giovedì 20 aprile
ore 06.00
E ci siamo, a distanza di qualche mese siamo di nuovo in viaggio; questa volta niente voli transoceanici, si rimane vicino a casa.
Ma dove si va?
Non c’è una sola risposta.. dipende da con chi parli e soprattutto da quale punto di vista si guarda la meta finale.. Balcani? Oriente? Europa? Ex-Jugoslavia?.. di certo è un posto che tutti hanno ben presente anche se purtroppo più per la sua storia recente che altro.. della guerra di metà anni 90 agli anni attuali fatti di nuove frontiere e di migranti che attraversano questi luoghi cercando di arrivare nella “ricca” Europa.
A pensarci bene uno si chiede cosa conosciamo noi di questi luoghi così vicini fisicamente; penso non molto, la maggior parte si ricorda di qualche minuto sui telegiornali dedicato alla nuova fabbrica Fiat o di Calzedonia oppure un concerto di Goran Bregovic, o forse se si scava più nella propria memoria torna in mente qualche immagine di una guerra che non capivamo o, più probabile, che faceva comodo non vedere.
Io ero “piccolo”, 12-15 anni non sono abbastanza per avere ricordi precisi.. giocavo a pallone, scoprivo i primi amori, entravo delicatamente nell’adolescenza; ci penso ora… incontrerò coetanei che non hanno avuto la mia fortuna.
Oltre a questo ci sono i posti da visitare, luoghi che non saranno Roma o Parigi ma spero più reali, più vissuti, più da vivere.
La prima tappa sarà Belgrado, non si poteva non partire da qui per un viaggio simile; città in cui ero già stato 9 anni fa, ma allora avevo altra testa, si privilegiava la serata e la sua famosa nightlife alle visite.
Ma ho un bel ricordo, la genuinità delle persone, lo stadio, la fortezza innevata, una città in evoluzione.
Belgrado.. dove tutto è iniziato, in lotta perenne con il dominio altrui.. romani, mussulmani, austro-ungarici e forse anche con se stessa; città mai doma che son curioso di vedere se si è piegata alla cultura occidentale o se sotto sotto mantiene dentro di se quel fuoco che ha sempre avuto.
Ci sono 870 km tra Milano e Belgrado, meno che tra Milano e Madrid, ma sembra che si stia andando in un altro mondo..
Ore 17.50
Sto aspettando che arrivi D., compagno di questa avventura anche se partiti con due aerei diversi.
Prima giornata bella, sarà che il tempo è spettacolare, sole con 20/25 gradi ed una leggera brezza che è perfetta per girare la città.
Volo aereo con Air Serbia, gran bel servizio e dal finestrino ho potuto godermi del panorama; prima gli Appennini, poi l’Adriatico con le sue coste (Italiana e Croata) che si guardano tra loro; la nostra tutta spiaggia, la loro tutta isole e colline che salgono appena dopo il mare.
Poi tutta la campagna balcanica, poche case, molto verde e, procedendo verso Belgrado, campi coltivati che spiccono con il color giallo forte… tra qualche giorno l’attraverseremo questa terra
Aeroporto di Belgrado moderno e pulito dove mi colpisce trovare sul muro del nastro consegna bagagli il retro di una Fiat 500 che crea l’effetto ottico che le valigie escano dal suo bagagliaio; bella trovata pubblicitaria con scritto ben grande “prodotta in Serbia”.. e bravo Marchionne.
L’ingresso in città è piacevole, auto nuove, tutto pulito e in ordine, centri commerciali nella New Belgrado, bandiere russe vicino a quelle Serbe.
Piazzato in appartamento mi tengo il centro per i prossimi giorni, girovago tra piazza Repubblica e stazione dei bus e trovo la gente cambiata.. più attiva, più moderna, più viva.. mentre le ragazze rimangono le stesse, sempre molto affascinanti.
Vado a Zemun, ormai fa parte della città ma una volta era una cittadella a se stante, l’ultimo avamposto dell’Impero Austro-Ungarico.
Per andarci uso il bus di linea.. ogni fermata con mappa illustrativa, bus nuovi, autista che parla inglese.
Zemun è un posto tranquillo, si affaccia sul Danubio ed è perfetto per rilassarsi passeggiando per le vie pedonali piene di caffè e bar con tavolini all’aperto che occupano praticamente tutta la strada.
Salgo fino alla torre del Millennio e dalla collinetta ho una vista completa della città, dei fiumi e della chiesa ortodossa lì vicino.
Seguo l’andazzo e bevo una birra mangiando Cevapi prendendo il sole guardando la gente che cammina sul lungo fiume; la zona mi sembra un po’ “In”, tra auto di lusso e ristoranti eleganti.
Al rientro mi fermo sul ponte, guardo la fortezza e i barconi sulla Sava fino a quando non mi mescolo nella folla.. in poche ore posso già dire che Belgrado c’è ed è bella viva!
…
Ricongiunto con D. siamo pronti per la prima serata!
Iniziamo subito bevendoci una Jelen, la birra serba più famosa, nei tavoli esterni dell’hotel Moskva.. guardiamo chi passa, ci si confronta sul viaggio e sulle prime impressioni; dopo tanti viaggi da solo è bello aver la possibilità di confrontarsi con un amico su quanto si sta vivendo insieme in quel momento.
A cena invece andiamo nella Skadarlija, la via dei ristoranti più famosa di Belgrado.. sarà diventata anche un po’ turistica, ma ci piace immaginarla come era una volta, con gente locale che si mescola con faccendieri in trasferta o eleganti signore appena scese dall’Orient Express.
La via è vivace, ogni ristorante ha la propria compagnia di musicisti che accompagna la cena con musiche balcaniche e fortunatamente ai tavoli c’è anche parecchia gente del posto e non solo turisti/viaggiatori.
Torniamo al Tri sesira, uno dei ristoranti più famosi.. 9 anni fa, in una notte di neve con pochi tavoli, il cameriere ci raccontava di quando erano venuti Berlusconi e Craxi e della sfida Stella Rossa e Milan… ora invece facciamo fatica a trovare posto.
Proviamo un piatto di antipasto locale con prosciutto, formaggio acido, crema di pollo e gnocco fritto e poi portata principale con medaglioni grigliati e karađorđeva
Tutto molto buono e, visto il posto, prezzi bassi.
Siamo abbastanza stanchi, in particolare io che mi son svegliato alle 4, ma non vogliamo mollare la nightlife.. e così andiamo in ricognizione nella zona del Mikser House; è piena di locali, piccole disco, ma troviamo in giro poca gente.. alcuni posti hanno giusto dentro un paio di persone.
Strano e a questo punto o proviamo il Mr Stefan Braun o torniamo a casa… ragioniamo che siamo solo all’inizio e che abbiamo altre due serate da spendere a Belgrado, così verso l’1 suona il nostro gong della ripresa finale.