Meetings - Giappone 2015

In questa sezione del forum si può discutere, postare notizie e chiedere informazioni riguardo le proprie esperienze, emozioni ed avventure di viaggio.

Meetings - Giappone 2015

Messaggioda Lebowski » 23/08/2015, 11:22

Se mi avessero detto "stai andando su Marte" in parte ci avrei creduto. Il Giappone mi ha colpito molto perché ha una cultura molto particolare, diversa da qualunque altra al mondo. E' uno di quei viaggi da affrontare preparati, che iniziano prima della partenza. Molto prima, che richiedono documentazione a riguardo per capire alcuni aspetti. Per molti la cultura giapponese fa già parte di noi, sin dall'infanzia, grazie agli anime che han fatto entrare in casa nostra le case e le abitudini di questa popolazione.
Certo, un viaggio di qualche giorno non consente di entrare nella loro cultura. Al massimo di sfiorarla. Ma tanti episodi o particolari durante il viaggio sono state conferme che ho trovato lungo il cammino. Ogni giorno si potevano cogliere alcuni aspetti e vivere o provare esperienze nuove.Questo è ciò che mi ha colpito di questo viaggio. Un paese che ti lascia con tanti perché, con tante apparenti contraddizioni, che in fondo sono parte integrante del suo fascino.
Atipico, sicuramente. E quindi ho scelto di buttare giù un racconto un po' particolare.

Giorni: dal 5 al 18 agosto.
Città: Tokyo, Kyoto, Yokohama. Più escursioni a Hiroshima, Nara, Kamakura.

Giorno 1 (5-6 agosto)

Marco P: "Posso sedermi?"
Io: "Fai pure, mancano ancora un po' di ore prima dell'atterraggio. In un certo senso siamo connazionali e quattro parole con un gran viaggiatore le faccio volentieri"
Marco P: "Vero, avete ancora il leone in città?"
Io: "Certo, ne abbiamo due. E guai a chi ce li tocca!"
Marco P: "Maestoso, fiero, possente. Un bel simbolo. Meglio della lupa, che per quanto la si possa amare rimane pur sempre una cagna selvatica"
Risate reciproche.
Io "Cosa ti affascina più di tutto del Cipango?"
Marco P: "Hanno ricchezze enormi. Oro, seta ed altro. Ma è proibito commerciare. Sono letteralmente chiusi con il mondo esterno, come se il paese fosse una gigantesca campana di vetro buttata nell'Oceano"
Io: "Vero. Solo nella seconda parte del 1800 si apriranno al mondo. Saranno gli americani a costringerli, in un certo senso. Loro capirono che era necessario: per non rischiare di finire colonia, per impossibilità militare. Ma molti, in particolare i samurai, non lo accettarono volentieri. Sino ad allora il paese era ancora in un'epoca simile al nostro medioevo. Non hanno mai vissuto epoche storiche di mezzo. Ed è incredibile pensare a dove sono arrivati in quasi 150 anni. I progressi tecnologici, ad esempio, su cui primeggiano - o quasi - e che sono già futuro. I treni, ad esempio. Hanno l'alta velocità dagli anni 60. Una cosa stupefacente. Immobilismo per secoli, e poi una corsa a velocità supersonica verso il futuro"
Marco P: "Vero. Il fascino del Cipango è anche questo contrasto tra vecchio e nuovo"
Io: "Puoi dirlo forte"
Marco P: "ok, è mezzogiorno. Vado a mangiare qualcosa, sull'aereo c'è sushi a volontà. Fai buon viaggio. Considerando le tue origini, non fare il cojone!"
Io: "Ci proverò, ciao e grazie della visita. Buon viaggio anche a te"

Il volo scorre via abbastanza bene. Sushi e bibite a volontà, cordialità e puntualità. L'unico problema è stato il cibo sul volo verso Francoforte, uno squallido tramezzino a base di tacchino, peperoni, salsa sconosciuta, cipolle e altro in mezzo a due fette di pane nero. Ho evitato dopo il primo morso. Così, in Germania mi sono dovuto recare a un ristorante dell'aeroporto per prendere qualcosa e, più che il cibo di scarsa qualità (una pizza al trancio, scelta obbligata causa costi inumani delle altre proposte - un panino più di 6 euro), la cosa più divertente è stato vedere per la 30323424234° volta due tedeschi mangiare un piatto di spaghetti. Due pensionati, hanno letteralmente stuprato il piatto italico: tagliavano con il solo cucchiaio e poi mangiavano, sempre con il cucchiaio.
Io ormai mi son convinto che è una questione genetica, di DNA.
Il volo intercontinentale non sarà dei più semplici: quasi tutto insonne causa giapponese a fianco, che deciderà di bere. E mi accorgerò subito di una cosa: forse per motivi genetici, i giapponesi non reggono l'alcool. Dopo 2 bicchieri di vino, una birra e una crema al whisky questo è andato. Lui non starà mai fermo e si sentirà male, io non riuscirò a dormire e all'arrivo mi sentirò stanchissimo.
Lo stesso capitano dell'aereo verrà un paio di volte a sincerarsi delle sue condizioni di salute, convinto di trovarsi davanti un uomo disidratato.
Poi, all'arrivo a Narita compilo i vari moduli, mi faccio scattare una foto, consegno le mie impronte digitali e mi reco subito a fare il biglietto per l'autobus verso la città e l'abbonamento trigiornaliero al complesso sistema metropolitano cittadino.
Il pullman è in partenza da lì a 4 minuti. Così corro letteralmente verso la banchina. Appena uscito dall'aeroporto vengo letteralmente preso a sberle da una delle cose tipiche di questo paese: il caldo umido. Due ceffoni sonanti. Sono circa le 8 del mattino ma l'umidità è spaventosa. Poi, una volta partiti, sarà un'altra delle tipicità giapponesi a darmi il benvenuto: terremoto di scala 5,6 RIchter.
Io non mi accorgo di nulla - in autobus, credo sia avvenuto mentre ero lì, non si sente nulla - e solo il giorno dopo verrò a conoscenza dell'accaduto e sarà Fedea a cominicarmelo. Le cronache riportano di palazzi barcollanti a Tokyo. Fatto sta che una volta giunto in città io non noto nulla di strano e la vita scorre via come sempre, veloce e frenetica.
Arriviamo a Tokyo stazione dopo circa un paio di ore. Io scendo, ritiro la valigia e chiedendo qua e là mi incammino verso la stazione del metro scambiando 2 parole con un giovane americano. Intanto mi trascino i bagagli e sudo come un cammello in mezzo al deserto. Fa un caldo mostruoso. La metropolitana e le preoccupazioni circa la sua complessa ragnatela di linee, compagnie etc viene saltata a pie' pari: l'abbonamento evita gran parte di queste preoccupazioni. Anche l'unica cosa problematica, che potrebbe essere veramente problematica, ovvero l'uscita corretta una volta arrivato è di facile realizzazione dato che avevo chiesto info all'hotel.
Capisco subito che quello sarà il solo problema relativo alla metropolitana: è importantissimo guardare i pannelli gialli, che indicano l'uscita corretta. In certe stazioni ci sono circa un centinaio di uscite e alcune possono portarti, una volta in superficie, a chilometri di distanza dal punto cercato. E, una volta lì, tutto diventa più difficile. Se non si conoscono le uscite potete già mettervi a piangere in cinese.
La settimana prima con google maps avevo imparato il tragitto verso la struttura e quindi nel giro di pochi minuti mi presento all'hotel.
Non male, specie per il rapporto prezzo/location. camera un po' piccola, ma siamo in giappone e ci sta.
Faccio subito una doccia, mi cambio e anche se stanco esco per mangiare e girare un po' il quartiere. Poi, dopo un'oretta scelgo di tornare in camera a riposare un po'. Punto la sveglia e verso le 15 mi rimetto in piedi per girare qua e là Shinjuku e recarmi a Shibuya. Dopo pochi minuti a girovagare mi accorgo subito dell'alta concentrazione di ristoranti etc. Dei megapalazzi di elettronica. Delle freneticità della città, che sembra sempre in continuo movimento.
A Shibuya raggiungerò il famoso incrocio grazie all'aiuto di un arzillo vecchietto che mi accompagnerà dalla fermata della stazione. Stavo consultando la mappa per capire dove andare e mi si è avvicinato chiedendomi dove dovevo andare. A vederlo non gli avrei dato 2 cents. Leggermente piegato in avanti, di età avanzata. In realtà raggiungeremo a passo spedito l'incrocio e io faticherò a tenere il suo passo tra la folla. Ne pagherò le conseguenze: sudato fradicio arriverò a destinazione dopo 5 minuti di cammino. Così decido di riposarmi un po' prima di fare qualche foto, recarmi al vicino starbucks per godermi lo spettacolo dall'alto e fare poi 4 passi per il quartiere. Dopo le foto alla statua di Achiko, faccio ritorno in albergo. Doccia e serata nel quartiere. Il buio cambia pelle a Shinjuku, che si riempie di mille luci. Faccio quattro passi per Ikebukuro e ricordo di aver visitato un centro Sega e di esser stato importunato 4 o 5 volte da buttadentro sala massaggi: sono tutti africani e fosse per me li prenderei e spedirei direttamente in africa a calci nel culo. Sono dei gran rompicoglioni e ancora mi chiedo come mai i giapponesi non abbiano messo in pratica il mio desiderio.
Fatta una certa ora, non tardi per i miei canoni ma per il mio fisico tardissimo (3 ore di sonno in 24 ore, oltre a viaggio aereo intercontinentale) faccio ritorno in albergo e mi butto a letto. La prima giornata a Tokyo è giunta al termine.
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Re: Meetings - Giappone 2015

Messaggioda heartpacker » 23/08/2015, 11:27

bene...continua! con chi hai volato? lufthansa?
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Re: Meetings - Giappone 2015

Messaggioda fedea » 23/08/2015, 17:38

Lebowski ha scritto:Poi, una volta partiti, sarà un'altra delle tipicità giapponesi a darmi il benvenuto: terremoto di scala 5,6 RIchter.
Io non mi accorgo di nulla - in autobus, credo sia avvenuto mentre ero lì, non si sente nulla - e solo il giorno dopo verrò a conoscenza dell'accaduto e sarà Fedea a cominicarmelo.


confermo, noi eravamo a Nikko e lo abbiam sentito :)
non che fosse cosi' spaventoso. non lo ha cagato nessuno, come del resto penso sia normale, ci sono abituati.



Il buio cambia pelle a Shinjuku, che si riempie di mille luci. Faccio quattro passi per Ikebukuro


credo tu ti confonda con Kabukicho. Ikebukuro e' tutt'altra zona, non e' a distanza a piedi da Shinjuku, ci si arriva con diverse fermate di metropolitana.
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Re: Meetings - Giappone 2015

Messaggioda heartpacker » 23/08/2015, 22:24

fedea ha scritto:credo tu ti confonda con Kabukicho. Ikebukuro e' tutt'altra zona, non e' a distanza a piedi da Shinjuku, ci si arriva con diverse fermate di metropolitana.


che tra l'altro è il quartiere a luci rosse :mrgreen:
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Re: Meetings - Giappone 2015

Messaggioda Lebowski » 24/08/2015, 13:25

Avete ragione, faccio sempre confusione con i nomi.

Sì, lufthansa. Unica piccola pecca lo spazio tra i sedili. Un po' più di spazio non avrebbe guastato. Per il cibo meglio il ritorno dell'andata.
Lode alla compagnia perché dopo aver ritrovato la valigia rotta, aver fatto denuncia etc. oggi mi è arrivata una valigia sostitutiva nuova di zecca.
Io mi sarei accontentato della riparazione, si era bloccata la maniglia. Loro mi hanno mandato una Samsonite nuova, un po' più bassa ma più larga.
La mia ormai ex valigia era nuova - presa a luglio - ma non di marca (una Sergio Tacchini presa in saldo) perché negli anni mi sono ritrovato rotto altre valigie, Carpisa & co.

In 5 giorni hanno risolto tutto, penso la terrò anche perché la capienza alla fine è simile a quella che avevo, forse leggermente meno ma di poco.
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Re: Meetings - Giappone 2015

Messaggioda Leia74 » 24/08/2015, 14:57

Continua!!! :-) Quanto mi manca il Giappone...
Il caldo afoso dell'estate giapponese non mi manca per niente pero'. :lol:
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Re: Meetings - Giappone 2015

Messaggioda Lebowski » 24/08/2015, 23:24

Giorno 2 (7 agosto)

Al mattino mi reco subito all'appuntamento con la prima attrazione programmata del viaggio ad Asakusa: Doraemon.
Ad Asakusa si trova la sede della Bandai e, proprio di fronte ad essa, compaiono Pac Man, Doraemon, i Power Rangers e via dicendo. Prima di partire per il viaggio questa scoperta mi aveva allettato perché mi avrebbe evitato di incontrare il gatto con una tasca in pancia al museo del suo creatore (lo stesso di Carletto Principe dei Mostri) ed inoltre era vicinissimo alla maggior attrazione del quartiere, il Senso-ji.
Arrivato al punto ricercato mi faccio immortalare in compagnia del gattone blu dal primo passante e inizio a scattare foto agli altri personaggi. Poi, dopo una decina di minuti, vado a visitare il tempio, prima di aver dato un'occhiata alla sede della Asahi e al suo corno/bicchiere/bolla anomala/oggetto non meglio precisato posto sul tetto del palazzo (cos'è?).
Il complesso buddista è molto bello e si caratterizza per la grande lanterna rossa dipinta, oltre che per la presenza della Nakamise dori, una delle vie cittadine più importanti per lo shopping di souvenir. Acquisto una maglietta blu recante la scritta samurai e assaggio per la prima volta il gelato al té verde.
Non mi soffermo sulla descrizione del complesso, metto qualche foto. L'ho trovato bello e interessante. A pranzo ricordo di aver mangiato da Mos Burger, una catena giapponese di fast food. Ero in trepidante attesa per l'evento giornaliero: la visita ad Akihabara, la Mecca degli Otaku.
Così decido di recarmi nel primo pomeriggio in pellegrinaggio verso questo luogo magico.
Scelgo subito l'elettric town - akihabara la visiterò meglio nei giorni successivi e mi regalerà altre sorprese, non è solo quella zona - e devo dire che è un luogo unico al mondo. Ci ho perso 3 ore girovagando qua e là. Un viale lungo un paio di chilometri costellato di negozi di ferramenta, di elettronica, maid cafè, sale giochi, sexy shop, souvenir a tema cartoon e manga, musica a palla dalle sale giochi, etc. etc.
La cultura Otaku è molto più di quel che sembra. Entrando nelle sale giochi rimango stupito letteralmente dall'abilità di alcuni di loro. Sono parte integrante del gioco, anzi: ci vivono proprio dentro. Penso abbiano sviluppato un mondo a parte, una realtà parallela in cui danno sfogo ai loro complessi.
Visito ogni tipologia di attività commerciale, sexy shop compresi. E qua faccio una delle scoperte più bizzarre, che già sapevo: le mutandine usate di giovani ragazze, poste in vendita nel negozio. Non ho potuto scattare foto perché ero sorvegliato a vista (no pictures) e a me è sembrata una cosa un po' bizzarra. Trattasi di confezioni incellophanate di indumenti intimi femminili, non necessariamente mutandine (ho visto un po' di body ad esempio). Poi, la fascetta superiore della confezione riporta la foto di quella che dovrebbe essere la proprietaria, con il classico filo nero copri-occhi. Il prezzo è altino, sui 40 euro e sinceramente le foto mi sembravano un po' troppo patinate. Secondo me trattasi di truffa, ma non ero interessato all'articolo. Un'altra cosa mi lascia perplesso durante questa strana visita, ma preferisco soprassedere.
Non ho acquistato nulla perché nei negozi di action figures ero alla ricerca dei personaggi di Yattaman ma in tutti quelli in cui entravo e chiedevo informazioni venivo quasi deriso e ricevevo risposte negative. Noto anzi che i giapponesi per dire no, quando non sono in grado di dirlo a voce e vogliono comunicare a gesti, incrociano le braccia.
Dopo un po' decido di far ritorno in albergo, dove sono giunti Fedea e Michel.
In metropolitana noto alcune cose: il silenzio di tutti i presenti, il fatto che i bambini giapponesi sono tutti belli (anche quelli cicciotelli, pochi a dire il vero: non se ne trova uno brutto!), che sanno vestire.
Poi faccio rientro in camera e dopo doccia e preparazione serale incontro gli altri due forumisti. Breve aperitivo ed usciamo per cenare. Dopo varie peripezie decidiamo, nostro malgrado, di mangiare in un minilocale bar/ristorante. Entrati notiamo che hanno 3 tavoli per circa una ventina di coperti. Tutti pieni. Tutti italiani. La cosa avrebbe dovuto essere un segnale di malasorte ma non cogliamo il segnale che il fato ha voluto mandarci e ci sediamo.
Io non ho molta fame, a essere sinceri. Ho caldo. Molto di più. Ordino un paio di pietanze, scegliendo dalle foto del menu: un paio di spiedini, all'apparenza di pesce, e non ricordo cosa. Non è importante ciò che non ricordo, tanto non me lo porteranno mai. Purtroppo ricordo ciò che Michel ha tradotto con il cellulare, ovvero ciò che abbiamo mangiato: spiedini di cartilagine di pollo.
Solo scrivendolo mi viene il voltastomaco.
Io resto convinto che non fossero giapponesi, quelli non erano yakitori, che sono invece spiedini di pollo, anche varie parti, ma ben diversi da quelli portati.
Le altre portate poi non prevedevano spiedini ma involtini, se ricordo bene, ma non li ho mangiati (a posteriori mi viene quasi da dire "per fortuna!". Non voglio pensare a cosa contenessero).
Comunque, dopo aver parlato di viaggi e varie, viene il momento di pagare. E alla cassa scopriamo di ritrovarci un conto un po' anomalo. 3500 Y.
Dopo varie discussioni, i tenutari non parlano inglese, riusciamo a farci scalare almeno la portata non consegnata e scendiamo a 2900. Arrabbiati e delusi usciamo. Affammati decidiamo di passare per una izakaya a prendere altro. Per la gioia del palato e dello stomaco, possiamo dire di aver cenato là. Prima si è trattato di uno squallido antipasto.
Poi decidiamo di fare 4 passi per kabukicho. Veniamo importunati un paio di volte, finiamo da Bic Camera e nel palazzo Sega, dove visitiamo il piano più in voga: delle cabine dove le ragazze si recano per fare foto con trucco etc. e falsi sfondi alle pareti. Una cosa difficile da spiegare a parole, ma le giapponesi ne vanno matte.
E io continuo a pensare che molti giapponesi non vanno matti, lo sono proprio. Non riusciamo a capire come sebbene abbiano inventato videogiochi e consolle, molti di loro riempiano le sale giochi, da noi scomparse dopo la venuta delle consolle da loro inventate.
Continuiamo la passeggiata lungo le vie del quartiere e anche oltre, tanto che finiamo in una zona mai vista e lì decidiamo di fare ritorno in albergo. Passiamo davanti a un tempio buddista mai visto, a tanti ristoranti mai visitati (purtroppo!), a un campo da allenamento da baseball (uno di quelli dove una macchina lancia la pallina e il battitore a una venina di metri deve colpirla) e arriviamo dopo circa un km a destinazione.
Ci salutiamo e ci rechiamo nelle rispettive camere.
A letto provo a pensare alla giornata e giungo alla conclusione che in fondo siamo tutti un po' Otaku. è un mondo che ci entrato dentro da piccoli e che fa un po' parte di tutti noi. Poi mi addormento, ancora stanco dai due giorni precedenti. Anche la seconda giornata giapponese è giunta al termine.
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Re: Meetings - Giappone 2015

Messaggioda Leia74 » 25/08/2015, 9:21

Purtroppo ricordo ciò che Michel ha tradotto con il cellulare, ovvero ciò che abbiamo mangiato: spiedini di cartilagine di pollo.
Solo scrivendolo mi viene il voltastomaco.
Io resto convinto che non fossero giapponesi, quelli non erano yakitori, che sono invece spiedini di pollo, anche varie parti, ma ben diversi da quelli portati.


No, le cartilagini di pollo sono giapponesi. Le ho mangiate anche io, non a spiedino ma tipo patatine. La mia prima volta in un izakaya, con altri stranieri e solo una giapponese (che in realta' e' italo-giapponese) che ci spiegava i piattini ordinati. Ho mangiato questa cosa che ha fatto uno strano "crock" tra i denti e ho chiesto cosa fosse, sembravano patatine ma ovviamente non lo erano... Ma non erano cosi' terribili dai :lol:

Poi decidiamo di fare 4 passi per kabukicho. Veniamo importunati un paio di volte, finiamo da Bic Camera e nel palazzo Sega, dove visitiamo il piano più in voga: delle cabine dove le ragazze si recano per fare foto con trucco etc. e falsi sfondi alle pareti. Una cosa difficile da spiegare a parole, ma le giapponesi ne vanno matte.

Nel 1998 c'erano ovunque le macchinette per farsi le foto con sfondi o cornici e poi ti uscivano non le classiche 4 foto come da noi, era un foglio da 16 fotine piccole ma adesive, poi ti compravi un libriccino plasticoso e collezionavi le foto la'. Ce l'ho ancora :D In pratica ci mettevamo (in 2 o in 6 o anche in 10) dentro la macchinetta e ci facevamo la foto, poi ognuno si teneva un po' delle fotine adesive. Si chiamano (chiamavano?) puri-kura, abbreviazione della pronuncia giapponese di print club (non chiedetemi perche' hanno questo nome).
Era una cosa simile?

è un mondo che ci entrato dentro da piccoli e che fa un po' parte di tutti noi.


Concordo :mrgreen:
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Re: Meetings - Giappone 2015

Messaggioda Lebowski » 25/08/2015, 10:15

Ok, grazie della delucidazione. La domanda allora è un'altra: quegli spiedini erano yakitori?
Gli altri piatti se ricordo bene erano involtini con asparagi o altro.

Pe le macchinette: no, erano una cosa diversa. Un intero piano di una sala giochi con decine di tende che avevano al loro interno queste cose, che non ho ben capito cosa fossero. Ho visto che le ragazzine ne andavano matte e si truccavano prima di entrare. Mi ha dato l'idea di una novità, quindi anche per la data (se le hai viste nel 98 dubito che fossero novità oggi) tenderei ad escludere che fossero la stessa cosa.
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Re: Meetings - Giappone 2015

Messaggioda fedea » 25/08/2015, 10:20

lebo, degli altri due piatti ordinati da me e michel uno era di involtini (che erano buoni, anche se non esaltanti, diciamo normali. a nikko la sera prima ne abbiam mangiati di MOLTO superiori) e l'altro di spiedini. quei due piatti, ancorche' risicati come quantita' (ma gli yakitori sono cosi', anche gli altri presi altrove erano piccolini, sono stuzzichini non ci puoi cenare a meno di non prenderne un sacco) erano piu' che decenti come qualita'. ma magari anche quelli di cartilagine per loro sono una squisitezza.
io mica contesto il piatto, quello e' stato un nostro errore. io contesto che ci volevano fregare e che alla fine comunque abbiam speso 2-300 yen di piu' di quanto avessimo realmente mangiato. la sera prima a nikko (ma lo raccontero' poi) abbiam speso la stessa cifra che volevano farci pagare nonostante i 350 yen a testa di coperto (scandaloso), nonostante il locale fosse chicchissimo (tavolini bassi in stanzette private che potevi pure chiudere), e nonostante fossimo usciti pieni come otri (perche' appunto abbiam preso un piatto di involtini ma le altre portate erano ben piu' sostanziose).
per i camerini, il giorno dopo la nostra serata siamo entrati anche noi in un locale a indagare meglio. potevi affittare il costume tipico giapponese, farti le foto davanti a uno schermo virtuale con sfondi diversi, acconciarti e truccarti in modo virtuale. io ero troppo sudata sinceramente, ma prima o poi lo faccio, mi ci voglio proprio vedere con la divisa da scolaretta addosso :D
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Re: Meetings - Giappone 2015

Messaggioda Leia74 » 25/08/2015, 10:50

Di solito per cenare solo a yakitori ne ordini almeno una decina. Se cerchi yakitori su google immagini ne trovi a centinaia.
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Re: Meetings - Giappone 2015

Messaggioda Lebowski » 25/08/2015, 10:58

ANche io penso che la truffa fosse sul prezzo. A parte la portata mai arrivata, quello fu errore loro.
Solo che a posteriori rifacendo i calcoli pensavo non avessero sbagliato. Poi, sulla qualità e la quantità è stato in parte errore nostro.
Comunque, ormai è passato. Pietra sopra e guardiamo le cene etc. buone fatte durante il viaggio. Io ne ho fatte alcune deliziose in posti ultracaratteristici.
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Re: Meetings - Giappone 2015

Messaggioda fedea » 25/08/2015, 11:28

leia, con 10 yakitori io al massimo posso dire se la roba e' cotta :D
segnalo en passant un posto magnifico a meta' della stradina dei negozi di akihabara, lato sinistro venendo dalla jr. fanno solo chirachi, dove puoi sceglier tu cosa mettere sulla ciotola di riso tra tipo CINQUANTA tipi diversi di pesce. una roba incredibile (e infatti ci siamo stati due volte). ne riparlero' piu' avanti.
lebo, i nostri topic si stan trasformando in lezioni di cucina :D
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Re: Meetings - Giappone 2015

Messaggioda Leia74 » 25/08/2015, 11:54

fedea ha scritto:leia, con 10 yakitori io al massimo posso dire se la roba e' cotta :D


Azz io ad esempio con 15 arrosticini abruzzesi (che adoro) piu' insalata e un po' di pane sono sazia, gli yakitori sono pure piu' grossi degli arrosticini...
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Re: Meetings - Giappone 2015

Messaggioda Lebowski » 27/08/2015, 12:14

Alcune immagini, scusate la qualità ma ho fatto un po' di casini nel ridimensionarle per inserirle sul forum.

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Re: Meetings - Giappone 2015

Messaggioda heartpacker » 27/08/2015, 23:14

Lebowski ha scritto: Noto anzi che i giapponesi per dire no, quando non sono in grado di dirlo a voce e vogliono comunicare a gesti, incrociano le braccia.


Si ti confermo che quella è la maniera più diffusa di dire di no, e anzi è anche più forte nel no detto a voce, perché proprio vuole chiudere la conversazione.
Poi cè anche la variante dei due indici incrociati, un po' come da noi il " vade retro".
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Re: Meetings - Giappone 2015

Messaggioda Lebowski » 27/08/2015, 23:30

heartpacker ha scritto:
Lebowski ha scritto: Noto anzi che i giapponesi per dire no, quando non sono in grado di dirlo a voce e vogliono comunicare a gesti, incrociano le braccia.


Si ti confermo che quella è la maniera più diffusa di dire di no, e anzi è anche più forte nel no detto a voce, perché proprio vuole chiudere la conversazione.
Poi cè anche la variante dei due indici incrociati, un po' come da noi il " vade retro".


Ammazza! Ma io chiedevo solo se avevano qualcosa di Yattaman, bastava rispondere no, non abbiamo nulla. Non c'era bigogno di dirmi "no, e chiudiamo la conversazione". Cosa avrà mai fatto loro il trio drombo lo sanno solo loro.
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Re: Meetings - Giappone 2015

Messaggioda heartpacker » 28/08/2015, 12:19

Lebowski ha scritto: Cosa avrà mai fatto loro il trio drombo lo sanno solo loro.


Sei un Gaijin, quello basta :mrgreen:
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Re: Meetings - Giappone 2015

Messaggioda Maxdivi » 28/08/2015, 13:04

Lebowski ha scritto:Giorno 2 (7 agosto)

Al mattino mi reco subito all'appuntamento con la prima attrazione programmata del viaggio ad Asakusa: Doraemon.
Ad Asakusa si trova la sede della Bandai e, proprio di fronte ad essa, compaiono Pac Man, Doraemon, i Power Rangers e via dicendo. Prima di partire per il viaggio questa scoperta mi aveva allettato perché mi avrebbe evitato di incontrare il gatto con una tasca in pancia al museo del suo creatore (lo stesso di Carletto Principe dei Mostri) ed inoltre era vicinissimo alla maggior attrazione del quartiere, il Senso-ji.
Arrivato al punto ricercato mi faccio immortalare in compagnia del gattone blu dal primo passante e inizio a scattare foto agli altri personaggi. Poi, dopo una decina di minuti, vado a visitare il tempio, prima di aver dato un'occhiata alla sede della Asahi e al suo corno/bicchiere/bolla anomala/oggetto non meglio precisato posto sul tetto del palazzo (cos'è?).
Il complesso buddista è molto bello e si caratterizza per la grande lanterna rossa dipinta, oltre che per la presenza della Nakamise dori, una delle vie cittadine più importanti per lo shopping di souvenir. Acquisto una maglietta blu recante la scritta samurai e assaggio per la prima volta il gelato al té verde.
Non mi soffermo sulla descrizione del complesso, metto qualche foto. L'ho trovato bello e interessante. A pranzo ricordo di aver mangiato da Mos Burger, una catena giapponese di fast food. Ero in trepidante attesa per l'evento giornaliero: la visita ad Akihabara, la Mecca degli Otaku.
Così decido di recarmi nel primo pomeriggio in pellegrinaggio verso questo luogo magico.
Scelgo subito l'elettric town - akihabara la visiterò meglio nei giorni successivi e mi regalerà altre sorprese, non è solo quella zona - e devo dire che è un luogo unico al mondo. Ci ho perso 3 ore girovagando qua e là. Un viale lungo un paio di chilometri costellato di negozi di ferramenta, di elettronica, maid cafè, sale giochi, sexy shop, souvenir a tema cartoon e manga, musica a palla dalle sale giochi, etc. etc.
La cultura Otaku è molto più di quel che sembra. Entrando nelle sale giochi rimango stupito letteralmente dall'abilità di alcuni di loro. Sono parte integrante del gioco, anzi: ci vivono proprio dentro. Penso abbiano sviluppato un mondo a parte, una realtà parallela in cui danno sfogo ai loro complessi.
Visito ogni tipologia di attività commerciale, sexy shop compresi. E qua faccio una delle scoperte più bizzarre, che già sapevo: le mutandine usate di giovani ragazze, poste in vendita nel negozio. Non ho potuto scattare foto perché ero sorvegliato a vista (no pictures) e a me è sembrata una cosa un po' bizzarra. Trattasi di confezioni incellophanate di indumenti intimi femminili, non necessariamente mutandine (ho visto un po' di body ad esempio). Poi, la fascetta superiore della confezione riporta la foto di quella che dovrebbe essere la proprietaria, con il classico filo nero copri-occhi. Il prezzo è altino, sui 40 euro e sinceramente le foto mi sembravano un po' troppo patinate. Secondo me trattasi di truffa, ma non ero interessato all'articolo. Un'altra cosa mi lascia perplesso durante questa strana visita, ma preferisco soprassedere.
Non ho acquistato nulla perché nei negozi di action figures ero alla ricerca dei personaggi di Yattaman ma in tutti quelli in cui entravo e chiedevo informazioni venivo quasi deriso e ricevevo risposte negative. Noto anzi che i giapponesi per dire no, quando non sono in grado di dirlo a voce e vogliono comunicare a gesti, incrociano le braccia.
Dopo un po' decido di far ritorno in albergo, dove sono giunti Fedea e Michel.
Dopo varie discussioni, i tenutari non parlano inglese, riusciamo a farci scalare almeno la portata non consegnata e scendiamo a 2900. Arrabbiati e delusi usciamo. Affammati decidiamo di passare per una izakaya a prendere altro. Per la gioia del palato e dello stomaco, possiamo dire di aver cenato là. Prima si è trattato di uno squallido antipasto.
Poi decidiamo di fare 4 passi per kabukicho. Veniamo importunati un paio di volte, finiamo da Bic Camera e nel palazzo Sega, dove visitiamo il piano più in voga: delle cabine dove le ragazze si recano per fare foto con trucco etc. e falsi sfondi alle pareti. Una cosa difficile da spiegare a parole, ma le giapponesi ne vanno matte.
E io continuo a pensare che molti giapponesi non vanno matti, lo sono proprio. Non riusciamo a capire come sebbene abbiano inventato videogiochi e consolle, molti di loro riempiano le sale giochi, da noi scomparse dopo la venuta delle consolle da loro inventate.
.


Viva la Bandai!
Sto giocando a Dragonball Xenoverse in tuo onore :mrgreen:
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Re: Meetings - Giappone 2015

Messaggioda Maxdivi » 28/08/2015, 13:06

Leia74 ha scritto:
fedea ha scritto:leia, con 10 yakitori io al massimo posso dire se la roba e' cotta :D


Azz io ad esempio con 15 arrosticini abruzzesi (che adoro) piu' insalata e un po' di pane sono sazia, gli yakitori sono pure piu' grossi degli arrosticini...



Ma niente in confronto a souvlaki, adana kebab e shaslyk :D
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