croissant "come in Francia" sostiene Toni, che c'è già stato in viaggi precedenti; in effetti sono diversi, ma buonissimi e ci slampiamo diverse paste
Bobo Dioulasso è una "bella" e vivace città
ripartiamo verso la capitale, Ouagadougou, dove arriviamo tardissimo, verso la mezzanotte, ovviamente sotto il temporale, dalle suore di Loubila, che ci aspettavano, ma non certo per quell'ora
ci ospitano nelle stanze più belle che abbiamo avuto in tutto il viaggio, sarà che eravamo cotti...giacomo si fa la doccia sotto la pioggia

19/8 la tappa da queste suorine era in programma perchè queste hanno un impianto di spirulina, e Toni e Daniele la mattina vanno a vedere come lavorano perchè vorrebbero fare un progetto simile in futuro in Togo; gli altri in centro città, ovviamente al mercato, e facciamo un pò di acquisti; Ouaga non è male, ci sono zone con murales, qualche piazza degna di tale nome, strade buone, rispetto allo standard africano in genere il Burkina l'ho trovato più lindo
al ritorno sosta in un villaggetto, infine rientriamo dalle suorine e dai ragazzi che avevano "lavorato" per l'associazione
e stasera dalla loro cucina....pizza!!!! e gelato di spirulina

20/8 lasciamo Ouaga e dirigiamo verso la frontiera di Cinkasse, dove arriviamo verso il tramonto; finora non ho visto nè sentito molto di Thomas Sankara, pensavo fosse più nella memoria del paese, ma l'Africa è molto giovane, dimentica in fretta; però uno dei doganieri quando vede Chiara con indosso una maglietta che ha preso al mercato con l'immagine dell'eroe, la abbraccia e si commuove
puntualmente in ritardo, entriamo in Togo verso le 18 ma avviluppati dalle formalità burocratiche e tempi togolesi arriviamo solo alla prima città, Dupaong, dove pernottiamo in un albergaccio di malaffare auberge a ore con annesso night club che però stasera è chiuso
ovviamente diluvia, con Chiara decidiamo di farci pure noi la doccia sotto la pioggia, abbiamo usato anche il sapone ed è stato gudurioso
nel frattempo i ragazzi han preparato della pasta dalle nostre provviste, nella cucina prestata dai simpatici gestori

[vilmer7]

21/08 - partiamo, breve sosta colazione a Mango, e lungo la strada per Kara, che è l'unica che attarversa il Togo dal nord al sud, incappiamo in mega coda per incidente tra un tir e un'auto le strade in Togo sono mooolto peggio, crateri a iosa, incrociamo mezzi messi malissimo, vince il trofeo un camion tutto storto che viaggia di traverso
staremo fermi due orette finchè i mezzi vengono rimossi, socializzando con altri viandanti; suscitiamo curiosità perchè siamo ovviamente gli unici bianchi, e Chiara ammazza il tempo dipingendo parte del pullmino con le bombolette spray che avevamo preso in Marocco, ovviamente coi colori del Togo (che gira e prilla son gli stessi di molte bandiere di questi paesi), cosa che suscita il loro orgoglio patriottico

intanto il panorama in Togo è nuovamente variato: siamo in un paese prevalentemente collinare e montuoso, molta vegetazione, molti alberi da frutto

col rituale ritardo giungiamo a Koutammakou, la terra dei Batammariba, patrimonio Unesco: visitiamo il villaggio di questa popolazione che vive nella tradizione, nelle loro case tipiche e con ornamenti particolari, tipo cappelli con corna tipo vichinghi e piercing
bisogna dire che sono ormai anche abbastanza contaminati: alcuni con abiti occidentali e le corna, alcuni si vogliono far fotografare a pagamento, vendono vari ammennicoli come souvenir (e compro una pipa da una simpatica vecchietta), insomma essendo un'area dove vedono qualche turista non sono poi così fuori dal mondo; le case sono delle specie di piccoli castelli tondeggianti in terra e fango, con piccole stanze fumose e buie, divise per sesso ed età; nel villaggio ci sono alcuni baobab giganteschi, ne assaggiamo i frutti, o meglio i semi interni, che hanno un sapore agrodolce particolare, a me è piaciuto
la visita è interessante, un contatto con una società che va man mano scomparendo

infine si lascia il villaggio e dirigiamo verso Kara, dove pernottiamo in un altro auberge ad ore l'altro era decente e con gestori simpatici, questo è fetentissimo: le camere in origine avranno avuto il loro perchè, son tutte colorate ma ormai sbiadite e macchiate, non c'è un bagno che funzioni, non scorre acqua e i cessi sono...cessi
abbiamo pure difficoltà a cenare, sebbene non sia tardissimo, nell'oretta che ci piazziamo nelle camere ed usciamo la piazza che era stracolma di bancarelle e gente si è svuotata in 5 ci arrangiamo presso una maman col banco in strada, mentre Roberto e Stefano girovagando trovano un ristorante vero così loro si pappano un risotto e noi beviamo birra; c'è anche il wifi, ne approfitto per riconettermi un attimo col mondo

[vilmer7]

22/08 - si riparte verso sud, con due giorni di ritardo sulle previsioni ci prefiggiamo di riuscire ad arrivare alla meta in giornata, il villaggio di Dany Dafo!
Lungo la strada passiamo per un punto famoso del Togo, dove la strada si biforca per una roccia nel mezzo, poi sostiamo per un pranzo al volo in una città di cui ora mi sfugge il nome, dove giriamo per il bel mercato;
è vero che dopo un pò i mercati africani sembrano molto simili, ma in ognuno trovi delle particolarità: sempre c'è frutta e verdura colorata e buona, banchi di carne fresca appesa e di pesci essiccati a mio parere abbastanza fetenti, in alcuni troviamo degli animali strani morti ed essiccati (che loro si mangiano ) che a noi viene il dubbio se sono topi o cani o rettili alcuni venditori sono abili artigiani, del legno, del ferro, del riciclo di plastica e materiali vari con cui si ingegnano a fare di tutto, montagne di spezie coloratissime, banchi di tessuti variopinti, pare vadano molto di moda stoffe con immagini religiose, le persone sono generalmente molto curiose e gentili con noi
inoltre i parrucchieri in africa mi danno molte soddisfazioni: è una mia fissa quella delle pelucherie, e siccome qua hanno il culto dell'estetica e dei capelli, sia uomini che donne, e i negozietti o i banchi all'aperto sono sempre uno spettacolo

la strada è in alcune parti veramente fetente, dopo Kpalimè abbandoniamo la strada principale e ci inerpichiamo col mitico Talentuoso verso gli altopiani della regione di Danyi, dove arriviamo al "nostro" villaggio di Dafo che è buio, saran le 23 ma loro sapevano che arrivavamo, quindi troviamo mezzo villaggio sulla strada che ci accoglie festante, con rito di benvenuto tra canti balli e benedizione di uno che non ho capito bene che veste ufficiale abbia, una specie di marabutto, che ci ha decantato una litania benaugurale e festosa, versando alternativamente in bicchierini e a terra della soda-bi, facendoci bere in unica sorsata il forte liquore mentre vecchi e bambini correvano, ballavano e ci abbracciavano; insomma uno spettacolo di festa di benarrivati

[vilmer7]

ho messo anche mie foto su fb, qui dovreste poterle vedere tutti, anche chi non ha fb:

https://www.facebook.com/media/set/?set ... 070eeb14fd


a breve il seguito

[geom.Calboni]

Bellissimo ed interessantissimo report Vilma.
Mi hai fatto davvero venir voglia di un on the road in Africa.
Continua il racconto presto...

[Jena Plissken]

Grande post appena ho un po' di tempo me lo leggo tutto