Proteste Ucraina: i media occidentali sono di parte?

In questa sezione del forum si può discutere di tutto ciò che riguarda notizie, storia, fatti riguardanti le varie località.

Re: Proteste Ucraina: i media occidentali sono di parte?

Messaggioda Maxdivi » 17/04/2015, 10:02

Continuano le morti misteriose a Kiev.
Cadono giornalisti e politci anti-maidan.

Dai quotidiani italiani:


http://www.ilgiornale.it/news/mondo/ucr ... 17116.html

http://www.repubblica.it/esteri/2015/04 ... 112106358/
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Re: Proteste Ucraina: i media occidentali sono di parte?

Messaggioda geom.Calboni » 17/04/2015, 10:28

Maxdivi ha scritto:Continuano le morti misteriose a Kiev.
Cadono giornalisti e politci anti-maidan.

Parlasi di una macchina con targa italiana usata da alcuni killer di uno di questi omicidi. Notizia da confermare ma macchine con targhe italiane in Ukraijna se ne trovano, non sono proprio "mosche bianche".
"Stiamo attenti, siamo contenti, comportiamoci bene e mangiamo la semplicità".

Nella vita le cose serie, alla lunga, ti fregano. Gustiamoci le cose effimere che proprio in quanto tali non ti tradiscono mai.

Studio la Serbia, mi piace la Russia, frequento la Polonia.

"Ho avuto molti ospiti e di varie nazionalità ma solo quella sera tutto il il locale parlava italiano"
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Re: Proteste Ucraina: i media occidentali sono di parte?

Messaggioda Maxdivi » 18/04/2015, 14:09

geom.Calboni ha scritto:
Maxdivi ha scritto:Continuano le morti misteriose a Kiev.
Cadono giornalisti e politci anti-maidan.

Parlasi di una macchina con targa italiana usata da alcuni killer di uno di questi omicidi. Notizia da confermare ma macchine con targhe italiane in Ukraijna se ne trovano, non sono proprio "mosche bianche".



]


Come il caso Nemtsov gli scenari sono molteplici.
Nel senso che gli omicidi non necessarriamente possono essere stati commissionati in maniera diretta dal governo di Porosenko.
Visto il clima di tensione e di caccia al "moscovita" e la presenza di gruppi paramilitari e di esaltati bulli di strada praticamente ovunque in ucraina non e' impensabile un'azione autonoma di gruppi di ragazzotti armati.
Non li controlli piu' e fanno casini e spesso li devi eliminare tu stesso come avvenne per Sasha il Bianco mesi fa. Altrimenti ti "autosputtanano" politicamente.

La strategia che comunemente e' definita "false flag" ossia fare un qualcosa per addossare poi la colpa ad altri o comunque creare caos ci sta.
Il caso e' diverso da quello dei famosi titushki del maidan ( cavolata colossale che fossero gruppi di Yanukovic in quel caso non aveva senso).
Qui il senso puo' esserci e non e' sbagliata come tattica.

Il febbraio del 2014 dopo la fuga di Yanukovic, tra le varie ipotesi che avevo lanciato per contrastare il maidan ormai al potere, quali il terrorismo urbano, l'infiltrazione di mezzi militari senza insegne ( avvenne poi in Crimea coi para' e gli speznaz ), ecc. ecc. lancia anche l'ipotesi di eliminare politici filorussi che comunque contavano poco. Feci l'esempio di Dobkin, abbastanza noto ma poco potente da essere una figura di rilievo.

L'uccisione di Dobkin avrebbe avuto zero danni per il fronte filorusso, ma un certo peso sull'opinone pubblca ucraina per screditare la democraticita' del governo Turcinov ed influire sulle elezioni di maggio 2014.

Oggi far fuori questi giornalisti per screditare Porosenko, smuovere un po' la sensibilita' della gente non e' una cattiva idea. Si perde poco ( i loro articoli non avrebbero fatto cadere certo Porosenko ) e fa riequilibrare i giornalisti.
Se prima i giornalisti occidentali erano in massa pro Maidan, ora potete leggere parole difesa "in nome della liberta' di stampa" addirittura su Repubblica, noto giornale filo miadan dall'inizio.

Se tocchi un giornalista, gli altri giornalisti immediatamente si aizzano per "spirito di corporazione", siano essi russi, francesi, italiani o addirittura americani.

Mosca pertanto ne guadagna non ne perde.
Ma credo che come per Nemtsov sia opera piu' del clima di tensione in loco e di caccia al traditore dell patria, che di una strategia dello Zio Vlady.


Un articolo del genere Repubblica non lo avrebbe mai scritto prima:

http://www.repubblica.it/esteri/2015/04 ... 112106358/


Per farvi amici i giornalisti, dovete lasciar cadere ( o far cadere ) gli stessi giornalisti.
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Re: Proteste Ucraina: i media occidentali sono di parte?

Messaggioda Maxdivi » 20/04/2015, 12:38

Elezioni in Finlandia su cui ricade ache la crisi ucraina:

http://iljournal.today/primo-piano/cosa ... finlandia/




Finlandia un paese da molti considerato tranquillo ma molto particolare, soprattutto per la situazione degli ultimi anni.

Per creare un paradosso e dimostrare l'efficacia della propaganda nazionalista sulla popolazione di un qualsiasi stato europeo ambientai proprio in Finlandia l'esperimento "Maidan ovunque". Mostrando come nelle giuste condizioni e con il giusto pompamento mediatico si possa organizzare una rivolta di piazza in stile maidan quasi ovunque in europa.

Il mio "Rapporto Otranen" e' quanto di piu' nazionalisticamente agghiacciante ed affine alle teorie di molti nell'Ucraina di oggi ( in esso creo addirittura l'Holodomor finladese ).


RAPPORTO OTRANEN

Helsinki 2034-

Oggi il popolo finlandese e' sceso in piazza per riprendersi la sua patria e dignita'.
Oggi finalmente i Veri Finlandesi, patrioti e partigiani hanno deciso di dire basta. In piazza di fronte al senato c'erano ed ancora ci sono centomila persone, sfidando il freddo ed una polizia che adotta trattamenti staliniani per chi si oppone e manifesta pacificamente. Persone pacifiche, tutte unite a chiedere la fine di questa vecchia Finlandia, governata in maniera dissennata dal presidente Janukonen, incapace, corrotto e servo del Re di Svezia e del suo governo di ladri socialdemocratici. Anzi quali socialdemocratici, vanno definiti per quel che sono, ossia dei social-comunisti, dei bolscevichi senza giri di parole.

Un governo non solo ladro che ha abbandonato i suoi cittadini, i Veri Finlandesi, che amano questa terra, ma che addirittura sta svendendo la terra finlandese alla Svezia.
Con la scusa di rilanciare le esportazioni nazionali Janukonen ha siglato difatti un accordo scandaloso che concede lo sfruttamento delle foreste finlandesi da parte di aziende svedesi. Cosi' le amate foreste finlandesi, andranno a finire nei salotti di mezzo mondo come camerette dell'Ikea ( senza che nessuno sappia l'origine finlandese neanche ) ed ingrasseranno satrapi svedesi abituati a dettare legge su tutto e tutti, anche su cose che non appartengono a loro.
Stessa storia per lo sfruttamento dello spazio idrico attorno alle Isole Aland, arcipelago di sovranita' finlandese, come sancito dal diritto internazionale e dalle Nazioni Unite,ma sulle quali Stoccolma in realta' ha chiare mire espansionistiche.

L'imperialismo svedese difatti non e' certo una novita', sta nella loro indole, e chi conosce ed ama la Finlandia sa bene i soprusi e le sofferenze che questo popolo fiero ha dovuto subire da Stoccolma.

Chi conosce e si interessa della storia lo sa benissimo cosa hanno fatto e sono capaci di fare.
Gia' il nome stesso "Finlandia" e' difatti improprio e legato all'oppressione svedese. Questa nazione deve essere orgogliosamente conosciuta col suo nome reale "Suomi"..cosi' come l'Irlanda e' conosciuta come Eire e la Moldavia come Moldova, ripudiando i nomi imposti dall'oppressore inglese o sovietico.
Sono nomi che non hanno nulla a che fare coi popoli che queste nazioni le abitano.
Anche altri paesi europei sono conosciuti con la parola germanica land ('terra'), eppure non sono abitate da popoli germanici. Così, i popoli gaelici di Irlanda ( Ireland) e Scozia (Scotland) non usano la parola 'terra' nei nomi indigeni dei
loro paesi.
Gli svedesi sono un popolo germanico ( difatti non fecero neanche nulla contro Hitler fornendo materiale anche al Terzo Reich pensate ).
I finlandesi non sono un popolo germanico, bensi' ugro-finnico, cosa ben diversa. E pensare che in Italia c'e' chi chiama tutti questi paesi come scandinavi, senza comprendere nulla delle differenze.

La ragione di questo strano nome di 'Finlandia' è dovuta alla posizione del paese tra Oriente e Occidente. La Finlandia era in realtà solo una piccola zona nell'estremo sud-ovest dell'attuale Finlandia, conquistata dagli svedesi, che diedero il nome a tutto il paese e poi convogliarono questo nome svedese al mondo occidentale.
Nei secoli XII e XIII la Svezia cominciò a lanciare le proprie crociate imperialistiche .Prima dell'arrivo degli svedesi (e del cristianesimo... la religione straniera che ha distrutto tutto) nel 12' secolo i finlandesi vivevano tranquillamente divisi in diverse tribù. Così come altrove in Europa occidentale, i nobili stranieri introdussero il feudalesimo e i contadini finlandesi furono sfruttati costretti a cedere cio' che coltivavano al signorotto svedese locale. Nel XVI secolo, seguendo l'ultima moda germanica, la Svezia adottò il luteranesimo e cominciò a luteranizzare i finlandesi e a massacrare le minoranze.
Imposero la morte in nome di Dio.
Gli svedesi sterminarono gli ortodossi nella Finlandia orientale o Carelia.
Non contenti spinsero le loro conquiste nell'estremo nord affamati di ricchezze da sfruttare. Se la presero con gli indifesi Sami, uccidendo anche qui chiunque non volesse convertirsi. Ed anche ai Sami diedero un nuovo falso nome, del tutto umiliante, definendoli "Lapponi" ossia in svedese "straccioni", insultando cosi' la tradizione dei costumi dei nativi. Oggi purtroppo anche questo nome svedese e' famossisimo in tutto il mondo e ben pochi conoscono il giusto nome di Sami.

Il popolo finlandese condivide la sua sfortunata sorte di aver incontrato gli svedesi con altre nazioni europee, che oggi sostengono i Patrioti in piazza del Senato ad Helsinki.
In Polonia conoscono bene gli svedesi, tant'e' che la loro invasione ed occupazione di Varsavia e di Cracovia nel '600 viene ricordata nelle storia polacca come il "Grande diluvio Svedese". L'esercito svedese devasto' la Polonia. Ed insaziabili le truppe di Stoccolma avevano gia' saccheggiato mezza Germania, invadendo il Brandeburgo nella Guerra dei trent'anni. E lo stesso avrebbero rifatto ancora in Sassonia, per spingersi fino in Russia, prima di essere sconfitti definitivamente a Poltava.
Dovunque sono arrivati hanno sempre cercato di imporre la loro supremazia e le loro idee con la violenza e col terrore. Ovunque creavano domini diretti o installavano governi fantoccio alle loro dipendenze. Proprio come stanno rifancendo ora ad Helsinki.

Ma l'atrocita' piu' grande fu che Il governo diretto svedese perpetro' lo sterminio volontario per fame del popolo finlandese attraverso la Grande Carestia del 1696-1697, che uccise un terzo della popolazione finnica. Gli storici stimano che questa carestia, purtroppo poco conosciuta dalle masse, abbia fatto piu' vittime della peste nel trecento in tutta l'Europa.
Documenti testimoniano che fu un vero e proprio genocidio volontario causato da apposite disposizioni del governo attraverso l'attuazione della politica della Riduzione.
La riduzione dei beni venne decisa dal parlamento nel 1680. Più tardi questa venne estesa ed eseguita con molto ardore, perfino con rigore. Il risultato generale della Riduzione fu che quasi tutti quei beni che durante il sec. XVII erano capitati nelle mani della nobiltà per donazione e acquisto, ritornarono alla corona. I fondi così guadagnati costituirono la base del sistema finanziario, creato da Carlo XI: diversi poderi vennero assegnati ai militari e funzionarî quale compenso; certi redditi fissi dello stato vennero destinati a determinati scopi e dovevano in avvenire coprire sempre le stesse spese. Il re ricostruì su questa base l'esercito e creò anche una flotta notevole. Contemporaneamente il re ebbe la facoltà di emanare leggi di motu proprio e un certo diritto di decretare imposte.
Dunque i beni dell'aristocrazia che manteneva nel locale lasciando almeno le briciole ai contadini finlandesi furono sequestrati dal Re di Svezia, per risanare le sue casse statali e per ricostruire il suo sanguinario esercito. Il tutto mentre il popolo finlandese moriva di fame. Al popolo finladese non furono lasciate nemmeno quelle briciole, non rimase piu' nulla per loro.
Inoltre il suo scopo era quello di spopolare le terre dai contadini finlandesi per ripopolarle con coloni svedesi.

Ecco la motiviazione per cui oggi ritroviamo all'interno della Finlandia tanti cittadini di etnia svedese, il cui unico interesse e' rovinare lo stato per poter ritornare e riunirsi sotto la Svezia,Isole Aland comprese dove da tempo agiscono gruppi di sovversivi.
Proprio oggi ero in contatto con una mia amica di Turku, patriota e partigiana.
Mi ha parlato della situazione che lei vive quotidianamente e devo dire che sono rimasto piuttosto scioccato. Tra una parola e l'altra mi ha detto che lassu' da lei (soprattutto sulla costa ovest e al sud) i discendenti degli antichi conquistatori svedesi letteralmente dominano la vita economica e politica di molte comunità, cercando di cancellare la cultura "finnica". Lei ha detto di aver ricevuto numerose minacce (anche di morte) in quanto si batte da sempre per difendere le proprie tradizioni.
Mi ha addirittura detto che gli svedesi hanno mutato i loro nomi in lingua finnica per conquistare il favore della popolazione, ma che il loro unico interesse è attuare una "colonizzazione silenziosa" della Finlandia da parte della monarchia svedese ( un probabile piano segreto del governo di Stoccolma).
Oggi ingiustamente ci sono parecchi finno-svedesi con posizioni di prestigio, coi soldi. Frutto del sistema corrotto creato da Janukonen.

I finno-svedesi sono pochi ma hanno dei diritti assurdi che non avrebbero in nessun altro Paese europeo. Hanno la loro lingua madre come seconda lingua ufficiale delo stato che TUTTI devono studiare dalle medie fino all'università... Hanno un partito politico tutto loro, un canale televisivo e diversi giornali, per non parlare di associazioni culturali e tutti i nomi delle strade scritte anche in svedese.
Quasi tutte le famiglie ricchissime sono finno-svedesi. Sì, è vero che hanno contribuito allo sviluppo della società finlandese, ma solo perché in quei tempi (ovvero più di 100 anni fa) l'élite finlandese era composto solo da loro, e solo perché loro erano gli unici ad avere soldi..

Insomma, io non vedo il senso in tutto questo. Perché i finlandesi devono imparare la loro lingua per forza? La maggior parte dei giovani finladesi non ne ha mai bisogno nella vita perché anche in Svezia tutti parlano inglese. Perché i finno-svedesi devono avere un partito politico e tutti i servizi nella loro lingua mentre i popoli sami non hanno niente (eccetto il diritto di usare la loro lingua in alcuni comuni)?

Inoltre il bilinguismo ufficiale e' dannoso per lo stato. Nessuno vieta agli svedesi di parlare tra loro la loro lingua, ma avere una doppia lingua ufficiale e' un'inutile perdita di tempo in pratiche burocratiche e sottrae ore scolastiche dallo studio del finlandese o altre materie principali.
Io spero che un giorno ci sia solo una lingua ufficiale in questo Paese - il finlandese.

Non va dimenticato che fu la comunita' finno-svedese a portare la Finlandia sull'orlo del baratro sovietico, spingendola alla guerra civile nel 1917. Fu solo l'intervento della Guardia Bianca Finlandese fatta di Veri Finlandesi patrioti a salvarla.
Viceversa diversi socialdemocratici svedesi si inserirono in Finlandia nelle fila della Guardia Rossa col tentativo di creare una repubblica socialista in Finlandia.
i socialisti erano appoggiati dai comunisti russi; una diffusa corrente di opinione pubblica chiese che il legittimo governo "bianco", che la Svezia aveva si riconosciuto, venisse soccorso militarmente. Ma i socialisti del governo svedese impedirono che venisse accolta una richiesta da parte del governo "bianco", di ottenere materiale bellico dagli arsenali svedesi. Solo nelle isole Åland, la cui popolazione prettamente svedese desiderava l'annessione alla Svezia, vennero inviate truppe svedesi, che trattando con i Russi e con i patrioti bianchi finlandesi riuscirono a pacificare le isole. Ma solo perche' le volevano per loro.

La Guerra civile finladese va ricordata.
La caduta dello zar russo e la rivoluzione comunista del 1917 fecero sì che il senato finlandese dichiarasse l'indipendenza del paese il 6 dicembre 1917. Successivamente, gli scontri interni che minarono la sicurezza del paese videro protagonisti i 'rossi', che godevano dell'appoggio dei russi, e i 'bianchi'. Nel corso di una violentissima guerra civile, che si prolungò per 108 giorni, furono circa 30.000 i finlandesi uccisi ad opera dei propri connazionali. Nonostante la vittoria dei
bianchi, i socialdemocraticid alla vicina Svezia assieme all'Urss contribuirono a gettare discredito sul suo modello politico. Tuttavia, i rimedi politici adottati dal paese contribuirono solo in stretta misura a sanare le ferite causate dalla guerra civile, tanto che ancora oggi si sente parlare dei massacri, avvenuti in tempo di pace, che caratterizzarono questo periodo buio della storia finlandese.

La Svezia ha imposto o cercato di imporre al popolo di Helsinki il nome, la religione, la morte per fame, il comunismo.
Ora basta, e' tempo per una nuova Finlandia finalmente indipendente e libera.

Preghiamo per i patrioti di Piazza Senaatintori che si battono per la liberta' ed il futuro
.



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Re: Proteste Ucraina: i media occidentali sono di parte?

Messaggioda Maxdivi » 23/04/2015, 14:45

Gazprom, la Ue l'accusa di abuso di posizione dominante:


http://www.repubblica.it/economia/f...ante-112571906/



Il problema si aggira facile.
Si divide l'azienda nominalmente in due e di una delle due si mette la "sede ufficiale" in un paese terzo. Che sia Kazakistan, Turkmenistan, ecc. ecc.


praticamente la stessa tecnica che sta adottando google tra dublino e lussemburgo





Piu' o meno il discorso e' quello.
Chi guida una multinazionale e' sempre una cricca di vecchi volponi, non li elimini facilmente una volta che e' divenuto "piovra".
A meno che non lo dichiari fuorilegge e gli fai guerra dichiarata, ma anche li' lo Stato fa una dura lotta che non sempre vince ( a differenza della guerra con le banche che trattano solo prestiti ).

Primo esempio Stato contro multinazionale che mi viene in mente e' la Compagnia delle Indie.
Oggi simili contrasti sono sempre vivi ( basti pensare all'Africa, al Sudamerica ecc. ecc.).

Europa contro Gazprom non vince finche' non trova materialmente fornitori alterenativi altrettanto economicamente allettanti.
Con Algeria guidata da un presidente imposto avanti con gli anni e malato, crisi del settore Mare Nord-Norvegia, guerra in Yemen/Somalia che complica la via marittima di Suez, la vedo un po' dura.






La Compagnia delle Indie

Come si è già avuto modo di constatare, la protagonista indiscussa della colonizzazione europea del XVII e XVIII sec. fu l’Inghilterra. La colonizzazione inglese prese l’avvio dalla costituzione nel 1600 della Compagnia delle Indie Orientali. L’East India Company fu la più potente società per azioni mai vista, una sorta di multinazionale ante litteram, che arrivò a decidere le sorti di un quinto dell’umanità.

La Compagnia aveva sede a Londra e durò fino al 1858.


La politica commerciale della Compagnia si basava proprio sull’assenza di qualunque forma di concorrenza. Tutto ruotava intorno a due semplici parole: libero scambio. Libero purché anglosassone, ovviamente [10]. La Compagnia agiva come un vero e proprio stato sovrano: coniava moneta, amministrava la giustizia, aveva una bandiera propria e addirittura un esercito formato da guardie private, i famosi sepoys. Questi ultimi nei romanzi di Emilio Salgari fanno spesso delle magre figure, ma in realtà erano dei veri e propri mercenari pronti a tutto e molto astuti.

Da cosa può derivare l’immenso potere della Compagnia? La risposta è piuttosto complessa, perché furono molti i fattori in gioco: la forza militare, l’astuzia politica, la presenza di ingenti capitali e... il pepe. Infatti le spezie erano l’unico modo per conservare i cibi in un’epoca in cui i frigoriferi non esistevano ancora. Dunque chi ne controllava il commercio faceva fortuna. Di solito le spezie prodotte in Asia arrivavano in Europa passando per i suq mediorientali, affollati di mercanti arabi e veneziani. Poi nel 1498 Vasco De Gama doppiò il Capo di Buona Speranza, raggiunse Calicut, dimostrando che l’Oriente poteva essere raggiunto senza passare per il Mediterraneo e, cosi facendo, soffiò ai veneziani una parte fondamentale dei loro traffici.

Gli inglesi non persero tempo e si servirono delle rotte di De Gama per il loro commercio. Inoltre ebbero un’idea brillante: far amministrare tutti i loro affari con l’Oriente proprio alla Compagnia delle Indie Orientali. Infine, la regina Elisabetta I firmò un decreto con il quale autorizzava alcuni mercanti a navigare verso le Indie. Beneficiarono di questo provvedimento proprio i 218 azionisti della Compagnia [11].

A dire il vero la Compagnia era ciò che oggi viene comunemente definito una “s.p.a”, o, per utilizzare un termine più vicino alle multinazionali e al commercio moderni, una joint stock company. Ma di fatto la East India Company riuscì a conquistare questo contratto in esclusiva e nel 1601 organizzò la prima spedizione in Oriente.

Ma cosa si intende esattamente per Indie Orientali?

Si può dire che il concetto sia piuttosto ampio, dal momento che comprendeva le isole africane dell’Oceano indiano, l’India vera e propria e il Sud Est asiatico. Se è vero che tutto cominciò con il pepe, è anche vero che gli inglesi allargarono fin da subito le possibilità di commercio, scambiando per esempio, l’oppio indiano in Cina col tè locale, che veniva poi rivenduto a Londra [12]. La prima base orientale della Compagnia fu Bantam, nelle Molucche, ma ben presto le stesse basi dei mercanti sorsero anche in grandi città come Calcutta e Bombay. Nell’Ottocento il fatturato della East india Company superò addirittura il PIL della Gran Bretagna, il numero di persone amministrare arrivò a circa 250 milioni e gli azionisti divennero 1700 [13].

Per conquistare tutto questo potere gli inglesi seppero dosare egregiamente l’uso dei compromessi con quello della forza, riuscendo sempre a sfruttare ogni situazione a loro vantaggio. A questo proposito vale la pena ricordare alcuni avvenimenti: nel 1602 a Sumatra James Lancaster, capo della prima spedizione, acconsentì alla richiesta di un sultano di avere in dono una vergine anglosassone, offrendo la propria figlia; nel 1757/’58 il barone Robert Clive occupò il Bengala con i suoi sepoys, facendo pulizia etnica dei francesi che ci vivevano e diventando capo di Stato.

Ma è nel 1839 che gli inglesi dimostrarono tutta la loro prepotenza in nome del guadagno: la Cina, infatti, vietò la vendita di oppio sul suo territorio e la Compagnia delle Indie scatenò una guerra in cui intervenne perfino la corona britannica, in nome del diritto di vendere oppio e dell’obbligo dei cinesi a comprarlo [14]. La Compagnia delle Indie inseguì il profitto e il potere, ma nel 1857 la situazione si ribaltò completamente: i sepoys si ribellarono ai loro padroni, dando vita ad un conflitto che per gli inglesi fu un ammutinamento, per gli indiani la guerra di indipendenza.

Questo avvenimento segnò la fine della Compagnia. Nel 1858 il parlamento inglese approvò il Government of India Act, una legge con cui si revocava il famoso decreto di Elisabetta I e i beni della East India Company venivano nazionalizzati. Fu cosi che nacque l’impero inglese.

Gli inglesi, dunque, non erano solo audaci conquistatori, ma anche abili uomini d’affari. A questo proposito occorre ricordare l’importanza della coniazione di monete da parte della East India Company. Questo è un punto che non può essere sottovalutato: battere moneta vuol dire mettere in circolazione non solo modelli storici propri, ma la propria economia in un Paese straniero. E’ un po’ come una massiccia trasfusione.

A questo si aggiunge la politica di libero commercio portata avanti dagli inglesi, che non è altro se non una maschera, un’apparenza dietro cui si nasconde il solo e unico commercio consentito: quello inglese. L'egemonia di questo popolo si estende dal commercio, ma passo dopo passo, spedizione dopo spedizione, riesce a penetrare la storia e la cultura di molti Paesi orientali. E sarà proprio a questo tipo di potere, a questa base imperialistica che si ribellerà un uomo che ha segnato la Storia del Novecento: il Mahatma Gandhi.

Grazie a lui l’India ritroverà la libertà e l’identità perdute che oggi, nonostante i gravosi problemi che il Paese si trova ad affrontare [15], l’hanno resa uno degli astri nascenti dell’economia asiatica insieme alla Cina. Dunque la colonizzazione è un fenomeno molto complesso, positivo per certi aspetti (per esempio l’abolizione di usanze discutibili, come il rogo delle vedove) e negativo per altri ( per esempio il famoso “paternalismo inglese” con il quale la East India Company e i coloni inglesi hanno esportato valori, leggi e politica della società anglosassone).

Se è vero che l’argomento non può essere completamente esaurito in poche pagine, è anche vero che molti scrittori hanno tentato di darne une personale versione scaturita da emozioni, idee, studi, creando cosi delle visioni diverse di questo fenomeno, ma non per questo meno aderenti alla realtà.


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Re: Proteste Ucraina: i media occidentali sono di parte?

Messaggioda Maxdivi » 27/04/2015, 14:07

mi pare che sul fronte sia stata segnalata una certa attivita' intensa oggi localita' Siroke.

http://www.askanews.it/polveriera-ucrai ... 489653.htm




Nel frattempo vertice Ue-Ucraina a Kiev:

http://www.internazionale.it/notizie/20 ... pea-summit


Particolarissima attenzione al Burundi. Non rientra esplicitamente nella questione ucraina, ma una crisi la' sotto e' attesa da anni. Ci potrebbe essere una guerra civile pesantissima con coinvolgimento di diverse potenze mondiali per il dominio dell'area.

In Sudan e Kazakistan restano in sella i presidenti alleati della Russia, confermati dalle elezioni di facciata.
Al contrario in Sudafrica, altro alleato della Russia, ci sono grossi problemi interni con l'esercito sceso in strada a sedare le rivolte razziali contri gli stranieri lavoratori in ato gia' da piu' di una settimana.

Per gli Usa gravi problemi a Baltimora con protestanti neri scesi di nuovo in piazza.
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Re: Proteste Ucraina: i media occidentali sono di parte?

Messaggioda Maxdivi » 30/04/2015, 13:48

Collegamenti coi balcani.

Delle minacce Nato e soprattutto Ue alla Macedonia per via del passaggio del gasdotto turco-russo ne parlai sul tempo fa poco dopo la firma degli accordi Erdogan-Putin.
Si intuiva subito che la battaglia si sarebbe spostata dalla Bulgaria ( boicottaggio South Stream ) alla Macedonia.



sempre se la nato e soros non spaccano pure la macedonia, leggete quest articolo neanche a farlo apposta articolo di una settimana fa proprio sulla macedonia

http://sputniknews.com/columnists/20150 ... 29351.html




Esatto.
Ed anche quanto accaduto l'altro giorno in Bosnia puo' non essere un fatto cosi' casuale.

I cosiddetti "lupi solitari" non sono sempre cosi' solitari.
qualcuno li contatta, fa loro il lavaggio del cervello ed ecco qua.

Per esperienza personale di miei viaggi in loco posso dirvi che per creare il caos in Macedonia e Bosnia oggi ci vuole ben poco, nonostante i conflitti siano datati non sono affatto sopiti in determinate citta' e zone.

Gli americani dell'attuale amministrazione Obama non si fanno particolari problemi a "giocare col fuoco". Lo si e' visto negli scorsi anni.

Ricordiamo che anche la Bosnia rientra nella storia dei gasdotti, sia come paese cliente che come transito. Oltre che come ponte per le armi verso Kiev ed altri lidi.

http://www.internazionale.it/notizie/20 ... -macedonia


http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2 ... 905e1.html


Senza contare che in zona girano anche i golfisti, ossia sauditi, Qatar, ecc.
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Re: Proteste Ucraina: i media occidentali sono di parte?

Messaggioda Maxdivi » 07/05/2015, 15:16

Si avvicina il 70 anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale ed in Ucraina si rasenta il ridicolo.


Ucraina, un papavero rosso per l’8 maggio: Nuova Giornata della memoria



http://it.euronews.com/2015/05/07/ucrai ... a-memoria/


Ridicolo non tanto per essere pro Urss o anti Urss ma ridicolo anche storicamente visto che il giorno effettivo dell'armistizio tedesco e fine delle ostilita' sul fornte orientale ( teatro ucraino compreso ) e' stato il 9 maggio 1945.
Il giorno 8 maggio e' valido per il fronte occidentale.

C'e' da notare che se da un lato il papavero e' un simbolo di memoria ad esempio per gli inglesi ( soprattutto legato alle battaglie della Somme del 1916 prima guerra mondiale ) esso ha anche dei colori nazionalistici essendo rosso-nero come la bandiera dell' Upa ispirata a Bandera ( oggi colori di Pravy sektor ).

Non e' cambiando giorno che si occidentalizza e si fa progredire il paese.



Intanto sempre parlndo di memoria c'e' da notare che in Israele e' aumentato l'afflusso di ebrei ucraini che hanno ususfruito della legge statale del ritorno. Nel 2015 c'e' stato un aumento esponenziale legato alla crisi ucraina per motivazioni economiche ed etniche di antisemitismo:

http://www.huffingtonpost.it/2015/05/02 ... 95474.html
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Re: Proteste Ucraina: i media occidentali sono di parte?

Messaggioda Maxdivi » 08/05/2015, 20:35

Notizia da prendere con cautela.

Gentiloni ha trattato per la riapertura del South Stream.
L'opera e' pronta a riprendere i lavori.

Aspettiamo conferme ufficiali.
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Re: Proteste Ucraina: i media occidentali sono di parte?

Messaggioda Maxdivi » 08/05/2015, 20:54

Maxdivi ha scritto:Notizia da prendere con cautela.

Gentiloni ha trattato per la riapertura del South Stream.
L'opera e' pronta a riprendere i lavori.

Aspettiamo conferme ufficiali.



C'e' ora la conferma ufficiale.

http://www.lastampa.it/2015/05/08/econo ... agina.html


Le notizie prima passano su OTRA :D ;)


C'e' un'attivita' intensissima tra Roma, Mosca, Ankara, Atene e Belgrado.

Nel frattempo diversi leader sono a Mosca per il 9 maggio e la parata.
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Re: Proteste Ucraina: i media occidentali sono di parte?

Messaggioda Maxdivi » 09/05/2015, 10:56

Maggiori dettagli sicuramente in rete e sui quotidiani di oggi.
Riaprono i lavori del tratto sottomarino, concreta possibilita' di fusione delle due opere partenti da una medesima base.

Ora spazio alla parata.


Interessanti novita', ci sono tutti i maggiori alleati della Russia: Cina, India, Sud Africa, Cuba, Venezuela, Serbia, Stan asiatici, Mongolia, ecc. ecc.

C'e' anche Gentiloni ;)

interssante presenza di Armenia ed Azerbajan fianco a fianco anche coi picchetti militari.

Contingente cinese composto da aeronautica, marina ed esercito.

Ha sfilato anche il nuovo carro armato russo.

Ovviamente attorno alla parata trattative ed inciuci tra i leader del blocco antiamericano.

Nel frattempo Lavrov e Steinmaier ieri a Volgograd-Stalingrado.

Parata trasmessa integralmente anche in Bulgaria e Cuba in tivu'.

CCTV e tivu' russe sponsorizzano a vicenda l'alleanza di ferro sino-russa.
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Re: Proteste Ucraina: i media occidentali sono di parte?

Messaggioda Maxdivi » 10/05/2015, 10:54

Kiev ieri dove la Guardia nazionale impedisce-ostacola manifestazioni dei veterani della guerra mondiale:


https://www.youtube.com/watch?v=5TrQQgqEiS4





Colossale parata militare, sulla Piazza Rossa, per il 70esimo anniversario della vittoria sovietica sul nazismo. Sotto un cielo sereno, leggermente velato da qualche nuvola, sfilano 15mila soldati russi, 1.300 militari stranieri, circa 200 mezzi corazzati e 143 tra aerei ed elicotteri, in quella che è stata annunciata come la più imponente parata della Russia contemporanea. La maggior parte dei leader occidentali ha declinato l'invito del Cremlino a causa della crisi ucraina.

Meno della metà dei 68 leader mondiali invitati siede in tribuna (per il 60/mo erano invece presenti 53 tra capi di Stato e di governo). Tra i presenti spicca Xi Jinping, presidente della Cina con cui Mosca ha stretto una partnership strategica a tutto campo. Oltre a lui, i presidenti di India, Sudafrica e Cuba. E il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-Moon.

Fonte: Il Sole24ore




Vi diro':

Il piu' bel Den Pobedy che io abbia ( televisivamente ) mai visto.
Di per se' la parata non e' stata piu' grandiosa di altre volte.

Ma il pomeriggio e la sera...che roba: chi non ha visto Mosca oggi non ha visto nulla.

Se la parata militare ha i suoi significati, altrettanti significati ha la parata civile dei cittadini lungo la tverskaya. Mescolato in essa Putin stesso anch'egli col suo cartello con foto. Un defluire naturale, che trasmette un senso di pace assoluto.

La "marcia dei milioni", oggi mi ha dato questa sensazioni e l'ho battezzata cosi'. Ovvio ripetuta in altre citta' russe.

Davvero straordinario la rapprsentazione artistica serale, un qualcosa in piu' del canonico concerto.
Gran bello spettacolo non solo il pirotecnico finale ma proprio la rappresentazione in stile "cerimonia olimpica", con diversi quadri artistici che toccano i vari episodi salienti, quasi come le stazioni di una via crucis.
Dalla vittoria nelle rovine di Stalingrado, alla stupenda rappresentazione allegorica della battaglia di Kursk ( la tenaglia rosso nera ), all'assedio di Leningrado ( con la dedica al teatro mai chiuso in quei giorni ), alla liberazione di Auschwitz, la battaglia della produzione industriale con le fonderie, la moblitazione ( i treni carichi di stelle ), per finire l'assalto finale al Reichstag.

Per finire in serata l'intervista a Putin che parla a 360 gradi della Crimea, parlando di fortezza Crimea, sbeffeggiando la Donald Cook americana nel mar Nero, e l'illustrazione dei nuovi missili " Bestioni" a Sebastopoli

Bellissima giornata. Memorabile.



Qui il concerto spettacolo e fuochi d'artificio:

https://www.youtube.com/watch?v=GTqmWzx8ds4



Qui il vecchio post sul Giorno della Vittoria:

viewtopic.php?f=32&t=2378
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Re: Proteste Ucraina: i media occidentali sono di parte?

Messaggioda Maxdivi » 11/05/2015, 12:47

Sulla ribalta delle cronache e' ora la Macedonia per via delle manifestazioni ma anche per un verio e proprio conflitto armato a Kumanovo tra forze speciali ed un commando paramilitare di 80 membri.


http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/e ... 14511.html

Ma e' un riaccendersi casuale di precedenti tensioni, oppure e' legato a problemi di politca interna?

Se di politca interna si tratta fin dove arriva la spontaneita' e dove invece parte la politica estera che attizza i fuochi?

Considerata la valenza strategica-economica che la Macedonia sta assumendo sno giuste domande da porsi.

Noi ce le siamo gia' poste mesi fa.


Ricordiamo alcuni elementi gia' portati da questo topic negli scorsi mesi. Li trovate a pagina 55 inizio dicembre :



viewtopic.php?f=32&t=3030&p=62181&hilit=macedonia#p62181


Maxdivi ha scritto: 3/12/ 2014

Alcune cose che ricordavo erano riguardo la Macedonia.
Un lungo corteggiamento di Gazprom ed ecco gli ultimi sviluppi con le minacce europee alla Macedonia stessa:

http://dtt-net.com/en/index.php?page=vi ... ticle=7136

http://www.4-traders.com/GAZPROM-OAO-64 ... -19254741/

http://www.balkaninsight.com/en/article ... -eu-funds1


In Russia esiste la mafia di stato.
Tuttavia anche i metodi di Bruxelles che minaccia i suoi membri ed addirittura gli stati non membri nello stipulare accordi commerciali con terzi, per pure motivzioni politiche, mi sembra un atteggiamento altrettanto mafioso.

South Stream e' sospeso. Tuttavia il nuovo gasdotto arrivera' con probabilita' a Komotini in tracia, luogo dell'accordo greco-turco del 2007. Qui entra nella rete gia' creata dai greci. Bastera' quindi arrivare a Geuvgelija per entrare in territorio macedone e da qui raggiungere la Serbia-Ungheria.
Non credo che l'Ue possa fare piu' di tanto per ostacolare ,visto che gran parte del passaggio greco inTracia, unico paese membro, esiste gia'.

Problema bulgaro aggirato.
Il tratto marino Russia-Turchia e'piu' breve di quello Russia-Bulgaria.


Mercato turco compensa demograficamente i consumatori ( 75 milioni di abitanti dichiarati, non dichiarati stimata 80 milioni, nel 2020 stimata sara' circa 90 milioni )
Invece Bulgaria 7 milioni. Serbia 7 milioni. Ungheria 10 milioni. Slovenia 2 milioni. Austria 8 milioni. Italia 60 milioni.



Dispaccio di analisi di archivio del 2009:

http://www.affarinternazionali.it/articolo.asp?ID=1141


La Russia, con gli accordi siglati, e' ora padrona delle rotte asiatiche, la "via del gas", moderna via della seta.




Essendo sulla ribalta delle cronache anche la contemporanea presenza di Armenia ed Azerbajan alla parata di Mosca, con la clamorosa marcia dei picchetti delle due nazioni una di seguita all'altra, ricordiamo anche l'avvicinamento Azerbajan alla Russia ed il ruolo da paciere che la Russia sta svolgendo verso il conflitto del Nagorno fatti che trovate sempre alla pagina 55 di questo post.
Come ben sapete OTRA anticipa sempre i tempi delle notizie ;)






Maxdivi ha scritto:
trapelano intanto gli altri affari "segreti" tra Russia e il ritrovato Azerbajan:


http://www.azernews.az/business/73910.html

http://www.news.az/articles/economy/93861


Non ho avuto il tempo di leggerlo tutto l'articolo seguente, ma qui e' ben spiegata la strategia putiniana riguardo al torvare una buona soluzione al conflitto nel Nagorno tra armeni e ed azeri:


http://www.foreignpolicyjournal.com/201 ... akh-issue/



Tutto il resto a pagina 55:

viewtopic.php?f=32&t=3030&p=62181&hilit=macedonia#p62181
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Re: Proteste Ucraina: i media occidentali sono di parte?

Messaggioda fedea » 12/05/2015, 11:37

riporto anche un articolo di internazionale:

http://www.internazionale.it/notizie/20 ... vo-scontri

e uno di Osservatorio Balcani e Caucaso:

http://www.balcanicaucaso.org/aree/Mace ... m=facebook
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Re: Proteste Ucraina: i media occidentali sono di parte?

Messaggioda Maxdivi » 12/05/2015, 14:01

Macedonia: Nuova Polveriera Europea Per Rompere Le Uova Nel Paniere Alla Russia?


Gli amici di Russia-Italia giustamente si sono posti come noi questa domanda ed hanno aperto un topic a riguardo, per chi e' interessato trova elementi anche li'.
Ovvio ci auguriamo che non vi siano ulteriori violenze nella piccola Macedonia.

Riporto qualcosa da Ru-Ita forum:


Laggiu', lavorando in tal senso, puo' crearsi il caos.
E' una strategia che gli americani ( gruppo democratici ) possono imboccare anche per via di vecchi contatti.




Geometra Calboni:

Sono transitato varie volte da Kumanovo, dovo mi ero ripromesso sostarci davvero prima o poi, ed effettivamente le differenze di etnia e sociali si notano in maniera lampante.
Non mi stupisco che utilizzano proprio quella zona come "grimaldello" per una nuova spina nel fianco nel cuore dell' Europa.
Poi, ovviamente, va visto fino a quale punto abbiano voglia di alzare il livello di scontro





Gli americani agiscono un po' al buio. Come del resto i "golfisti" che pure hanno interesse.
Questa ignoranza, poiche' sono sicuro della loro ignoranza in materia, li portera' alla rovina.

Macedonia non significa soltanto macedoni ed albanesi.
Macedonia ( di frutta ) deriva proprio da Macedonia ( nazione ).

Creare casini li' ti crea casini a tutta la "coppa di frutta".
Turchia, Serbia, Bulgaria, Grecia, Albania osservano tutto con molta attenzione ciascuno tutelera' i propri cittadini ed i propri interessi in loco.

Americani ( o qualcun altro ) agiscono da guastatori com'e' la tendenza degli ultimi anni. Ma potrebbero per guastare anche la loro stessa tela come accaduto altrove.


Amico Russia-Italia:

anche io sono passato da quelle parti quando viaggiai da skopje a ohrid

ho fatto una breve ricerca sui siti specializzati dell est europa e balcani e ho notato che tante proteste contro il governo sono nate esattamente il giorno dopo degli accordi grecia turchia sul turkish stream

questo per esempio è un articolo di marzo
https://balcanews.wordpress.com/201...ia-di-gruevski/

articolo di febbraio
http://www.eastjournal.net/macedoni...e-minacce/54559

notare l incontro il 19 dicembre con tusk
http://tvnewsroom.consilium.europa....3420#/gallery/0

16 dicembre 2014 anche il canada ci si mette in mezzo

http://www.umdiaspora.org/index.php...ional-amendment

18 dicembre 2014 incontro con il premier cinese
http://au.china-embassy.org/eng/xw/t1220937.htm


secondo voi se l albania attacca la macedonia è possibile che la bulgaria intervenga in loro aiuto ?







E' fantapolitica. Non siamo piu' nel 1912.
Una guerra aperta tra due stati europei oggi e' molto difficile per via dei bavagli internazionali. Gli attacchi oggi sono piu' velati.

Nel fantapolitico chiaro che si.
Se l'Albania dovesse aggredire apertamente i vicini sarebbe per lei un suicidio. Come la Romania e' odiata ( differenze etniche, problemi politici sospesi,cotnenziosi, ecc. ) da tutti i suoi vicini.
Prima partirebbe la testa piu' calda di tutti, ossia Atene, che cercherebe subito la collaborazione di Belgrado e sicuramente anche di Sofia. Dopodiche' come al solito nascerebbero dei contrasti tra serbo-greci e bulgari. E certamente interverrebbe la Turchia a tutela dei suoi cittadini e degli albanesi.
Con la differenza che rispetto al 1912 l'esercito turco non e' il piu' debole di tutti, ma e' il piu' forte ora, anche piu' forte dell'esercito greco, serbo e bulgaro messi assieme.

Alla fine la strategia americana di guastatori porterebbe piu' svantaggi che vantaggi. Da un lato rompe le scatole alla Russia, dall'altro rischia di rompere definitivamente l'alleanza Nato nel quadrante Balcani, egeo, mar Nero. Zone in cui gia' l'alleanza Nato e' fragile.

Le tensioni e le rivalita' tra i vari paesi balcanici salirebbero alle stelle.


Facendo cosi' contenti russi e cinesi che si stanno gia' divertendo in queste settimane nel mediterraneo.


http://www.rainews.it/dl/rainews/artico ... 55987.html


Restiamo invece nel 1912 per quanto riguardo l'importanza strategica dei balcani, non tanto per risorse, ma come allora poiche' sono importantissima via di comunicazione e passaggio.

Oggi la ferrovia ad alta velocita' cinese, i ponti cinesi, i gasdotti russi.
Ieri la ferrovie austrotedesche, lo sbocco russo ai porti del mediterraneo, ecc. ecc.

Restano al 1912 anche i nazionalismi.

Cio' che cambia e' la forma delle guerre.

Ora come ora prevedo che Atene iniziera' ad osservare con una maggiore pressione le sue minoranze albanesi autoctone e l'immigrazione albanese sul suo territorio.



Crisi Ucraina che quindi ha dei riflessi che vanno molto aldila' dei confini ucraini, soprattuto quando di mezzo c'e' l'approvigionamento energetico di mezza europa. Con l'Europa stessa che sembra ritrovarsi ancora una volta in mezzo a due blocchi netti, seppur con maggiore indipendenza rispetto alla Guerra Fredda.

Sinceramente inizio a pensare che in futuro gli storici potrebbero definire il tempo che ci apprestiamo a vivere come "Seconda Guerra Fredda".
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Re: Proteste Ucraina: i media occidentali sono di parte?

Messaggioda geom.Calboni » 13/05/2015, 14:46

Notizia passata praticamente in segreto:
Renzi riceve il presidente del Turkmenistan:
http://www.governo.it/Notizie/Palazzo%2 ... sp?d=78439

Anche Mattarella ha incontrato il presidente turkmeno.

Tutto questo a riprova della veridicità di quello che abbiamo detto più volte a proposito delle alternative al passaggio del gas 8-)
"Stiamo attenti, siamo contenti, comportiamoci bene e mangiamo la semplicità".

Nella vita le cose serie, alla lunga, ti fregano. Gustiamoci le cose effimere che proprio in quanto tali non ti tradiscono mai.

Studio la Serbia, mi piace la Russia, frequento la Polonia.

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Re: Proteste Ucraina: i media occidentali sono di parte?

Messaggioda Maxdivi » 13/05/2015, 15:30

geom.Calboni ha scritto:Notizia passata praticamente in segreto:
Renzi riceve il presidente del Turkmenistan:
http://www.governo.it/Notizie/Palazzo%2 ... sp?d=78439

Anche Mattarella ha incontrato il presidente turkmeno.

Tutto questo a riprova della veridicità di quello che abbiamo detto più volte a proposito delle alternative al passaggio del gas 8-)


il presidente tucomanno era presente anche a Mosca.
L'Italia credo che abbia gia' preso la sua decisione, che era inevitabile, rinunciare a voler imbrogliare la Russia. Si sottomette e si accoda inevitabilmente visto che la Russia e' riuscita a rimettere in sua orbita sia l'Azerbajan che il Turkmenistan ed i casini in nordafrica.


Nel frattempo continua l'isolamento degli Stati Uniti ( un po' il contrario di quanto si dice in giro ).
Prossimo ad essere sfilato a Washington e' il Vietnam che sembra capitolare alle pressioni russe e cinesi.
Il presidente Vietnamita presente a Mosca per la parata.


http://www.notiziegeopolitiche.net/?p=52694



Quello che qui era stato gia' descritto, ossia il mal di pancia dei golfisti nei confronti di Obama sembra mostrarsi sempre piu' in evidenza:

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/iin ... 27003.html

Nel frattempo incontro Kerry Putin Lavrov. .
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Re: Proteste Ucraina: i media occidentali sono di parte?

Messaggioda Maxdivi » 19/05/2015, 9:54

Tornando sul fatto della Macedonia c'e' stata la manifestazione a sostegno del governo ( in risposta alla manifestazione delle opposizioni del giorno prima ):



http://www.internazionale.it/notizie/20 ... ri-governo


http://www.liberation.fr/monde/2015/05/ ... te_1311919


Se le opposizioni hanno portato in piazza ventimila persone, il governo ne ha portate trentamila.

Un maidan in Macedonia mi sembra difficilmente realizzabile, anche se rimarranno le tensioni.
La Cina con la fidata Russia dunque tengono botta agilmente in questa piazza all'assalto avversario.


Continuo ad augurarmi una fine delle tensioni etniche nel paese aliemntate dai poteri forti locali ed internazionali.


http://www.linkiesta.it/macedonia-scont ... nti-russia

Comunque e' la prima volta che i giornali di massa parlano cosi' apertamente di questioni mascherate dietro altre sin da subito.
Un'interessante novita'.
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Re: Proteste Ucraina: i media occidentali sono di parte?

Messaggioda Maxdivi » 19/05/2015, 23:33

Ucraina mette al bando i simboli del comunismo:



http://www.eunews.it/2015/05/19/ucraina ... chio/35546
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Re: Proteste Ucraina: i media occidentali sono di parte?

Messaggioda sovietboy » 20/05/2015, 16:27

io vi ringrazio del fatto che siete riusciti a trovare almeno un posticino tranquillo dove c'è la libertà di stampa e di espressione.
Girano notizie di soldati russi catturati: intanto è da vedere se sono stati mandati dal goveno e poi bisogna vedere se il governo nazista di kiev ha fatto risultare come russi i 2 soldati anche perchè dove sta scritto che sono russi e non ucraini russofoni? Non c'è alcuna prova di cio'.
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