Trip Report Ecuador-Perù dalla giungla ai picchi delle Ande

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Trip Report Ecuador-Perù dalla giungla ai picchi delle Ande

Messaggioda scareface » 12/01/2014, 0:27

Trip Report Ecuador-Perù dalla giungla ai picchi delle Ande, un mese on the road!


Ciao bella gente!

INTRO



è da un pezzo che non scrivo per diversi motivi, mi sono trasferito per lavoro dall'Italia alla Germania, ho iniziato una vita nuova etc etc. È passato anche un sacco di tempo da quando ho fatto l'ultimo viaggio come si deve (Australia 2010, il TR che non ha mai visto la luce giace e come opera incompiuta in qualche cartella impolverata del Mac :|).
Quindi è ora di ripartire per un viaggio serio, un viaggio ontheroad. Il Sudamerica un grosso 'manco' sul mio mappamondo dei viaggi e in particolare le Ande sono in cima alla lista da un pezzo. Detto fatto. Più o meno, il mio compagno di viaggi storico dei tempi universitari ha trovato lavoro ed è molto limitato nel prendere le ferie, di un mese non se ne parla neanche. Trovo un nuovo compagno di viaggio quando mio papà 6 mesi fa mi fa perché non partiamo insieme? È fatta! Anche lui non partiva per un bel viaggio da un paio di anni e anche se non abbiamo mai viaggiato per un mese insieme so che andremo d'accordo.
Nuova 'sfida' personale a questo giro sarà viaggiare solo con il bagaglio a mano: stare leggeri ha tanti vantaggi, sopratutto se ti devi portare tutto sulle spalle. Sfida riuscita senza grossi problemi in mezz'ora ho preparato il mio nuovo zaino preso da Dechatlon da 40l. Peso alla bilancia del aeroporto 9kg e volendo avrei poterne togliere almeno un altro kg. A chi interessa faccio la lista completa del contenuto. :D

Ma bando alle ciance e partiamo con il TR.
Ultima modifica di scareface il 14/04/2014, 20:38, modificato 5 volte in totale.
- Anton -

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Re: Trip Report Ecuador-Perù dalla giungla ai picchi delle A

Messaggioda scareface » 12/01/2014, 0:30

La rotta seguita:
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Foalbum Picasa qui

TR

Settimana 1
29/11 - km on the road 0

Da Amburgo si viaggia con l'Olandese volante, via AMS, diretti su Quito. Volo uneventful, servizio ok ma neanche nulla di eccezionale, direi nella norma delle altre europee. Non capisco perché la mia compagna di appartamento ne parli come fosse la meglio airline al mondo.

Arrivo a Quito 16:00 ore locali, in 10 minuti ritiro i bagagli e in altri 5 sono landside e mi fionda in uno scassato bus locale che al costo di 2$ mi porterà in 2 ore in un terminal del centro città. Pensavo, da qui prenderò un taxi per l'ostello. Il tutto ovviamente per risparmiare qualche bigliettone verde visto che l'aeroporto dista più di 25km dalla città.
Complice la mia pirlaggine di non aver segnato bene l'indirizzo e l'autista finto scemo (che ovviamente aveva fiutato l'affare del gringo da gabbare) mi becco la prima fregatura del viaggio: il tassitsta gira senza meta per un'ora e mezza per la città fino ad arrivare a destinazione. Costo del giro turistico involontario: 30$! A questo punto potevo prendere anche subito il taxi diretto dal aeroporto. Mi incaxxo, ma alla fine è colpa mia, ma meglio sbattere il naso subito e stare attenti la prossima volta. Piuttosto molto più grave quel che accadrà a mio papà il giorno seguente a causa di una semplicissima sbadataggine, che avrà conseguenze per resto il viaggio.
Come concordato, anche se con fatica, incontro mio papà nel sopracitato ostello che era arrivato in città il giorno precedente. Tra l'altro sarebbe stato inutile cercare di chiamarsi, per qualche motivo oscuro che ad oggi non ho capito ne il mio ne il suo cellulare funzionavano correttamente, nonostante fossero sotto copertura di rete.
Visto che è ancora presto e la temperatura è piacevole decidiamo di fare un giretto nella città vecchia. La prima cosa che notiamo subito è la fatica a fare anche solo una piccola salita, ma non c'è da meravigliarsi poi più di tanto: Quito sta a 2850m ed evidentemente non siamo abituati. Meglio farci l'abitudine, nelle prossime settimane passeremo prima i 4000 e poi in Perù i 5000m !

30/11 - km o.t.r 0


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Plaza de Armas, Quito

In mattinata facciamo il giro della città vecchia, la quale si raccoglie (come in tutte le città di origine coloniale Spagnola) intorno alla Plaza de Armas. Complice il fatto che il mio compagno di viaggio era arrivato già un giorno prima e si era girato già praticamente tutto e che il centro storico alla fine è veramente compatto a metà giornata abbiamo finito.
Degni di nota il Palacio del Gobierno (solo dal esterno), la Cattedrale, diverse case coloniali affacciate sulla piazza e varie chiese nei dintorni.
Nel pomeriggio, in mancanza di altro da fare decidiamo di andare a visitare i giardini botanici. Per arrivarci è necessaria ca. 1/2 ora di trasporto pubblico: le opzioni sono due dei pullman sgangherati oppure diverse fermate di filobus, il famigerato e sempre sovraffollato 'Trole'. Si viaggia peggio che sardine pressati praticamente sottovuoto, ci si deve reggere in continuazione con le mani da qualche parte per evitare i continui scossoni a causa di buche e frenate improvvise.
Ed è qui che succede il fattaccio: a mio papà fregano il portafoglio con dentro gran parte dei soldi in $, carta di credito etc! D'altronde la situazione è ideale il mezzo è sovraffollato, teoricamente le mani sono occupate per reggersi da qualche parte, se poi sei così sprovveduto da tenere il portafogli nella tasca esterna dei pantaloni ė fatta. Il fenomeno è noto e molti ladruncoli si sono specializzati proprio su questa situazione, sapendo che non saranno scoperti praticamente mai. Addirittura molti hanno non prendono il Trole per paura di essere derubati.
Mio papà chiaramente è scioccato e al contempo non si capacità di come possa esser stato così stupido a lasciare tutti i soldi e carta di credito in un punto così accessibile. Da una persona che ha viaggiato molto più di me, anche in posti ben più pericolosi non me lo sarei aspettato. Non posso che scuotere la testa. Non ci rimane altro che tornare in albergo, chiamare a casa e dire di far bloccare immediatamente le carte di credito. A me è andata bene, ma solo perché avevo preso le giuste misure preventive: nel portafogli solo il quantitativo di soldi per il giorno ca. 20$ e null'altro! Il resto dei soldi, documenti e carte di credito sta ben addosso al corpo in un mini marsupio sotto i pantaloni. E nel filobus tenevo una mano per reggermi ad uno dei supporti e una sul portafogli, gli occhi vigili e aperti sui bagagli!!
Passiamo il resto della giornata tra l'annoiato e il paranoico tra un parco e l'altro.

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Quito

1/12 - km o.t.r 100
Oggi lasciamo Quito per fare un salto a nord nella cittadina di Mindo. Si deve prendere un pullman extraurbano, per raggiungere il quale va prima raggiunto uno dei 'terminal terrestre' a nord della città. Vista l'esperienza del giorno precedente preferiamo il bus pubblico stando ormai più attenti che mai, pure un po' paranoici.
Mindo da alcuni anni è stata scoperta dal mondo dei Backpacker e dai cosiddetti 'alternativi'. Per noi il motivo di passare di qua perché è una delle poche zone dove è rimasta una particolare tipo di giungla chiamata 'nebulosa' una via di mezzo tra una giungla vera e propria a quote più basse e una vegetazione diversa a livelli più alti. Purtroppo l'Ecuador ha scoperto una certa vocazione ecologista solo piuttosto tardi, i risultati si possono vedere un po' dappertutto lungo gli altipiani del centro del paese è rimasto ben poco. Anche oggi ci sarebbe molto da discutere sulle vere aspirazioni ecologiste del governo del presidente Carrera. A partire dagli scandali petroliferi Texaco-Cevron/Petroecuador dal 64 al 92, alle notizie delle concessioni petrolifere nel Parco nazionale Yasuni dei giorni nostri.
Tornando a noi facciamo una bellissima passeggiata in questa particolarissima giungla. A differenza delle giungle tropicali che conoscevo qui le temperature sono piacevoli per camminare. Anche la flora è diversa, che chiaramente da biologo mi interessa particolarmente. Facciamo il bagno in un torrente sotto delle cascate ghiacciate.
Per oggi siamo decisamente soddisfatti.

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Cascata a Mindo

2/12 - km o.t.r 294
Da Mindo si torna a Quito e lungo la Panamericana sur proseguiamo fino a Latacunga. Nonostante siamo nel inverno andino e quindi la visibilità lasci spesso a desiderare a causa delle nuvole, il paesaggio è maestoso. Una volta usciti dalla enorme, caotica e puzzolente città, l'altopiano si apre e tutt'intorno s'iniziano a vedere i primi vulcani! Che spettacolo!! Primo fra tutti il maestoso Cotopaxi (5897m) e nonostante se ne veda circa la metà inferiore della sua cima innevata, fa comunque una certa impressione.
Latacunga di per se non ha nulla di interessante, è un punto di partenza per organizzare trekking nelle zone circostanti, scalate sul Cotopaxi ed è un punto dove cambiare autobus proseguendo verso sud.
Noi l'indomani faremo una piccola deviazione dalla Panamericana e verso il cosiddetto 'Quiliotoa loop' una serie di trekking in villaggi rurali più o meno remoti. Le cose iniziano a farsi serie arriveremo a 4000m.

3/12 - km o.t.r 370

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lago all'interno del crater quilotoa

Arriviamo nel villaggetto di Quilotoa a metà giornata. Il paesino è il punto di partenza del trekking ad anello di piú giorni menzionato sopra. Il giro sicuramente è interessante ma fuori dalla nostra portata, richiede infatti una guida (i sentieri non sono marcati) oppure un buon gps con relativa cartografia digitale e animali da soma (muli o lama) per portare viveri e parte dei bagagli. Il motivo per cui la maggior parte viene qui è il lago vulcanico all'interno di un cratere ormai estinto. I panorami sono spettacolari. Un sentiero molto ripido (400m di dislivello) porta fino al lago, fra salire e scendere 2 orette, per chi è allenato. Fare il bagno non è consigliato: l'acqua è fortemente alcalina, al massimo si può noleggiare una pagaia e fare un giretto.

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Campi con un min di 40% di pendenza a quasi 4000m? e dov'è il problema?
qui si coltivano patate


4/12 - km o.t.r 370
Siamo ancora a Quilotoa, un altro sentiero percorrendo il crinale fa il giro del lago. Permette continuamente una visione a 360 dentro il lago da una parte e giù per le vallate e montagne circostanti dall'altra. Nonostante stiamo passando sul crinale il sentiero è tutt'altro che piano la cima del vulcano è molto frastagliata e di conseguenza è un continuo sali e scendi. Tengo d'occhio il gps del telefono in tutto copriamo un dislivello di min 700m, questo ad un altitudine di 4000m fa sentire i suoi effetti!
Comunque al solito la natura e i panorami ripagano di ogni sforzo.

I primi lama!!
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Anche il meteo non ci aiuta di certo, partendo dopo le prime luci dell'alba, a causa di dei perfidi venti gelidi che si formano a causa delle differenze di temperatura tra valle e cima creano dei venti molto freddi. Siamo imbacuccati con cappello, sciarpa e guanti di lana. Man mano che le ore passano fa sempre più caldo e il sole diventa sempre più inclemente. Togliamo uno strato dopo l'altro fino rimanere in maglietta a maniche corte. Il sali e scendi ci fa sudare letteralmente le settecamicie. Completiamo, di sudore, il giro in 4h e 1/2.
Dopo pranzo torniamo con il pullman a Latacunga e continuiamo fino alla città termale di Baños.

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Panoramica lago, vallate a 270°

5/12 - km o.t.r 529
Baños. Simpatico paesino che nemmeno a dirlo è ai piedi del ennesimo vulcano, a questo turno si chiama Tungurahua 5016m ed è decisamente attivo.
Cosa fare da queste parti? Trekking e scalate chiaramente! Scherzi a parte ci sono altre attività per chi ha bisogno di un po' di adrenalina come del sano downhill oppure del rafting. Per chi invece dopo troppe scarpinate ha bisogno di rilassare i muscoli doloranti ci sono diversi bagni termali. Purtroppo per due volte che andiamo che cercando di beccarne uno arriviamo che è già quasi chiuso. Quindi non ci rimane altra scelta che tenerci le nostre membra doloranti dai giorni scorsi e continuare a camminare.
Qui eccezione rispetto al resto del paese il comune ha segnalato i sentieri abbastanza bene, incluse delle cartine distribuite dal ufficio turistico.
Oggi si sale dietro il paese seguendo il fianco della montagna, quello che doveva essere un trek medio di ca. 4 ore si allunga un attimo perché facciamo presto e alla fine anche oggi facciamo 6 ore a piedi.

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Orchidee al lato della strada


6/12 - km o.t.r 529

Partendo dal paese oggi saliamo dritti per il sentiero d'acesca per la vetta del Tungurahua. L'obiettivo è il campo base, a 2200m (?) più in alto. Saliamo sempre di più, passiamo prima il limite dei villaggi, l'entrata del parco e infine i campi coltivati e quelli con le onnipresenti mucche. I panorami sulla vallata sono spettacolari. Infine raggiungiamo le foreste in quota, mai vista una roba del genere! I tronchi, rami tutto è coperto da enormi muschi che lasciano pendere verso il basso lunghe propaggini come tanti capelli che si muovono nel vento. Sugli alberi è tutto un susseguirsi di Bromeliacee, Orchidee e altri fiori mai visti prima. Sembra di stare in un film fantasy Signore degli Anelli, Avatar, ... metteteci un nome voi!

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bosco alle pendici del vulcano

Dopo esser saliti più di quattro ore siamo abbastanza sfiniti e ancora non siamo arrivati, guardando l'altimetro del gps non dovrebbe mancare molto. Sono le 14:00 decidiamo di girare in quanto volevamo arrivare a valle alle terme prima che chiudessero. Siamo comunque più che soddisfatti. Per scendere impieghiamo 3h 1/2, quando arriviamo difronte alle terme scopriamo che manca poco più di mezz'ora alla chiusura.
Azz' mica vale la pena! Leviamo i tacchi, anche a sto giro niente terme.

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Panorama

Tornando nel centro del paese incrociamo una colorata processione con una 30 di carri, uomini e donne danzanti, il tutto in onore della Santa Vergine protettrice dalla città dal vulcano cattivo.


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Processione


7/12 - km o.t.r 853
Oggi partiamo da Baños, proseguendo verso sud, fino a Cuenca il che ci costa tutto il giorno.

8/12 - km o.t.r 853
È Domenica e finalmente decidiamo di prenderci un giorno di break dalle fatiche degli scorsi giorni. La città é un po' piccola per un giorno, ma consapevoli del fatto che abbiamo bisogno di riposarci un po' per riprenderci.
Intorno alla solita Plaza de Armas si raccolgono gran parte dei monumenti interessanti, la Chiesa, il mercato dei fiori piazzato chiaramente in posizione strategica in modo che i fedeli abbiano una strada breve dal acquisto al uso. Alle volte ci viene il dubbio che qualcuno dei venditori vada a riprendere i fiori da poco venduti per rivenderli ancora subito dopo. Ma lasciamo che rimanga un nostro pensiero malizioso. Poi c'è qualche casa coloniale e aah ancora qualche altra chiesa.
Ci sediamo su una panca sulla piazza come due vecchi, a guardare la gente che passa.

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Vetrata nella Cattedrale

Passiamo al mercato locale che è sempre una fonte di fotografie strane, interssanti disgustose, per mangiare un boccone economico come fanno i locali. Ovviamente è anche un ottimo luogo dove fare provviste, sopratutto di frutta che non manca di certo.
Concludiamo la giornata con un giro lungo il fiume, secondo la guida ci sono diverse case coloniali 'pendenti' molto belle. In effetti ha ragione, alcune sono veramente notevoli. Altre sono lasciate al oblio oppure è sono rifatte in maniera moderna ma completamente diversa. È ovvio che in Ecuador la tutela del patrimonio architettonico storico viene intesa in maniera completamente diversa da come possiamo pensarla noi. È un peccato perché potrebbero fare molto di più.

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Mercato

9/12 - km on the road 1095
Oggi ci trasferiamo ancora a sud verso il confine con il Perù. Facciamo stop a Vilcabamba, che viene descritto dalla guida come piccolo villaggio addormentato libero dagli stress della vita moderna adagiato in uno spettacolare ambiente andino. Proprio quello che ci vuole per riprendersi un po'.
Chiaramente un posto del genere non rimane un segreto a lungo. Vilcabamba da qualche anno a questa parte è popolata da un numero crescente di viaggiatori zaino in spalla. Anche una buona parte degli alloggi sono gestiti da expat europei...
Ancora il numero dei visitatori sono bassi ma si sente che qualcosa sta cambiando, la strada verso il confine a sud sarà finita fra non troppo tempo. Si sa come succedono queste cose no? prima arrivano viaggiatori zaino in spalla frutto di un passaparola, ne arrivano sempre di più, il posto arriva sulla Lonely Planet di turno. Arrivano poi altri turisti con più soldi, si costruiscono altri hotel. Infine arrivano i viaggi organizzati e in genere il posto si sputtana definitivamente.
Noi arriviamo nel primo pomeriggio. Le possibilità di alloggio non sono moltissime. Tra le più interessanti ci sono un paio di eco-lodge in versione 'barbona' con annessa mini riserva privata. La scelta si rivela azzeccata: immersi nella lussureggiante vegetazione si trovano una manciata di casette costruite dai proprietari con metodi ecologici. I servizi sono basici e i bagni in comune. Tutto ciò però non ci crea alcun problema, il posto è un paradiso: a 10min dal paesino trovi una miriade di piante, fiori e uccelli diversi. Il traffico, il caos, il mondo lì fuori sembra essere solo un ricordo.
Concludiamo la giornata con una piccola passeggiata nella riserva del eco-lodge.

10/12 - km on the road 1095
Siamo ancora a Vilcabamba. Oggi cercheremo di seguire le indicazioni del ufficio turistico che ci ha lasciato una cartina, che a dire il vero sembra disegnata a mano da un bambino delle elementari. La meta di oggi è una cascata di una 30ina di metri che si trova nel vicino Podocarpus NP. Le indicazioni che nel villaggio sono ancora piuttosto frequenti man mano si diradano sempre di più, finché non ci rimane che chiedere ai locals. Si vede che passa poca gente da queste parti, più andiamo avanti e più il sentiero peggiora. Alla fine ci troviamo a districarci tra la fitta giungla. Dopo ca. 4 ore di cammino arriviamo alla agognata cascata. Ne è valsa la pena: in mezzo a una vegetazione lussureggiante troviamo una cascata imponente e meglio ancora siamo gli unici nel raggio di km!
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strani alberi dalle foglie bianche (nome?!) avvistati in mezzo alla giungla

A quanto pare l'unico modo di tornare è farsi la via dell'andata, avremmo voluto passare dal altro lato della vallata e concludere la passeggiata con un bel cerchio. Purtroppo la mancanza di indicazioni e l'ora inoltrata ci fanno cambiare idea. La proprietaria del lodge, una biologa argentina in pensione trasferitasi qui qualche anno fa, ci conferma che il sentiero è più o meno abbandonato a se stesso da diversi anni. Altri turisti hanno avuto molte difficoltà a trovare le stesse cascate.
Concludiamo la giornata facendo 2 chiacchiere con Karin e Coen, due olandesi in giro per il mondo da 10 anni con la loro vecchia Landrover. Come al solito gli incontri fortuiti si rivelano fra i più interessanti. Siccome veniamo da direzioni opposte, loro hanno passato il confine dal Perù da qualche giorno, scambiamo importanti informazioni sulla situazione al posto di confine come anche per punti di interesse per il proseguimento dei relativi viaggi. Faccio un po' di pubblicità, a chi interessano le loro storie può dare un'occhiata sul loro sito: http://www.landcruisingadventure.com ;)
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La macchina dei due olandesi


11/12 - km on the road 1365
Oggi è arrivato il momento di passare in Perù. Sono 270 km fino a Jaèn, la città peruana degna di questo nome. In teoria dovrebbe essere fattibile in poche ore. In teoria. Alla fine della giornata ce ne avremo messe almeno 14 di ore.
Da Vilcabamba partiamo con il primo bus verso sud alle 6:30 del mattino. Ben presto la strada di asfalto finisce per lasciar posto a un cantiere senza fine che in pratica si protae fin poco prima al confine peruano. Siamo nella stagione delle piogge e qualsiasi movimento di terra crea un enorme fangone. A metà percorso il bus si ferma e ci dicono che bisogna trasbordare su dei taxi collettivi (pickup) perché da qualche settimana a questa parte un importante ponte è stato danneggiato dalle piogge e non è percorribile.

A ora di pranzo si arriva alla cittadina di confine di Zumba. Un tipico paesino di confine trasandato e dimenticato dal mondo. Ci fanno riflettere la presenza più numerosa del solito di posti di blocco militari. A quanto pare da queste zone sono relativamente frequentate dai trafficanti di droga che portano la loro merce dal Perù alla Colombia ...

Passa un'altra ora finché parte il prossimo taxi collettivo fino al posto di confine. Finalmente arriviamo al confine. Sul lato Ecuadoreno l'ufficiale di dogana preferisce stare al bar a bersi una birra fresca piuttosto che nel suo sgarupato ufficio... vistoci arrivare si avvia verso di noi senza fretta e con un paio di timbri sui passaporti siamo fuori dal paese.
Dal altro lato del fiume dobbiamo prima aspettare che il doganiere abbia finito la sua siesta (!) pomeridiana. Passa un'altra ora.
Nel frattempo chiacchieriamo con un gruppetto di gringos che viaggiano nella direzione opposta. In particolare una coppia con due biciclette scassate e come equipaggio nient'altro che uno zainetto e degli strumenti da artisti di strada catturano la nostra attenzione. E pensavamo di essere minimalisti noi! :D
Con i nostri passaporti finalmente timbrati si prosegue in taxi collettivo fino alla cittadina di S. Ignacio. Con due telefonate organizza subito il prossimo passaggio si organizza subito il prossimo passaggio per la più grande Jaèn. A causa degli onnipresenti cantieri stradali, che ci fanno perdere altre 2 ore arriviamo a destinazione verso le otto di sera. Sfiniti prendiamo il primo ostello che capita. Puzza in maniera assurda di insetticida e dal atrio rimbomba il televisore a tutto volume, ma non importa, tanto rimarremo una sola notte. Andiamo a mangiare qualcosa e poi via a letto.

12/12 - km on the road 1532
Oggi proseguiamo con il taxi collettivo per Chachapoyas e ci rendiamo conto di quanto sia più disorganizzato il trasporto pubblico in Perù rispetto al Ecuador, sopratutto lungo le tratte meno frequentate. Mentre in Ecuador ogni città ha uno o più 'terminal terrestre' dal quale partono tutte le compagnie qui in Perù sembra fare ognuno come gli pare, i terminal sono divisi o per destinazione o per compagnia o tutte e due. Tutto ciò rende la situazione più confusionaria come anche il confronto di orari e prezzo biglietti. La situazione culmina a Lima, dove in un intero quartiere ci sono decine e decine di compagnie, ognuna con il proprio terminal, la concorrenza è spietata. Fare dei confronti sul posto è improponibile se non si vogliono girare diversi uffici tra il traffico caotico della città. Meglio servirsi di portali di confronto online come busportal.pe .
Dopo un cambio arriviamo a Chachapoyas all'ora di pranzo. Invece di ripartire subito per Kuelap, il più importante sito archeologico nel settentrione decidiamo di prendere le cose con più calma e di rimanere la notte qua. Tanto abbiamo tempo. Dopo esserci sistemati in albergo e aver pranzato ci facciamo portare al punto di partenza delle Gocta falls. Queste cascate sono le terze al mondo per altezza (771m) e sono stare 'riscoperte' è misurate ufficialmente solo qualche anno fa da una troupe di esploratori tedesca.
Alla fine anche oggi camminiamo 6-7 ore e torniamo in paese che è già buio, ma ne è valsa la pena: la spettacolarità della cascata ci ripaga decisamente delle fatiche.

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Gocta Falls

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Gocta falls, da sotto si vede solo il secondo salto


13/12 - km on the road 1574
Passiamo il mattino tranquillamente aggirandoci un po' per il centro della cittadina. A pranzo mi concedo un porcellino d'India (specialità locale mangiata già dagli Inka) che mi ero ripromesso di assaggiare già in Ecuador. Rimango relativamente deluso, il gusto non si rivela nulla di particolare, sembra di mangiare un pezzo di coniglio. In compenso, essendo una 'specialità' è più costoso degli altri piatti.
Con un breve trasferimento di un'oretta scarsa arrivamo nel paesino di Tingo, punto di partenza per le rovine di Kuelap al mattino successivo.

14/12 - km on the road 1622
Ci svegliamo all'alba sapendo che la salita sarà ardua e lunga. Arriviamo in cima con 3 ore di cammino, per fortuna abbiamo avuto tregua dal sole cocente.
Kuelap viene descritta dalle guide come la 'piccola Machu Picchu', mentre trovo questo appellativo un po' esagerato si deve dar credito che ci sono molto meno visitatori e la location non è meno spettacolare. Kuelap era popolata dai misteriosi Chachapoyas, popolo preincaico di cui ancora si sa ben poco. La visita alle rovine in tutto dura un'oretta. Verso ora di pranzo siamo di nuovo a Tingo. Putroppo l'attesa per il prossimo passaggio si protae per oltre 3 ore, quando m'ero ormai quasi arreso riusciamo a farci dare uno strappo da una macchina privata.

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Mura di Kuelap

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Mura di Kuelap, da notare il confronto con il cavallo (!)


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15/12 - km on the road 1841
Con un lungo trasferimento in pullman oggi passiamo dal 'Oriente' con la sua 'selva' (foresta/giungla) alla arida costa del pacifico. Il contrasto non potrebbe essere più estremo, mentre dal lato orientale delle Ande troviamo un verde lussureggiante scendendo dal altro lato troviamo un paesaggio brullo e arido con al limite qualche cactus qua è là.
La LonelyPlanet descrive il tragitto come poco frequentato e spettacolare, quello che fa per noi insomma. La strada, con su un lato la montagna e sul altro un burrone di almeno un centinaio di metri, è larga al massimo una corsia e mezzo si snoda in un continuo di tornanti stretti abbarbicati al lato della montagna. Man mano che andiamo avanti la temperatura si fa sempre più alta, fino a diventare afosa. Anche i primi passeggeri, non abituati alle curve, danno i primi segni di malessere ... Il bigliettaio corre avanti e indietro distribuendo buste di plastica, queste una volta piene vengono gettate senza remore dal finestrino (!). L'odore ben presto diventa tutt'altro che gradevole, insomma niente per i deboli di stomaco. :D
Tutto il tragitto ci costa almeno 10 ore per soli 220km !

16/12 - km on the road 2087

Complice il brutto tempo Cajamarca ci entusiasma ben poco e così dopo una fugace visita al centro storico di origine coloniale leviamo i tacchi e proseguiamo verso la cittadina costiera di Trujillo. Da qui in poi troveremo di nuovo dei pullman di linea regolari e decisamente più affidabili, un bel sollievo!

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mercato di locali a Cajamarca, quella roba nera è cioccolata, ma non provate ad assaggiarla è amarissima :lol:

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Come tutti sanno il mais viene dalle americhe e qui ce ne sono tantissime varietà , qui mais nero, utilizzato per fare una bevanda


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17/12 - km on the road 2395
Dedichiamo la giornata alla visita del centro storico di Trujillo. Fondata da Pizarro nel 1534 la città era un importante centro coloniale e politico. Fu la prima città peruana a dichiarare l'indipendenza dagli spagnoli nel 1820. Il centro storico è mantenuto molto bene, peccato per l'onnipresente strombazzare delle macchine, una zona pedonale ci starebbe proprio bene!
In nottata prendiamo il bus per Huaraz, nella Cordillera Blanca.

18/12 - km on the road 2395
Arriviamo in piena notte e complice il fatto che a quell'ora gli hotel chiaramente sono tutti chiusi commettiamo un'errore che avrà conseguenze per i prossimi tre giorni: fuori ci facciamo 'abbindolare' da una guida dal fare decisamente insistente che ci procura un hotel. Ovviamente tornerà al mattino e non ce la toglieremo di dosso finché non ci avrà venduto un qualche tour.
Appena sveglio vado a fare un salto sulla terrazza del hotel: rimango a bocca aperta, davanti a me si para la catena della Cordillera blanca e della Cordillera negra in tutta la sua magnificenza!
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la vista dal tetto del albergo
come al solito edilizia creativa della miglior specie :roll:


Al mattino ci si ripresenta la guida e ci spiega i tour che si possono fare nelle vicinanze. Ci accordiamo per un 'pacchetto' di escursioni per i prossimi 3 gg. con un gruppo di una ventina di altri gringos. Per noi che non sopportiamo facilmente i viaggi di gruppo e le sue dinamiche si rivelerà una scelta sbagliata. Credevamo risparmiarci un po' di stress organizzativo (vero) e forse qualche soldo (tutto da verificare).
Passiamo il resto della giornata rilassandoci dalle fatiche delle settimane precedenti con un bel bagno alle terme.

19/12 - km on the road 2597
Partiamo con un gruppo di una ventina assortito fra gringos e peruani, come al solito c'è un po' di tutto: la famigliola, le coppiette e un paio persone chiaramente sovrappeso e fuori forma. I giorni seguenti diventeranno un susseguirsi di scenette tragicomiche. Al solito noi insieme ad altri 2 tedeschi siamo gli outsider. :D
Oggi si va a visitare le rovine di Chavin, il più antico popolo che si insediò da queste parti, si parla di epoca pre- e post-Chavin. Sarà che ho poca affinità con l'archeologia ma visto che già il museo ci ha entusiasmato poco decidiamo di glissare la visita alle rovine e fare una visita al paesino. Qui non mancano le occasioni di fare qualche scatto autentico della vita di tutti i giorni di questa piccola comunità andina.
Per arrivare a Chavin si deve attraversare la Cordillera, fra andata e ritorno ci vogliono 6 ore di viaggio su strade a dir poco dissestate. Tutto sommato non siamo un granché soddisfatti della giornata: siamo stati seduti gran parte del tempo in pullman e le due ore e mezza sul posto con poca o nessuna attività fisica.
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Cordillera blanca sulla via per Chauvin

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in ogni città peruana si vedono ogni giorno fino a centinaia di persone in attesa davanti agli sportelli bancari... non ho capito benissimo il motivo, in altri paesi mi dissero che aspettano dei bonifici (?!?) dai parenti che vivono in America

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20/12 - km on the road 2741

Oggi passeremo i 5000m di quota facendo un'escursione alla base del ghiacciaio Pastouri.
Il trasferimento in autobus è abbastanza lungo, ma almeno ci muoveremo un po' di più e vedremo più natura.
A metà strada qualche breve stop fotografico, degni di nota il panorama mozzafiato (nonostante il tempo non giocasse sempre a nostro favore) e una bromelia gigante sul orlo del estinzione.

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Puya raimondii, raggiunge i 10m di altezza e i 80 anni di età. Fiorisce una volta sola e poi muore.


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ghiacciaio Pastouri

Arrivati alla base della montagna abbiamo la libertà di fare quello che ci pare per un paio d'ore. Un sentiero, addirittura cementato (!), conduce alla base del ghiacciaio, per una percorrenza di 45' max. Come immaginavo i personaggi meno in forma già annaspano scesi dal pullman. Ma niente paura ci sono dei cavalli a noleggio, con un local che gli corre dietro (!) per una decina di U$, una scenetta tutto sommato comica :D
Al solito mi apparto un po' dal resto del gruppo e rimango una mezz'oretta a contemplare il maestoso panorama.

21/12 - km on the road 2917

Oggi promette di essere la giornata più interessante: un lungo trek di 6 ore nella parte settentrionale della Cordillera Blanca alla base del Huascaran fino alla 'Laguna 69'.
La guida dopo aver spiegato il percorso per sommi capi per fortuna ci lascia liberi di seguire ognuno il proprio passo. Il percorso è abbastanza impegnativo e ben presto il gruppo si dilata molto, ottima cosa sembra quasi di essere da soli. Anche mio papà, complice una infezione intestinale dice di aver fatto una bella faticata a concludere il percorso. Comprenderò quanto possa essere deleteria una situazione del genere qualche giorno dopo, in quel di Machu Picchu.
Bilancio della giornata decisamente positivo.

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Laguna 69

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Huascaràn, con i suoi 6768m la montagna più alta del Perù


22/12 - km on the road 2917

Siccome oggi è il nostro ultimo giorno insieme decidiamo di organizzare qualcosa per conto nostro. Da Huaraz prendiamo un collectivos fino a Wilkawain, piccola comunità andina a un'oretta di strada. Dal villaggio il sentiero sale tra i campi e ben presto ci ritroviamo soli al cospetto delle montagne. Il meteo è perfetto: non c'è quasi una nuvola in cielo, un evento decisamente inusuale per questa stagione. Così la vista spazia a 360^, dalla Cordillera negra al altro lato della valle, a Huaraz a fondovalle, alla Cordillera Blanca difronte a noi. Complice le fatiche di ieri è le condizioni di salute precarie di mio papà decidiamo di tagliare corto la passeggiata dopo la pausa pranzo.
Passo il pomeriggio a fare un po' di provviste per il lungo viaggio che in 40 ore (!) e 1500km mi porterà a Cusco. Si inizia stanotte con un 'breve' trasferimento a Lima. :)

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Una parte della Cordillera, sopra Huaraz

23/12 - km on the road 3331
Arrivo a Lima in perfetto orario (!) alle 6:30 del mattino. Peccato che il mio prossimo pullman per Cusco parta fra 10 ore! Cosa fare nel frattempo? Intanto mi libero del mio pesante fardello al deposito bagagli. Poi passo il resto della giornata girovagando un po' nei quartieri circostanti e una lunga dormita in un parco.
Finalmente si riparte per un mooolto più lungo viaggio che alla fine durerà 22 ore, per fortuna per la tratta di ritorno ho preso un volo! NdR. Il biglietto del pullman in classe 'comfort' costò 30€, l'aereo con una Starperu 112€. A livello dei tempi di viaggio non c'è però confronto: il volo ci mette appena 2 ore, se potete volate!

24/12 - km on the road 4432
Arrivo stremato a Cusco nel primo pomeriggio.
Dopo aver scelto una sistemazione economica mi informo sulle opzioni per visitare Machu Picchu.
Piccola premessa: le rovine si trovano in un punto particolarmente inaccessibile a strapiombo sul irruente fiume Riobamba. Tutti conoscono le spettacolari foto da cartolina che mostrano Machu Picchu e tutt'intorno le i picchi scoscesi, difficilmente rendono conto della realtà! Per questo motivo si accede al punto ad Agua Calientes (villaggio turistico di partenza per tutte le visite) solo da due direzioni che prevedono un tragitto più o meno lungo con il treno.
Le opzioni per visitare Machu Picchu sono diverse e in teoria la si potrebbe organizzare anche per conto proprio.
Il famoso Inkatrail, dura 3-4 giorni e necessita obbligatoriamente di guide e portatori. Costa dai 450 ai 600U$ in base al livello di comfort scelto. Eccetto che in Febbraio, quando il percorso è chiuso per manutenzione si possono organizzare escursioni tutto l'anno. Nei mesi più piovosi (Dicembre-Marzo) è però facile che i sentieri si trasformino in un bagno di fango ... Si deve passare per forza da una agenzia.
La seconda opzione è prendere il famoso Machu Picchu train della Perurail, che ha il vantaggio di essere la via più rapida. Peccato che un a/r ha un costo di 100U$ nella versione più economica. In alternativa si può andare da Cuzco a Ollantaytambo con i trasporti pubblici e prendere il treno da qui.
In alternativa si può prendere il trasporto pubblico fino alla stazione idroelettrica sul fiume Urubamba, cambiando a Ollantaytambo e Santa Teresa.
Si possono organizzare tutte le opzioni di cui sopra anche tramite agenzia. Negli ultimi anni si sono poi aggiunte una serie di opzioni per i drogati di adrenalina che combinano quanto sopra con un tratto di downhill oppure rafting lungo l'Urubamba. Si tratta di escursioni di min 2-3gg.
Alla fine mi decido per l'opzione per un pacchetto più gettonato ed economico: in bus + treno passando dalla centrale idroelettrica. Con 130U$ ho un 2gg tutto incluso, pure i 40 dollari di entrata al sito.

25/12 km on the road 4650
Dopo un lungo e tortuoso viaggio arriviamo alla stazione del treno di Hydroelectrica. Fino ad Agua Calientes sono 11km lungo i binari, chi vuole può prendere il treno. Ovviamente io me la faccio a piedi. Ben presto si mette a piovere a dirotto, per fortuna che ho dietro un cambio di pantaloni!
Arrivo a Agua Calientes alle 3 del pomeriggio, sistemazione in ostello e resto della giornata libera.

26/12 km on the road 4868

Per arrivare alle rovine le opzioni sono due: prendere un pullman per una 20’ di minuti del costo di 10U$ oppure superare i 400m di dislivello lungo uno spettacolare sentiero. Il sito apre alle 6:00 del mattino, in modo da poter vedere l’alba sulle rovine.
Sveglia alle 5:00 del mattino, mi avvio a piedi non con un leggero mal di pancia e qualche brivido residuo della notte, non temendo nulla di grave proseguo. Non l’avessi mai fatto! Il mal di pancia si rivela un’infezione intestinale come non ne ho avute da anni. Per fare il sentiero per arrivare alle rovine ci metto tre volte (!) quanto ci avrei messo rispetto al normale. E pensare che il giorno prima mi sentivo sano come un pesce!
Arrivato a metà cerco disperatamente cerco di fermare uno dei pullman per farmi portare in cima, niente da fare. Tutti pieni! Mando giù l’unica Tachipirina che avevo rimasto, il resto dei miei medicinali è con mio papà a Huaraz….
Alla fine arrivo in cima.
Le rovine sono decisamente spettacolari, il meteo non fa scherzi e ci permette delle vedute da cartolina. Peccato che sto talmente male che riesco a godermi poco o niente, ogni 5 minuti di cammino mi devo fermare a riposarmi per almeno 10-15min. Mai vista una roba del genere!!
Dopo 3 ore ne ho abbastanza, torno giù ad Agua Calientes. Questa volta in pullman!
Il ritorno verso Cusco di tre ore con il pullman è un’unica tortura, devo far fermare tutti diverse volte per andare in bagno … le curve e l’altezza superiore a 3000m non fanno che peggiorare la situazione

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27/12 km on the road 4868
Dopo una delle peggiori nottate della mia vita mi avvio a fatica verso la prossima farmacia. Da queste parti funziona tutto in maniera molto semplice:
Entro spiego la situazione, dico che mi servono antibiotici, un antidiarroico, Aspirina e un integratore di sali. Oltre a non chiedermi alcuna ricetta la gentile signora mi da alcuni preziosi consigli. Spesa totale 8€ ! :) Presi i medicinali mi sento ben presto meglio.
Passo il resto della giornata con una tranquillissima visita al centro storico della città. A mio avviso è la città coloniale più bella di tutte. Non c’è da meravigliarsi che è patrimonio del UNESCO.

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Cusco Plaza de Armas

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28/12 - km on the road 4868
Siccome di meteo areonautico un pochino ci si capisce controllo gli Metars del giorno: cieling bassino ~400m, visibilità dai 5-4km, light rain, vento assente. Non il massimo ma neanche proibitivo noo? Forse a CUZ volano solo approcci visual?
L'unica che parte regolarmente è LAN, tutte le altre (Peruvian, Star Peru, Taca, Avianca) vengono irrimediabilmente rimandate in attesa che il tempo migliori. Mi dicono che LAN è l'unica con una policy che parte con una visibilità inferiore a 8km. Passano 3, 4 ore nulla succede. I passeggeri non-LAN cominciano ad aumentare e a far sentire la loro voce. Qualcuno ha una connessione stretta internazionale a Lima. Ovviamente in questi caso non c'è riprotezione su altre compagnie. La risposta laconica è un'altra ora, altre due ore ... oppure si può sempre comprare un biglietto con un'altra compagnia, il biglietto LAN ormai sta a 187U$.
Alla fine smette di piovere e con 6 ore di ritardo partiamo. Volo interessante con delle ottime viste sulla cordigliera andina, servizio ok per essere una LCC. Per fortuna che ero stato avvertito che Cusco è un aeroporto particolarmente complicato, dal punto di vista meteo. Su qualsiasi guida c’è scritto che se si ha una connessione internazionale è decisamente meglio lasciare almeno un giorno di gioco.
Lima mi accoglie con piacevoli 27C e un sole che spacca le pietre! Una goduria rispetto alla pioggia di Cusco. Arrivo in quello in ostello e rapido giro del centro.

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Lima, case coloniali intorno alla Plaza de Armas!

29/12 km on the road 4868
Vengo svegliato dal grido di un pavone! Non credendo alle mie orecchie vado a fare un giro nel enorme ostello che sembra più una casa coloniale oppure un albergo a 5 stelle, invece ho pagato 5€ per la notte. Ecco chi ti trovo sui giardini pensili del tetto!

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Ostello!

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la mia sveglia

Siccome il centro storico a parte qualche balcone dallo stile moresco tra l’altro non originali c’è poco altro decido di fare un salto al mare. Almeno posso dire di aver fatto il bagno da entrambi i lati del Oceano Pacifico, d’altronde l’Australia è solo a poco più di 14.000km :)
Anche se il mio volo parte alle 21:00 ritorno per tempo in centro. Siccome mi sento di nuovo bene decido di mangiare un po’ di pesce, che da queste parti è freschissimo! Folle spesa di 7€ per tutta questa roba!!
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oceano Pacifico

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Pesce

Arrivo in aeroporto alle 17:00, i counter sono AF/KLM sono già aperti con una fila di almeno 200 persone. Fortuna che ho fatto il checkin online e ho davanti solo 50 persone :)
Il volo notturno sarà lungo e noioso, non mi rimane altro che mettere su il mio ufficio mobile ed iniziare a scrivere un po’ di TripReport!
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lavorando per voi! :D



Contabilità di fine viaggio

Come sempre ho tenuto abbastanza acribicamente il conto dei soldi spesi durante il viaggio, sia per sapere quanti soldi mi sarebbero serviti ancora sia per poter confrontare quanto costa la vita rispetto ad altri paesi visitati in precedenza.

Ecuador
145€ @ 12gg -> 12€ al giorno, incluso dormire mangiare e spostarsi
Dormire 6€ a notte, camera doppia incluso wifi
Mangiare pochi euro in ristoranti semplici
Spostamenti i pullman sono decisamente più vecchi che in Perù, costano decisamente poco Es. da Riobamba Banos a Cuenca abbiamo speso 7€

Perù
357€ @ 18gg -> 19€ al giorno, incluso dormire mangiare e spostarsi
Pasti per un menù semplice siamo dai 1,8€ fino ai 3,9-5,20€ per quelli più ricchi, questo ovviamente nei ristoranti semplici, frequentati da locali lungo la strada.
Dormire ca. 3,9-6,5€ a notte a testa per una doppia con bagno privato e wifi.
Spostamenti qui dipende molto. Se si viaggia con un grosso pullman da turismo, con vari gradi di comfort (roba mai vista da noi) oppure se si è costretti a usare i taxi collettivi (Van del tipo Toyota Hiace) sulle tratte più corte o meno servite.
Es. Cajamarca-Trujillio 9,1€ Trujillio-Huaraz 9,1€/7h Huaraz-Lima 13,06€/8h Lima-Cusco 33,96/21h tratte lunghe con pullman grandi e un buon servizio (cibo a bordo etc, sul Lima-Cusco sedili quasi fullflat e wifi).
Es.2 Per arrivare dalla frontiera del Perù fino a Chachapoyas (km), la prima città con un po' di interesse turistico ci sono voluti 1gg 1/2 di viaggio stretti come le sardine in taxi collettivi perché è una zona altrimenti non servita. Il tutto per 14€.
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Re: Trip Report Ecuador-Perù dalla giungla ai picchi delle A

Messaggioda scareface » 12/01/2014, 0:30

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Re: Trip Report Ecuador-Perù dalla giungla ai picchi delle A

Messaggioda scareface » 12/01/2014, 0:31

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Re: Trip Report Ecuador-Perù dalla giungla ai picchi delle A

Messaggioda geom.Calboni » 12/01/2014, 1:23

Ottimo ritorno con un bel viaggio ed un report molto interessante...
L' Ecuador è uno degli stati meno "famosi" dal punto di vista turistico.
"Stiamo attenti, siamo contenti, comportiamoci bene e mangiamo la semplicità".

Nella vita le cose serie, alla lunga, ti fregano. Gustiamoci le cose effimere che proprio in quanto tali non ti tradiscono mai.

Studio la Serbia, mi piace la Russia, frequento la Polonia.

"Ho avuto molti ospiti e di varie nazionalità ma solo quella sera tutto il il locale parlava italiano"
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Re: Trip Report Ecuador-Perù dalla giungla ai picchi delle A

Messaggioda scareface » 12/01/2014, 10:26

grazie,
per quanto riguarda l'Ecuador è vero, è un paese raramente visitato
ma siamo andati anche e proprio per questo, anche per il Perù basta andare in bassa stagione (adesso) per trovare prezzi che sono 1/3 rispetto ad agosto e la maggiorparte delle volte essere l'unico 'gringo' in giro
la prossima volta vorrei andare in paesi ancora meno visitati come Bolivia, Paraguay e Uruguay :o
per via della sua geografia ha una varietà di ambienti pazzesca
sono rimasto sorpreso dalle buone condizioni generali del paese, a quanto ho capito negli ultimi 10 anni è uno dei paesi che ha fatto più 'passi avanti' nel continente sudamericano questo sopratutto grazie a 2 motivi: una relativa indipendenza dai 'cattivi' Stati Uniti e ovviamente i petrodollari (che contraddizione!)... i risultati si vedono sopratutto nelle opere pubbilche, in ogni angolo del paese Morales (il presidente onnipresente) sta facendo costruire nuove strade, scuole etc assicurandosi in questo modo le rielezioni, l'opposizione di fatto non esiste o viene fatta tacere con le buone o le cattive :roll:
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Re: Trip Report Ecuador-Perù dalla giungla ai picchi delle A

Messaggioda vilmer7 » 12/01/2014, 22:00

grande ritorno anton-scareface :D
bello che hai viaggiato on the road con tuo padre :) nei miei trip ho incontrato diversi stranieri padre o madre con figlio/a, molto meno gli italiani
peccato disavventura capitatavi, purtroppo ci può stare una volta nella vita
attendo report sul perù, che è tra i capolista con la bolivia sul mio tabellone, e ti chiedo due cose: che temperature avete trovato in questo periodo? e per l'adattamento all'altitudine avete adottato qualcosa? grazie
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Re: Trip Report Ecuador-Perù dalla giungla ai picchi delle A

Messaggioda obe » 14/01/2014, 13:04

Bellissimo viaggio

On the road come piacciono a me!

Un paio di info..

- A parte il furto del portafoglio, come ti è parso il livello di sicurezza in Ecuador?
- Ho visto i trekking che avete fatto, difficoltà? Son segnati bene? Immagino il grosso problema sia stata l’altitudine
- Ma periodo di viaggio, siete stati a dicembre.. se non sbaglio è bassa stagione in quella zona di Sud America.. (e spesso è meglio).. ma dal punto di vista climatico? trovato tante piogge? Freddo?

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Re: Trip Report Ecuador-Perù dalla giungla ai picchi delle A

Messaggioda scareface » 21/01/2014, 22:52

vilmer7 ha scritto:grande ritorno anton-scareface :D
bello che hai viaggiato on the road con tuo padre :) nei miei trip ho incontrato diversi stranieri padre o madre con figlio/a, molto meno gli italiani
peccato disavventura capitatavi, purtroppo ci può stare una volta nella vita
attendo report sul perù, che è tra i capolista con la bolivia sul mio tabellone, e ti chiedo due cose: che temperature avete trovato in questo periodo? e per l'adattamento all'altitudine avete adottato qualcosa? grazie

grazie vilm, benritrovata :)

in un certo senso viaggiare con mio papà è stata una 'prima', almeno nel senso di 'compagno di viaggio'. Nei viaggi precedenti eravamo tutta la famiglia. Adesso che i figli sono fuori dalla casa genitoriale e hanno entrambi un lavoro c'è modo di provare soluzioni nuove ;)

La rapina ci sta tutta, ci sarebbe potuta capitare benissimo in qualsiasi altro posto del mondo in un posto particolarmente affollato (trasporti pubblici, mercato etc). Più che altro quello che ci ha fatto inca## è stata la stupidità nostra lasciando ai ladruncoli gioco facile!

Le temperature e l'umidità variano in base all'altezza. In basso abbiamo trovato un clima subtropicale: 25C ca. e molta umidità, man mano che ci siamo alzati di quota sia temperatura che umidità si sono abbassati. Tutto ciò chiaramente ci ha giocato a favore perchè con 12C e poca umidità si cammina decisamente meglio.
Per quanto riguarda il vestiario abbiamo adottato il classico sistema cipolla, in versione 'casareccia'. Niente vestiario tecnico di alta montagna ad alta traspirazione o roba del genere, ma da veri barbons quali siamo economiche e di conseguenza sudate magliette di cotone. :mrgreen: Ovviamente queste venivano lavate la sera in hotel.

Per quanto riguarda l'altitudine credo che la soluzione migliore sia prendersi il tempo necessario per acclimatarsi. Molti gringos si facevano 'abbindolare' da roba come caramelle alla coca o mate di coca, offerte che abbiamo abilmente glissato.
L'unica volta che l'altitudine ci ha fregato un pò entrambi fu quando ci siamo presi una bella infezione gastrointestinale più in là nel viaggio ...

Obe ha scritto:- A parte il furto del portafoglio, come ti è parso il livello di sicurezza in Ecuador?

buona,
a parte nei trasporti pubblici a Quito e anche qui si sarebbe potuto evitare con una minima accortezza
non ci siamo sentiti assolutamente in pericolo
molto diffusa la presenza della polizia sia in posti pubblici che sulle strade con posti di blocco

Obe ha scritto:- Ho visto i trekking che avete fatto, difficoltà? Son segnati bene? Immagino il grosso problema sia stata l’altitudine

difficoltà media, da camminatore amatoriale consiglierei comunque un pò di allenamento pregresso... a Huaraz abbiamo (per nostra sfortuna) deciso di fare un paio di trek con altri gringos che evidentemente non avevano nessuna condizione fisica, il risultato era evidente...
A parte questo l'unico vero problema è l'altitudine e qui come dicevo l'unica è prendere le cose con calma e prendersi il tempo necessario per acclimatarsi


Obe ha scritto:- Ma periodo di viaggio, siete stati a dicembre.. se non sbaglio è bassa stagione in quella zona di Sud America.. (e spesso è meglio).. ma dal punto di vista climatico? trovato tante piogge? Freddo?
sì è vero Dicembre è l'inverno andino, in teoria la stagione sbagliata.
Quella giusta sarebbe luglio-agosto-settembre, peccato che per noi i prezzi sarebbero stati improponibili. In zone molto popolari triplicano come minimo!
Piogge in realtà ne abbiamo trovate poche, semmai nelle zone più basse e a clima più tropicale. Io ho avuto un pò di sfortuna negli ultimi giorni a Cusco-Machu Picchu, qui 'tipica' pioggia pomeridiana è stata un appuntamento fisso. Ma lo sapevo e sono partito preparato.
Freddo? A tratti, a quote superiori a 4000m
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Re: Trip Report Ecuador-Perù dalla giungla ai picchi delle A

Messaggioda scareface » 21/01/2014, 22:54

..il resto lo sto scrivendo eeh
abbiate ancora un pò di pazienza
maledetto lavoro (!) :roll:
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Re: Trip Report Ecuador-Perù dalla giungla ai picchi delle A

Messaggioda vilmer7 » 22/01/2014, 0:17

scareface ha scritto:Le temperature e l'umidità variano in base all'altezza. In basso abbiamo trovato un clima subtropicale: 25C ca. e molta umidità, man mano che ci siamo alzati di quota sia temperatura che umidità si sono abbassati. Tutto ciò chiaramente ci ha giocato a favore perchè con 12C e poca umidità si cammina decisamente meglio.
Per quanto riguarda il vestiario abbiamo adottato il classico sistema cipolla, in versione 'casareccia'. Niente vestiario tecnico di alta montagna ad alta traspirazione o roba del genere, ma da veri barbons quali siamo economiche e di conseguenza sudate magliette di cotone. :mrgreen: Ovviamente queste venivano lavate la sera in hotel.

Per quanto riguarda l'altitudine credo che la soluzione migliore sia prendersi il tempo necessario per acclimatarsi. Molti gringos si facevano 'abbindolare' da roba come caramelle alla coca o mate di coca, offerte che abbiamo abilmente glissato.
L'unica volta che l'altitudine ci ha fregato un pò entrambi fu quando ci siamo presi una bella infezione gastrointestinale più in là nel viaggio ...


...difficoltà media, da camminatore amatoriale consiglierei comunque un pò di allenamento pregresso... a Huaraz abbiamo (per nostra sfortuna) deciso di fare un paio di trek con altri gringos che evidentemente non avevano nessuna condizione fisica, il risultato era evidente...
A parte questo l'unico vero problema è l'altitudine e qui come dicevo l'unica è prendere le cose con calma e prendersi il tempo necessario per acclimatarsi


bon, era quello che speravo: son barbuna anca mì :lol: :lol: e dovrei fare una figura meno barbina dei gringos :D
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Re: Trip Report Ecuador-Perù dalla giungla ai picchi delle A

Messaggioda scareface » 23/02/2014, 19:49

aggiornato e finito!!!

scusate il ritardo! :oops: :mrgreen:
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Re: Trip Report Ecuador-Perù dalla giungla ai picchi delle A

Messaggioda obe » 27/03/2014, 17:14

Ho finito ora di leggermi tutto il racconto!
Bellissimo.. mi hai fatto venire voglia di andarci.
Mentre lo leggevo ho appuntato un po’ di cose che hanno attirato la mia attenzione..ovviamente quasi tutte in positivo

Top - La frutta e i colori dei mercati..di Cuenca, di cajamarca

Bello anche il fatto di muoversi tutto in autobus. Sicuramente più lenti o più scomodi… ma con il fascino del viaggio ontheroad su mezzi locali.

Da fare! - Vilcabamba deve essere, per il momento, spettacolare

Che avventura il passaggio di frontiera tra ecuador e perù.. (forse questo da evitare…)

Che ridere il viaggio in bus con dall’oriente alla costa in perù.. con il bigliettaio che correva avanti indietro

Ghiacciaio Pastouri, Cordillera Blanca , Laguna 69 spettacolari.. ma evitando il gruppo organizzato, come l’avreste organizzati questi 3 giorni? Noleggio auto?

Azz! Peccato per il virus intestinale proprio nel giorno di Machu Picchu!

Bello bello!
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Re: Trip Report Ecuador-Perù dalla giungla ai picchi delle A

Messaggioda scareface » 13/04/2014, 22:28

grazie obe per il feedback positivo! :)


sicuramente i mercati sono un highlight per vedere la vita di tutti i giorni del locals

cerco sempre di muovermi con i mezzi locali, sia per un via del costo ma anche perchè così si conosce la popolazione locale


a Huaraz si avrebbe potuto sicuramente tagliare un paio di gg, in molti villaggi si arriva anche con i trasporti pubblici (minibus e/o taxi collettivi) se si vuole per forza arrivare in un punto non servito si può anche noleggiare un taxi con conducente per tutta una giornata, opzione più costosa ma per noi comunque più che abbordabile

unico rammarico non aver organizzato un pò meglio il tempo, avrei voluto arrivare al Titicaca e magari sfondare in Bolivia: mi tocca tornare! :mrgreen:


il virus intestinale effetti è stata una bella botta, neanche in Africa mi sono sentito così male (!)
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Re: Trip Report Ecuador-Perù dalla giungla ai picchi delle A

Messaggioda scareface » 14/04/2014, 17:12

al solito un pò di 'culo' non poteva mancare nei nostri viaggi: il Tungurahua si è risvegliato :roll:
http://metro.co.uk/2014/04/05/tungurahu ... r-4689665/
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