Sinceramente la prima cosa che mi sono chiesto, dopo aver appreso la notizia, è stato "perché la Francia?", perché il Paese che ha accolto tutti quegli immigrati, che ha dato al mondo artisti, civiltà, stile, valori di libertà e uguaglianza?
Credo che siano loro a temere l'Occidente e l'Occidente deve rispondere che sì, abbiamo sacrificato ancora una volta dei fratelli e delle sorelle all'idiozia di certi individui, ma non ci piegheremo alla paura e al terrore che vogliono spargere per il globo.
Perche' la Francia?
Per motivazioni interne ed esterne a quel paese. Chi lo consoce bene lo sa.
Per quanto riguarda le questioni interne francesi e' piu' un problema sociologico che altro, la religione vi entra solo marginalmente ed in un momento successivo.
Mi ha fatto molto piacere che su queste questioni interne francesi ( ve ne sono di simili ad esempio in Gran Bretagna, in Svezia, negli Usa, ecc. ecc ) si siano finalmente soffermati anche i giornalisti e gli opinionisti italiani, documentandosi e seguendo anche le relazioni di diversi studiosi francesi di sociologia.
Ho apprezzato molto ad esempio l'intervento di alcuni ospiti alla trasmisssione Agora di stamattina, che casualmente mi sono trovato a seguire.
Il paradosso dei paradossi e' che tra la gente che ci ha rimesso la vita vi siano anche persone come la nostra vittima italiana, ai cui familiari esprimo le mie condoglianze, che di questi problemi sociali si occupavano e sentivano molto a livello personale. Chi invece aveva il potere di risolverli se sta comodo in poltrona.Se ne infischiava ieri, se ne infischia oggi e fara' molto poco domani.
Sulle questioni esterne forse i fatti sono piu' noti a chi si interessa di Africa o di medio Oriente. Qualcuno qui vi aveva fatto accenno.
Ad ogni modo sia sui fatti esterni che sui fatti interni, ma anche sull'impreparazione delle forze di sicurezza francesi, io credo che chi ricopre ruoli importanti nel paese debba farsi piu' di un esame di coscienza.
Una Francia caduta molto ma molto in basso dal 2005, che si era ripresa d'orgoglio dopo l'attacco di Charlie, ma finito l'orgoglio e' ricaduta nei suoi difetti cronici. Pur apprezzandola queste cose le devo dire.
Rilanciare l'orgoglio e cantare la marsigliese nelle piazze, il comizio repubblicano, o spedire I Mirage non risolve nulla e non migliora la Francia per il futuro, anzi ripropone il canovaccio francese, funzionale a volte ( e da ammirare in quei casi...il famoso "Elan", lo "slancio repubblicano" ) ma non riproponibile sempre e comunque. Fa effetto ma non risolve i problemi e le sfide che il paese dovra' finalmente decidersi ad affrontare.
Non credo che il Giubileo sia rischio ( anche se le paure restano ), cosi' come non credevo fosse a rischio Expo.
Noi abbiamo problemi diversi, siamo anche una realta' diversa ed abbiamo, rapporti, approcci e metodi diversi con gli altri. Riguardo a questi non posso fare a meno di apprezzare il lavoro di molti, che pur rimanendo nell'ombra si adoperano quotidianamente usando il buon senso che ci contraddistingue, impendendo che molti di noi si trovino a rischio qui o addirittura permettendo a molti di tornare a casa.
Altri che dovrebbero riflettere sono paesi piccoli ma che per la loro ottusita' mentale e voglia di sentirsi indipendenti e darsi un tono, non hanno messo le informazioni in loro possesso a disposizioni di altri. Di fatto diventanto un luogo di protezione indiretta nel cuore dell'Europa per diversi gruppi.