12/08 dopo aver condiviso colazione coi gendarmi ripartiamo; oggi sole splendente e ancora luoghi spettacolari; attraversiamo la città di Aleg, dove non so perchè non consentono fare foto, lo so perchè vengo cazziata da un locale
proseguendo capita di guadare qualche pozzanghera più grande del lecito, i temporali hanno allagato alcune zone, è normale da qui in giù nella stagione delle piogge; intanto nel panorama si iniziano a vedere delle "montagne" rocciose, di un marrone rossastro, che si stagliano in lontananza dopo il verde, nella sabbia rosa
arriviamo a Kiffaa con uno spledido tramonto e ci concediamo il "lusso" di un signor albergo, cioè: camere nelle casupole colorate tipiche della zona, con bagno e tv e a/c
la proprietaria è una pitonessa capa delle donne della città, insomma un'autorità; il marito troneggia sulla specie di ottomana, tippica del luogo ma non ho caito il nome, fuori dalla tenda dove noi ceneremo e poi loro dormiranno
anche se oggi è piovuto è caldo, inizia la zona degli insetti, infatti nel dopocena a sorseggiare te e chiachierare saremo divorati
13/8 giro della città, più che altro del mercato, visto che non c'è altro da vedere; bello, è un mercato più africano rispetto quelli marocchini; in strade di terra e sassi, in mezzo alle pozzanghere, bancarelle di cibo con verdure a terra e animali appesi scuoiati, negozietti di scarpe, stoffe, arnesi vari, insomma c'è di ogni; io e giacomo ci intrippiamo a comprare tabacco e pipe locali, mentre roberto e stefano fanno amicizia con due ragazzi, Mao e il suo amico figlio dell'imam, che poi ci faranno da accompagnatori e guide per i vicoli; tutti ci guardano, alcuni ci chiamano, altri ci schivano, i genere non sono abituati a vedere molti bianchi da queste parti; infine il tradizionale tè nel loro negozio di video, dove arrivano amici e familiari
pomeriggio partiamo verso Ayoun, già tardi rispetto a quanto preventivato, inoltre la strada inizia ad essere oscena, anche perchè la stanno rifacendo (i soliti cinesi
) e ci sono continue deviazioni con tratti su piste, o parti con crateri da evitare; pensiamo di essere fortunati a non avere ancora bucato quando...si inizia a sentire un odore come di plastica bruciata, poi compare il fumo dal cruscotto...
ci fermiamo, cerchiamo di capire cosa succede, buttiamo acqua, al che si ferma un'auto con Amhed l'electricien
un tipo che lavora lungo il cantiere della strada nuova, si prodiga col tester a capire il guasto, alla fine dice che è tutto ok: delle bucce di noccioline sono cadute dal cruscotto sul motore caldo
è con uno che si capisce è un boss, l'ingegnere della dittà, che ci guarda come fossimo marziani: noi in mezzo al nulla con un pullmino di vent'anni fumante stracarico e logoro, loro con un moderno SUV
comunque la disavventura e la strada difficilmente percorribile ci fan perdere un sacco di tempo, quindi non riusciamo nemmeno ad arrivare alla città, ci fermiamo a montare le nostre tende lungo la via, dalle parti di tintane, vicino ai gendarmi che pure ci aspettavano, un pò preoccupati, un pò incazzati del nostro ritardo
14/8 sveglia all'alba, percorriamo km per recuperare, breve pausa ad Ayoun, poi giù verso il Mali
il cielo è azzurro, sole caldo, il territorio inizia ad essere sempre più verde, coltivabile; a 30 km dal confine incappiamo all'ultimo controllo nella multa/obolo ad un poliziotto zelante che trova che han sbagliato a scrivere un numero sull'assicurazione (4 persone invece che 7) e, dopo discussioni e contrattazioni, ci spilla tutti i dirham rimasti è qualche migliaia di ouguiye
a parte questo piccolo disappunto, devo dire che la mauritania ed i suoi abitanti mi hanno entusiasmato
entriamo in Mali e vediamo i primi campi coltivati; in Africa praticamente da un km all'altro si cambia paese, popolo, lingua, anche solo visivamente cambia il territorio, e anche se i confini sono spesso delle righe tracciate col righello ai tempi e dopo le colonizzazioni