La mia Cambogia

In questa sezione del forum si può discutere, postare notizie e chiedere informazioni riguardo le proprie esperienze, emozioni ed avventure di viaggio.

La mia Cambogia

Messaggioda darietto » 21/01/2009, 16:43

La sera era passata molto velocemente nella calda notte estiva di Bangkok. Le mie serate nella capitale Thailandese sono sempre tutte uguali, verso le 8,30 cena e poi qualche birra. Tiger beer di solito.
Alle due, quando i locali chiudono, avevo salutato Kate, una ragazza svizzera conosciuta qualche giorno prima in aereo ed ero tornato in hotel. Giusto il tempo di una doccia, riposarsi un po’ e guardare la pioggia sbattere forte contro la finestra della minuscola stanzetta.
Alle tre e mezza tutto smise e l'aria si riempì di quell'odore acre tipico di Bangkok. Check out e vado a prendere il minibus che mi avrebbe portato in aeroporto.
Ho un amore/odio per il “nuovo” aeroporto di Bangkok. Sinceramente non mi piace però, in un certo senso, ci sono affezionato. E’ un aeroporto grande, trafficato (le code alla frontiera sono pazzesche), asettico ma che non si vergogna di concedere degli spazi alla tradizione. Ma soprattutto è li che per la prima volta, in una notte di inizio gennaio, ho sentito il caldo asiatico; quel caldo unico, umido, che a volte sa di smog, ma che se ti prende non ti lascia più.

Atterro a Phnom Penh alle nove di mattina. Il volo era durato poco più di un’ora, uguale a tantissimi altri che avevo già fatto. L’aereo per me è un non luogo, solo un mezzo per andare tra 2 punti nel modo, di solito, più veloce possibile. E’ un mezzo per spostarsi, non un mezzo per viaggiare.

Pensavo di scendere in uno dei paesi più misteriosi d’Asia, uno dei più chiusi e più mistici invece ebbi subito il primo, dei tanti scontri con la realtà. Do’ al doganiere il mio passaporto e mi sento rispondere: “Italiano?” “a.c. Milan? (n.d. chissà perché all’estero le squadre di Milano le chiamano a.c. ed internazionale)” e come se non bastasse, “adoro Toto, anche tu sempre con la chitarra?”. :roll: Sorridendo faccio di si con la testa e pago i 20$ del visto. La globalizzazione era arrivata anche li. Attendendo di riavere i miei documenti vistati inganno l’attesa chiacchierando con una ragazza norvegese che stava facendo il mio stesso giro.
Passano almeno 20 minuti, il tempo in oriente è una questione relativa, ed abbiamo di nuovo i nostri passaporti e siamo pronti per lanciarci alla scoperta di questo paese.

La giornata era splendida, me la ricordo come fosse ieri: 28 gradi ed una leggera brezza che allietava il cammino. Proposi alla mia compagnia di viaggio di evitare il taxi, fare un pezzo a piedi e fermare il primo tuc tuc che avessimo incontrato. “I don’t mind, it’s up to you” (non mi interessa, fai come vuoi) mi disse. Da quella risposta capii lo spessore della persona che avevo a fianco e la soprannominai l'ameba.
Sorridevo come uno stupido e nonostante i 15kg di zaino non sentivo affatto la fatica. Per me che arrivavo da Bangkok l’impatto è stato forte. Continuavo a guardarmi intorno e sorridevo come uno stupido: niente smog, niente casermoni grigi, poche macchine ma tantissimi tuc-tuc e ciclo’; ero giunto in Indocina.

Va bene essere stupidi ma dopo un po’ si esagera quindi decido di fermare il primo tuctuccaro che trovo per farci portare prima a fare un tour velocissimo del centro e poi alla stazione degli autobus.
“La cappa” del geometra sempre in agguato ed il “simpatico” conducente al posto di portarci alla stazione centrale ci porta in quella periferica. Mi dice che nessuno parla inglese, ed avrebbe fatto lui per noi i biglietti. Sento puzza di fregatura ma chissene. Alla fine ci chiede 15$ per 2 biglietti. :x
In tutta la mia vita non ho mai visto un ‘si volgar posto. Sono nell’estrema periferia di Phnom Penh, intorno a me nessun turista, solo locali. Persone con polli morti, ceste di frutta, televisioni, addirittura uno che voleva portare una capra (a quanto ho inteso dai gesti è stato allontanato, o comunque non era sul mio bus). Tutt’intorno mendicanti, monaci e venditori delle più disparate mercanzie.

Alle 11, in perfetto orario, parte il bus. 5 ore mi/ci separano da Siem Reap con il sito di Angkor, la capitale della cultura Khmer.


La prossima parte dopo, ora - purtroppo - devo andare a finire di studiare risk management.....
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Re: La mia Cambogia

Messaggioda Nanni » 22/01/2009, 0:17

dirti che hai letto terzani e che ne hai copiato lo stile...è un complimento vero? :D

io da quando leggo terzani che mi addormento sognando quei posti lì

vai a studiare meglio!

...e poi continua

ah la norvegese era caruccia vero? ameba ma caruccia :lol: :lol:
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Re: La mia Cambogia

Messaggioda darietto » 22/01/2009, 0:32

Nanni ha scritto:dirti che hai letto terzani e che ne hai copiato lo stile...è un complimento vero? :D

Spero proprio di si. :D Seriamente, sto ricomponendo gli appunti di viaggio che avevo buttato giù in diretta.

io da quando leggo terzani che mi addormento sognando quei posti lì

Anch'io......

vai a studiare meglio!

...e poi continua

Non mi passa più quest'esame...

ah la norvegese era caruccia vero? ameba ma caruccia :lol: :lol:

Tanto carina quanto ameba. Poi nella prossima puntata altri dettagli sulla sua amebosità...
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Re: La mia Cambogia

Messaggioda nelloyanto » 22/01/2009, 0:33

Dario dai chiudi il libro dell'esame e vai avanti a scrivere che sto davvero fantasticando sui posti che hai visto...























.....e pure sulla norvegese :mrgreen: :mrgreen:
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Re: La mia Cambogia

Messaggioda darietto » 22/01/2009, 0:44

nelloyanto ha scritto:Dario dai chiudi il libro dell'esame e vai avanti a scrivere che sto davvero fantasticando sui posti che hai visto...

Domani, domani






















.....e pure sulla norvegese :mrgreen: :mrgreen:

:mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
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Re: La mia Cambogia

Messaggioda Luka Schenko » 22/01/2009, 10:11

la Cambogia,se non erro,è uno di quei paesi (tipo Kyrgizstan,Kazhkstan,etc.) che fanno il visto scritto a mano,vero?
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Re: La mia Cambogia

Messaggioda darietto » 22/01/2009, 13:33

Luka Schenko ha scritto:la Cambogia,se non erro,è uno di quei paesi (tipo Kyrgizstan,Kazhkstan,etc.) che fanno il visto scritto a mano,vero?

Esatto, è uno degli ultimi scritti a mano. In pratica funziona così: scendi dall'aereo entri nella sala visti e, se non li hai già, prelevi $20. Nel caso si può pagare anche in euro ma il cambio è di $1:1,20€.
Compili i documenti per il visto, attacchi la fototessera (se non la hai puoi pagare una sovrattassa di $1 e non ti viene richiesta) e li consegni, insieme ai soldi, al funzionario dell'immigrazione.
Poi attendi che ti ridiano il passaporto. Di solito sono abbastanza veloci (il visto ormai è solo una formalità) ma, se come nel mio caso, arrivano 2 aerei insieme, puoi passare anche 20 minuti in attesa
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Re: La mia Cambogia

Messaggioda darietto » 22/01/2009, 16:55

Ho pensato per la seconda e le successive parti di fare una cosa un po' diversa dal solito. Al posto di unire e rielaborare gli appunti di viaggio ho deciso di trascriverli lasciandoli inalterati. Per distinguerli dal racconto di viaggio vero e proprio li ho messi in corsivo


Com’è strana la vita. Sono almeno sei anni che non prendo un bus, dalla gita di terza a Praga. Ed ora eccomi qui, sotto un caldo sole estivo, con a fianco una ragazza di cui ancora non conosco il nome pronto a dirigermi verso uno dei più misteriosi del mondo. O almeno spero, tra 5 ore lo scopro…

Il bus è un vecchio rottame cinese, di certo avrà visto tempi migliori. I sedili sono calibrati sullo standard cambogiano ed io, nonostante non sia imponente, sto parecchio scomodo.
Mi guardo attorno e vedo, come direbbe il geometra, solo volgarità. Mi sembra di essere tornato indietro negli anni quando diciannovenne - appena finita la maturità – partii con due amici zaino in spalla per lo Sri Lanka ritrovandomi infine solo a Jaffna. Ora come allora le stesse scene: monaci, vecchiette con i polli morti legati per il collo, studenti e faccendieri, tutti insieme appassionatamente su un bus.
Gli unici che sembrano essere fuori luogo siamo noi (sembriamo solo o lo siamo per davvero?). Noi con i nostri occhiali da sole, lettori mp3, jeans ed infradito.

Lasciamo la capitale ed in un attimo il paesaggio cambia; Ai palazzi si sostituiscono le case di legno, ai pali della luce le palme, tutt’attorno i campi. Siamo tornati indietro di 100, 200, 500 anni. Solo la strada perfettamente asfaltata ci ricorda che siamo nel 2008. La strada e la televisione. Da quando siam partiti la tv va ininterrotta mostrando video musicali cambogiani.

Questa musica è strana, sembra quasi quella indiana. I video sembrano girati a Bollywood. Ma come fa a piacere questa roba? L’ameba- girl dorme profondamente,mancano quasi 3 ore, se continua così arrivo alla fine? Voglio dormire anch’io!!!!!!!!!!!!

Per fortuna dopo un po’ ci fermiamo. Pensavo fosse normale, non era certo la prima volta che durante il tragitto qualcuno salisse o scendesse. Si avvicinò invece l’autista ed in un perfetto inglese ci disse che eravamo giunti a Kompong Thom ed avevano una sosta di 45 minuti per mangiare. Kompong Thom, punto di sosta di tutti i bus che fanno rotta verso nord, è una città inutile, si potrebbe tranquillamente farne a meno se non fosse per due motivi. Il primo quello di è aver dato i natali a Pol Pot (in realtà nacque a qualche km di distanza) e la seconda per il suo mercato. Di “tipici mercati” ne ho visti a decine da quelli indiani nello Utah ai bazar di Gerusalemme ed ogni volta mi convincevo sempre di più che erano soltanto trappole per turisti. Perché questo sarebbe dovuto essere diverso? Beh semplicemente perché quello non era un mercato come tutti gli altri, era il mercato delle tarantole.
Questi “simpatici animaletti” (che io trovo ripugnanti) in Cambogia sono considerati una prelibatezza. Vivi vengono buttati in un mortaio, storditi e poi buttati nell’olio bollente insieme a dell’aglio. Una volta fritti vengono lasciati raffreddare e mangiati. Nessuno sa realmente come mai vengano cucinate. Qualcuno dice sia una tradizione cambogiana, qualcun altro invece dice sia un retaggio del periodo di Pol Pot quando la carne non c’era ma le tarantole abbondavano…… Il perché rimarrà probabilmente un mistero. Un po’ come sia possibile, nel cuore della Cambogia, sentire da una radio locale una canzone di Pupo.

Volevo mangiare qualcosa ma dopo la visita al mercato rinunciai. Non volevo correre il rischio di mangiarmi una tarantola.
Sul bus avevo la mia solita scorta di Mars, avrei placato la fame con quelli.
Appena ripartiti l’ameba si rimise a dormire, e la tv mandò prima un film e poi uno spettacolo di cabaret, lo show preferito in Cambogia.
Io invece mi misi a sentire la musica; Jeff Buckley e Bob Dylan mi tennero compagnia. Passai tutto il tempo che mancava all’arrivo a guardare da uno sporco finestrino la campagna circostante. Solo un sms mi “disturbò”. Era il mio più caro amico che mi voleva raccontare la sua serata alcolica in Spagna. Lo lessi, sorrisi e lo spensi. Ero in un altro mondo, ero sul pianeta Cambogia.

La stazione dei bus di Siam Reap è piccola, non più di due pensiline e qualche parcheggio dove sostando i pullman durante la notte. Tutt’attorno un muro e del filo spinato. Banditi? Ladri? Senzatetto? No, quelle recinzioni servivano per tenere lontana una categoria decisamente più pericolosa, quella degli operatori turistici. Nemmeno il tempo di prendere gli zaini che il cancello si aprì ed il parcheggio si riempì di persone che ci proposero un po’ di tutto; dalle escursioni ad Angkor ai souvenir, dai “massaggi” agli hotel dove alloggiare.
Come il George Best dei tempi migliori li dribblai tutti ed iniziai a contrattare con un tuctucaro abusivo il trasporto fino in città. Ma fu tutto inutile. L’amica-ameba, dimostrando essere sempre di più un’esperta viaggiatrice, si fermò a comprare volgarissime cartoline ed a contrattare il prezzo per un braccialettino con attaccato un “tipico finto simil Buddha porta fortuna”. E nell'attesa anch'io fui assalito da venditori, guide turistiche.....
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Re: La mia Cambogia

Messaggioda nelloyanto » 22/01/2009, 20:11

Ma queste tarantole le mangiano proprio così??? cchissà che sapore hanno, io che sono aracnofobico... potrei morire di fame.. per il resto molto bello il racconto fino ad ora... ma come mai ci sono così tanti operatori turistici e simili? da quello che ho capito eravate gli unici "estranei" sul bus... pura coincidenza? di solito ci saranno moltissimi turisti?

graize dà!
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Re: La mia Cambogia

Messaggioda darietto » 22/01/2009, 20:18

nelloyanto ha scritto:Ma queste tarantole le mangiano proprio così??? cchissà che sapore hanno, io che sono aracnofobico... potrei morire di fame.. per il resto molto bello il racconto fino ad ora... ma come mai ci sono così tanti operatori turistici e simili? da quello che ho capito eravate gli unici "estranei" sul bus... pura coincidenza? di solito ci saranno moltissimi turisti?

graize dà!

Io che non sono aracnofobico ma quasi avevo uno schifo tremendo. La cosa peggiore è che le tengono tutte dentro un barile e le tirano fuori con le mani per farle vedere ai turisti. Per 1 dollaro puoi fare la foto con la tarantola sulla mano o sul braccio. Io nemmeno se mi avessero dato 100€ l'avrei fatta. Invece molti la fanno.

Le tarantole le mangiano in 2 modi: o fritte oppure, alcuni, addirittura crude (però, in quest'ultimo casp sono commestibili solo le zampette).

Per gli operatori turistici: la Cambogia è piena di turisti, principalmente inglesi ed americani che vagabondano qualche mese in giro per l'Asia. Tra l'altro, la maggior parte, girano senza un minimo di conoscenza e di rispetto verso le terre che stanno visitando. Se vuoi ne possiamo parlare. Anche Albert penso possa confermare la mia opinione.
Quanto a noi eravamo gli unici occidentali perchè siam finiti nella stazione periferica. Se ci avessero portato in quella centrale saremmo stati in mezzo ai turisti. Diciamo che comunque, nonostante la scomodità, è stato meglio così
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Re: La mia Cambogia

Messaggioda nelloyanto » 22/01/2009, 20:20

si paraddosalmente anche se siete finiti in periferia penso ci abbiate guadagnato... vi siete risparmiati un viaggio coi turisti stile quelli dello sfogo di albert ;) ;) ...
dario vedo che parli di dollari... usano gli USD?
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Re: La mia Cambogia

Messaggioda darietto » 22/01/2009, 20:25

nelloyanto ha scritto:si paraddosalmente anche se siete finiti in periferia penso ci abbiate guadagnato... vi siete risparmiati un viaggio coi turisti stile quelli dello sfogo di albert ;) ;) ...
dario vedo che parli di dollari... usano gli USD?

Si, in Cambogia si paga tutto in dollari. Dall'entrata nei templi agli hotel. Il Riel, la moneta locale, vale pochissimo e non viene praticamente usata (nemmeno dai locali) a parte per pagare gli internet cafè quando si utilizza meno di un'ora o per pagare cifre inferiori al dollaro
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Re: La mia Cambogia

Messaggioda nelloyanto » 22/01/2009, 20:26

darietto ha scritto:
nelloyanto ha scritto:si paraddosalmente anche se siete finiti in periferia penso ci abbiate guadagnato... vi siete risparmiati un viaggio coi turisti stile quelli dello sfogo di albert ;) ;) ...
dario vedo che parli di dollari... usano gli USD?

Si, in Cambogia si paga tutto in dollari. Dall'entrata nei templi agli hotel. Il Riel, la moneta locale, vale pochissimo e non viene praticamente usata (nemmeno dai locali) a parte per pagare gli internet cafè quando si utilizza meno di un'ora o per pagare cifre inferiori al dollaro

certo che è strana come cosa comunque... quindi uno arrivato li cambia o preleva bucks???
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Re: La mia Cambogia

Messaggioda darietto » 22/01/2009, 20:30

nelloyanto ha scritto:
darietto ha scritto:
nelloyanto ha scritto:si paraddosalmente anche se siete finiti in periferia penso ci abbiate guadagnato... vi siete risparmiati un viaggio coi turisti stile quelli dello sfogo di albert ;) ;) ...
dario vedo che parli di dollari... usano gli USD?

Si, in Cambogia si paga tutto in dollari. Dall'entrata nei templi agli hotel. Il Riel, la moneta locale, vale pochissimo e non viene praticamente usata (nemmeno dai locali) a parte per pagare gli internet cafè quando si utilizza meno di un'ora o per pagare cifre inferiori al dollaro

certo che è strana come cosa comunque... quindi uno arrivato li cambia o preleva bucks???

A me capitò la stessa cosa nello Zimbabwe. La moneta non vale nulla e si usano i dollari come moneta di scambio. Per i soldi nessun problema, i bancomat emettono solo dollari
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Re: La mia Cambogia

Messaggioda Nanni » 22/01/2009, 22:43

le tarantole erano tarantole? nel senso non parliamo di specie velenose...ma comunque dicono siano dolci come le chele di granchio...però le tramortiscono prima di cucinarle per qualche motivo o perchè sono animalisti?
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Re: La mia Cambogia

Messaggioda iceman85 » 23/01/2009, 1:07

Dario ma la norvegese era di Oslo?

da come l'hai descritta mi sa di essere cittadino....(il che è strano per un norvegese) :lol:
...Ma i veri viaggiatori partono per partire;
cuori leggeri, s’allontanano come palloni,
al loro destino mai cercano di sfuggire,
e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!

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Re: La mia Cambogia

Messaggioda darietto » 23/01/2009, 12:54

iceman85 ha scritto:Dario ma la norvegese era di Oslo?

da come l'hai descritta mi sa di essere cittadino....(il che è strano per un norvegese) :lol:

Si di Oslo. Perchè dici strano per un norvegese essere cittadino?
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Re: La mia Cambogia

Messaggioda darietto » 23/01/2009, 12:58

Nanni ha scritto:le tarantole erano tarantole? nel senso non parliamo di specie velenose...ma comunque dicono siano dolci come le chele di granchio...però le tramortiscono prima di cucinarle per qualche motivo o perchè sono animalisti?

Si erano tarantole. Non so se erano la versione velenosa o cosa, penso probabilmente di si dato che crude mangiavano solo le zampe (idea mia però, non ne ho affatto la certezza).
Non so perchè le tramortiscano prima di friggerle. Forse perchè sono buddhisti, forse perchè - nel caso fossero velenose - non rilasciano il veleno, forse perchè fa più scena con i turisti.
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Re: La mia Cambogia

Messaggioda iceman85 » 23/01/2009, 12:59

darietto ha scritto:
iceman85 ha scritto:Dario ma la norvegese era di Oslo?

da come l'hai descritta mi sa di essere cittadino....(il che è strano per un norvegese) :lol:

Si di Oslo. Perchè dici strano per un norvegese essere cittadino?


sembra quasi che non fosse troppo avvezza al viaggio o che le mancasse lo spirito di avventura...quella risposta che ti ha dato all'uscita dell'aeroporto mi ha lasciato perplesso! Per carità...le persone non sono tutte uguali, però per gli scandinavi lo stare spesso e volentieri a contatto con la natura è quasi un simbolo!
...Ma i veri viaggiatori partono per partire;
cuori leggeri, s’allontanano come palloni,
al loro destino mai cercano di sfuggire,
e, senza sapere perchè, sempre dicono: Andiamo!

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Re: La mia Cambogia

Messaggioda Nanni » 23/01/2009, 16:23

darietto ha scritto:
Nanni ha scritto:le tarantole erano tarantole? nel senso non parliamo di specie velenose...ma comunque dicono siano dolci come le chele di granchio...però le tramortiscono prima di cucinarle per qualche motivo o perchè sono animalisti?

Si erano tarantole. Non so se erano la versione velenosa o cosa, penso probabilmente di si dato che crude mangiavano solo le zampe (idea mia però, non ne ho affatto la certezza).
Non so perchè le tramortiscano prima di friggerle. Forse perchè sono buddhisti, forse perchè - nel caso fossero velenose - non rilasciano il veleno, forse perchè fa più scena con i turisti.



mi sono informato!! le tarantole sono poco velenose e non sono mortali per l'uomo (come io credevo) la leggenda che siano velenose pericolose viene dalla puglia (taranto) e si pensava che l'unico modo per guarire era sudare e saltare da qui ballo della taranta o pizzica. in realtà il ragno che procurava malessere era un altro piccolo e peloso.

in amazzonia le cucinano senza tramortirle, ed quindi anche se sembra strano ma puo darsi che le tramortiscano perchè sono buddhisti. ;)
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