7 Aprile: Ruanda

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7 Aprile: Ruanda

Messaggioda Maxdivi » 07/04/2015, 21:45

Il 7 aprile del 1994 iniziava in Ruanda il ben noto massacro dei Watussi ( tutsi ) ad opera della maggioranza Hutu.

Recentemente sono riuscito a vedere il bel film "Hotel Ruanda", basato su una storia autobiografica.
Molto interessante lo consiglio seppur dia la visione della vicenda da un lato solo degli schieramenti.

Questa la storia della vicenda:


http://www.lastampa.it/2014/04/06/ester ... agina.html


Guardando il film ed interessandomi di recente alla vicenda ho tuttavia notato degli elementi interessanti che non possono sfuggire e che andrebbero approfonditi, sul perche' ad esempio questi massacri abbiano avuto straordinario spazio sui giornali-televisioni, nonostante fossero soltanto uno dei tanti massacri che periodicamente accadono in africa ( ad esempio il semisconosciuto massacro a parte invertite nel vicino Burundi del 1972 non fece clamore, ma neanche la crisi in Congo a differenza del reclamizzato Darfur).
Forse qualche motivo piu' oscuro c'e' e giustamente anche agli esperti degli eventi lo hanno notato come sottolinea anche l'autore dell'articolo precedente:

<<i magazzini con le armi comprate grazie a un sollecito prestito di una banca francese (Parigi era la grande alleata degli hutu al potere).......
.......
Un esercito tutsi, armato dall’Uganda e dagli americani, stava avanzando: erano i figli di un altro genocidio che cercavano la rivincita>>



Io credo che i motivi del clamore, la differenza di trattamento mediatico siano dovute alle medesime motivazioni del Darfur. Ma pure quelle del Congo di "cuore di Tenebra".


Tutto cio' e' molto interessante, soprattutto il collegamento tra massacri e clamore mediatico ( e si potrebbe fare anche un parellilismo storico per questo con la vicenda amplificata sui giornali del Congo belga, il famoso "Cuore di Tenebra" ).


Ad incuriosirmi subito e' stata la figura di chi usci' vincitore da quel conflitto ruandese, il salvatore della pace, l'uomo che pose fine ai massacri ossia Paul Kagame, attuale presidente.


Kagame si unì a un gruppo di ribelli in Uganda, e poi – dopo aver frequentato per un breve periodo una scuola militare di Fort Leavenworth, in Kansas (Stati Uniti) – tornò in Ruanda nel 1990 e si mise a capo delle milizie tutsi che nel 1994 fermarono il genocidio e sovvertirono il governo hutu.
è stimato e rispettato da politici illustri come l’ex primo ministro britannico Tony Blair, che una volta lo definì un grande «leader visionario».

Nel 2009 ha ricevuto un premio dalla Clinton Global Initiative, la fondazione dell’ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton, che lo considera «uno dei più grandi leader dei nostri tempi» e che, in occasione di quella premiazione, disse di Kagame: «ha liberato il cuore e la mente del suo popolo».





http://www.ilpost.it/2013/10/09/paul-kagame/


Anche il boom economico ( per gli standard africani ) e' un fatto interessante del Ruanda "post-genocidio".


Di Kigali si parla oramai come della Singapore d’Africa. Nascono cantieri, nuove banche, già una ventina gli sportelli, e i grandi alberghi di classe internazionale sorgono come funghi. Come l’immenso «Marriott», in fase di ultimazione sulla collina che sovrasta il palazzo presidenziale: proprio per questo motivo, i progettisti sono stati costretti, si dice, a cancellare due piani per non incombere troppo sulla quotidianità dell’inquilino di fronte Paul Kagame.

Uno sviluppo, quello della capitale ruandese, da una decina di anni in progressione, anche perché in questo piccolo Paese nel cuore dell’Africa, di soldi ne sono entrati parecchi, e non solo con il boom del turismo, che nel 2012 ha registrato 180mila presenze, in particolare per visitare il pianeta dei gorilla di montagna: con un ticket d’ingresso nella foresta di 750 dollari a persona. Ma la ricchezza è venuta anche con il 'transito' dei minerali pregiati provenienti, legalmente e illegalmente, dalla confinante terremotata regione dei Grandi laghi, dalla Repubblica democratica del Congo.






Cosi' come e' un fatto assolutamente curioso ed interessante l'adozione dell'inglese come lingua di stato ( il Ruanda non e' mai stato una colonia britannica, bensi' era belga ), e la sua diffusione istituzionale nelle scuole, dove viene insegnato come lingua preferenziale rispetto all'orginario francese dall'avvento di Kagame.



«i libri di testo per l’insegnamento elementare saranno in lingua inglese». Vent’anni fa, in Ruanda, c’erano due modi per dire la parola 'grazie': murakose, nella lingua kinyarwanda, oppure, retaggio coloniale, merci, in francese. Oggi – vent’anni dopo il genocidio di 800mila tutsi e hutu moderati e i cento giorni di follia collettiva – è diventato d’obbligo pronunciarla con l’inglese thank you.Dal 2008 la legge stabilisce che nelle scuole primarie l’inglese è obbligatorio .

http://www.avvenire.it/Commenti/Pagine/ ... sfide.aspx











Altro fatto molto curioso ed interessante e' l'ingresso del Ruanda nel Commonwealth, sempre tenendo conto di non avere un passato nell'impero britannico coloniale.




2009-Il Commonwealth ha ammesso, come suo 54° paese membro, il Rwanda, segnando un ulteriore allontamento del paese dalla Francia. Dopo il Mozambico, il Rwanda è il secondo paese ammesso a far parte dell'organizzazione post-coloniale britannica, senza alcun legame precedente con il Regno Unito

http://www.nigrizia.it/notizia/rwanda-e ... mmonwealth








Insomma la domanda che mi pongo, fermo restando gli incontestabili e scandalosi massacri e innumerevoli vittime, sono:

Nel genocidio dei watussi in Ruanda i "cattivi" erano realmente la maggioranza Hutu appogiata dai malefici francesi per supportare gli interessi neocoloniali dei francesi stessi e dei belgi?

Oppure si e' trattato, considerando l'evento oscuro della scintilla ( aereo presidenziale abbattutto a trattati di pacificazione firmati ) di un classico colpo di mano orchestrato di alcuni imperialisti neocoloniali ( americani ed inglesi ) per soffiare un'appetitosa piazza coloniale ( con le sue risorse ed investimenti da farci ) ad altri imperialisti neocoloniali ( belgi e francesi )?

Il genocidio dunque e' stato improvviso ed imponderabile, oppure qualcuno aveva tutto l'interesse per scoppiare le violenze ( quindi non solo a non fermarle, bensi' a fomentarle ) ed avere alla fine la scusa per preparare un esercito Tutsi che poi si sarebbe voluto vendicare e rovesciare il governo Hutu ( privato di testa politica centrale propensa al dialogo, essendo morto il presidente con l'aereo, e dunque con migliaia di miliziani incontrollabili per le strade ) che lo aveva perpretato?

I media tendono ad amplificare i genocidi che fanno "piacere" ( per sensibilizzare le masse ) e dimenticare quelli che non fanno piacere ad una certa porzione di mondo?



Qui il parallelismo storico:

Avevano forse gli USA ( ed Uk ) un'interesse speciale anche all'epoca di "Cuore di Tenebra" in Congo ( gomma naturale congolese e nascita dell'industria automobilistica americana)? oppure erano semplicemente ed umanamente scandalizzati dalla violenza dei belgi sui congolesi?

Belle domande...

Per fortuna non i giornalisti, ma chi davvero tratta questa vicenda con passione ed approfondimento ha gia' notato tutti questi elementi " curiosi", che mi sono balzati in mente cosi' nei giorni scorsi vedendo il film, da tempo:


http://www.academia.edu/3674375/Il_Rwan ... _anglofono
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Re: 7 Aprile: Ruanda

Messaggioda Jena Plissken » 07/04/2015, 22:38

Molto interessante come sempre :)
L' ho vista e abbiamo bevuto assieme della vodka russa, e lei aveva ed ha degli occhi che sono capaci di convertire alla fede un boia coreano

"La pista può essere ufficiale, nota e scontata oppure inedita e nuova, può portare a luoghi previsti o al nulla, può perdersi nel deserto oppure no, viene scelta, intuita creata"

il mio nuovo blog : http://jenaplissken.tumblr.com/
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Re: 7 Aprile: Ruanda

Messaggioda geom.Calboni » 14/04/2015, 23:55

Dellla "guera civile" in Ruanda ne ho sempre sentito parlare ma non ho mai approfondito.
Grazie Max.
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