Alcuni miei interventi e commenti in una discussione sui fatti Arabia-Iran, il confronto Sunniti Sciiti ( di cui va molto in voga parlare di questi tempi ) e la relazione con il conflitto yemenita, li raccolgo tutti insieme qui:
E' notizia di ieri che l'Arabia saudita abbia giustiziato 47 terroristi tra cui un predicatore Sciita molto stimato dai religiosi locali e probabilmente supportato dall'Iran data la reazione della teocrazia persiana.
Infatti alla decapitazione di Nimr al-Nimr (nome del predicatore) sono seguiti moti di protesta della comunità Sciita sopratutto in Iran dove come nel 79 è stata presa d'assalto e bruciata una ambasciata (ai tempi quella americana, oggi quella Saudita appunto).
Il capo religioso iraniano ha annunciato una Vendetta Divina e considerando che le due "potenze arabe" sono in lotta indiretta nello Yemen (e forse anche in Siria-Iraq) c'è da scommettere che l'escalation di violenza ci sarà.
In tutta risposta gli americani, storici alleati sauditi e nemici dell'Iran (che però recentemente hanno riavvicinato probabilmente in chiave anti-russa), hanno esortato i Sauditi a rispettare i diritti umani. Un richiamo avvenuto prima dell'assalto all'ambasciata saudita di Teheran e che invocava il rispetto delle proteste della comunità sciita in arabia sollevatasi per protesta all'esecuzione del predicatore.
http://www.corriere.it/esteri/16_gennai ... 98ad.shtmlChe accadrà ora?
Difficile prevederlo.
Per come la vedo io avvicini Tizio ed allontani Caio.
Arabia Saudita gia' molto insofferente, cosi' come Israele in relazioni alle vicende in Siria e non di meno in Yemen, piu' la vicenda del nucleare iraniano.
Sicuramente gli americani stanno mollando un po' le briglie in medio oriente, ma questo gia' da piu' di qualche anno.
Avvicinare l'Iran ti allontana quindi ancor piu' i saudti.
Mi auguro per loro che si siano fatti i loro calcoli a Washington.
Una precisazione: no <<potenze arabe>>, i persiani non sono arabi etnicamente parlando. Con gli arabi ( sciiti ) hanno in comune solo la religione ( senza contare le minoranze ebraiche e zoroastriane dell'Iran ).
La regione sciita dell'Arabia Saudita e' turbolenta da sempre, il re e la cricca saudta ha sempre faticato con loro, oggi fatica ancor di piu'.
Alla fin fine la tattica saudita e' sempre la stessa, ossia mancando di numero ( pur essendo militarmente aggiornatissimi ) usano le "marionette", ossia fanno fare le loro guerre d'influenza ad altri paesi sunniti popolosi e bellicosi.
E' un po' una tattica britannica dei tempi napoleonica, formo le coalizioni, le finanzio ed al fronte ci vanno altri al posto mio..
Ecco che prima si usava Saddam contro Komehini ( col supporto ed approvazione Usa ) e guerra Iraq ( in vece dei sauditi e a distanza degli americani ) contro Iran ( comunque gia' spalleggiato dai sovietici ) .
Oggi il mondo per i sauditi e' un po' cambiato. La coalizione americana in medio oriente e' "ballerina", paesi formalmente alleati sotto guida americana diffidano tra loro o hanno contrasti ( israeliani, sauditi, iracheni sciiti, ecc. ) molti tentati da nuovi finanziatori.
Ecco che la guerra in Yemen che i sauditi hanno provato a fare con truppe egiziane, pakistane, ecc. e' saltata. Si limita praticamente a raid sauditi. Chiaro che dietro gli Houthi ed i sudisti yemeniti ci sia l'Iran, ma a sua volta ha dietro Russia e soprattutto Cina.
Ecco che avendo la Cina piu' soldi e risorse dei sauditi al momento, gente come il Pakistan ( che con la Cina ha diversi affari e finanziamenti che riceve, oltre ad altri affari irano-pakistani in ballo per conto dei cinesi ) si defila dai dettami sauditi pur essendo sunnita.
Il denaro prevale sempre sulla fede.
Si defila anche l'Egitto allettato anch'esso da cinesi e russi.
Idem il Sudan che oltre alcunig esti diplomatici di facciata non si puo' spingere essendo tenuto in piedi il regime di Karthoum unicamente da russi e cinesi.
Indebolire l'arabia fa contenta Mosca e Pechino ed e' sicuramente un loro obiettivo indiretto. L'Iran da "Junior" fa pure i suoi interessi. Ma a goderne e' la Cina che gia' tiene navi al largo di Aden ufficialmente per scopi umanitari ( in vari casi hanno pure atttraccato durante questa crisi ) e tiene da qualche anno la sua nuova base in Gibuti per controllare tutti i traffici dal mar rosso verso l'oceano indiano.
Per come la vedo io alla lunga l'Arabia pieghera' la sua politica in funzione della Cina, trovando il compromesso. In fondo ne guadagnerebbero entrambi eccome. Da capire cosa fara' l'Iran che comuqnue stretto da crisi economica si e' guardato attorno e cerca una riabilitazione nell'occidente che tenta puìesso di allettarlo dalla sua parte. Ma che comunque non e' isolato e nemmeno debole militarmente. Clienti vicini e lontani quali India, Pakistan, Cina non l'hanno scaricato. Cosi' come vecchi marionettisti a Teheran quali i russi.
Chia rretra in tutto questa giostra restano gli americani, sempre meno influenti nel medio oriente dopo l'iraq, la Siria e non ultimo l'abbandono dello Yemen ( considerando le basi evacuate anche ).
le rivolte non si creano dal nulla. Nel paese ci deve essere una ferita, un malcontento, una piaga, per farla sanguinare dall'esterno. Persiani, Russi, Cinesi come qualsiasi altra potenza mondiale non creano nulla dal nulla. Semplicemente sfruttano le situazioni.
In Yemen, chiaramente come in altri paesi arabi esistono delle lotte di potere e clan che si azzuffano per avere il dominio del paese.
Sapendo delle turbolenze interne yemenite ( che non si tratta solo di Houthi, non semplifichiamo) ecco che attori come l'Iran si destano dal torpore.
Nel senso: si viene a sapere a Teheran che c'e' malumore e potenziale turbolenza degli sciiti del paese a nord ( houthi )? benissimo risponde Teheran, contattate questi tizi e vediamo se con la promessa di finanziamento e supporto internazionale ci possono tornare utile per indebolire l'Arabia, che non e' solamente un rivale "religioso" ( frega cavoli della religione, che interviene fino ad un certo punto ), ma e' un rivale economico ( petrolifero ), ed un rivale strategico dell'area ( che impedisce all'Iran di espandersi economicamente portando il suo petrolio verso il mediterraneo, creando casotti in Siria ed in Iraq, il tutto alle spalle della guerra dei gasdotti, nonche' degli stretti, delle risorse di acqua potabile, ecc. ecc. ecc. )
In tutta questa giostra, torno a ripetermi , stanno i russi ed i cinesi.
La Cina fa i suoi scopi. Prima di tutto la Cina e' "cliente" e si guarda attorno. Ossia cerca i vantaggi migliori per avere cio' che desidera. Oggi e' sia cliente degli arabi, che nondimeno dei persiani.
Dici bene che il nocciolo principale sono le rotte, ed e' quello che ti stavo dicendo io, i traffici, certo non solo di petrolio, attraverso il mar rosso e l'oceano indiano.
Ora come ora l'Arabia per i gusti cinesi ha comuque una posizione troppo rilevante, e troppo guastafeste nei confronti della Cina. Deve diventare un fornitore piu' "docile", non immischiarsi in tutto il medio oriente e non solo, e soprattutto deve scaricare gli americani ( visione di Pechino ).
A Pechino che gia' ha rilevato Gibuti, gia' finanzia progetti stradali e ferroviari, nonche' idrici nel Corno d'Africa, nel Sudan ( anche il Sud Sudan dove il progetto americano di affossare Karthoum filorussa e filocinese e' fallito miseramente ) nonche' raddoppiamenti del Canali di Suez in Egitto, non stava affatto bene che gli americani coi saduiti contiuassero a controllare anche militarmente piazzeforti economiche quali Aden.
In piu' si inserisce la Russia, prepotentemente tornata a fare politica mediorientale, non piu' solo sull'Iran e sulla Siria suoi partner storici, ma anche nello stesso mar rosso, sempre con Egitto-Sudan, ma anche nuovi rapporti nel mediterraneo orientale ( di concerto coi cinesi ). Russia che con l'arabia Saudita ( ma anche col Qatar ) ha comunque un rapporto complicato concorrenziale ( produttori di petrolio e gas )
In tutto questo ricordiamo che per lo Yemen non si tratta solo di Houthi. Mentre tutti i giornali si soffermavano sulle fregnacce Sciiti vs Sunniti ( che oggi va di moda semplificarla cosi' e straparlarne, quando pure i sunniti tra loro sono ampiamente divisi) va notato che in Yemen sono presenti quelli che io ho sempre chiamato i "sudisti".
Si nota nettamente gia' dall'inzio della crisi quando il giornalista parlava di Houthi, ma in piazza a sud circolavano immagini di manifestanti e combattenti con la bandiera del vecchio Yemen del Sud. Un moviemento ed insofferenza secessionista mai sopita a causa della mancata distribuzione di poteri e ricchezze dal governo centrale yemenita.
Chi sono i "sudisti"?
Fazioni che propongono la secessione dello Yemen del Sud. Chi ha qualche anno in piu' ricordera' che lo Yemen era diviso in due dalla guerra fredda ( con le mirabolanti storie-leggende sulla base sovietica supersegretissima di Socotra ) con uno Yemen filosovietico ed uno filoamericano.
Mettendo da parte il comunismo ( che ora non rientra piu' ), il discorso e' simile a paesi arabi con lotte di potere, zuffa per le poltrone, risorse e per i soldi come l'Iraq. I "sudisti" chiaramente vogliono esser loro a dettar legge sulla loro porzione di territorio ed incassare i proventi senza dare e dovere piu' nulla al governo centrale filoamericano-fiosaudita.
Chi sta sempre viglie sui fatti? Russia e Cina.
Cina che come dici giustamente vuole rotte garantite, gli americani fuori dalle scatole e fornitori che siano assolutamente fedeli, non stati che tirino la testa fuori dal sacco come l'Arabia, che si spedisce il petrolio a Pechino, ma causando frizioni con l'Iran blocca altri progetti cercando di aizzare il Pakistan contro lo stesso Iran, danneggiando accrodi per gasdotti verso la Cina o creano insicurezza sui mari per le raffinerie cinesi dislocate sulle coste del Pakistan ( costruite spesso in collaborazioen coi persiani ). Giammai vorrebbe una collisione Iran-Pakistan che Riad cerca di attizzare priodicamente.
E' la rotta la questione yemenita ( dietro il raddoppio di Suez ci sono anche i capitali cinesi e russi, nonostante Al Sisi dica di aver fatto tutto da solo e non aver accettato un dollaro ), come vedi diciamo la stessa cosa. La base americana evacuata in Yemen e' una vittoria anche cinese. Se dovesse stabilirsi un governo filocinese in Yemen sono abbastanza convinto che anche quella base se la prenderanno i cinesi.
Il Pakistan si tiro' fuori dalla coalizione anti Yemen per "veto cinese". Idem Sudan ed Egitto. Ecco perche' egiziani-sudanesi non sono sbarcati ad Aden ( ma ci sono sbarcati i cinesi per aiutare la gente locale ed evacuare concittadini
) e non si e' chiusa immediatamente quella pratica come fatto in Baherein ( paese microscopico, qui bastavano e son bastate le truppe saudite per sedare ogni rivolta armata ).
la Cina non gioca a Risiko, gioca a Monopoli ( ovunque ).