Lebowski ha scritto:La Cina, come tutti, fa calcoli economici.
E,quindi, non mi spiego sulla base di cosa affermiate che sostenga la Russia.
Boh. Per me, tutt'altro. La Cina ha piena convenienza economica a non sostenerla, come affermo da sempre: altro che favorirla o supportarla!
Obe, io concordo con il giornalista de la Stampa che hai postato. Sarà un importante ago della bilancia. Probabilmente non vuole esporsi troppo, per ora, e spera di non doverlo fare in futuro, che la situazione cambi. Ma se fosse costretta a decidere non avrei dubbi sulla decisione cinese. Anzi, per quanto mi riguarda mi sorprende che non spinga sulle punizioni economiche a Putin (ma non mi sorprenderei se, dietro le quinte, lo stesse facendo).
A scanso di equivoci, queste le parole dell'ambasciatore di Pechino all'Onu, Liu Jieyi: «c'è la necessità di rispettare l'integrità territoriale dell'ex repubblica sovietica»
Esatto fa calcoli economici, infatti ha affari in Crimea ( ma anche nel resto dell'Ucriaina ) che cozzano con quelli europei e la portano a spingersi dal lato russo ( l'accordo di libero scambio con l'Ue colpisce anche lei che ha fatto accordi con Yanukovic ).
Inoltre aggiungendo i rapporti tra i due paesi, e la linea comune di alleanza in altri teatri ( Siria o Iran ), nonche' le esercitazioni militari comuni che fanno, non mi spiegherei di come non possa supportarla. Supporto seppur "non urlato" con un veto, visti i problemi con le minoranze tibetane o uigure ma espresso con atteggiamento di "lavarsi le mani apparente", ossia non voto.
Lavarsi le mani apparente , poiche' la Cctv sta li' ben contenta coi suoi giornalisti stasera.
L'esempio del maidan,inoltre, non piace a Pechino, come qualsiasi rivolta di piazza che prenda il potere ovunque nel mondo. Le paure di una nuova Tienanmen 1989 spaventano il partito.
Punire Putin con le sanzioni sarebbe per Pechino come "martellarsi le parti intime", perche' necessita' di gas, petrolio ed altro dalla Russia. Cose necessarie per la sua industria. Se non le prende dalla Russia le puo' prendere dal Kazakistan, che e' sempre affiliato dalla Russia. Se non le prende dalla Russia e dal Kazakistan puo' ricorrere all'Iran, che pure e' supportato internazionalmente dalla Russia. Se no li prende da questi tre allora la Cina deve invadere militarmente il sud-est asiatico come fece il Giappone negli anni quaranta. C'e' il Venezuela, ma qui guarda caso collabora sempre coi russi ed e' lontano. Inoltre non si e' fatto fior fior di investimenti nei gasdotti-oleodotti dell'estremo oriente, ma anche nei porti dell Cina settentrionale, per bruciarli per fare dei favori ad Obama.
La dichiarazione cinese all'Onu l'avevo gia' adocchiata, anzi me l'ha segnalata mio fratello due giorni fa, che ringrazio. Io non ci avevo fatto caso in effetti.
Anche qui fate attenzione alla forma della frase, che nella realta' suscita proprio equivoci ( voluti ): «c'è la necessità di rispettare l'integrità territoriale dell'ex repubblica sovietica».
Nella frase attenti alla forma. Quale repubblica sovietica? L'ucraina sovietica? la Russia sovietica? la Crimea sovietica?
E se si tratta di Ucraina, quale Ucraina sovietica? quella dopo o prima del 1954??
Se le parole tradotte sono effettivmente queste ( come sembra non nominando l'Ucraina, ne' date ), allora siamo di fronte all'ennesima barzelletta dell'Onu.
Certo e' vero che questi paesi, l'India e' esemplare non amino rilasciare dichiarazioni forti, all'americana, su questioni spinose in cui non vengono chiamati in causa apertamente dagli altri ( se l'India viene attaccata frontalmente o si sente offesa si incassa eccome cosi' come la Cina quando il Dalai Lama viene invitato a Wahshington, subito bacchetta: "non interferite con le nostre questioni")