From Chicago to New Orleans : racconti e schegge sparse

In questa sezione del forum si può discutere, postare notizie e chiedere informazioni riguardo le proprie esperienze, emozioni ed avventure di viaggio.

From Chicago to New Orleans : racconti e schegge sparse

Messaggioda Jena Plissken » 22/09/2014, 21:38

Chicago

Forse la più americana delle città degli Stati Uniti, metropoli ma non capitale dell' Illinois ( la s non si pronuncia ) , Scicago questa l' esatta pronuncia che non rispetta le regole grammaticali, ma onora il nome dei nativi preesistenti, città di quasi 3 milioni di abitanti e riferimento di un area urbana di 9 milioni di abitanti.
I primi grattacieli del mondo sono nati proprio a Chicago sul finire dell' Ottocento ( 1885 - 1891 ) tra i 12 e i 16 piani arrivavano a circa 50 mt di altezza poi scese in campo New York e non ci fu più partita, sebbene anche Chicago può vantare ad oggi edifici altissimi, tra i più alti di America , costruiti negli anni 70 e poi anche 80/ 90 tra i quali la Willis Tower 443 metri di altezza più l' antenna, il recente Trump International Hotel and Tower del 2009 con i suoi 423 metri e altri 6 grattacieli che superano i 300 metri di altezza tra cui il John Hancock Center alto 344 metri , con 100 piani , costruito nel 1969 e dalla cui sommità ho potuto godere una splendida visuale della skyline della città e del Lago Michigan.

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Ma sbaglia chi considera Chicago come una città solo verticale o senz' anima , trattasi di una città estremamente moderna, ma con un retrogusto antico : gotico, una metropoli da 3 milioni di abitanti viva e funzionale , 9 linee della metropolitana funzionanti notte e giorno , solo nel week end in cui mi sono trovato in città si poteva scegliere tra una 3 giorni di concerti rock con decine di gruppi " importanti ", tra il festival jazz " gratis " in centro città e un festival " polacco " in un parco e questo è " solo " quello che ho approfondito io, senza sbattermi più di tanto, Chicago poi è la città del blues e non può mancare per tutti gli appassionati una visita alla sede della storica Chess Records in Michigan Avenue 2120 dove registrarono artisti del calibro di Etta James, Muddy Waters, Willie Dixon, Chuck Berry , Bo Diddley, Little Walter, Howlin' Wolf, la storia la potete vedere nel film Cadillac records del 2008.
Degno di nota è l' imperdibile Chicago Arts Institute con capolavori dell' arte mondiale tra cui il celeberrimo Nighthawks di Edward Hopper, il cartello di inizio della Route 66 strada mitica che conduceva da Chicago a Santa Monica e celebrata nella letteratura e nella musica americana, nonchè nei viaggi on the road di Jack Kerouac .

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Insomma 3 giorni a Chicago ci stanno stando stretti tutti , tra le chicche segnalo un salto nella 47 strada per vedere il murales presente nel film Blues Brothers e per assaporare la vera Chicago nera periferica dove di solito i turisti non vanno e gli sguardi lo dimostrano, Chinatown dove ho mangiato ad uno dei migliori ristoranti cinesi della mia vita, la notevole N Clark Street con pub , ristoranti e locali in quantità, Broadway con i vecchi teatri della città e il Biograph dove venne catturato e ucciso il famoso criminale Dillinger, insomma tanto carne al fuoco da sviscerare seguendo magari i film per eccellenza su Chicago Gli Intoccabili ( sul periodo di Al Capone ) DI Brian De Palma e The Blues Brothers ( da vedere il monumento di Picasso che si vede a fine film e la piazza relativa ), si può fare un salto anche al Buddy Guy's Legends locale dove fanno ottime e danzanti serate di blues dal vivo oppure informarsi su conceri ed eventi alla City Winery o alla House of the blues , nonchè in altre decine di locali cittadini, per il Jazz c'e' il Green Mill lounge ma se si vuole stare anche solo all' aperto , se la city of Wind o la stagione ( d' inverno si ghiaccia ) , lo consentono si può sentire qualcuna delle fantastiche esibizioni degli street artist : blues e armonica questo è il sound di Chicago :mrgreen:
Chicago va vista e girata anche di notte splendidamente illuminata ha altre carte da giocare ;)

Che questo sia stato un viaggio musicale lo si è capito, da nord a sud nel ventre dell' America : 2400 km in auto e menomale che la benzina costa un inezia , sulle strade del blues ma non solo : del rock'n'roll , del soul , jazz, del dixieland , del country , dello zydeco e della musica cajun , delle brass band e del dixieland, 100 anni di storia di musica americana condensata in 4 città più l' intermezzo di Clasksdale con il suo Delta blues , Chicago, Nashville, Memphis , sino al profondo sud, New Orleans, passando per Illinois, Indiana, Kentucky , Tennessee, Mississipi, Louisiana e Alabama, un viaggio che mi pare di aver sognato ma che è stato tutto estremamente reale e ricco di sorprese, aneddoti e nuove scoperte, e di un innamoramento quello per la Louisiana e per la città di New Orleans che come tutti gli amori va fatto perdurare nel tempo e alimentato con un sicuro ritorno negli anni a venire :)
L' ho vista e abbiamo bevuto assieme della vodka russa, e lei aveva ed ha degli occhi che sono capaci di convertire alla fede un boia coreano

"La pista può essere ufficiale, nota e scontata oppure inedita e nuova, può portare a luoghi previsti o al nulla, può perdersi nel deserto oppure no, viene scelta, intuita creata"

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Re: From Chicago to New Orleans : racconti e schegge sparse

Messaggioda Jena Plissken » 24/09/2014, 20:01

Nashville

Circa 10 ore da Chicago con plurime soste ristoratrici attraverso Indiana e Kentucky, nel tragitto attraverso l'Indiana si intravedono Gary , luogo bruttino e industriale proseguimento della cintura urbana industriale che da Chicago va a Detroit e luogo natale di Michael Jackson, e Indianapolis , l' Indiana è uno stato famoso più che altro per il basket, l' università e la 500 miglia di Indianapolis per la verità non c'è poi molto altro paesaggisticamente in questo piatto Midwest.

Si giunge a Louisville, Kentucky , dove è nato Mohammed Ali, e dove per gli appassionati esiste un Mohammed Ali center, Ali ha fatto la storia del pugilato mondiale oltre ad aver combattuto per i diritti civili dei neri e tirandosi fuori pesantemente e a caro prezzo dalla guerra del Vietnam, Il Kentucky è uno stato rurale, con le sue distillerie e il suo bourbon, lo stato del bluegrass, un genere musicale simile al country che prende il nome dai riflessi particolari dell' erba in primavera, e dei cavalli , con il Kentucky derby, vero evento " statale " , si supera il mitico Ohio River, si avrebbe voglia di fermarsi ma non lo si può fare ovunque per motivi di tempo.

Si arriva a Nashville, il solito motel a buon mercato fuori dal centro , con piscina di cui approfitterò, ecco la capitale della musica country quella buona e quella più pacchiana insieme, la città ha 3 cose principali da vedere a parte il lungofiume con tanto di ricostruzione di un forte dei tempi delle battaglie con gli indiani, la Broadway con i suoi locali con musica dal vivo già operativi e frequentati tutti i giorni già nel primo pomeriggio, tra cui il famoso Tootsies orchid louge, negozi di dischi e cd validi come quello di Ernest Tubb, leggenda del country americano, negozi di abbigliamento country e stivali, e molto altro, tra cui il museo " caro "a cui non sono andato dedicato a Johnny Cash e il celebre Ryman Auditorium in cui si può assistere a concerti, tutto o quasi per "turisti " insomma, il secondo la zona del Campidoglio e degli edifici governativi in stile neoclassico e per finire una ricostruzione a grandezza naturale un po' pacchiana del Partenone di Atene , con statua gigante di Athena in un parco cittadino costruita per un' esposizione universale del Tennessee, che ha come unico pregio il mostrare le ricostruzioni delle decorazioni e dei bassorilievi originali , trafugati e portati da Atene al British museum di Londra durante le guerre con gli Ottomani.
Una giornata a Nashville e una o due serate nei locali della Broadway possono bastare, tutto molto turistico, specie per americani di una certà età , locali sicuramente divertenti senza pienoni , magari venerdi e sabato sono più movimentati , ma le serate sono comunque godibili per la qualità della musica e l' atmosfera festosa in generale, non ci sono in genere supplementi e si paga solo le bevute.



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Da tenere d' occhio anche i club meno turistici poco fuori dalla Broadway , indispensabile però l' auto quali lo Station Inn, il Mercy Lounge e la city Winery

Memphis

Circa 4 ore di auto permettono da Nashville di raggiungere Memphis ! ;)

Almeno due giorni sono necessari agli appassionati di musica per visitare capisaldi quali gli Sun Studios con guida che racconta aneddoti su il luogo dove Elvis, Johnny Cash, Roy Orbison , Jerry Lee Lewis e chi più ne ha più ne metta hanno inventato il rock'n'roll , senza poi dimenticare le registrazioni recenti degli U2 di Ratlle and Hum , poi ovviamente Graceland la villa di Elvis di cui si può visitare quasi tutto, tranne le stanze superiori e la stanza del Re , cimeli , vestiti e l' arredamento delle stanze originali, oltre alla tomba in giardino, che dire emozionante, poi aggiungiamo gli studi della Stax records, il Lorraine motel dove fu assassinato Martin Luther King ( che è diventato un museo dei diritti civili che costa parecchio e non ho visto ) , una bella downtown con una movimentatissima Beale street con immancabile statua di Elvis e locali per musica dal vivo, ristoranti, etc etc e i due giorni a Memphis scorrono via lisci in maniera perfetta ed essere a Memphis è fatto già di per se stesso emozionante :mrgreen:

Inutile dire che non tutto è rimasto com'era una volta anche a Memphis l' odierna Beale street centro culturale " nero " negli anni 40 , un isola nella città di bianchi come dice il produttore Jim Dickinson , con club aperti fino alle 6 del mattino, spettacoli di cabaret, comici e intrattenitori ai giorni nostri è diventato una attrazione turistica e se una volta si poteva ascoltare BB King, Bobby Rush, Rosco Gordon, Rufus Thomas, Little Milton , Bobby Bland oggi si ascoltano band anche dozzinali che suonano a tutto volume blues e l' offerta decine e decine di locali è sicuramente superiore alla qualità, di jazz o altro nemmeno l' ombra.
Per i musicisti neri nati tra il cotone Mississipi quello era il "viaggio " sulla strada di Chicago.
Andare a Memphis era come andare a Londra a Parigi era un' altro mondo e c'era la possibilità di registrare o suonare nei locali o per strada.
A metà anni 50 grazie anche alla radio di Memphis che unico caso impiegava anche speaker di colore molti bluesman come BB King raggiunsero una grande fama in tutto il Delta del Mississipi e non solo e incominciarono ad andare in tour in circuiti per neri, usando i bus anche come camera di albergo visto che sembra impossibile oggi : ma ai neri non era possibile pernottare nei normali alberghi o motel .
La Sun records di Sam Phillips prima di scoprire Elvis e il rock'n'roll registrava blues di Beale street : Howling wolf, Junior Parker, BB King , Rosco Gordon, Ike Turner, ma le radio bianche non passavano musica nera e proprio il successo della Sun e dell' ondata rock contribuì a fare del blues un genere poco richiesto e sorpassato.
Beale street com' era in origine venne abbattuta e ricostruita dopo il 1968 perdendo gran parte nella sua anima , ma in quell' anno cruciale in cui fu ucciso Martin Luter King in città più aperte come San Francisco il blues anche sull' onda della British invasion aveva abbattuto le barriere e i " bianchi " erano la maggioranza ai concerti rispetto a prima quando i neri suonavano solo per i neri.
Da vedere accanto alla Beale il celebre Orpheum Theater.

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nei pressi della stazione e del Lorraine motel fate un salto in questo tipico ristorante / bar set di numerosi film : l' Arcade restaurant ;)


Delta Blues

Viaggiare in macchina in America è sicuramente diverso che farlo altrove sarà che la mitologia della nostra cultura e soprattutto della mia che è impregnata di highway e interstate.
Le strade anche quelle minori sono fuori dai grossi centri urbani in gran parte tranquille e di largo scorrimento,anche quando ho guidato 700/800 km in un giorno non mi sono mai stancato particolarmente.
la radio sempre attiva come compagna di viaggio con la sua musica in gran parte melensa e commerciale , con i suoi programmi pseudo religiosi e i con i suoi predicatori farlocchi scandiva le miglia, da Chicago a Nashville fino a Memphis nessuna cosa notevole, Highway anonime , se non il brivido di aver tagliato il primo giorno da Chicago : l'Indiana , il Kentucky e infine il Tennessse , nomi che solo a dirli ti vengono i brividi e ti vengono in mente mille cose.
Aree di sosta , autotreni giganteschi all' americana, Mcdonals , Subway , pompe di benzina per un caffè o un ristoro o un pieno di benzina a 40 dollari :mrgreen: , con la mia mazda rossa fiammante che sfrecciava quasi sempre nei limiti delle miglia sempre più verso sud.
Il " vero " viaggio on the road come lo intendevo io sarebbe iniziato comunque dopo Memphis come avevo preventivato.
Nessun State Trooper o Highway patrolman mi ha fermato anzi uno si a Memphis vista la mia maglietta del mitico locale Cbgb di New York mi ha fermato in auto ( io a piedi ) facendomi avvicinare al finestrino per parlare di musica e dopo aver discusso di varie cose mi ha augurato buon viaggio ed è ripartito , un gustoso aneddoto che solo in America può succedere.
Studiando la carta avevo deciso di affidarmi alla mitica Highway 61 di dylaniana memoria , strada ora secondaria rispetto a quella più veloce per New Orleans, ma che taglia partendo quasi dal Canada tutta l' America fino a New Orleans.
Dopo Memphis segue a poca distanza il corso del Mississipi che bagna le città principali Vicksburg, Natchez , Baton Rouge.

Opportuno si è rivelato studiare il sito The Mississipi blues train con mappe particolareggiate dei luoghi dopo è nato il blues, cantanti, locali, siti notevoli , segnalati da cartelli blu con spiegazione lungo tutto il Mississipi, seguirli tutti renderebbe necessario un viaggio apposito solo per quello, ma dopo un attenta cernita in base a conoscenze personali, intuito e fotografie si possono reperire chicche e scoprire posti fuori dal tempo, la vera provincia americana, a pochi km dalla Highway 61 e con poche deviazioni dal tragitto principali ( spesso avvicinandosi al Misssissipi e ai tratti della Old Highway 61, un Mississipi " nero " ancora rurale e con posti sfuggiti all' omologazione che si pensa quando si parla di America, questo è il Sud del paese con i suoi pregi e numerosi difetti , povero, senza grosse oppurtunità ma ancora vero e restato congelato nel tempo come certi posti che amiamo nei Balcani o nell' est .

http://msbluestrail.org/

La Musica la fa da padrona questo è ovvio dal blues al rhithms blues al soul ed ad approfondire si scoprono cantanti di grandissimo spessore praticamente sconosciuti ma incredibili e degni di essere ascoltati , un viaggio nella tradizione della musica americana che solo dal Mississipi ha tirato fuori Elvis Presley , Howlin' Wolf , Charley Patton, Robert Johnson, Bo Diddley , Willie Dixon,B.B.King, Rufus Thomas, Sam Cooke , Waters, Muddy Waters, per citare quelli più conosciuti al grande pubblico ma anche tutto il resto è una miniera di scoperte ;).

E si parte nella terra delle piantagioni di cotone e del Mississipi prima deviazione Robinsonville con un immancabile sosta caffè all' Hollywood Cafe locale storico del blues dove suonava Son House , ora accogliente locale di provincia , l' america dei Pick Up , della chiese battiste , delle piccole città di provincia, delle villette basse, delle costruzioni fatiscenti e scrostate, città quasi fantasma e perse nel tempo , per poi proseguire verso la piantagione di Abbay e Leatherman e raggiungere il Mississipi ( sull' altra sponda è già Arkansas ) presso i 9 casino di Tunica resort , 3 polo del gioco d' azzardo americano dopo Las Vegas e Atlantic City ;)

Hollywood Cafe
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Abbay e Leatherman
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Artisti della zona da ascoltare o scoprire : Memphis Minnie, Son House e James Cotton

Città interessanti : Lula

E finalmente si arriva a Clarksdale dopo circa 2h e mezza di strada da Memphis ;)


Clarskdale

Questa città è una di quelle che spaccano al di la dei sentieri già battuti e scontati e a posteriori ti penti di non essertici fermato di più o almeno averci passato una serata e nottata nei diversi locali della città, una città quasi fantasma con un' anima antica e sospesa nel tempo ;)

Entrati in città ecco il famoso Crossroads con le chitarre incrociate dove si dice il famoso bluesman morto precocemente Robert Johnson autentico padre fondatore del rock'n'roll in tempi preistorici abbia venduto l' anima al diavolo per conseguire il suo talento , atmosfera da vero sud , fatiscente, sonnolenta , con case sventrate come dopo un bombardamento , locali sbrecciati , atmosfera antica da anni 50/ 60 almeno , da vedere il Museo del Delta blues e se possibile passare un week end nel particolarissimo Bed and Breakfast con bar e musica dal vivo a manetta Shack Up Inn

http://www.shackupinn.com/

da provare da mie ricerche anche serate musicali in altri locali cittadini quali il Red's Blues Club , il Ground zero blues club e l' Hopson :)

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In Mississipi il tempo non esiste , le giornate scorrono tutte uguali , le cittadine sono immutabili e scolpite nel tempo , si assapora la vera pigrizia e sonnolenza del Sud :mrgreen:
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Re: From Chicago to New Orleans : racconti e schegge sparse

Messaggioda Jena Plissken » 24/09/2014, 20:39

Proseguendo da Clarskdale con rammarico sempre sulla Highway 61 nei pressi di Merigold c'è una chicca da vedere il particolarissimo Poor Monkey Lounge nel bel mezzo della campagna questo antico Juke joint aperto sembra alla sera solo al giovedi ( con concerti ) è uno degli ultimi esempi rimasti in zona dei Juke joint ( anche se questo è degli anni 60 mentre quelli storici ora spariti erano molto più antichi ) che una volta erano l' unico luogo per ballare, socializzare , giocare d' azzardo e distrarsi dalla vita quotidiana nel bel mezzo di piantagioni o aperta campagna del Delta, infatti era locali esclusivamente per afro - americani , di solito abbastanza squallidi o fatiscenti, fatti di legno, lamiere e raffazzonati ma " veri ".

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Presso Cleveland sulla statale 8 non si può non vedere la Dockery service station sembra uscita da un quadro dell' artista Edward Hopper o Pop art , oppure da un film d' epoca meno male che restano ancora questi cimeli di un tempo ;)

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Il terzo posto da vedere è sicuramente Leland luogo non di nascita ma dove ha passato l' infanzia di Johnny Winter da qui la sua canzone Leland, Mississippi Blues, con un centro tipico delle città americane di provincia del Mississipi , il museo della Highway 61 e un bel murales sui musicisti correlati al Delta, da qui si prosegue per Vicksburg fino alla bellissima Natchez sul Mississipi ;)

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Artisti della zona da ascoltare o scoprire : Little Junior Parker, Otis Clay, Charley Patton, David "Honeyboy" Edwards, Jimmy Reed

Città interessanti ma solo se si ha tanto tempo : Shelby , Rosedale , Cleveland
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Re: From Chicago to New Orleans : racconti e schegge sparse

Messaggioda Jena Plissken » 24/09/2014, 21:56

Il Blues delle prigioni

Chi ha una buona conoscenza della musica , della letteratura e dei film americani non potrà non essere al corrente di quanto le " famose " prigioni americane siano parte integrante purtroppo della cultura del violento nuovo mondo, e spesso luoghi degradati e degradanti e teatro di violenze di ogni tipo per chi ha la sventura di esserne " ospite ", tante di loro sono state immortalate e rese celebri da citazioni che tutti bene o male conosciamo.
Gli Stati Uniti anche ben prima della tolleranza zero degli anni 80 hanno sempre avuto una delle popolazioni carcerarie, oltre alle altre forme di detenzione, più alte al mondo rispetto alla popolazione, ma oggi le prigioni scoppiano e si è quadruplicato il numero di detenuti , in gran parte neri o ispanici, superando di molto il milione e mezzo.
Alcune prigioni a volte penitenziari di stato, a volte centri correzionali o addirittura ci sono anche prigioni private , Sing Sing non lontana da New York e Alcatraz , sono entrati nell' immaginario comune o anche Joliet ( nei dintorni di Chicago ) e vista in film quali l' immortale Blues Brothers quando John Belushi esce dal carcere, sono oramai chiuse ai nostri giorni e e citata nello standard Joliet Bound di Kansas Joe McCoy & Memphis Minnie ( 1937 ) che potete ascoltare qui :

https://www.youtube.com/watch?v=zB5PNy9u9yY

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Le citazioni in film e letteratura si sprecano e non voglio fare una lista esaustiva che può interessare solo studiosi ma mi sembra oppurtuno citare almeno Edgar Lee Masters che nell' antologia di the Spoon River parla di Joliet e Bob Dylan che include Joliet in una canzone Percy's song, una canzone minore del suo primo periodo acustico in cui si parla di una condanna a 99 anni nella prigione dell 'Illinois.
Tra le altre celebri prigioni ancora operative non si possono fare a meno ricordare grazie alle canzoni e ai concerti di Johnny Cash che ai tempi d' oro si esibiva sovente per i detenuti in concerti all' interno di esse : San Quintino e Folsom Prison in California.

https://www.youtube.com/watch?v=6ZPToXstS8M ( Folsom Prison Blues di Johnny Cash registrata negli studi Sun Records da me visitati a Memphis )

Attraversando il Mississipi e arrivando in Louisiana sulla mitica Highway 61 dopo il tramonto vedo un cartello che indica l' uscita per il penitenziario di stato di Angola e a parte un impossibile visita a meno di trovarsi in loco quando viene permesso l' ingresso ai visitatori per un annuale rodeo della prigione, alternativa valida da visitare è un museo accanto all' entrata principale, ma è buio e devo macinare ancora parecchi chilometri.

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Però mi si accende una luce.
Al mio ritorno non posso fare a meno di informarmi e la cosa riserva numerose sorprese, l 'area del penitenziario paesaggisticamente splendida proprio accanto al fiume Mississipi era una antica piantagione di schiavi appunto provenienti in gran parte dall' Angola.

La porta principale di Angola è stata filmata in film celebri come Dead man walking che tratta il problema della pena di morte di cui ancora la Louisiana si avvale o anche Jfk di Oliver Stone e in diversi film minori.

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Ma è la musica che è una protagonista assoluta della " vita " in Lousiana con le sue mille sfaccettature, stili e differenze in un panorama unico come varietà e ricchezza della tradizione americana che riserva le maggiori sorprese.
Celebri musicisti di New Orleans e dintorni sono stati reclusi ad Angola dal bluesman Lead belly a Robert Pete Williams che a questo periodo ha dedicato una canzone : Grown So Ugly e un album Angola Prisoner's Blues.

Una delle canzoni più famose della scuola di New Orleans Junco Partner rifatta in mille stili e versioni ( forse la più celebre quella dei Clash ) si perde nella notte dell' inizio secolo e forse riprende canzoni dei carcerati di Angola e in America non scordiamolo la musica oltre che dalla schiavitù usciva " anche dalle prigioni ".

Eccola nella versione di uno dei maestri di New orleans Professor Longhair :

https://www.youtube.com/watch?v=DG6gPe1plWQ

Angola è sempre presente e citata anche da altri illustri musicisti della Louisiana dai Neville Brothers ( canzoni : Angola Bound e Sons and Daughters) a Dr.John un istituzione pianistica della città ( Dr. John Angola Anthem , the Remedies album 1970 ), ma la scoperta maggiore viene dal pianista James Booker vero e proprio genio musicale pianistico di New Orleans , ha suonato anche con la Jerry Garcia band, morto giovanissimo e da sempre afflitto da problemi di alcolismo ed eroina che lo porteranno appunto nel penitenziario federale.
James Booker sebbene sconosciuto al grande pubblico era di casa al Maple Leaf Bar, uno dei locali jazzistici ancora attivi in città, è stato un vero e proprio virtuoso e sebbene abbia registrato poco lo consiglio a tutti gli amanti della musica " vera " e a quelli che vogliono farsi contagiare dal sound di New Orleans.
E' stato comunque un validissimo turnista per Wilson Pickett e Aretha Frankin solo per fare qualche nome.
Booker, detto il principe, con la sua benda su un occhio da pirata, era noto per le sue intemperanze come una volta in cui la leggenda narra si presentò a suonare nudo e vestito solo di un pannolone e una pistola in preda ad astinenza da cocaina che chiese agli spettatori, nonostante questi eccessi spesso appannaggio dei " geni " non perdetevelo è una mia recente scoperta.
Singolare resta in fatto come in America anche solo per associazioni e approfondendo un nome di una prigione ovvero Angola di cui conoscevi vagamente qualche cosa si arrivi ad addentrarsi in quella miniera senza fondo che è la tradizione della musica americana , se vi piace la musica a 360 gradi cercatevi i nomi di cui ho parlato non ve ne pentirete.... :mrgreen:

chi vuole saperne di più sulla storia e sulle condizioni carcerarie di Angola può leggere questo articolo del corriere della sera

http://www.corriere.it/reportage/esteri ... z-del-sud/
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Re: From Chicago to New Orleans : racconti e schegge sparse

Messaggioda Jena Plissken » 24/09/2014, 22:40

Natchez

Ancora in Mississipi ma a due passi dalla Louisiana questa città di nome spagnolo ma di architettura già francese che ricorda la Louisiana , ricchissima di case storiche neoclassiche e coloniali come la Melrose estate o la bella Rosalie del 1823 merita una veloce visita anche per le belle vedute sul Mississipi ;)


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Re: From Chicago to New Orleans : racconti e schegge sparse

Messaggioda Jena Plissken » 24/09/2014, 23:00

Superata Natchez e arrivati in Louisiana ci sono altre due cittadine interessanti :

St Francinesville con la ROSEDOWN PLANTATION STATE HISTORIC SITE e ancora un assaggio dell' America di provincia ;)

http://www.crt.state.la.us/louisiana-st ... site/index

Passata Baton Rouge presso Donaldsonville : la piantagione più bella interessante da visitare è la Laura Plantation creata nel 1805 , ed esempio dei possedimenti dell' aristocrazia creola , edifici in legno restaurati, case degli schiavi neri, atmosfera francese da film ;)

http://www.lauraplantation.com/

e via diretti percorrendo la Intestate I 10 che riprenderò giorni dopo da New Orleans a Mobile ( Alabama ), una lunghissima Interstate che da Santa Monica in California porta a Jacksonville in Florida e che conoscevo per l' ottimo disco del musicista Sonny Landreth Souh of I10 che è una summa della musica della Louisiana e che consiglio vivamente ;)

La particolarità di Mississipi e Louisiana sono le sale dal ballo dei centri più piccoli solitamente con ristorante annesso e non di rado stanze per pernottare, dove dopo aver cenato o durante si può ascoltare musica di vari generi dal blues , allo zydeco, al cajun etc etc, oppure si può avere un tavolino solo per bere e ovviamente se l' atmosfera si fa calda si può alzarsi per ballare, tra i tavoli o in pista.

Si prosegue costeggiando il lago Pontchartrain in notturna per New Orleans : un altro motel davvero a buon mercato poco fuori dal centro e siamo a Big Easy o Nola o Crescent City :mrgreen:
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Re: From Chicago to New Orleans : racconti e schegge sparse

Messaggioda Jena Plissken » 24/09/2014, 23:01

New Orleans

Che questa città sia un carosello non ho più dubbi, questo bar in pieno quartiere francese è una delle particolarità della città, non a caso il bar e l' Hotel furono tra i luoghi preferiti quando si trovavano in città di illustri scrittori quali Ernest Heminghway che lo citerà anche in un suo racconto , di Truman Capote ( nato a New Orleans ) e di uno dei massimi esponenti della letteratura sudista William Faulkner che lavorò a New Orleans e scrisse tra le altre cose New Orleans Sketches, un vero giro di giostra in questo bar carosello alcolico è strettamente consigliato

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Re: From Chicago to New Orleans : racconti e schegge sparse

Messaggioda Maxdivi » 25/09/2014, 12:28

Bravo Jena...moderno La Salle....hai fatto il suo stesso viaggio a distanza di qualche secolo 8-) aspetto il resoconto sulla capitale del paese di Luigi 8-)
Chiaro con un'America completamente diversa paesaggisticamente da allora...


Ma quel souvenir con gli occhiali lo hai trovato poi??
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Re: From Chicago to New Orleans : racconti e schegge sparse

Messaggioda Jena Plissken » 25/09/2014, 17:27

Maxdivi ha scritto:Ma quel souvenir con gli occhiali lo hai trovato poi??


Grazie no ho guardato ma non l' ho visto in giro ;)

Nouvelle Orleans dulcis in fundo arriverà a giorni.... :mrgreen:
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Re: From Chicago to New Orleans : racconti e schegge sparse

Messaggioda radaulpa » 26/09/2014, 10:56

grande jena!!
gran resoconto!!

complimenti!!

aspettiamo il resto!!
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Re: From Chicago to New Orleans : racconti e schegge sparse

Messaggioda cozzi11 » 28/09/2014, 19:58

Bellissimo resoconto Jena,trasuda belle emozioni.

Proprio ieri mattina a radio capital parlavano del Mississippi,in tutte le sue sfacettature e tutto il suo tragitto,se non sbaglio hanno nominato Clarksdale dicendo che fosse la vera capitale della raccolta del cotone di un tempo.
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Re: From Chicago to New Orleans : racconti e schegge sparse

Messaggioda Jena Plissken » 29/09/2014, 1:41

cozzi11 ha scritto:Bellissimo resoconto Jena,trasuda belle emozioni.

Proprio ieri mattina a radio capital parlavano del Mississippi,in tutte le sue sfacettature e tutto il suo tragitto,se non sbaglio hanno nominato Clarksdale dicendo che fosse la vera capitale della raccolta del cotone di un tempo.


Si è stato un viaggio spettacolare, per certi versi uno dei più belli in assoluto e credo che sicuramente tornerò da quello parti tra Mississipi e Louisiana, magari non mi dispiacerebbe in compagnia di qualcuno di voi ;)
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Re: From Chicago to New Orleans : racconti e schegge sparse

Messaggioda Jena Plissken » 29/09/2014, 21:02

New Orleans

Tra i personaggi più famosi di New Orleans c'è anche un pirata o bucaniere che dir si voglia Jean Lafitte , originario della Francia, trafficanti di merce varie e di schiavi , insieme ai suoi pirati , aveva creato una vera e propria organizzazione dedita alla pirateria nella Barataria bay e nel golfo del Messico, Lafitte è presente nel' iconografia della città e a lui sono dedicati varie cose da uno dei miei bar preferiti in città allo splendido parco nazionale in mezzo alle paludi, nel 1812 alla dichiarazione di guerra degli americani contro gli inglesi , questi ultimi cercarono di assicurarsi il suo appoggio con promesse di terre e oro ma Lafitte declinò e combatte valorosamente insieme agli americani e al generale Jackson e si distinse per valore, più tardi cadde in disgrazia quando i suoi attaccarono navi americane , cosa vietata pena la morte dal codice di Lafitte , la risposta americana fu la confisca e la distruzione dei possedimenti di Lafitte che fu costretto alla fuga e sparì in qualche luogo sconosciuto ;)

Ottima ed arguta anche la citazione di Max su René Robert Cavelier de La Salle al quale con modestia mi sono ispirato :mrgreen: La Salle dopo varie esplorazioni nel nord del continente americano nel 1680 ridiscese il Mississipi e giunse nel Golfo del Messico in quella che ribattezzò Louisiana, in onore Luigi XIV , che divenne una colonia francese ;)

"A New Orleans ogni idea è una buona idea. Villette in stile Bijou Temple fianco a fianco a liriche cattedrali. Case e ville padronali, strutture dalla grazia selvatica. Stili italiano, gotico, romanico, neogreco in lunga fila sotto la pioggia. Arte cattolico-romana, ampi porticati davanti alle case, torrette, balconi dalla ringhiera di ghisa, colonnati con colonne alte dieci metri, gloriosamente belle, tetti a doppia pendenza, tutta l'architettura del mondo intero e sta tutta lì, non si muove. E poi la Town Square dove avevano luogo le esecuzioni capitali. A New Orleans si possono quasi scorgere altre dimensioni. Qui il tempo accade solo un giorno alla volta, poi viene sera e domani sarà di nuovo oggi" Bob Dylan, 2004
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Re: From Chicago to New Orleans : racconti e schegge sparse

Messaggioda Maxdivi » 30/09/2014, 15:15

Jena Plissken ha scritto:New Orleans

Tra i personaggi più famosi di New Orleans c'è anche un pirata o bucaniere che dir si voglia Jean Lafitte , originario della Francia, trafficanti di merce varie e di schiavi , insieme ai suoi pirati , aveva creato una vera e propria organizzazione dedita alla pirateria nella Barataria bay e nel golfo del Messico, Lafitte è presente nel' iconografia della città e a lui sono dedicati varie cose da uno dei miei bar preferiti in città allo splendido parco nazionale in mezzo alle paludi, nel 1812 alla dichiarazione di guerra degli americani contro gli inglesi , questi ultimi cercarono di assicurarsi il suo appoggio con promesse di terre e oro ma Lafitte declinò e combatte valorosamente insieme agli americani e al generale Jackson e si distinse per valore, più tardi cadde in disgrazia quando i suoi attaccarono navi americane , cosa vietata pena la morte dal codice di Lafitte , la risposta americana fu la confisca e la distruzione dei possedimenti di Lafitte che fu costretto alla fuga e sparì in qualche luogo sconosciuto ;)

Ottima ed arguta anche la citazione di Max su René Robert Cavelier de La Salle al quale con modestia mi sono ispirato :mrgreen: La Salle dopo varie esplorazioni nel nord del continente americano nel 1680 ridiscese il Mississipi e giunse nel Golfo del Messico in quella che ribattezzò Louisiana, in onore Luigi XIV , che divenne una colonia francese ;)

"A New Orleans ogni idea è una buona idea. Villette in stile Bijou Temple fianco a fianco a liriche cattedrali. Case e ville padronali, strutture dalla grazia selvatica. Stili italiano, gotico, romanico, neogreco in lunga fila sotto la pioggia. Arte cattolico-romana, ampi porticati davanti alle case, torrette, balconi dalla ringhiera di ghisa, colonnati con colonne alte dieci metri, gloriosamente belle, tetti a doppia pendenza, tutta l'architettura del mondo intero e sta tutta lì, non si muove. E poi la Town Square dove avevano luogo le esecuzioni capitali. A New Orleans si possono quasi scorgere altre dimensioni. Qui il tempo accade solo un giorno alla volta, poi viene sera e domani sarà di nuovo oggi" Bob Dylan, 2004


Non conoscevo questo Lafitte, interessante spunto.
Personaggio dunque da aggiungere a quelli fregati, perseguitati ( o ammazzati ) dal Presidente americano Jackson assatanato di nuove terre da colonizzare ;) (da ricordare gli indiani a tal proposito ).

Da annotare che per La Salle e di conseguenza tutti i francesi, la Lousiana non era soltanto l'attuale stato bensi' tutta la fascia di stati, dall'illinois, quindi i Grandi laghi, a scendere fino a Nuova Orleans. Ceduti poi agli americani, quando Parigi si trovo' in difficolta' economiche e necessitava di finanziare i suoi interessi europei, lontani dal Nordamerica.
Il viaggio di Jena dunque e' un viaggio nella "Lousiana" che fu,oggi radicalmente cambiata nonche' spezzettata burocraticamente, lunga le terre prima della frontiera, il Mideast, che fa da sponda opposta alle terre di frontiera appunto, il Midwest, che era teatro dei cowboys e degli indiani delle pianure.

Il cuore francese rimanente, svanito a nord, resta ovvvio nella grande citta' del sud, amata da molti ma odiata da altri.
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Re: From Chicago to New Orleans : racconti e schegge sparse

Messaggioda Jena Plissken » 30/09/2014, 16:09

Sì la vera "terra francese " oggi a parte la multietnicità di New orleans è la regione cajun vera e propria, e assolutamente non turistica, ossia Lafayette e dintorni dove tradizioni, musica in francese e cucina sono rimaste ancora interessanti e in cui il miscuglio creolo e indigeno fuori dal palcoscenico principale di New orleans ha dato i migliori frutti ;)
Ci devo andare :mrgreen:
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Re: From Chicago to New Orleans : racconti e schegge sparse

Messaggioda Maxdivi » 30/09/2014, 17:16

Jena Plissken ha scritto:Sì la vera terra francese è
la regione cajun vera e propria Lafayette e dintorni dove tradizioni musica in francese e cucina sono rimaste ancora interessanti e in cui il miscuglio creolo e indigeno fuori dal palcoscenico principale new orleans ha dato i migliori frutti


Oltre che nella degustazione delle ostriche restando in cucina francese..Lousiana che rispetta la tradizione :mrgreen:
Per i creoli, associati anche ai riti voodoo, che ci riportano anche qui all'ambito francese come Haiti o l'orginaria africa occidentale di questi signori.

Lafayette, ovvio intitolata al ben noto Lafayette, protagonista della rivoluzione americana prima come inviato borbonico di supporto ed addestramento per i ribelli statunitensi, e della rivoluzione francese poi :) .

Prima ho detto cuore francese svanito a nord, ma sarebbe necessario approfondire ben bene l'estremo nord degli Usa, con Maine e Vermont che seppur tra le righe, secondo me piu' di qualcosa in comune col Quebec oltreconfine lo mantengono nel lifestyle 8-) oltre le proposte di secessione di entrambi :mrgreen:

I "francesi" dunque ancora si fanno sentire in nordamerica :D

Dovrei andarci, i parenti canadesi mi invitano sempre, ma ogni volta declino l'invito ( nemmeno l'allettante riserva degli scatenati Mohawk fuori Montreal riesce a smuovermi 8-) )..sono troppo europeo :D
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Re: From Chicago to New Orleans : racconti e schegge sparse

Messaggioda Jena Plissken » 30/09/2014, 17:39

Maxdivi ha scritto:
Jena Plissken ha scritto:Sì la vera terra francese è la regione cajun vera e propria Lafayette e dintorni dove tradizioni musica in francese e cucina sono rimaste ancora interessanti e in cui il miscuglio creolo e indigeno fuori dal palcoscenico principale new orleans ha dato i migliori frutti


Oltre che nella degustazione delle ostriche restando in cucina francese :mrgreen:
Per i creoli, associati anche ai riti voodoo, che ci riportano anche qui all'ambito francese come Haiti o l'orginaria africa occidentale di questi signori.


Esatto anche il voodoo è parte integrante della cultura di New Orleans ora a livello più turistico e aperto ma a scavare ben sotto sicuramente si potrebbero conoscere strani personaggi e rituali ancestrali ancor oggi da quelli che sgozzano i galli ad altre pratiche razionalmente assurde ;)
Inoltre c'è anche una tradizione gotica legata al vampirismo , ai lupi mannari, a spettri e fantasmi, la città dei morti : sepolti non sottoterra ma sopra ;)

Anche il gumbo o ocra, una specie di baccello , simile ai nostri piselli viene dall' Africa e ha dato il nome a uno dei piatti storici della regione , di carne o pesce, una specie di zuppa con ogni ben di dio , piccante e con spezie assortite l' ottimo Gumbo di cui andavo particolarmente ghiotto in loco :)

Influenze africane , ma anche caraibiche sono presenti in tutta la cultura di New Orleans , dal cibo , alla musica , se poi le misceliamo con l' influenza europea francese, spagnola , italiana , ( maggiore porto di sbarco dopo New York degli emigranti italiani , molti jazzisti erano italo americani già ad inizi 900 e nel cimitero di St Louis 1 esiste una statua e una serie di tombe costruite dagli italiani che appaiono anche nella scena del cimitero di Easy Rider con Peter fonda abbraciato ad essa ) , tedesca ( ad esempio la fisarmonica cajun ) , e mettiamo il tutto nel calderone americano del golfo del Messico e della tradizione del Delta del Mississipi e della " mentalità" razzista e bianca del sud, non ne può che uscire fuori una miscela unica ed entusiasmante :mrgreen:
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Re: From Chicago to New Orleans : racconti e schegge sparse

Messaggioda Jena Plissken » 30/09/2014, 22:51

La città è davvero una miniera inesauribile di cose da fare e non c'è solo il French Quarter, cimiteri monumentali davvero da vedere da St Louis a St Roch ma non solo, l' acquario delle Americhe, il museo della seconda guerra mondiale e quello di arte moderna , un giro sul tram verde nella zona di St Charles con le sue splendide dimore signorili del Garden District : la zona dei ricchi ( il biglietto giornaliero deltram che va avanti 24 ore costa la bellezza di 3 dollari !!! :D ), i parchi cittadini dal City Park all' Audobon , dimore creole coloniali come la Pitot House, locali storici rock blues come il Tipitina o la House of the Blues, Jazz come la Preservation Hall , il tempio del Voodo, un giro sul Mississipi sul battello a ruota Natchez a suon di Jazz, si può anche cenarci alla sera, o fare un escursione in airboat nelle paludi tra gli alligatori nello splendido parco naturale Lafitte, insomma il Southern Confort ripaga delle attese, l' omologazione americana a New Orleans non è di casa per fortuna aboliti almeno in centro McDonalds, Starbucks, subway e via dicendo, ogni strada , ogni casa, ogni negozio ha qualcosa di particolare e unico e specie di sera fuori dalla vitalità di Bourbon street facendo solo poche vie sulla Royal o nei pressi si può assaporare grazie ai lampioni e alla luce quell' atmosfera ottocentesca parigina che non c'e' più nemmeno a Parigi, basta una stradina semivuota, balconi in ferro , alcuni negozi di antiquariato , per sentirsi proiettati davvero in un altra epoca quasi che fosse il Midnight in Paris di Woody Allen dove il protagonista l'aspirante scrittore statunitense si ritrova trasportato di novant'anni indietro nel tempo, nella mitica Parigi degli anni venti e della "Generazione perduta", su cui ha sempre fantasticato ;) . La città convive anche con i suoi fantasmi dai bevitori di assenzio persi per le strade , alle alluvioni come quella del 1927 o quella più recente ddell' uragano Katrina che la mettono in ginocchio per poi rialzarsi sempre.O con la sua leggenda quella di Storyville con i suoi bordelli e i suoi jazzisti perduti, del quartiere bonificato durante la prima Guerra mondiale non c'è più traccia se non nel vuoto e nella riqualificazione urbana del quartiere nero e povero ,non molto tempo fa pericolosissimo di Treme-Lafitte.Oggi la città è stata ripulita e la sensazione di sicurezza a meno di sfighe o di addentrarsi in zone particolari è alta.

Poi può capitare di bere un hand grenade, un cocktail superalcolico molto di moda in città o anche più di uno, al bancone di un locale, mentre una band suona rock blues potente e imbarcarsi in una conversazione con un vecchio bukowskiano che è a New Orleans mantenuto dalla sua donna e che va a birra , e pochi minuti dopo tornare nel tuo locale preferito il Lafitte Blacksmith Shop , antica taverna ( 1770 o giù di li ) una delle poche sopravvissuta della vecchia città , e sede dei traffici illegali del pIrata Jean Lafitte, e tra una sigaretta ( in Lousiana e in Mississipi si fuma ancora in quasi tutti i locali :D ) e una birra Amber ghiacciata che combatte il caldo e l' umidità del torrido settembre nel sud , ascoltare su dei seggiolini vecchie canzoni cantate da una vecchia brava pianista, al buio, il tutto solo rischiarato da lumini e cantare piano piano con lei Lay Lady Lay di Bob Dylan insieme e abbracciato alla texana Kathy, insomma questa è New Orleans :) Impossibile non innamorarsene :P

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Re: From Chicago to New Orleans : racconti e schegge sparse

Messaggioda Lebowski » 01/10/2014, 14:40

Il viaggio nel profondo sud è uno dei miei sogni, quando ritornerò in usa... Attendevo new orleans. Attendo memphis.
A volte sei tu che mangi l'orso e a volte è l'orso che mangia te. (lo Straniero)
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Re: From Chicago to New Orleans : racconti e schegge sparse

Messaggioda Jena Plissken » 01/10/2014, 15:13

Lebowski ha scritto:Il viaggio nel profondo sud è uno dei miei sogni, quando ritornerò in usa... Attendevo new orleans. Attendo memphis.

Io voglio tornare se e quando programmi fammelo sapere sto studiando la zona cajun Lafayette, Opelousa , New iberia etc solo quella meriterebbe 3/4 giorni se non una settimana , possibilmente ad Ottobre o Aprile con il fresco e i festival musicali cajun e zydeco.


Per Max aggiungo una nota sapevi degli Acadiani ? Molti furono deportati anche in Louisiana :

Gli Acadiani sono un gruppo etnico del Canada, discendenti dei primi colonizzatori francesi che nel XVII secolo si insediarono nell'Acadia.
I primi colonizzatori, i cui discendenti diventeranno gli Acadiani, non provenivano dalle stesse aree geografiche della Francia, bensì dalle più diverse regioni francesi, come ad esempio dalla Bretagna così come dal Paese basco o dall'Occitania.
Nella grande deportazione degli acadiani, una pulizia etnica avvenuta fra il 1755-1763, i coloni britannici deportarono circa 14.000 acadiani costringendoli ad abbandonare i territori da loro colonizzati, nel tentativo (parzialmente riuscito) di anglicizzare il territorio sia etnicamente che linguisticamente. ( cito da wikipedia per comodità )
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