Meetings - Giappone 2015

In questa sezione del forum si può discutere, postare notizie e chiedere informazioni riguardo le proprie esperienze, emozioni ed avventure di viaggio.

Re: Meetings - Giappone 2015

Messaggioda Lebowski » 01/09/2015, 23:35

Giorno 5 (10 agosto)

Naoto D: "Ciao, come va?"
Io: "Ciao, ti credevo morto. forse sei solo un sogno. Ti ho sempre ammirato, sin da bambino. Son sempre stato un tuo fan, anzi: lo sono ancora ora"
Naoto D: "Grazie, fa sempre piacere trovare i miei ammiratori. Anche se un po' cresciuti"
Io: "Io sono cresciuto con tu che rappresentavi il Giappone. Tu sei cresciuto in Europa, da Giapponese"
Naoto D: "Non ho bei ricordi delle Alpi"
Io: "Lo so, la tana delle tigri. In fondo la lotta tra bene e male è sempre stato un tuo aspetto importante anche interiore. Difficile rinunciare a un codice di onore, che richiama il Bushido, per te. In fondo eri un modeno samurai"
Naoto D: "Lo so, però il fine ultimo è ciò che conta. E aiutare degli orfani, chi è cresciuto senza genitori, come me, vale più di qualunque altra cosa"
Io: "Sai che a Natale di qualche anno fa un ricco giapponese ha fatto una sostanziosa donazione a un orfanotrofio firmandosi con il tuo nome? E il gesto è stato poi imitato da molti altri. Nessuno ti ha dimenticato. Eri tu?"
Naoto D: "No, ovviamente. Ma ho ammirato molto il gesto. Ora si è fatto tardi, è ora di pranzo. Avrei scambiato quattro parole con te molto volentieri, ma devo andare"
Io: "Mi spiace. Ma mi ha fatto piacere incontrarti. Stammi bene, mi raccomando"

Il 10 agosto non ricordo cosa ho fatto durante la mattinata. Certamente colazione. Certamente ho rimesso al proprio posto i vestiti, ormai asciugati. Quindi dovrei evitare di scrivere di quel periodo, la mattina del 10. Per rimediare anticipo la terza gaffe da me fatta, che volevo indicare dopo, dato che l'ho fatta una seconda volta a Yokohama. Comunque, premessa generale è che l'inglese non è molto diffuso. E' più diffuso di quello che si legge in giro - a me è capitato di trovare più di un anziano parlarlo - ma insomma, non siamo in Olanda o in Svezia, dove è quasi lingua nazionale. Non siamo neanche in campagna polacca o in Ucraina, dove è sconosciuto. Dovessi fare un paragone, in base alla mia esperienza fatta, direi che siamo più o meno a livello di Mosca per conoscenza dell'inglese. Comunque, fatta questa premessa, va specificato che a volte i giapponesi vi parleranno comunque in giapponese convinti che lo comprendiate, raramente ma capita. Ecco, ora non ricordo esattamente dove ma credo fosse il secondo giorno, stavo chiedendo informazioni e la persona mi stava parlando in un inglese improponibile, incomprensibile. Non riuscivo a decifrare una sola parola. Fatto sta che io, senza dolo, mi sono rivolto dicendogli che non parlavo giapponese. Lui si è fermato e mi ha detto che stava parlando in inglese. Dalla faccia si è visto subito che c'era rimasto male. Mi sarei voluto sotterrare, ma vi giuro che per me quello era più simile al giapponese e non l'ho fatto apposta. Loro si impegnano veramente molto per farsi capire... e insomma, mi dispiace.
Il pomeriggio ricordo benissimo cosa ho fatto. Ho pranzato in un 7eleven di Akihabara, ma in un'altra zona. Il quartiere non è piccolo e ha due zone di grande interesse: quella dei libri usati e quella degli strumenti musicali. Quella dei libri usati è una serie di vie, anche un po' grosse, con tanti negozietti che vendono appunto libri usati. Sono negozietti, molto caratteristici, con file e file di libri sugli scaffali, alcuni molto vecchi e molti occidentali. Tra i tanti, si segnalano libri di fotografia, design, etc. Io l'ho trovata una zona che dava un certo tono bohemienne, molto caratteristica. L'area musicale non l'ho visitata purtroppo, perché mi sono perso e stanco di girare a vuoto ho deciso di finire ancora in una zona conosciuta poco distante, l'elettric town, dove ho fatto acquisti di vari souvenir e sono finito al sesto piano della Yodobashi camera, prima di andare al gundam cafè poco distante. Dunque, il famoso sesto piano è un'area di tipo supermercato con tutti, o quasi, i gadget, pupazzi, giochi e via dicendo dei personaggi delle anime giapponesi. Ovviamente un unico assente, Yattaman. Credo in sfregio a me, a questo punto. C'era persino Creamy, che io odiavo. Insomma, ho passato più di un'ora in totale contemplazione e in ricordo dei miei anni infantili. Un tuffo nel passato, tra Doraemon, Holly e Benji, Mazinga e chi più ne ha più ne metta.
Poi sono finito al Gundam cafè, che si segnala per la coda prima di entrare, quando in realtà dentro non era tutto pieno (stronzi i gestori!) e per i prezzi un po' più alti del solito. La visita vale la pena? Sì, solo per i bagni del locale di cui credo di aver messo il video in un altro post, quello sulle richieste del giappone. In rete si dovrebbe trovare lo spettacolo offerto all'interno dei cessi.
Poi sono tornato in albergo, doccia e ho iniziato a preparare parte della valigia: l'indomani trasferimento nel capsule. Piccola nota personale: le camere giapponesi non hanno gli armadi, quindi da preparare c'è ben poco dato che tutti i vestiti saranno comunque sempre nella valigia che vi porterete là.
Non ricordo dove ho cenato e cosa ho preso. Non so come mai ma di quel giorno ricordo poco. Però mi è rimasto impresso il dopo cena, di quello sono sicuro. La nightlife più originale che abbia mai fatto, e forse di tutto il mondo. Il golden gai. Descriverla a parole è difficile: si vede in alcuni film, uno di wenders, in lost in translation di sofia coppola - se non sbaglio - e in altri. Si tratta di un piccolissimo block, quattro o cinque vie minuscole, dove a malapena passano 4 persone contemporaneamente. Ai loro lati una sfilza infinita di locali che hanno quasi solo il bancone al loro interno. In pratica, più di 6-8 persone non entrano, non ci stanno. Alcuni tematizzati (horror, metal, punk, australia, etc. etc.), altri "normali" e via dicendo. I prezzi sono un po' più alti del solito e in molti si chiede una tassa di ingresso, in alcuni gli stranieri non sono ammessi. Non molto amata dalla yakuza che anni fa ne ha incendiati alcuni, ma poco importa. La zona è molto caratteristica ma atipica, caratteristica perché ricorda una Tokyo antica (alcuni locali lo sono, anno decine di anni) ma non troverete nulla di simile in altri parti al mondo. Ed è una zona da lupi solitari, dove nessuno entrando in un locale finisce per rimanere solo e viene catapultato in un mondo a parte. Si finisce per parlare, per forza di cose, con gli altri avventori, gente di tutto il mondo. Io mi sono trovato, a Tokyo, a parlare di Pasolini e Dario Argento, nel locale metal che aveva per barista un fan dell'horror e del macabro, con al suo interno il poster di Salò o le 120 giornate di Sodoma (film che non mi è mai piaciuto, per la cronaca), di San Diego e Los Angeles con l'americano accanto a me nell'altro, di ascoltare due inglesi in pieno pub crawl (ma non antipatici), di due giapponesi che erano state in Francia e via dicendo. Musica comunque bassa, per facilitare il dialogo e baristi istrioni che devono quasi condurre il salotto: una sorta di teatro dove i personaggi si mescolano, tra baristi e clienti. Atmosfera, location, cocktail, luci, dialoghi, personaggi, tutto rende questa zona affascinante e ci avrei passato un'intera nottata, camminando per le viuzze sembra di essere sospesi nel tempo. Immaginando che da un momento all'altro potrebbe uscire un gangster (magari della Tana delle Tigri) o un ninja da un locale. Ci farò qualche ora, un paio di bevute e poi andrò a nanna. Deluso in parte per non esserci andato prima, ma soddisfatto per l'esperienza fatta che mi riprometto di fare la notte seguente restando però con il rammarico di non averla vista durante il week end (ma forse è meglio così, sarebbe stata troppo turistica). Il golden gai, la zona più afffascinante di Tokyo incontrata nel mio viaggio.

https://www.youtube.com/watch?v=HfAT_XV1Pys
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Re: Meetings - Giappone 2015

Messaggioda fedea » 01/09/2015, 23:49

Lebowski ha scritto:
Il pomeriggio ricordo benissimo cosa ho fatto. Ho pranzato in un 7eleven di Akihabara, ma in un'altra zona. Il quartiere non è piccolo e ha due zone di grande interesse: quella dei libri usati e quella degli strumenti musicali.


ma non fanno parte mica di Akihabara. in realta' quell'area li' si chiama Kanda, e i due quartieri sono rispettivamente Jimbocho (libri usati) e Ochanumizu (strumenti musicali). in generale quello e' il quartiere degli universitari, e si contraddistingue per i prezzi bassi e i localini tipici degli studenti.
quando son stata la prima volta ci andavo spesso, ci sono anche un paio di tempietti degni di nota. questa seconda volta, ci siamo stati l'ultimo giorno, comprando anche un paio di numeri di Death Note.
ne parlero' piu' avanti ;)
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Re: Meetings - Giappone 2015

Messaggioda Lebowski » 02/09/2015, 0:03

fedea ha scritto:
Lebowski ha scritto:
Il pomeriggio ricordo benissimo cosa ho fatto. Ho pranzato in un 7eleven di Akihabara, ma in un'altra zona. Il quartiere non è piccolo e ha due zone di grande interesse: quella dei libri usati e quella degli strumenti musicali.


ma non fanno parte mica di Akihabara. in realta' quell'area li' si chiama Kanda, e i due quartieri sono rispettivamente Jimbocho (libri usati) e Ochanumizu (strumenti musicali). in generale quello e' il quartiere degli universitari, e si contraddistingue per i prezzi bassi e i localini tipici degli studenti.
quando son stata la prima volta ci andavo spesso, ci sono anche un paio di tempietti degni di nota. questa seconda volta, ci siamo stati l'ultimo giorno, comprando anche un paio di numeri di Death Note.
ne parlero' piu' avanti ;)


A me la guida di tokyo fornita dall'ufficio turistico del giappone li riportava alla pagina di Akiba.
Non so. Forse ricordo veramente poco di quel 10 agosto, ma sono sicuro di essere stato nella zona dei libri usati. ;)
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Re: Meetings - Giappone 2015

Messaggioda fedea » 02/09/2015, 0:09

jimbocho: http://www.japan-talk.com/jt/new/jimbocho-in-tokyo
che spiega come sia la zona delle librerie e dei libri usati.

Ochanumizu: http://en.japantravel.com/view/ochanomizu-guitar-street
che spiega come sia la zona dei negozi di strumenti musicali.

non saranno quartieri a se', ma di sicuro sono ben distinti da akihabara. e infatti la stazione jr di riferimento e' kanda.

la mini guida (che ho anche io) contiene diverse inesattezze. utile per carita', ma ovviamente tende a semplificare un po' troppo.
akihabara e' solo l'electric town.

non dubito che sei stato nella zona dei libri usati, ti spiegavo solo come si chiama e che fa parte di Kanda, non di Akihabara :)
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Re: Meetings - Giappone 2015

Messaggioda Lebowski » 02/09/2015, 0:13

fedea ha scritto:jimbocho: http://www.japan-talk.com/jt/new/jimbocho-in-tokyo
che spiega come sia la zona delle librerie e dei libri usati.

Ochanumizu: http://en.japantravel.com/view/ochanomizu-guitar-street
che spiega come sia la zona dei negozi di strumenti musicali.

non saranno quartieri a se', ma di sicuro sono ben distinti da akihabara. e infatti la stazione jr di riferimento e' kanda.

la mini guida (che ho anche io) contiene diverse inesattezze. utile per carita', ma ovviamente tende a semplificare un po' troppo.
akihabara e' solo l'electric town.

non dubito che sei stato nella zona dei libri usati, ti spiegavo solo come si chiama e che fa parte di Kanda, non di Akihabara :)


Non dubito che dubitassi della mia presenza lì. :)
Allora mi sa che ho sbagliato anche prima quando descrivendo akihabara indicavo che ha altre cose, come il tempio di cui parlo riferito al matrimonio a cui ho assistito (in zona c'è anche una chiesa ortodossa, penso di aver fotografato una parte della chiesa, si vedeva dalla strada). Ricordo infatti di essere sceso a un'altra fermata del metro, ma che non fosse molto distante dalla elettric town.
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Re: Meetings - Giappone 2015

Messaggioda fedea » 02/09/2015, 0:18

guarda qui wikipedia spiega abbastanza bene:

https://it.wikipedia.org/wiki/Kanda_(Tokyo)

tutta l'area si chiama Kanda (che a sua volta fa parte di Chiyoda, come dicevi sopra):
akihabara, ochanumizu, jimbocho sono zone all'interno di kanda.

"Jimbocho is part of a much larger shopping district that extends to Akihabara to the east and Ochanomizu to the north. Akihabara is known for electronics and otaku related shopping. Ochanomizu is filled with musical instrument shops."
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Re: Meetings - Giappone 2015

Messaggioda Leia74 » 02/09/2015, 9:17

Infatti il tempio della foto che mi hai fatto tradurre si chiama Kanda Myoujin, quindi e' nella zona di Kanda.
Consolati, allo Yodobashi di Akiba io cercavo qualcosa di Jeeg Robot ma non c'era niente. Come vedi non sei l'unico che non trova il suo cartone... :lol: (comunque strano che non ci fosse Yattaman, il filone Time Bokan e' stato molto popolare in Giappone...)
Le mie foto:
http://sabrinastravels.shutterfly.com

Latest trips: Piemonte in dettaglio (pure troppo, ago 2017-mag 2019), New York + Boston (mar 18), Bretagna e Normandia in moto (ago 18), Svezia centrale (ago 2019), Parchi USA Ovest (dic 19-gen 20)
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Re: Meetings - Giappone 2015

Messaggioda fedea » 02/09/2015, 10:03

io death note l'ho trovato.
in una libreria a jimbocho c'era proprio la serie completa.
le action figure e' stato piu' difficile ma ce l'abbiamo fatta anche su quello :)
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Re: Meetings - Giappone 2015

Messaggioda Lebowski » 02/09/2015, 11:17

Infatti lo trovavo strano anche io. Ci han fatto anche il film pochi anni fa. Io chiedevo dopo averli cercati e loro rispondevano no oppure no incrociando le braccia (gentili! E scemo io che ho fatto la gaffe 3 o 4 volte convinto che significasse un no normale).
Ma in Giappone nulla è strano, nel senso che lo è tutto ed è inutile stupirsi più di tanto.
Per la cronaca, quello più in voga ora mi è parso one piece.

Ora mi ricordo dove sono stato la mattina del 10: in una via famosa per lo shopping “strano” non lontana da Yoyogi park, piena zeppa di turisti e non molto grande. Per caso vi ricordate il nome? Per la cronaca non la trovai molto interessante, sono finito a pranzare in una pizzeria accanto a una famiglia canadese, moglie e marito insegnavano inglese lì e i genitori di lui erano venuti a trovarli. Ricordo di aver visto un “cat bar” ma comunque di non aver trovato nulla di particolarmente interessante.

Edit: takeshita dori. Ho scoperto il nome
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Re: Meetings - Giappone 2015

Messaggioda Maxdivi » 02/09/2015, 14:07


Anticipo che i personaggi da te elencati non li ho incontrati, ne ho incontrati altri. Dei 3 citati ho visto però un murales su Lupin e qualche action figures nei negozi di tutti e tre. ;)


Per popolarita' quello che spopola or ora e' One Piece ( " All'Arrembaggio " in italia ) che e' la Divina Commedia dei Manga-Anime giapponesi, per altro ancora non terminato nell'opera, nata piu' recentemente degli altri, ossia nel 1997.

Dragonball e Saint Seiya ( C. Zodiaco ) sono un po' come l'Iliade e l'Odissea, soprendono per la longevita', oltre 30 anni e per gli incassi che portano nei cinema o tv giapponesi or ora che li hanno resuscitati spingendo a produrre nuove serie e fumetti. Idem Lupin.
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Re: Meetings - Giappone 2015

Messaggioda Leia74 » 02/09/2015, 14:37

Comunque fare il segno di una X con le braccia non e' che sia maleducato eh!!! I giapponesi fanno fatica a dire di no, alle domande dirette invece di dire "iie" che significa no, fanno "ehhhh... uhhhh... ahhhhh.... veramente....". Pero' sanno che agli stranieri le cose vanno dette in modo chiaro, e l'unico modo chiaro che hanno per dire di no senza sentirsi male :mrgreen: e' quella X con le braccia. Non ti stavano ne' offendendo ne' altro, anzi, al limite si sono sentiti spaventati dalla tua domanda a cui non sapevano come rispondere. Quello che va fuori dal "normale" per loro e' destabilizzante.
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Re: Meetings - Giappone 2015

Messaggioda fedea » 02/09/2015, 21:06

ma infatti anche io ho avuto sensazioni diverse da quelle di lebo... a me quando dicevano "no" perche' non avevano qualcosa che stavo cercando sembravano proprio dispiaciuti di non potermi fare contenta... io non ci ho visto proprio nulla di maleducato o scostante nel loro modo di fare, proprio il contrario.
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Re: Meetings - Giappone 2015

Messaggioda Lebowski » 02/09/2015, 21:35

Credo che allora si sia generato un malinteso. Io là pensavo mi stessero dicendo no, come scritto: infatti l'ho fatto anche io qualche volta. Il malinteso è frutto dell'affermazione di heartpacker che mi indicava che in realtà quel gesto significa "no, e chiudiamo qua la conversazione". Credo sia riportato a pag.1 del thread. A questo punto mi spiace per heartpacker ma propendo per la spiegazione di Leia. ;)
Ora immaginatevi la scena: "Hai qualcosa di Yattaman" "No, e chiudiamo qua la conversazione". Pensando quello, anche voi pensereste "però, che gentili!". Ecco spiegato l'inghippo, che comunque sarebbe riferito a quella singola persona e ad episodi rari.

Sulla gentilezza dei giapponesi non discuto, lo sono eccome. Confermo al 500%.
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Re: Meetings - Giappone 2015

Messaggioda Leia74 » 03/09/2015, 9:30

La X con le braccia o le dita indica semplicemente un no. Forse heartpacker intendeva dire che e' un no "vero", cioe' che non c'e' la possibilita' che chiedendo di nuovo diventi un si', ecco.
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Re: Meetings - Giappone 2015

Messaggioda obe » 03/09/2015, 11:05

Leb, mi son messo in pari anche con te!
Ma che bello leggere in contemporanea due racconti su dei viaggi fatti quasi nello stesso posto contemporaneamente..
Diciamo che il tuo forse può essere più vicino al mio tipo di viaggio, visto che ultimamente ho preso a viaggiare da solo.. mentre Fede giustamente viaggia in coppia.

Tra le varie cose che mi hanno incuriosito..
Trovo forte il dialogo iniziale con i personaggi dei cartoni animati/manga.. fa molto giappone!.. peccato quelli citati finora non li conosca granchè..vediamo i prossimi!
Però da quando ho letto dai vostri racconti la cultura manga è veramente importante in Giappone, io pensavo fosse più che altro relegata in un particolare quartiere, tipo i quartieri Hipster che ora nascono in tutte le città.

Adoro i racconti sul cibo..
io quando viaggio, gran parte del mio budget finisce in ristoranti.. adoro provare, assaggiare.. anche cose che poi magari trovo schifose,
per i Yakitori.. su wikipedia spiega bene che alcuni son fatti con la cartilagine.. li assaggerei volentieri

Altra cosa che mi è piaciuta, è il confronto tra giapponesi e cinesi sull’igene/pulizia.. entrambi estremi, chi da una parte e chi dall’altra

La nightlife al golden gai… da provare! ricordo bene il film lost in translation, ma dicevi che alcuni posti non fanno entrare gli stranieri.. giusto?
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Re: Meetings - Giappone 2015

Messaggioda Lebowski » 03/09/2015, 11:41

obe ha scritto:Leb, mi son messo in pari anche con te!
Ma che bello leggere in contemporanea due racconti su dei viaggi fatti quasi nello stesso posto contemporaneamente..
Diciamo che il tuo forse può essere più vicino al mio tipo di viaggio, visto che ultimamente ho preso a viaggiare da solo.. mentre Fede giustamente viaggia in coppia.

Tra le varie cose che mi hanno incuriosito..
Trovo forte il dialogo iniziale con i personaggi dei cartoni animati/manga.. fa molto giappone!.. peccato quelli citati finora non li conosca granchè..vediamo i prossimi!
Però da quando ho letto dai vostri racconti la cultura manga è veramente importante in Giappone, io pensavo fosse più che altro relegata in un particolare quartiere, tipo i quartieri Hipster che ora nascono in tutte le città.

Adoro i racconti sul cibo..
io quando viaggio, gran parte del mio budget finisce in ristoranti.. adoro provare, assaggiare.. anche cose che poi magari trovo schifose,
per i Yakitori.. su wikipedia spiega bene che alcuni son fatti con la cartilagine.. li assaggerei volentieri

Altra cosa che mi è piaciuta, è il confronto tra giapponesi e cinesi sull’igene/pulizia.. entrambi estremi, chi da una parte e chi dall’altra

La nightlife al golden gai… da provare! ricordo bene il film lost in translation, ma dicevi che alcuni posti non fanno entrare gli stranieri.. giusto?


Sì, tra nightlife, stadi, etc. forse è più simile al mio.
Il viaggiare soli in Giappone è un tema importante che spiegherò alla fine e riguarda anche il perché metto quei dialoghi.
Il mondo manga/anime è parte integrante della società giapponese, in particolare a Tokyo. È molto, ma molto più di quanto si possa intendere qua: a parte il modo in cui sono arrivati in Italia, tra censure e forzature, ti rendi conto subito che quel mondo è dentro il Giappone: istruzioni su come fare una cosa, filmati nei monitor dei treni del metro, pupazzi disseminati qua e là, etc. Esattamente come, parallelamente, il Giappone è dentro nei cartoon in tante piccole cose (se pensi alla sigla di Ken il Guerriero, ad esempio, si parla di “terra che tremò” e le immagini evocano città distrutte da bombardamenti atomici o terremoti. È solo un esempio dei tanti). Magari ne parlo meglio alla fine, è presente quasi ovunque: certo akihabara è proprio un quartiere dedicato al mondo anime/cartoon/videogame.
È un aspetto culturale del giappone molto complesso. Io non sono fan di manga, ma questa cosa mi affascina. Anzi, è forse la cosa che mi colpisce di più. Ci sono libri e molto altro a riguardo.

Sul cibo ho provato tanti ma tanti piatti e sono finito in una delle izakaya più originali di Kyoto. Ci arriverò, la cucina giapponese mi è piaciuta, in fondo. Pur non amando sushi e sashimi. Ovviamente ho trovato piatti buoni e altri che non mi sono piaciuti (vedi la minestra di miso). Ma provo sempre anche io, poi va a gusti.

Sui cinesi, spero di non offendere nessuno. È molto personale, magari sono schizzinoso io però conoscendomi, se vedessi ciò che so che succede là, finirei per rovinarmi la giornata e la vacanza. Altri magari ci fanno una risata. Però sotto quell’aspetto sono proprio agli antipodi. Nel quartiere cinese a Yokohama ho visto una scena… lasciamo stare, magari la racconto.

Sulla nightlife ci sono un bel po’ di considerazioni da fare, magari sempre alla fine.
Non ricordo se il golden gai sia presente in Lost in translation, magari sbaglio. Però quel film, bellino, è particolare perché Tokyo, in parte Kyoto, la lingua giapponese, la cultura giapponese sono parte integrante del film, quasi dei protagonisti.
Sicuramente da vedere prima di fare un viaggio là.

Sì, in molti posti non accettano stranieri: bordelli (non che mi interessassero), locali, bar, etc. Sempre nel capitolo finale, nightlife e considerazioni varie.
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Re: Meetings - Giappone 2015

Messaggioda fedea » 03/09/2015, 12:05

eh io viaggio in coppia quando il mio compagno ha le ferie... ma come sapete un viaggio all'anno in solitaria lo faccio sempre. la prima volta in Giappone ero da sola, per esempio. pero' anche da sola la nightlife mi interessa poco. sara' l'eta' sara' che preferisco piuttosto alzarmi presto la mattina... e sto per tornare in Vietnam, tra un mese e mezzo, di nuovo da sola :)
sul cibo, sono come obe. per me e' una delle cose piu' importanti del viaggio.
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Re: Meetings - Giappone 2015

Messaggioda Maxdivi » 03/09/2015, 14:28

Lebowski ha scritto:Sì. Esattamente come, parallelamente, il Giappone è dentro nei cartoon in tante piccole cose (se pensi alla sigla di Ken il Guerriero, ad esempio, si parla di “terra che tremò” e le immagini evocano città distrutte da bombardamenti atomici o terremoti. È solo un esempio dei tanti). Magari ne parlo meglio alla fine, è presente quasi ovunque: certo akihabara è proprio un quartiere dedicato al mondo anime/cartoon/videogame.
È un aspetto culturale del giappone molto complesso. Io non sono fan di manga, ma questa cosa mi affascina. Anzi, è forse la cosa che mi colpisce di più. Ci sono libri e molto altro a riguardo.


Sui cinesi, spero di non offendere nessuno. È molto personale, magari sono schizzinoso io però conoscendomi, se vedessi ciò che so che succede là, finirei per rovinarmi la giornata e la vacanza. Altri magari ci fanno una risata. Però sotto quell’aspetto sono proprio agli antipodi. Nel quartiere cinese a Yokohama ho visto una scena… lasciamo stare, magari la racconto.

.


Dal punto di vista della " terra che tremo' "....in realta' c'e' proprio un cartone giapponese sui terremoti: Tokyo Magnitudo 8.0.
Il quale tratta di un ipotetico terremoto distruttivo di tutto il Giappone e mi pare di una ambina rimasta orfana.


Ma recentemente un anime ha trasposto anche lo sganciamento della bomba atomica su Hiroshima.

Ovviamente come tantissimi cartoni animati giapponesi e' piscologicamente formativo e contemporaneamente devastante per un minore 8-)
Chi di noi non ricorda Dolce Remi' ? :(


Raccontami assolutamente la scena cinese.
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Re: Meetings - Giappone 2015

Messaggioda Lebowski » 04/09/2015, 17:01

Leia74 ha scritto:Infatti il tempio della foto che mi hai fatto tradurre si chiama Kanda Myoujin, quindi e' nella zona di)


Tra l'altro ho appena scoperto che trattasi di tempio shintoista e non buddista. Effettivamente non c'era una sola statua di Buddha nel tempio. Dicono fosse il tempio di Zenigata, che lavorava in zona.
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Re: Meetings - Giappone 2015

Messaggioda Lebowski » 06/09/2015, 21:09

11 agosto

Sampei: "Ciao, come stai?!
Io: "Io bene, tu? Nonno Ippei?"
Sampei: "Stanno tutti bene"
Io: "Da piccolo ogni tanto guardavo le tue imprese in Giappone, i tuoi sogni di andare a pesca anche all'estero. Le prime avventure. Poi, non so perché, ho smesso di seguirti"
Sampei: "Perché?"
Io: "Non so, forse la pesca non è mai stata tra i miei interessi. Guardavo più l'aspetto della sfida tra te e il mare, tra te e il pesce"
Sampei: "Negli anni ho imparato che non è importante il risultato finale, ma la lotta e la disciplina interiore per migliorarsi. Ti trovi bene in Giappone?"
Io: "Sino ad ora Tokyo mi è piaciuta. Non si può parlare di bellezza, ma è molto affascinante. Molto. In un certo senso è una città che ti entra dentro. Se mi trovo bene? Oggi mi tocca il capsule, staremo a vedere"
Sampei: "Ora vado. Si è fatto tardi, è ora di cena. Ippei sarà un po' in pensiero"
Io: "Ok, ciao. Mi ha fatto piacere incontrarti."

Non ho un programma preciso per la mattina. Devo lasciare la camera e poi recarmi a Ueno per prendere possesso del loculo. Il check-in è alle 15, quindi ha poco senso andare in giro per visitare qualcosa e sinceramente avevo già fatto tutto o quasi quello che avevo programmato per Tokyo. Decido quindi di uscire e fare quattro passi per la zona della stazione, ricca di negozi. Nel girovagare a casaccio trovo un negozio di articoli sportivi e vedo un paio di Adidas a 3000 Y, prezzo scontato causa ultimo numero. Il mio. I giapponesi hanno il piede piccolo e quindi un 42 probabilmente è largo per loro ma ottimo per gli occidentali. Non le acquisterò, non avrei saputo dove mettere scatola etc. In Italia le avevo viste in saldo a circa 80 euro. Ora un po' mi sono pentito, anche solo spedendole ci avrei guadagnato un bel po' e mi piacevano parecchio.
Nel mio girovagare passo in un centro commerciale, vado in un negozio di abbigliamento e poi decido di andare un attimo nei bagni dell'edificio. Come apro la porta noto l'alta classe ma appena apro quella del cesso mi accorgo che qua si tratta di altissima classe. Compare lui, uno dei motivi principali per spingere un uomo ad andare dall'altra parte del mondo: il washlet. Ovviamente decido di fare pipì in modalità woman e mi siedo eccitato sulla tavoletta dopo averla igienizzata. Scopro che è riscaldata (non ho ben capito come togliere il caldo, dato che comunque fa già caldo) e appena finito decido di provare tutti i bottoni. Premo e sento una macchinetta sotto, resto in trepidante attesa: un getto d'acqua mi bagna le palle. Scopro essere il bidet femminile, dovrebbe lavare la patatina. Poi provo l'altro, centra in pieno il sederino. Rido. Mi aspetto l'asciugatura, ma non c'è. Così mi asciugo con la carta ed esco. Mettiamola così: avete mai visto il punchball alle fiere, quello che parla e sfotte? Ogni tanto se ne usciva con "attaccati al cesso e canta non son degno di te". Beh, conosco umani che se realmente si recassero in Giappone potrebbero fare una scena simile e non ci troverei nulla di strano, sarebbe la verità. Il wahslet vale molto e merita rispetto, so già che lo rivedrò a Yokohama e questo mi consola.
Pranzo a un fast food, ritiro i bagagli e mi incammino verso l'ostello.
La scelta del capsule è stata abbastanza difficoltosa. Armadietti mini, posti lontani da metro o stazioni, "letti" non abbastanza grandi etc. Alla fine ho scelto il 1980 Yen Capsule Hostel, che mi garantiva un letto di 1,9 m e armadietti extralarge.
Ci ho messo un bel po' per arrivarci, non era facilissimo da trovare (oddio, se a Tokyo utilizzassero il tanto pratico metodo "ogni via un nome" lo avrei trovato subito) e anche alcune persone residenti in zona non sanno dove sia. Così, sudato fradicio per il caldo e le valigie, riesco ad entrare intorno alle 14.30 Ovviamente nessun check-in anticipato; lascio le valigie all'ingresso ed esco per guardare un po' la zona. Ci sono un po' di ristoranti, qualche combini etc. ma capisco subito che si tratta di una zona tranquilla, viva di giorno e morta la sera.
Tornato nel capsule, prendo possesso del loculo e vado a fare la doccia. Alla fine, tra tutto, mi passano un paio di ore. Ho poco tempo a disposizione e lo utilizzo per girare un po' per Ueno. C'è un tempio poco distante ma mi sembra "normale". La zona non è nulla di che ed evito di entrare nel parco. Dopo un po' torno in "albergo", prendo le mie cose e me ne esco per cena. Decido di pranzare in una izakaya poco distante e scelgo una bistecca con patate. Carne ottima. La cena si segnala perché è stata la prima (e l'unica del viaggio) fatta con coltello e forchetta; la cosa potrebbe far pensare a un locale poco autentico, in realtà non è così ed il fatto che ci fosse solo menu in giapponese (ma con foto dei piatti) mi ha fatto propendere per il contrario. Comunque, ho mangiato benino.
Poi torno al golden gai. Faccio un giro per i baretti ma verso le 22 e qualcosa decido di tornare all'ostello, tanto la gente nella zona è molto poca. Ricordo di aver bevuto una birra in un baretto che richiamava l'australia (con tanto di carne di canguro) e di aver scambiato quattro parole con MIdori, la barista.
Scelgo di tornarmene al loculo perché la mattina mi sarei dovuto alzare presto per il treno per Kyoto e a dirla tutta ho anche voglia di provare la notte nel capsule.
Che dire? In parte sono stato un po' costretto a sceglierne uno non autentico al 100% e i giapponesi sono pochi, anche perché è settimana di festa (la festa dei defunti) e quindi ci sono meno lavoratori. Inoltre la scelta era stata un po' forzata per i motivi sopra esposti. La cosa più fastidiosa era il fatto che per prendere le proprie cose bisognava comunque alzarsi e andare alla zona degli armadietti, che erano veri e propri ripostigli: ognuno aveva il proprio. Tutto sommato ho dormito abbastanza bene in un giaciglio fatto in tatami di paglia su cui ho steso un lenzuolo fornito dall'ostello. Altro difetto il caldo all'interno del letto, il miniclima è praticamente inutile e quindi per dormire ho aperto la tendina. Solo uomini, i peggiori gli inglesi: tutti o quasi ci siamo recati al giaciglio in silenzio, loro hanno fatto sfoggio della solita stupidità che li contraddistingue (deve essere stato un gruppo di 4-5). Comunque, dopo un po' di tempo speso a navigare in Internet (adsl abbastanza buono), decido di addormentarmi.

https://www.youtube.com/watch?v=AauOiCZdeyM
Ultima modifica di Lebowski il 03/05/2021, 21:46, modificato 1 volta in totale.
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