obe ha scritto:ho finito oggi di leggere il tuo racconto!
insieme a quello di Fedea mi ha fatto sognare di andare in Giappone e chissà che non sia la meta del prossimo anno.. vedremo.
gran bel viaggio, vario… pieno di cose visitate, di gaffe (che rendono il tutto più simpatico e sicuramente ti aiutano a ricordare il viaggio con un sorriso), riferimenti a cose conosciute solo per sentito dire (come ad esempio il Washlet), i fumetti e tanto altro.
bello bello!
ho visto che sei quasi andavi a vedere la partita di calcio.. in generale hai avuto modo di vedere quale sport va per la maggiore? e come lo vivono i giapponesi ?
mi ha colpito molto quando dici che è stato un viaggio dove hai viaggiato solo per via della diffidenza dei giapponesi e la loro poca apertura al dialogo, questa cosa non l’avevo mai considerata.. e sicuramente sarà un fattore importante quando deciderò di visitare questo paese.
So che il Giappone lo punti da anni.
Dunque, le risposte:
1) gaffe, in fondo ne ho fatte tre. Non tantissime. (e molti occidentali sulle scale sbagliano, ma i giapponesi sono così gentili che non te lo fanno capire e ti sorridono come se avessi fatto loro un favore. Alla fine lo capisci da solo che bisogna stare a sinistra. Tra l’altro, ricordo che su tante scale del metro hai la freccia per indicare il lato corretto, solita ossessione giapponese per le istruzioni e ovvia contraddizione perché in rari casi devi andare a destra)
2) gli sport per la maggiore? Sicuramente il baseball e il calcio. Per il baseball ho visto uno stadio pieno passando con il treno da hiroshima a kyoto. Anche il calcio ormai è lì in cima, tra i loro gusti. So che va di moda l’ekirun, una maratona-staffetta che sta spopolando. Murakami è un personaggio famoso giapponese, uno scrittore che apprezzo, fanatico di maratona, ignoro se anche di Ekirun. Ma non è il solo.
La partita di calcio un po’ mi è dispiaciuto non averla vista ma a posteriori, per le ragioni descritte, ho fatto bene a saltarla.
3) Se ci andrai, considera le guide gratuite, per 20-30 euro (devi pagare loro ingressi, trasporti, pranzo ovviamente), hai studenti o pensionati che, anche in italiano, ti fanno da guida cittadina. Più che altro mi sono parsi “poco socievoli”. Anche tra loro. Ma sono sempre pronti a darti una mano.