Lebowski ha scritto:Maxdivi ha scritto:gabriele ha scritto:Lebowski ha scritto:gabriele ha scritto: La perdita della Crimea e' vista come uno smacco inaccettabile nei confronti degli Usa.
Beh, converrai con me che è impossibile perdere qualcosa che non ti appartiene.
La Crimea è a tutti gli effetti Ucraina, quindi come fanno i russi ad affermare che è uno smacco perderla?
Beh, io riporto una opinione della societa' russa, non mia personale. Tuttavia, per spiegarti, credo che il sentimento diffuso sia un po' come se oggi la Gran Bretagna si alleasse con la Russia per fare guerra agli Stati uniti. E' evidente che essa non fa parte degli Usa ma vederla passare dall'altra parte farebbe un certo effetto....
La Crimea, come il Kosovo per i serbi o la Transilvania per gli ungheresi e' anche un simbolo ( guerra di crimea, sebastopoli citta' eroica sovietica, la marina del mar nero ).
Una modificazione di confine di appena 60 anni e' ancora troppo breve per cancellare il legame con Mosca. nonche' le rivendicazioni del cremlino, cosi' come le spinte locali di tornare con la Russia, che poi possono essere spontanee come negli anni immediatamente post Urss o fomentate come quella odierna.
Il simbolo militare e' anche importante, provate a sloggiare i britannici da Gibilterra, vedete che vi rispondono: " La rocca e' britannica per tempo perpetuo".
Altri esempi militari che poi vengono mescolati al patriottismo sono Volgograd-Stalingrado, o Brest che sta in Bielorussia. Per gli americani ecco citerei ancora una volta Alamo in Texas.
Insomma Sebastopoli conta piu' di una Daugavpils-Dvinsk in Lettonia per la Russia.
Se un popolo ha versato parecchio sangue per una terra, ecco che nasce quel legame e si puo' star sicuri che se il sangue non e' dimenticato, quello stesso popolo sara' disposto nuovamente a morire per quella terra.
Peccato che molti a Wahshington sottovalutano tutti questi aspetti in europa, vuoi per ignoranza vuoi per superficialita'.
Sono sicuro che piu' di qualche funzionario americano-europeo sia rimasto un po' sorpreso da una tale veemenza dell'azione russa.
Chi considera ( come ad esempio i nostri giornalisti all'nizio a novembre, gli attivisti che hanno "scoperto" l'ucraina dopo fine urss, o i compagni di immigrate galiziane o voliniane qui che sposano compagna e contemporaneamente la causa nazionalista del maidan ad occhi chiusi ) piu' in generale Russia ed Ucraina due nazioni totalmente distinte, non considera diversi aspetti importanti, storici-culturali e sociali e ci si viene a scontrare nel sud-est ucraino ed in crimea.
Ecco anche perche' le rivoluzioni arancioni o georgiane non riescono cosi' perfettamente...non solo perche' il cremlino si incazza..c'e' molto di piu'.
Max, io non discuto i rapporti che legano la penisola alla Russia.
Ci sono.
Ma, come affermi, ne esistono altri in molte parti del mondo. Noi dovremmo invadere Pola, allora.
L'alsazia e la lorena, altri esempi. Il Canto Ticino. Gli irlandesi con l'Ulster. Andremmo avanti all'infinito.
Ciò che conta è il presente. E il presente dice che la Crimea è Ucraina. Che è Repubblica con ampia indipendenza ma che fa parte dello Stato Ucraino. Questo, al di là di qualunque rapporto e rivendicazione, è un dato di fatto. E va tenuto a mente. Anche perché, è bene ricordarlo, tutte le zone da noi citate hanno rapporti storici, culturali, etnici etc. più o meno forti con entrambi i paesi, sono "zone di confine". Quindi gli stessi ucraini potrebbero rivendicare questi rapporti sulla base dei ragionamenti russi. Krusciov fece un errore? Può darsi, ma ciò che conta è il presente.
Allo stato attuale si tratta di una zona appartenente a questo paese e solo questo paese può decidere se e quando determinare una maggiore indipendenza o una secessione.
Attenzione perché Putin sta creando un pericolosissimo precedente politico. L'autodeterminazione dei popoli è una cazzata, perché esisterà sempre una comunità con identità proprie più piccola della macrocomunità in cui è collocata. E spostare i confini non risolve le cose perché crea solamente un nuovo confine.
Noi stessi in Italia: il Veneto allora avrebbe ragione a chiedere l'indipendenza, un giorno. Secoli di Repubblica autonoma, una dialetto forte, tradizioni locali ben radicate.
La Sardegna pure. E via così, all'infinito. Cosa facciamo?
Leb, non e' un precedente politco, perche' cosi' vanno le cose e sono sempre andate. Lo abbiamo gia' detto.
Non e' neanche una cosa fuori dal ventunesimo secolo come dice Kerry, poiche' il precedente in questo caso l'hanno creato loro nel ventunesimo secolo col Kosovo nel 2008. Quindi iniziando sempre la stessa politca estera trita e ritrita da secoli.
Secessionismi ( ai quali io sono contrario in europa ) cosi' come le rivendicazioni territoriali ( ed anche a questi sono contrario essendo io un europeista in senso "puro", non certo come i politci che ci governano ) sono sempre esistiti e sempre esisteranno, cosi' come la guerra e gli eserciti. Se questo mondo fosse immutabile, allora tutti dovrebbero smantellare le forze armate.
Noi ci siamo abituati "bene", poiche' venivamo da due megatragedie ( le guerre mondiali ) e siamo portati a pensare erroneamente come questi movimenti militari in europa siano fuori dal mondo, proprio perche' meno frequenti di prima, ma non certo spariti.
L'ue ci ha salvato distendendo le controversie tra gli europei all'inizio.
Ma i confini sono fatti dagli essere umani e dalle guerre passate stesse . C'e' sempre qualcuno contento ed altri scontenti di essi come dicevi.
Oggi e' l'Europa stessa a ricreare quelle tensioni tra europei, tornando ad una fase pre-1945.
Se l'europa non vuole le guerre, ne' creare una nuova guerra fredda, beh allora dovrebbe riflettere sui suoi errori a monte, che l'hanno portata ad uno scontro con la Russia, invece di abbracciare anch'essa nella famiglia europea, della quale deve far parte.
La politica urlata e delle rivendicazioni e' stata cavalcata nei balcani.
Refendum scozzesi privi di senso, Catalogna di qua, Baschi di la', movimenti come la Lega, i neonazisti di Alba dorata, ecc. ecc.
Bilnguismi che saltano al primo giorno di un governo fortemente voluto da Bruxelles.
Esempio assurdo: Se Renzi togliesse il bilinguismo dell'alto adige, allora i sudtirolesi non prenderanno la cosa per spingere verso il secessionismo?
Diritti certo, ma anche pretesto, poiche' nuovo stato sono anche nuovo presidente, nuovo governo, ministeri, nuovi finanziamenti mondiali esclusivi, nuovi organi di polizia ecc. ecc. Fare una nuova nazione e' anche un business ( esempio europeo la ex-jugoslavia ) ed una manna per i politci locali.
E' tutto sbagliato, ma nessuno lo vuole correggere. Anzi.
Allora andiamo avanti col solito mondo, senza farci illusioni.
L'europa ha la possibilita' di cambiare, aveva iniziato bene, ma non lo vuole fare, per questo sta fallendo.
Facciamo un patria grande per tutti, Un'europa nazione. Facciamo che questa utopia diventi realta' non solo a livello monetario, allora cambiera' il nostro continente. Uniamo gli eserciti, smatellando i nostri. Uniamo i presidente, eilminando i nostri o riducendoli da capi stato a rappresentanti macroregionali. Idem per i parlamenti. Imitiamo gli americani in questo. Allora non si litighera' piu' per questo metro di terra qua, quello scoglio la', merce mia laggiu' ecc. ecc.
Noi non siamo legittimati ad invadere l'Istria, ma c'e' gente che lo vorrebbe. Si sono combattute battaglie per far affermare il bilinguismo in istria, cosi' come i risarcimenti per le proprieta' espropriate. E se ne e' venuti a capo diffcilmente cosi' con un paese ostico "nazionalisticamente" come la Croazia. Noi freghiamo il pesce nell'adriatico, poi non ci lamentiamo se si incazzano e sequestrano le barche.
Azione-reazione va cosi'.
Immaginiamo se i capi dell'Hvo croato occupassero oggi i vertici di Zagabria...e possiamo trasportare la cosa con Svoboda ora nei ministeri di Kiev. E' inevitabile che le tensioni salgano.
La gente in ucraina si scontra perche' i politci soffiano sul fuoco.
Senza Svoboda come pretesto i soldati russi in Crimea non possono andare ed avrebbero meno supporto popolare. oggi sono accolti come salvatori antinazisti.
L'europa deve riflettere su quanto avvenuto a "monte", quando i radicali facevano comodo e li ha sfruttati, piu' che indignarsi sulla situazione di "valle" dove paga le conseguenze di quell'uso.
E se sono dei diplomatici di professione ci dovevano pensare bene, sapendo che tutti quei confini li' sono assolutamente contesi ( io mi ritrovai nel bel mezzo di una superstrada rivendicata ed occupata militarmente dall'ucraina sulla Moldavia da appena un mese e con ulteriori rivendicazioni avanzate all'epoca ).
Evidentemente non pensano ( ignoranza e superficialita' e scarsa professionalita', mi dispiace dirlo ma ad esempio mi chi casso era la Ashton prima???? ) e quelli che pensano se ne sbattono pensando di farla franca nel perseguire i propri interessi senza subire conseguenze.