Ci sono alcune precisazioni che mi sono state chieste e vanno fatte ( anche alla luce del ban cinese del carbone nordcoreano di ieri ):
Il tizio malese, Paul, e' solo un esempio dei traffici che girano la' sotto, che in parte ci coinvolge quella storia, visto che San Marino sta qua dietro, magari a qualcuno ha fatto piacere leggersela per curiosita'.
Ho fatto poi una ricerca, al momento no, per ora relazioni dirette tra Paul e Jong non me ne sono emerse..come dicevo sopra non credo che Jong fosse un pesce cosi' grosso e tendo piu' a pensare al regolamento di conti dovuto alla sua vita privata condotta in una certa maniera, o alle sue attivita' private di lavoro-affari connesse col suo vizio per il gioco, ecc. piuttosto che ad attraenti spy story.
Detto questo passiamo a cose piu' interessanti:
questo articolo che ho trovato oggi che traccia un profilo corposo di Jong e della sua vita fuori dalla Nord Corea.
Cosa interessante l'articolo riporta che anche determinati analisti giapponesi e sudcoreani, seppur schierati ovviamente, abbian notato il dettaglio di come nei suoi spostamenti Jong non fosse "coperto" da scorta.L'assenza di scorta mi sembra evidente anche nel video.
L'articolo ci descrive la vita di Jong facilmente prevedibile:
http://www.thestar.com.my/news/nation/2 ... -in-macau/Il fatto del carbone dice tutto e nulla, dato che e' una misura che la Cina prende a periodi per due motivi:
La Cina e' comunque uno dei piu' grandi produttori mondiali di carbone di suo.
A volte per un paese, qualunque la risorsa sia e qualunque sia il paese, puo' essere necessario, se il fabbisogno-domanda interna non e' soddisfatta, importare ed integrare le risorse nazionali. In altri momenti no.
Dall'altro lato la Cina deve "balzellare" all'Onu, dando il contentino agli Usa, anche per non incappare in guerre commerciali di ritorsioni ( previste dalle norme amerciane degli embarghi ).
Ecco perche' Pechino fece lo stesso nei confronti del sanzionato Iran riguardo alla limitazione dell'importazione petrolifera, ridotta per certi periodi seppur con mal di pancia espressi vistosamente ( fece cosi' anche l'India altro grande compratore di petrolio iraniano ).
Se non si "balzella di facciata" si incorre in sanzioni, recente esempio Unicredit con l'Iran multata dagli Usa. Cio' ha influenza sui profitti, e ad un cinese non piace mai avere ripercussioni sui profitti.
Comunque la Cina sospese il carbone nordcoreano l'ultima volta per venti giorni a dicembre 2016.
I motivi sopra sono anche correlati: ossia un paese ( non necessariamente la Cina ) taglia o sospende quando esce una risoluzione che puo' provocare noie diplomatiche e/o economiche e lo fa o cerca di farlo possibilmente in compatibilita' con le sue necessita', ossia si taglia quando la risorsa in questione e' meno necessaria, grazia magari ad un surplus nazionale della risorsa e/o un calo della produzione industriale-domanda energetica.
Nel caso specifico del carbone c'e' da aggiungere che ultimamente i cinesi stanno cercando anche di rendersene meno dipendenti, seppur sia una grande risorsa nazionale le necessita' ambientali lo impongono gia' da qualche anno.
Qui la notizia della sospensione-taglio d'importazione di dicembre se era sfuggita:
http://www.reuters.com/article/us-north ... SKBN14007R