Proteste Ucraina: i media occidentali sono di parte?

In questa sezione del forum si può discutere di tutto ciò che riguarda notizie, storia, fatti riguardanti le varie località.

Re: Proteste Ucraina: i media occidentali sono di parte?

Messaggioda Maxdivi » 06/03/2014, 14:42

gabriele ha scritto:
flyingsoul ha scritto:
Maxdivi ha scritto:Grazie anche a Flying, Geometra, Obe, Gabriele..


I forumisti di serie B :mrgreen:

Io veramente sono di serie C! :mrgreen: obbligato dal geometra a frequentare anche il forum oltre le riunioni del partito OTRA!! ;)


Ma non scherziamo Gabriele...ormai la tua partecipazione a questo post e' un obbligo anche nei miei confornti altrimenti ti porto al consiglio di sicurezza dell'Onu!

:mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
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Re: Proteste Ucraina: i media occidentali sono di parte?

Messaggioda Maxdivi » 06/03/2014, 14:52

Lebowski ha scritto:Allora metto subito un post contro le opinioni di Maxdivi, così lo stuzzico un po'. :)
Io più che altro vorrei sapere come funzionano le cose in Russia e considerando che ci sono forumisti là. (mi sa che Putin a Darietto toglierà i beni in suo possesso :) )

Sul discorso economico di questa situazione.
Su questo non concordo, quasi per nulla.
Al di là dei motivi delle delocalizzazioni l'aspetto economico è probabilmente la carta vincente della partita.
E ad averla in mano è Ue/Usa.
La Russia ha immensamente più bisogno di altri mercati che il contrario.
Nel primo post mettevo che l'isolamento è il rischio più grosso per Putin.
Considerarndo che le guerre hanno sempre motivazioni economiche, la carta non l'ha Putin.
E i mercati li può calmare quanto vuole, ma ormai la risposta l'hanno già data.
Non appena gli americani hanno minacciato l'isolamento il rublo si è beccato un bel -2%.
Perché? Perché se accadesse Gazprom, Lukoil e compagnia bella chiuderebbero baracca. Ovvero, gli oligarchi che sostengono Putin (e viveversa) ai quali non interessano molto le ragioni etniche, economiche, sociali, storiche, culturali ma interessa solo il business.
Sovrapproduzione interna, invedibile o vendibile solo se ultra-svalutabile e nessuna vendita estera. E ciò che producono e trasportano non è merce che può aggirare l'embargo.
Io non credo che il ritiro delle truppe al confine, la fine delle esercitazioni, etc. siano state casuali: sono segnali che Putin, di fronte a quella minaccia, è disposto a trattare. Ed è per quello che affermo, magari sbagliandomi ma questa è la mia personalissima opinione, che la partita l'ha persa come scrivevo nel primo post.
Certo, il prezzo dell'isolamento commerciale è anche per l'Ue. Specie nel primo periodo e proprio su alcune materie prime. Oppure per certi settori (se fossi in una banca italiana, tipo Unicredit, un po' mi preoccuperei) però è la realtà. La Russia ha bisogno vitale di mercati di sbocco, la Ue e gli Usa no. Putin può minacciare quanto vuole di cambiare moneta nei pagamenti, di congelare i crediti usa etc. ma la carta economica non è in mano sua.

Da qua al 30 marzo il tempo è tanto. E non si arriverà al referendum in questa situazione. Quale sarà non lo so, ma di certo non ci si arriverà così. Ci sono troppi giorni di mezzo. (e in questi giorni c'è pure la consegna di passaporti russi agli ucraini di Crimea, parallelismo sudeti/hitler non casuale. Ma fossi in Putin farei attenzione, perché può essere arma a doppio taglio: se non si arriva al referendum quelli non voteranno certo alle elezioni ucraine)

Bisogna capire se questa carta sono disposti a giocarla dato che ha comunque il suo prezzo, ma quasi sicuramente farebbe saltare il banco. Putin può alzare la minaccia militare ma fino a un certo punto. Perché rischierebbe più isolamento, probabilmente pure da cinesi e altri.



Il referendum e' stato anticpiato al 15 marzo..chissa' perche' :mrgreen:


Come sai su questo punto divergiamo, ma attenzione anch'io temo l'isolamento russo. Che danni li puo' fare.
L'ancora di salvataggio della Russia si chiama Cina in questo senso.
Ed ultimamente anche Giappone.
Non sottovalutate " l'asiaticita' " della Russia.
E bisogna vedere se e come l'Ue si comportera'.
La Russia ha bisogno di vendere le sue materie prime.
Ma l'Ue ha bisogno di comprarle.Ed attenzione, L'ue non e' un corpo uniforme.
Paesi come la Germania hano stretto bisogno oltre che di mercati, di materie prime.
La Germania e' un colosso dai piedi di argilla, nel post ne ho gia' parlato.
Ha una grande industria di trasformazione, ma necessita' di materie prime da trasformare. Ed ha difficolta' a relazionarsi fuori dall'europa, anche perche' e' uscita dal guscio in cui l'avevano mandata solo nel 1989.
Isolare la Russia per la Germania e' certamnte piu' difficile di quanto possa esserlo per la Gran Bretagna e' solo un esempio.
Le monete? E' chiaro che se preannucni una guerra metti tensione all'economia. ma se la guerra non "parte" le cose si normalizzano, senza sanzioni e' ovvio.
E per non avere sanzioni "universali" , cioe' anche in asia, la Russia deve uscire indenne al disocrso di facciata all'onu.
Senza Onu le sanzioni le possono prendere solo Usa, Canada ed Ue...che pesano tantissimo...ma meno del mondo intero.
paesi europei poi sono amici della Russia: Bulgaria, Grecia, Ungheria, Cipro, ecc. ecc.
L'altro giorno il presidente cipriota si sollazzava a bordo della nave da guerra russa ancorata a Cipro.
Ultima modifica di Maxdivi il 06/03/2014, 15:03, modificato 1 volta in totale.
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Re: Proteste Ucraina: i media occidentali sono di parte?

Messaggioda Maxdivi » 06/03/2014, 15:00

flyingsoul ha scritto:Sul discorso dell'isolamento economico non sono d'accordo. La lungimiranza di putin ha fatto si che creasse una rete di buoni rapporti con i paesi non allineati tali per cui chi ha di più da perderci in questa "competizione" sarebbero proprio i paesi occidentali. UE su tutti. Per questo motivo la germania si sta allontanando sempre più dagli yenkee e si avvicina sempre di più alla russia. Esistono infatti già molti rapporti a tutti i livelli tra questi paesi, che vanno via via consolidandosi col tempo. Al contrario di quanto si creda ci sono molte più somiglianze tra germania e russia di quante ce ne siano tra germania e USA. Ho avuto modo più volte di constatare in prima persona quanto stretti siano i rapporti tra questi due paesi nelle mie esperienze nella grande patria.
C'è inoltre da dire che l'UE non produce praticamente più nulla, almeno non se confrontato con il resto dei paesi dl mondo, cioè quelli che posson contare su manodopera a basso costo, illimitate risorse umane in termini numerici, materie prime e industrie.
In particolare c'è da tener conto che la cina è la nazione al momento più affamata di energia di qualsiasi altro paese al mondo ed è vicina sia politicamente che geograficamente alla russia e, visto che quest'ultima è ricca di risorse naturali, dubito fortemente che possa in qualche modo rimanere isolata.

E' La paura dell'establishment americano, che si sta cagando sotto e che sta assistendo alla sottrazione del suo impero da parte dei paesi non allineati che lo rende così aggressivo, tanto da incrementare minacce e sanzioni da impero in declino senza ormai avere più un gran credito a livello mondiale. Un po' come un bulletto che alza la voce tra i grandi consapevole di non aver più molta voce in capitolo ma che non riesce a sottrarsi alla sua natura arrogante invece di fare ammenda e ridimensionarsi.

Dell' UE non frega nulla né agli usa, come la stessa Nuland ha esplicitamente ammesso, né alla germania, come detto prima, che si sta lentamente staccando, puntando ad est.

Il popolo ucraino, ripeto, è quello che in assoluto ci rimetterà maggiormente da questa partita perché si trova tra incudine e martello, per ragioni economiche, strategiche e politiche e soprattutto perché, come già più volte ribadito, di loro, non frega nulla a nessuno.



Infatti attenzione aparlare sempre di Russia.
Un vecchio proverbio dice che se gratti un russo ne vien fuori un mongolo.
Qui se gratti Putin vien fuori Pin il leader di Pechino.
Ok afforntare solo Russia, ma Cina e Russia, per giunta collegate all'Iran, poi c'e' il venezuela, l'India, il Brasile, Argentina ecc. ecc..
Poi la Russia vende armi e cibo all'Egitto, Iraq ecc. ecc.
Tutti i nemici degli Usa li abbiamo visti ai funerali di Chavez e sinceramente io mi sorpresi che fossero cosi' tanti.
Attenzione il mondo e' cambiato rispetto a venti anni fa.
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Re: Proteste Ucraina: i media occidentali sono di parte?

Messaggioda Maxdivi » 06/03/2014, 15:09

Intanto non so se e' stata gia' postata qua.
Ecco l'intercettazioen dell Ashton sui cecchini pagati dall'opposizione per sprare sui manifestanti e sui poliziotti per provocare "morti utili" per fomentare la rivolta:

http://www.ilgiornale.it/news/esteri/te ... 98883.html
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Re: Proteste Ucraina: i media occidentali sono di parte?

Messaggioda Lebowski » 06/03/2014, 15:26

Max

Il discorso economico per me non cambia.
Vero è, come dite tu e flying, che l'Ue non è unita e la Germania è quella che ci rimetterebbe di più, ma ci sono altre cose da considerare.
Oltre che alcune precisazioni. Che l'Ue non ha neppure importanza e non produce nulla (e non è vero). Qua non si parla di embargo verso la Russia per andare a produrre là. L'embargo è un discorso commerciale, quindi per vendere là. E paradossalmente, qualora fosse vero, sarebbe un plus per la ue: detto in altri termini, ma se non produco nulla che mi fregherebbe di trovarmi a non poter vendere?
Vero è anche che la Germania ha rapporti anche d'amicizia, ma gli equilibri sono cambiati.
Infatti scrivo che c'è un prezzo da pagare.
Le aziende che hanno forti rapporti con la russia sono principalmente istituti di credito e aziende legate all'energia. Giusto? E certo non lo vorrebbero.
Ma la Russia ha, specie nel potere oligarchico, quasi esclusivamente energia o petrolio. E il principale mercato di sbocco è l'ue. E non è merce che può aggirare l'embargo (non è che posso trasportare il gas in una scatola).
Il prodotto è comprabile su altri mercati. Certo, come ho scritto sopra il primo periodo sarebbe un prezzo da pagare un po' più alto. Se le aziende russe del gas non vendono all'Europa vanno alla canna del gas. Perché sono cambiati gli equilibri, vero. Ma, tanto per restate nei paesi citati qua sopra: l'Iran ormai guarda più a ovest (ha bisogno di 23 miliari di euro in nuove tecnologie e sta appunto per aprirsi lo storico volo Seattle/Teheran, oltre al fatto che comunque già lo produce. Ma è un altro discorso e, piccola parentesi personale, se tutto va come spero tra qualche mese sarò là :)), e il gas certo non lo puoi trasportare, dall'oggi al domani, verso il sud america (ma considerando la distanza neppure mai).
Restando al gas, stanno entrando sempre più in funzione i gasdotti con l'Africa, quindi è facile sostituire le aziende russe sul mercato.
Quindi: aziende ue non vanno in russia? già ci sono poco (è un mercato complesso, per la gente, per le tradizioni etc.). Alcune ci perdono, ma non molto.
Aziende russe non commerciano più in Ue? Ci perdono tutto: si ritrovano con un prodotto non vendibile. (anche perché in Cina già ci commerciano e quindi su quel fronte non cambia nulla). Toglici pure i paesi amici Ue perché una decisione simile, se presa, va accettata da tutti dato che è un mercato comune.

Quanto al cambio con la moneta, max, r esprime un tasso di cambio e non un indice. Se una moneta guadagna c'è l'altra che perde. Non è un discorso di raffreddare i mercati.
E neppure di minacciare la guerra. La guerra era già una minaccia vera da giorni e infatti il rublo perdeva. Ma il giorno in cui l'America ha realmente minacciato l'embargo (e questa è la notizia) la perdita è schizzata. è un segnale. Spiegare perché r perde è lunga (fuga di capitali, crollo delle aziende russe). La banca centrale russa ha agito proprio lì, non prima quando la minaccia guerra c'era già. Alzando i, il tasso ufficiale di sconto, non di poco (credo da 5 o dal 5,5 al 7%, non ricordo). i è inversamente proporzionale a r e quindi ha raffreddato la perdita del rublo. è un segnale, non di poco conto.
Non spiego oltre perché avrò pure annoiato.

Quanto a questi dati, sul corriere di martedì c'era un articolo proprio su questi temi. Forse ce l'ho ancora a casa. I paesi Ue hanno scorte molto alte, accumulate anche da un inverno non freddo. Si va verso primavera, meno bisogno di gas. Pensa che solamente gli ucraini hanno raddoppiato l'acquisto di gas nei giorni dello "sconto" gazprom. Gazprom è poi un'azienda che agisce da e per conto di Putin. Oltre al fatto che, come detto, si possono rivolgere ad altri e che questi altri stanno già entrando pian piano sempre di più nel mercato ue.
E spiegava che in caso di embargo, il gas russo sarebbe un problema ma non forte, con i dati delle varie scorte. Se ce l'ho ancora stasera lo metto.

Consideriamo poi il prezzo politico. Ormai ci hanno messo la faccia e non vogliono più tornare indietro.
Detto questo, sempre sul referendum e cambio data: Putin non sarebbe imperialista?
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Re: Proteste Ucraina: i media occidentali sono di parte?

Messaggioda Maxdivi » 06/03/2014, 15:38

Maxdivi ha scritto:Intanto non so se e' stata gia' postata qua.
Ecco l'intercettazioen dell Ashton sui cecchini pagati dall'opposizione per sprare sui manifestanti e sui poliziotti per provocare "morti utili" per fomentare la rivolta:

http://www.ilgiornale.it/news/esteri/te ... 98883.html



telefonata integrale:

https://www.youtube.com/watch?v=7CQHcYVCKR0
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Re: Proteste Ucraina: i media occidentali sono di parte?

Messaggioda gabriele » 06/03/2014, 16:22

Dice Kissinger : "For the West, the demonization of Vladimir Putin is not a policy; it is an alibi for the absence of one".
http://www.washingtonpost.com/opinions/ ... story.html
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Re: Proteste Ucraina: i media occidentali sono di parte?

Messaggioda Maxdivi » 06/03/2014, 17:24

Lebowski ha scritto:Max

Il discorso economico per me non cambia.
Vero è, come dite tu e flying, che l'Ue non è unita e la Germania è quella che ci rimetterebbe di più, ma ci sono altre cose da considerare.
Oltre che alcune precisazioni. Che l'Ue non ha neppure importanza e non produce nulla (e non è vero). Qua non si parla di embargo verso la Russia per andare a produrre là. L'embargo è un discorso commerciale, quindi per vendere là. E paradossalmente, qualora fosse vero, sarebbe un plus per la ue: detto in altri termini, ma se non produco nulla che mi fregherebbe di trovarmi a non poter vendere?
Vero è anche che la Germania ha rapporti anche d'amicizia, ma gli equilibri sono cambiati.
Infatti scrivo che c'è un prezzo da pagare.
Le aziende che hanno forti rapporti con la russia sono principalmente istituti di credito e aziende legate all'energia. Giusto? E certo non lo vorrebbero.
Ma la Russia ha, specie nel potere oligarchico, quasi esclusivamente energia o petrolio. E il principale mercato di sbocco è l'ue. E non è merce che può aggirare l'embargo (non è che posso trasportare il gas in una scatola).
Il prodotto è comprabile su altri mercati. Certo, come ho scritto sopra il primo periodo sarebbe un prezzo da pagare un po' più alto. Se le aziende russe del gas non vendono all'Europa vanno alla canna del gas. Perché sono cambiati gli equilibri, vero. Ma, tanto per restate nei paesi citati qua sopra: l'Iran ormai guarda più a ovest (ha bisogno di 23 miliari di euro in nuove tecnologie e sta appunto per aprirsi lo storico volo Seattle/Teheran, oltre al fatto che comunque già lo produce. Ma è un altro discorso e, piccola parentesi personale, se tutto va come spero tra qualche mese sarò là :)), e il gas certo non lo puoi trasportare, dall'oggi al domani, verso il sud america (ma considerando la distanza neppure mai).
Restando al gas, stanno entrando sempre più in funzione i gasdotti con l'Africa, quindi è facile sostituire le aziende russe sul mercato.
Quindi: aziende ue non vanno in russia? già ci sono poco (è un mercato complesso, per la gente, per le tradizioni etc.). Alcune ci perdono, ma non molto.
Aziende russe non commerciano più in Ue? Ci perdono tutto: si ritrovano con un prodotto non vendibile. (anche perché in Cina già ci commerciano e quindi su quel fronte non cambia nulla). Toglici pure i paesi amici Ue perché una decisione simile, se presa, va accettata da tutti dato che è un mercato comune.

Quanto al cambio con la moneta, max, r esprime un tasso di cambio e non un indice. Se una moneta guadagna c'è l'altra che perde. Non è un discorso di raffreddare i mercati.
E neppure di minacciare la guerra. La guerra era già una minaccia vera da giorni e infatti il rublo perdeva. Ma il giorno in cui l'America ha realmente minacciato l'embargo (e questa è la notizia) la perdita è schizzata. è un segnale. Spiegare perché r perde è lunga (fuga di capitali, crollo delle aziende russe). La banca centrale russa ha agito proprio lì, non prima quando la minaccia guerra c'era già. Alzando i, il tasso ufficiale di sconto, non di poco (credo da 5 o dal 5,5 al 7%, non ricordo). i è inversamente proporzionale a r e quindi ha raffreddato la perdita del rublo. è un segnale, non di poco conto.
Non spiego oltre perché avrò pure annoiato.

Quanto a questi dati, sul corriere di martedì c'era un articolo proprio su questi temi. Forse ce l'ho ancora a casa. I paesi Ue hanno scorte molto alte, accumulate anche da un inverno non freddo. Si va verso primavera, meno bisogno di gas. Pensa che solamente gli ucraini hanno raddoppiato l'acquisto di gas nei giorni dello "sconto" gazprom. Gazprom è poi un'azienda che agisce da e per conto di Putin. Oltre al fatto che, come detto, si possono rivolgere ad altri e che questi altri stanno già entrando pian piano sempre di più nel mercato ue.
E spiegava che in caso di embargo, il gas russo sarebbe un problema ma non forte, con i dati delle varie scorte. Se ce l'ho ancora stasera lo metto.

Consideriamo poi il prezzo politico. Ormai ci hanno messo la faccia e non vogliono più tornare indietro.
Detto questo, sempre sul referendum e cambio data: Putin non sarebbe imperialista?


Il pericolo delle sanzioni europee e' un pericolo reale. Meno quello americano secondo me.
Tuttavia le economie di Russia ed Europa sono veramente molto connesse. Insomma credo che l'Europa ci pensera' un pochino sopra.
E credo una cosa: non sottovalutiamo il potere delle armi.
Spesso gli economisti si dimenticano le armi.
Avere un esercito come quello russo conta. E conta ancora di piu' avere vicino quello cinese, che aumenta la spesa militiare di 15 per cento ogni anno.
L'obiettivo della Russia sara' quello di cominciare prima o poi a differenziare la sua economia e a slegarsi da petrolio e gas, lo dice anche Putin stesso.
Comunque l'insistenza degli europei in questa questione ucraina secondo me conferma quanto siano affamati dei mercati ex-urss. Se non interessassero loro cosi' tanto avrebbero gia' mollato da gennaio.
I mercati africani sono forse piu' insicuri di quelli ex urss, che, ha tante differenze con l'europa occidentale ed ok gli ostacoli degli oligarchi locali, ma comunque e' un teatro europeo non dimentichiamolo. Ed in africa, finche' e' bianca ok, ma ora trovi gente come il Qatar o i Sauditi che creano problemi.
Ma quando l'africa diventa nera trovi pure i cinesi anche la' stanno comprando mezzo continente, quindi un conflitto molto aspro.Ed ogni tanto spunta un esercito di paramilitari ribelli ( foemntato da chissa' chi, cinesi, americani ecc. ) che ti rompe le scatole.
Sull'Italia, non dimentichiamo che Eni e' partecipe credo di almeno un paio di gasdotti russi.
L'italia stessa e' al sicuro col gas con le forniture algerine ( ma qui le elezioni si preannunciano infuocate e puo' accadere l'imponderabile questo va detto, si rishciano scenari libici o sirani ), ma ha interesse che paesi che non hanno tante riserve continuino a comprare gas dai gasdotti di cui sono titolari. E penso a paesi piccoli come la Bosnia, il montenegro, ecc. ecc. Quante scorte hanno questi qua?
Comunque ci sono tantissime variabili..
Io ci penserei bene se fossi in loro.
Putin ha fatto un azzardo, questo concordo sin da quando abbiamo intuito le sue intenzioni bellicose.
Ma la strategia delle barzellette all'Onu ha senso e puo' salvarlo di facciata e si puo' fare un accordo buono per tutti dietro.
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Re: Proteste Ucraina: i media occidentali sono di parte?

Messaggioda Maxdivi » 06/03/2014, 17:28

Da Odessa mi segnalano questo or ora

http://od.vgorode.ua/news/213498-chto-s ... onyka-foto
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Re: Proteste Ucraina: i media occidentali sono di parte?

Messaggioda gabriele » 06/03/2014, 17:52

Maxdivi ha scritto:Da Odessa mi segnalano questo or ora

http://od.vgorode.ua/news/213498-chto-s ... onyka-foto


La risposta della piazza a questo video, l'avevo gia' visto qualche ora fa sui social
http://m.youtube.com/watch?v=ZwGd6vI-Ys ... e=youtu.be
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Re: Proteste Ucraina: i media occidentali sono di parte?

Messaggioda flyingsoul » 06/03/2014, 18:06

Io ripeto che la lungimiranza di putin non è da sottovalutare. Infatti è stato detto, credo da max, qualche post fa che putin sta prendendo tempo, gioca a risiko (sulla testa degli ucraini), ovvio che per come è impostato il sistema ora non può da un giorno all'altro spostare tutto il suo fornimento di gas verso cina o india e nel contempo creare tutta quella base di industrie e settore terziario (mosca è una gigantesca wall street) che gli servirà per prepararsi a questo evento. quando sarà pronto vedrete che non perderà tempo in giochetti con l'occidente ;)
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Re: Proteste Ucraina: i media occidentali sono di parte?

Messaggioda gabriele » 06/03/2014, 18:20

La Crimea accellera verso la secessione, Referendum anticipato ancora
http://en.ria.ru/world/20140306/1881464 ... ussia.html
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Re: Proteste Ucraina: i media occidentali sono di parte?

Messaggioda flyingsoul » 06/03/2014, 18:23

gabriele ha scritto:La Crimea accellera verso la secessione, Referendum anticipato ancora
http://en.ria.ru/world/20140306/1881464 ... ussia.html


Questo è un segnale importante da mosca. Putin non vuole rischiare di perdere il controllo su questa regione e soffia sul fuoco
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Re: Proteste Ucraina: i media occidentali sono di parte?

Messaggioda Maxdivi » 07/03/2014, 1:01

Qualcosa sulla Cina e l'Ucraina:





"Da parte sua, la Cina sembra avvicinarsi alla posizione russa. Dopo aver predicato la "non intromissione" negli affari di un'altra nazione, ora Pechino si schiera contro l'occidente e chiede un compenso all'Ucraina per non aver rispettato i termini di un contratto per la fornitura di 3 miliardi di dollari Usa in granaglie, in cambio di un prestito. Tale richiesta - e denuncia al tribunale di internazionale a Londra - va ad appesantire la situazione da quasi bancarotta del Paese sul Mar Nero. Inoltrata direttamente alla Corte di arbitrato internazionale di Londra la richiesta di risarcimento reclamata dalla Cina, l'Ucraina non avrebbe onorato la consegna delle forniture di grano, che il governo cinese aveva in contratto con una società statale dell'Ucraina, la GPZKU, la quale ha incassato i miliardi cinesi senza consegnare quasi nulla, quindi per il nuovo governo le preoccupazioni aumentano, ai miliardi di debito che il paese ha già pesantemente sul groppone, si aggiungono anche questi 3 miliardi di dollari da restituire alla Cina.

Fra gli analisti ci si domanda perché la Cina si sta comportando in modo non amichevole verso Kiev. Oltre a una certa amicizia con la Russia - per via del petrolio che Mosca vende a Pechino - vi sono alcuni motivi politici ed economici.

Quello politico è che la Cina teme che la sua popolazione possa seguire l'esempio dell'Ucraina, nel tentare di far cader il governo. Da mesi il presidente Xi Jinping mette in guardia il Partito dal "non finire come l'ex Unione sovietica". In questi giorni sono apparsi sul blog slogan e articoli inneggianti alla "Tiananmen ucraina" e al popolo ucraino che si è liberato dal suo presidente corrotto. Nello Shandong alcuni giovani hanno esposto uno striscione che dice: "Gli ucraini sono liberi! I cinesi dovranno aspettare quanto tempo?" (v. foto). La polizia del web ha fatto oscurare tutti questi articoli e foto. Anche Hu Jia, il dissidente Premio Sacharov 2008, ha inviato alcuni twitter in cui chiede ai cinesi di seguire l'esempio degli ucraini nell'opporsi a un governo non voluto dal popolo.

Vi sono anche motivi economici. Lo scorso dicembre Yanukovych ha firmato accordi con Pechino per 8 miliardi di dollari. Fra questi vi sono i progetti di un porto con acque profonde nel distretto di Saki e la ricostruzione del porto per i pescherecci a Sebastopoli, tutti in Crimea. Data la situazione, è possibile che questi progetti saranno rallentati.

Il problema più cocente per la Cina è che se l'Ucraina entra nella Ue, dovrà seguire le indicazioni europee che applicano un embargo contro Pechino sulle armi sofisticate.

Fino ad ora l'Ucraina, quarto Paese al mondo per esportazioni di armi, ha collaborato finora con la Cina alla produzione di motori e turbine per aerei da combattimento. Anche la prima portaerei cinese, la Liaoning, è stata costruita in Ucraina."





http://www.internazionale.it/news/ucrai ... u-ucraina/

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03 ... se/897749/


http://news.supermoney.eu/cronaca/2014/ ... 68948.html
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Re: Proteste Ucraina: i media occidentali sono di parte?

Messaggioda Maxdivi » 07/03/2014, 1:53

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Re: Proteste Ucraina: i media occidentali sono di parte?

Messaggioda flyingsoul » 07/03/2014, 10:41

Come volevasi dimostrare:

http://russian.rt.com/article/23475
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Re: Proteste Ucraina: i media occidentali sono di parte?

Messaggioda geom.Calboni » 07/03/2014, 11:33

Devo dire, però, (attinente proprio col titolo del topic) che su Cina ed altre nazioni (come la citata India) le relative notizie circa i loro movimenti sulla situazione ucraina non si trovano facilmente. Insomma, in italiano devi andare a spulciare davvero la rete se vuoi sapere qualcosa, sembra quasi che non appaiono.

Riguardo sempre la stampa, segnalo questo articolo in cui è scritto che Bielorussia e Kazakhstan non appoggerebbero le mosse della Russia:
http://www.belaruspartisan.org/politic/260167/

E' veritiero? Dal nome del giornale mi sembra possa essere una testa "controgovernativa" bielorussa. Vediamo se riusciamo a saperne di più.

Questo link, invece, raccoglierebbe tutti o molti "video che gli USA mai ti mostreranno":
http://scgnews.com/videos-from-ukraine- ... r-show-you
Anche questi video veritieri?
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Re: Proteste Ucraina: i media occidentali sono di parte?

Messaggioda obe » 07/03/2014, 12:44

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche ... 87614.html

Ianukovich ricoverato in gravi condizioni in clinica a Mosca, si tratterebbe di un infarto
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Re: Proteste Ucraina: i media occidentali sono di parte?

Messaggioda geom.Calboni » 07/03/2014, 12:50

Maxdivi ha scritto:
Maxdivi ha scritto:Intanto non so se e' stata gia' postata qua.
Ecco l'intercettazioen dell Ashton sui cecchini pagati dall'opposizione per sprare sui manifestanti e sui poliziotti per provocare "morti utili" per fomentare la rivolta:
http://www.ilgiornale.it/news/esteri/te ... 98883.html

telefonata integrale:
https://www.youtube.com/watch?v=7CQHcYVCKR0

Da parte di Gringox, in diretta da Kijev,sulla telefonata in questione:

Al momento si sta indagando sulla conversazione telefonica che è apparsa ieri e che risale a qualche tempo fa tra la ministro degli Esteri estone e la Ashton, sul fatto che in effetti la sparatoria sui civili inermi del 20/02 è stata portata a termine NON da speznaz del governo ucraino, ma da una forza esterna.
Il forte sospetto è che la colpa sia dell'opposizione.
Questo spiegherebbe il terrore di Yanukovich, che è stato costretto a firmare gli accordi del 21/02 con l'opposizione sotto forte minaccia che l'opposizione avrebbe armato ancora di più la piazza.
E spiegherebbe il fatto che sempre il 21/02, dopo la firma di quell'accordo in cui Yanukovich praticamente rinuncia al potere, egli stesso in gran fretta "scappa" da Kiev. Questa fuga è effettivamente causata da una paura concreta per la sua vita. C'è stata una minaccia di morte concreta nei suoi confronti e lui è scappato!
Stiamo indagando su questi fatti dove ci sono video seri e frasi e dichiarazioni serie (no photoshop!!) e se questo venisse confermato, allora l'ipotesi del colpo di stato e dell'accusa all'opposizione - che adesso è la nuova maggioranza! - sarebbero cose vere.
Ormai è chiaro che non si torna indietro, ma è altrettanto evidente che questa verità - se fosse confermata - accuserebbe questo nuovo governo di atrocità e di falsità e non dovrebbe essere legittimato.
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Re: Proteste Ucraina: i media occidentali sono di parte?

Messaggioda geom.Calboni » 07/03/2014, 13:05

Posto un articolo di un "partigiano italiano in Ukraijna" che fa una analisi dal suo punto di vista, differente da molti qui sul forum.
Mi sembra interessante discuterlo così da controbilanciare alcuni interventi e comunque presenta degli spunti interessanti da approfondire:

Sono tornato ieri sera dall'Ucraina dopo aver vissuto la caduta del regime di Yanukovich, la nascita del nuovo Governo, i giorni del lutto. Tutto e' avvenuto molto velocemente e la gente non ha avuto il tempo nè di elaborare il proprio lutto nè di gioire della nuova situazione.Come scrissi l'11 gennaio dove avevo descritto lo scenario Ucraino da li a trenta giorni, la nuova situazione ha visto gli Ucraini doversi recare presso i centri di reclutamento solo dopo 5 giorni la caduta del vecchio regime.
Ho intervistato in questi giorni politici di primo piano, personaggi di spicco della rivoluzione Ucraina ma sopratutto tanta tanta gente comune che ha combattuto in questi mesi a Maidan. La volontà di tutti è di resistere anche contro questo secondo dittatore (Putin) anche se sono perfettamente consci del rapporto militare sfavorevole (1 a 8)
Quello che spicca su tutto ritornando in Italia è che qui la disinformazione del Cremlino sta dando i suoi risultati (come anche in altri paesi Europei). Il mantra che gli Ucraini sono nazisti sta avendo successo e anche delle persone istruite come Massimo Cacciari ci stanno cascando (o hanno interesse a cascarci) senza voler verificare l'informazione. Altri come Pino Arlacchi lo fanno per probabile interesse personale in vista delle prossime Europee o come Giulietto Chiesa da sempre su posizioni Staliniste che sogna di veder sventolare la falce e martello in tutto il mondo.
Tutte queste persone fanno finta di non sapere che ad esempio Gurasev (filorusso che si era autodefinito nuovo Governatore di Donetsk occupando con altri russi il parlamento regionale) è stato membro per dieci anni del gruppo Russi Nazionalisti Identitari, una formazione neo-nazista molto importante in Russia, oppure che i "Lupi" comandati dal "Chirurgo" (un oscuro personaggio amico di Putin, comandante riconosciuto dei Bykers) siano espressione dei movimenti neo-nazisti russi. Pertanto chi ancora in Italia vi dice che gli Ucraini sono Nazisti o Fascisti non lo fanno per disinformazione personale, ma per interesse personale, hanno fatto i loro calcoli politici e sanno che cavalcare l'onda dell'antifascismo in Italia ti permette di raggranellare molti voti.
Segnatevi i nomi di tutte queste persone perche' saranno le stesse che tradiranno l'Italia in caso di conflitto internazionale, chiedendo magari di schierarsi con la Russia.
Questo è un altro punto fondamentale della situazione attuale e cioè la sottovalutazione della situazone attuale. Si puo' anche essere daccordo con chi cinicamente dice "non e' un problema nostro quello Ucraino, che si arrangino" ma queste persone sottovalutano che in poche settimane potrebbe diventare un "problema nostro".
Cosi come quando quasi tutti non avevano capito Maidan e le sue potenzialità derubricandolo ad una protesta senza sbocchi e possibilità di vittoria, ora molti non pensano alle conseguenze di cosa puo' succedere.Le cose spesso sono molto piu' semplici di come le si descrive, basta osservare le carte in tavola e trarne le conclusioni.
Quindi quali sono le attuali carte in Tavola ?
1) Gli Ucraini continueranno la lotta (anche da soli) per difendere l'integrità del loro paese.
2) Putin a differenza di Yanukovich (uomo che mette i soldi davanti a tutto) è un uomo di potere e che mette davanti a tutto la sete di ricreare il nuovo Impero Sovietico.
3) Il grande incubo di Putin è vedere svilupparsi Maidan in Piazza Rossa, cosa che distruggerebbe il suo progetto imperialista, l'unica via che ha di difendersi da questo incubo è far arrivare i Tank in Maidan e dimostrare che quella rivoluzione ha fallito.
4) L'America dopo gli schiaffoni ricevuti dalla Russia su Sirya, Egitto e Snovden non puo' piu' permettersi di calare le braghe, ci sono già due portaerei nel mar nero e sembrano decisi ad intervenire.
5) La Polonia ha già ammassato truppe al confine con l'Ucraina (anche dopo le minaccie russe) ed è pronta ad intervenire in caso di conflitto.
6) La NATO ha fatto un ultimatum alla Russia dicendo che i loro soldati devono rientrare nelle basi
7) L'Ucraina dovrebbe firmare a giorni il protocollo di associazione all'Europa già preparato in occasione dell'incontro di Vilnus del 27 novembre (quando Yanukovich a sorpresa all'ultimo minuto rifiuto' di firmare). Un secondo dopo la firma l'Ucraina diventa un problema anche Europeo ed in caso di aggressione dovrà essere supportata anche militarmente dall'Europa.
8) Esiste un trattato Internazionale (il Memorandum di Budapest) che "obbliga" USA e GB ad intervenire a fianco dell'Ucraina in caso di aggressione militare
9) La Turchia (con Erdogan in difficoltà sul fronte inetrno) è pronta ad intervenire per proteggere la minoranza Tatara in crimea, cosi' come ha confermato il Ministro degli Esteri Turco nei giorni scorsi a Kiev
10) La Cina nell'ultimo anno ha fatto ingenti investimenti in Ucraina, investimenti che prevedono lo sfruttamento di terreni agricoli per la propria autosufficenza alimentare. Questi accordi sarebbero messi in discussione da una invasione Russa e proprio ieri Pechino ha cominciato a far trasparire la propria insofferenza. Teniamo conto che sulla falsa riga di quanto sta succedendo in Crimea la Cina potrebbe decidere di invadere la Russia a Est per proteggere le minoranze linguistiche cinesi.
11) Un Europa con le elezioni alle porte che non abbia una posizione forte in politica estera (aldilà dei comunicati di facciata e di quattro inutili tardive sanzioni) segnerebbe la sua definitiva fine e la disgregazione dell'euro
12) Ultimo punto ma non meno importante, la storia ci insegna che dalle crisi economiche globali se ne esce sempre con una grande guerra.
In questo quadro e' facile capire che se scoppia il conflitto non sarà un conflitto regionale ma diventerà globale.
Una via di uscita potrebbe essere un compromesso con una Crimea autonoma (non annessa alla russia e autonoma dal Governo di Kiev) e un'Ucraina fuori dalla NATO quale terra di cuscinetto con garanzie di non aggressione nè da est nè da ovest con la possibilità di commercializzare con tutti.Tale via ragionevole pero' non risolverebbe il problema di Putin che a questo punto dovrebbe tornare in Russia con una perdita di circa 70 miliardi di dollari e con il mito di Maidan ancora piu' forte.
Con questo quadro globale è facilmene immaginabile che il momento dopo che sarà sparato il primo colpo ci sarà un effetto domino che comincierà a coinvolgere molti paesi sullo scacchiere internazionale. A quel punto il problema diventerà anche Italiano ed è per questo che il Cremlino sta investendo molto in disinformazione, stanno cercando di preparare il terreno per quando ci sarà lo scontro e poter contare in quei paesi che si schiereranno come nemici su una base di lealisti a Mosca, magari con il sogno di ritirare fuori dal cassetto il progetto di ricoluzione comunista ancora tanto in voga in certi paesi europei. Guarda a caso in Italia tutti i vari partiti comunisti si presenteranno inseme con la lista Tsipras che ha già dato il suo pieno appoggio a Putin e che stanno ricevendo non pochi aiuti dal Cremlino.
E' impensabile credere che filosofi, giornalisti, analisti internazionali, supportino oggi certe tesi solo perchè sono male informati. Tutti questi personaggi stanno perseguendo un loro fine personale ed appoggiano le tesi surreali di Mosca per ottenerne presto un vantaggio personale.Forse è arrivato il momento di svegliare le coscienze degli Italiani e degli Europei facendogli capire che se potevano non interessarsi del Maidan perchè era giustamente un problema interno, ora sarebbe meglio che si interessino del problema in maniera attiva in quanto a breve potrebbe essere anche il loro problema.
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